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Due lapidi per un mistero irrisolto

Per il momento non posso dirvi molto se non che tutto è cominciato grazie alla segnalazione di Okt, carissimo “lamonetiano”, che mi ha portata a conoscere una splendida signora che sulla parete della propria casa, a Salzano, nel veneziano, possiede la seguente lapide.

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Da mesi sto indagando su questa lapide, data la sua unicità, ottenendo solamente un "le faremo sapere" dall'associazione culturale locale e tanti buchi nell'acqua.... Con l’aiuto della signora abbiamo scoperto che la casa, molto antica, apparteneva alla famiglia Romanin – Jacur e venne donata ad una sua antenata, in quanto balia dei tre figli di un loro diretto discendente. Nonostante la parete della casa sia oggi completamente intonacata e nel corso degli anni siano state fatte alcune ristrutturazioni, la lapide è stata completamente risparmiata. Quello che per ovvi motivi poteva sembrare un elemento di recupero, magari proveniente proprio dalla vicina ed imponente villa Romanin Jacur, secondo i racconti della signora, dovrebbe in realtà trovarsi nella sua posizione originaria. La signora mi ha inoltre parlato della presenza di un’altra lapide che originariamente era collocata vicino a quella in questione e che, grazie forse alla sua particolarità, siamo riuscite a rinvenire sul web, accuratamente fotografata e descritta all’interno dell’articolo di un incuriosito prof. Paolo Miotto che l’ha notata sulla parete di una casa a San Martino di Lupari, nel padovano.

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Foto a cura del prof. Paolo Miotto, con la quale sono in contatto.

La signora l’ha riconosciuta, pensate, grazie ad una fenditura laterale che ben ricordava oltre al fatto che, in tempi di grande povertà, era stata proprio lei a venderla ad un signore della provincia di Padova ma con il quale perse poi ogni contatto.

Una storia affascinante che però non trova una fine.....

Scrivo questo post per richiedere anche una vostra partecipazione, affinché il mistero trovi una risoluzione:

- dati sulla famiglia Romanin – Jacur (per vedere se questa simbologia era già stata adottata all’interno della famiglia, che ricordiamo, aveva origini ebraiche) o se avete già incontrato qualcosa di simile nei vostri studi o in qualche viaggio. Infine se il simbolo compare in araldica.

- secondo filone di pensiero: prima dei Romanin Jacur, la villa apparteneva ai patrizi Donà dalle Rose. Le lapidi potrebbero dunque essere state lasciate ai Jacur e negli anni passate dalla villa alla casa in questione.

Vi ringrazio in anticipo

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Inviato (modificato)

L'ipotesi finora accreditata è quella della croce - labirinto. Questo è quanto ci dice il prof. Paolo Miotto:

"Due studiosi di archeologia (di Padova e Roma) hanno fatto pervenire le loro ipotesi supponendo che si tratti della raffigurazione simbolica di Gerusalemme centro del mondo, iconografia diffusa nel Trecento. Il motivo sembra decorativo e non vedo un segno riconducibile ad una croce, il marmo sembra di lavorazione locale e potrebbe essere tardo: dal medioevo in poi, non è esclusa la pertinenza ad un edificio di culto, ma di più non saprei. In effetti, il reperto luparense è assimilabile al Labirinto presente sulla facciata del duomo di S. Martino in Lucca, comunemente interpretato come simbolo universale del cammino dell’uomo verso il centro di se stessi, della parola di Dio, della Terra Santa, di Gerusalemme e del Mondo".

Inoltre, come avevo accennato in una mia discussione, la lapide salzanese, dal tratto più armonioso, evidenzia un intersecarsi dei cerchi con la croce, o meglio, una sorta di "annodarsi" che deve sicuramente svelare un profondo significato simbolico. Questo "movimento" è in realtà presente anche in quella padovana, ma è meno accentuato.

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Entrambe vedono una croce ancorata...perchè questa scelta?

Modificato da Ixchel
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Inviato

Sempre da profano totale della materia cerco di riflettere un attimo, intanto rimanendo in numismatica, la raffigurazione più vicina a quella vista compare nella monetazione medievale con la croce " invadente " perché taglia la leggenda in 4 parti.

Questo tipo di croce la ritroviamo nelle monete delle zecche di Merano, Padova, Aquileia, Verona, Vicenza, Gorizia, detta " tirolina ",quindi geograficamente saremmo vicini.

