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Risposte migliori

Inviato

mi domando invece chi, autore di pubblicazioni di numismatica sia riuscito a trarne un tornaconto monetario al di là dell'ovvia soddisfazione morale :)

Te lo posso assicurare, nessuno!


  • ADMIN
Staff
Inviato

Te lo posso assicurare, nessuno!

Per le pubblicazioni scientifiche questa è in genere la regola. Un po' diversa la situazione per le pubblicazioni a scopo didattico.


Inviato

Per maggiore comodità, suggerisco di cliccare su "Search fields", in alto a sinistra.

Si ottengono dei campi ove impostare le parole per la ricerca. Bisogna però stare attenti col nome della zecca, che spesso risente della lingua tedesca. Così nel campo di ricerca anzichè scrivere Siracusa è meglio scrivere Syrakus e trovi più materiale, anche se frammisto a