Certo qui la croce non è ancorata anche perché è una moneta tonda e termina prima del bordo esterno, però i due cerchi e la grande croce intersecante ci sono.post-18626-0-65035700-1369327659_thumb.j

Sul labirinto sono un po' perplesso, anche se croce e labirinto sono molto connessi come simboli, entrambi ruotano intorno al centro che è il punto di partenza e spesso questo centro si pensa possa essere il luogo sacro.

Però qui non vedo l'ingresso e quindi neanche l'uscita del labirinto, con la croce ancorata che va all'esterno del doppio cerchio, sembra prefigurare una chiusura di simbologia circoscritta.

Il labirinto, raffigurato anche in Cattedrali come quella simbolica di Chartres nel Medioevo rappresenta effettivamente una sorta di pellegrinaggio che poteva anche essere quello verso la Terra Santa.

Forse, parere estremamente personale, più che sul binomio labirinto - croce, guarderei verso i simboli della monetazione veneta medievale, dove sicuramente c'è il richiamo alla cristianità, dove l'ancoraggio esterno ai cerchi potrebbe forse supporre, una certezza granitica e indissolubile per la fede.

Riflessioni personali ovviamente.....

Mario

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Inviato

Sempre da profano totale della materia cerco di riflettere un attimo, intanto rimanendo in numismatica, la raffigurazione più vicina a quella vista compare nella monetazione medievale con la croce " invadente " perché taglia la leggenda in 4 parti.

Questo tipo di croce la ritroviamo nelle monete delle zecche di Merano, Padova, Aquileia, Verona, Vicenza, Gorizia, detta " tirolina ",quindi geograficamente saremmo vicini.

Certo qui la croce non è ancorata anche perché è una moneta tonda e termina prima del bordo esterno, però i due cerchi e la grande croce intersecante ci sono.attachicon.gifP1100898.JPG

Sul labirinto sono un po' perplesso, anche se croce e labirinto sono molto connessi come simboli, entrambi ruotano intorno al centro che è il punto di partenza e spesso questo centro si pensa possa essere il luogo sacro.

Però qui non vedo l'ingresso e quindi neanche l'uscita del labirinto, con la croce ancorata che va all'esterno del doppio cerchio, sembra prefigurare una chiusura di simbologia circoscritta.

Il labirinto, raffigurato anche in Cattedrali come quella simbolica di Chartres nel Medioevo rappresenta effettivamente una sorta di pellegrinaggio che poteva anche essere quello verso la Terra Santa.

Forse, parere estremamente personale, più che sul binomio labirinto - croce, guarderei verso i simboli della monetazione veneta medievale, dove sicuramente c'è il richiamo alla cristianità, dove l'ancoraggio esterno ai cerchi potrebbe forse supporre, una certezza granitica e indissolubile per la fede.

Riflessioni personali ovviamente.....

Mario

Ancora troppi i punti interrogativi e le differenze.... ma ti ringrazio per questa precisazione da tenere sicuramente in considerazione.


Inviato (modificato)

Il discorso dei "nodi" lo avevamo già trovato sulla facciata della Chiesa di Santa Maria Maddalena a Venezia dove un triangolo equilatero si "legava", toccandosi in sei punti (6 = 3+3), al cerchio, simboleggiando così il dogma cristiano di un solo Dio in tre persone distinte.

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Nel nostro caso è una croce che si lega a due cerchi in ben otto punti: un altro possibile simbolismo legato ad un numero che tutti sappiamo essere l'essenza dell'infinito? numero dell'equilibrio cosmico e della morte e resurrezione del Cristo forse accentuata dalla presenza della Croce? ma perchè ancorata?

Modificato da Ixchel

Inviato (modificato)

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L'ancora, fin dai tempi antichi era il simbolo della speranza di coloro che sfidavano i mari... come un viaggio in Terrasanta? il caso è aperto..


Modificato da Ixchel

Inviato

Salve,

a Venezia, questo simbolo della croce e i due cerchi è presente in diverse case, palazzi e in qualche pozzo.

Alcuni esemplri sono visibili attorno alla Chiesa della Carità, ora museo dell'Accademia

Il simbolo di appartenenza è quello della Scuola Grande di Santa Maria della Carità.

a titolo di es.:

http://www.in-venice.it/things-to-see/santa-maria-della-carita/

Non è detto quindi che il Romanin appartenesse a quella congregazione o che l'immobile fosse di proprietà della stessa.

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Inviato

Buon pomeriggio

e qui l'immagine di una medaglia della stessa Scuola, con il noto simbolo, andata in asta tempo fa.....

post-21005-0-81920900-1369403943_thumb.j

saluti

luciano

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Inviato

Allego anche un esempio di una "casa di un confratello", dove oltre al numero civico c'è l'antico simbolo di appartenenza!

http://venice1point0.wdfiles.com/local--files/venetian-public-art/figure17_carita.jpg

Sono commossa.... sul serio! non ho parole per descrivere la mia gioia in questo momento! parlerò al più presto con la signora e con il prof. Miotto che saranno entusiasti! ora posso cominciare ad indagare su delle basi solide! grazie


Inviato

Buon pomeriggio

e qui l'immagine di una medaglia della stessa Scuola, con il noto simbolo, andata in asta tempo fa.....

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saluti

luciano

Ho appena dato 2 "mi piace" ad Arrigomé...il tuo quindi arriverà scattata la mezzanotte! un grazie anche a te per la segnalazione! e chissà quanto altro materiale ancora si può reperire!


Inviato

Buon pomeriggio

e qui l'immagine di una medaglia della stessa Scuola, con il noto simbolo, andata in asta tempo fa.....

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saluti

luciano

Possiedi qualche pubblicazione sulla Scuola?


Supporter
Inviato

Possiedi qualche pubblicazione sulla Scuola?

Di specifico nulla...vedo se ho qualche cosa di diverso che non sia già in rete.... :pardon:

saluti

luciano

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Supporter
Inviato

Leggo da: Fabio Mutinelli - Lessico Veneto, Arnoldo Mondadori Editore.

...Scuole Grandi: Furono così chiamate perchè abbracciavano, siccome narra il Sansovino "gran quantità di persone così nobili come cittadini et popolari...in queste s'operano cose religiose...vi s'imparano et esercitano l'operationi Christiane a beneficio dell'anime dei fratelli così morti, così vivi..."

La Scuola Grande di Santa Maria della Carità era una delle sei "Scuole Grandi" esistenti a Venezia e fu la prima ad essere creata nel 1260.

Continua il Mutinelli: ... Queste sei scuole maritano ogni anno senza alcun dubbio più di 1500 donzelle...dispensano similmente case, danari,farine, mantelli ed altre cose alla povertà per notabil somma d'oro...nel 1796 si ebbe il dono di 108.000 ducati e la Carità concorse per 30.000.

Dispensano case...

E' probabile che queste case "dispensate", quindi, portassero l'insegna della Scuola sui muri; una sorta di "memento" che servisse a testimoniare come venissero, anche, impiegati i soldi che la Scuola raccoglieva ed elargiva sotto varie forme.

Io credo che ciò sia più che plausibile, tenuto anche conto di quello che ha scritto @@arrigome, quindi questa casa dei Romanin potrebbe essere benissimo stata in origine una casa di proprietà della Scuola.

Saluti

luciano


Inviato

attachicon.gifcroce ancorata.png

L'ancora, fin dai tempi antichi era il simbolo della speranza di coloro che sfidavano i mari... come un viaggio in Terrasanta? il caso è aperto..

La croce è verosimilmente la più antica figura araldica.

Sia per il suo significato nella nostra cultura, sia per la semplicità realizzativa della sua forma.

La figura più antica, la più venerata, la più semplice: tre ottimi motivi per sancirne un utilizzo particolarmente diffuso nell'araldica di tutti i tempi.

In parole povere, negli stemmi ce ne sono tante.

Talmente tante che, per differenziare gli stemmi l'uno dall'altro, non bastò farle di tutti i colori.

Bisognò modificarne anche alcuni dettagli nell'aspetto.

La terminazione a "ganci d'ancora", tipica della croce ancorata, è solo una delle tante modifiche possibili.

Secondo il Crollalanza, sarebbe modifica particolarmente usata negli stemmi di Francia.


Inviato

Visto che io sono di venezia.. se lo desidera posso staccarle una decina di elementi lapidei. :pleasantry:

...Si!. ci sono diverse pubblicazioni sull'argomento, ma ora non ricordo i titoli. Comunque le parole chiave per una ricerca sono:

Scuola Grande di Santa Maria della Carità;

Arciconfraternite di Venezia

Scuole Grandi di Venezia

Utili da consultare sono anche questi testi:

La storia di Venezia attraverso le sue Medaglie - di Voltolina (all'interno ci sono diverse medaglie della congregazione e numerose tessere

http://www.maremagnum.com/libri-antichi/storia-di-venezia-attraverso-medaglie-volume-ii-venezia/115889075

http://www.invenicetoday.com/tour/scuole/carita.htm

http://www.scolevenexia.info/cennistorici.htm

http://www.veneziasi.it/it/luoghi-interesse/santa-maria-carita.html

Poi per uno studio specifico... una bella ricerca presso l'Archivio di Stato di Venezia e all'Archivio del Patriarcato di venezia (ricchissimi di informazioni sulle scuole di devozione)

...buon lavoro


Inviato

Leggo da: Fabio Mutinelli - Lessico Veneto, Arnoldo Mondadori Editore.

...Scuole Grandi: Furono così chiamate perchè abbracciavano, siccome narra il Sansovino "gran quantità di persone così nobili come cittadini et popolari...in queste s'operano cose religiose...vi s'imparano et esercitano l'operationi Christiane a beneficio dell'anime dei fratelli così morti, così vivi..."

La Scuola Grande di Santa Maria della Carità era una delle sei "Scuole Grandi" esistenti a Venezia e fu la prima ad essere creata nel 1260.

Continua il Mutinelli: ... Queste sei scuole maritano ogni anno senza alcun dubbio più di 1500 donzelle...dispensano similmente case, danari,farine, mantelli ed altre cose alla povertà per notabil somma d'oro...nel 1796 si ebbe il dono di 108.000 ducati e la Carità concorse per 30.000.

Dispensano case...

E' probabile che queste case "dispensate", quindi, portassero l'insegna della Scuola sui muri; una sorta di "memento" che servisse a testimoniare come venissero, anche, impiegati i soldi che la Scuola raccoglieva ed elargiva sotto varie forme.

Io credo che ciò sia più che plausibile, tenuto anche conto di quello che ha scritto @@arrigome, quindi questa casa dei Romanin potrebbe essere benissimo stata in origine una casa di proprietà della Scuola.

Saluti

luciano

Comincio a pensarlo anch'io... l'unico grande dubbio riguarda il significato di questo stemma....


Inviato

La croce è verosimilmente la più antica figura araldica.

Sia per il suo significato nella nostra cultura, sia per la semplicità realizzativa della sua forma.

La figura più antica, la più venerata, la più semplice: tre ottimi motivi per sancirne un utilizzo particolarmente diffuso nell'araldica di tutti i tempi.

In parole povere, negli stemmi ce ne sono tante.

Talmente tante che, per differenziare gli stemmi l'uno dall'altro, non bastò farle di tutti i colori.

Bisognò modificarne anche alcuni dettagli nell'aspetto.

La terminazione a "ganci d'ancora", tipica della croce ancorata, è solo una delle tante modifiche possibili.

Secondo il Crollalanza, sarebbe modifica particolarmente usata negli stemmi di Francia.

In effetti, nonostante i vari simboli che sto rinvenendo via web siano apparentemente uguali, cambiano le terminazioni della croce..... posterò un paragone fotografico.


Inviato

Visto che io sono di venezia.. se lo desidera posso staccarle una decina di elementi lapidei. :pleasantry:

...Si!. ci sono diverse pubblicazioni sull'argomento, ma ora non ricordo i titoli. Comunque le parole chiave per una ricerca sono:

Scuola Grande di Santa Maria della Carità;

Arciconfraternite di Venezia

Scuole Grandi di Venezia

Utili da consultare sono anche questi testi:

La storia di Venezia attraverso le sue Medaglie - di Voltolina (all'interno ci sono diverse medaglie della congregazione e numerose tessere

http://www.maremagnum.com/libri-antichi/storia-di-venezia-attraverso-medaglie-volume-ii-venezia/115889075

http://www.invenicetoday.com/tour/scuole/carita.htm

http://www.scolevenexia.info/cennistorici.htm

http://www.veneziasi.it/it/luoghi-interesse/santa-maria-carita.html

Poi per uno studio specifico... una bella ricerca presso l'Archivio di Stato di Venezia e all'Archivio del Patriarcato di venezia (ricchissimi di informazioni sulle scuole di devozione)

...buon lavoro

eh eh magari ;-)

Qui si usa dare del tu per cui non farti problemi! ora mi metterò a consultare il tutto e quando avrò il tempo, cercherò di andare in Archivio..

Tuttavia la mia curiosità rimane sul significato del simbolo....


Inviato

Andando sul posto o in archivio sicuramente usciranno altre informazioni sulla simbologia.

Tornando solo al simbolo, certamente ci sono i cerchi, il cerchio è una figura perfetta, non ha inizio, non ha una fine, nella simbologia cristiana richiama l'immagine del divino, dell'eternità.

Poi ci sono anche gli otto punti di incontro, l'otto richiama l'ottagono, è simbolo di Gesù, l'uomo che unifica il Cielo con la Terra.

L'ottagono si avvicina molto al cerchio tra l'altro, il cerchio è Dio, il quadrato la Terra.

Ma c' anche la croce che si incrocia con i cerchi, sembra un intreccio, un intreccio indissolubile, anzi ancorato, forse perpetuo.

C' è anche da dire che gli intrecci, i nodi ritornano come anche simboli dell'unione, della fratellanza, è una iconografia massonica che rappresenta il legame tra la Terra e il Cielo, e qui torniamo a quanto detto prima.

Forse poi, svelato l'arcano, si tornerà un po' a tutto questo.....

Mario

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Inviato

Carissimo, avresti mica un'immagine più definita di questa foto?

Forse leggendone l'iscrizione nel cartiglio potremmo ricavarne qualche utile informazione in più. :good:

A me riesce solo di 1145534786-Cartelli2.gif leggere la data finale, 1753... ma è un po' poco!


Inviato

Carissimo, avresti mica un'immagine più definita di questa foto?

Forse leggendone l'iscrizione nel cartiglio potremmo ricavarne qualche utile informazione in più. :good:

A me riesce solo di 1145534786-Cartelli2.gif leggere la data finale, 1753... ma è un po' poco!

Viene da un sito, di più non riesco, però cliccandoci sopra qualcosina in più si intravede.....


Inviato

Su quattro righe, leggo bene la fine della prima e le ultime due:

M(A)GNO CUSTODE

ME(LH)IORE

PORTA

MDCCLIII


Inviato

Il discorso dei "nodi" lo avevamo già trovato sulla facciata della Chiesa di Santa Maria Maddalena a Venezia dove un triangolo equilatero si "legava", toccandosi in sei punti (6 = 3+3), al cerchio, simboleggiando così il dogma cristiano di un solo Dio in tre persone.

Nel nostro caso è una croce che si lega a due cerchi in ben otto punti: un altro possibile simbolismo legato ad un numero che tutti sappiamo essere l'essenza dell'infinito? numero dell'equilibrio cosmico e della morte e resurrezione del Cristo forse accentuata dalla presenza della Croce? ma perchè ancorata?

Sono anche io un profano, ma spero di poter dare un contributo anche minimo a questo proposito. Nel leggere di "8 punti" non ho potuto non pensare alla mitica croce ottagona di Amalfi (nota anche come croce di Malta, essendo stata adottata dai Cavalieri di Malta, fondati come Ordine Ospitaliere di San Giovanni da mercanti amalfitani e salernitani -era il tempo della grandiosa scuola medica salernitana- in Terra Santa). Ebbene, le otto punte della croce di Amalfi, ad esempio, simboleggiano le otto virtù teologali secondo San Matteo (tra l'altro patrono di Salerno, dove è sepolto).


Inviato

Sono anche io un profano, ma spero di poter dare un contributo anche minimo a questo proposito. Nel leggere di "8 punti" non ho potuto non pensare alla mitica croce ottagona di Amalfi (nota anche come croce di Malta, essendo stata adottata dai Cavalieri di Malta, fondati come Ordine Ospitaliere di San Giovanni da mercanti amalfitani e salernitani -era il tempo della grandiosa scuola medica salernitana- in Terra Santa). Ebbene, le otto punte della croce di Amalfi, ad esempio, simboleggiano le otto virtù teologali secondo San Matteo (tra l'altro patrono di Salerno, dove è sepolto).

Ti ringrazio per la precisazione. Certo che la croce dell'Ordine di Malta è unica e specifica mentre, questa, sembra possedere molte varianti.... vedremo che salterà fuori!


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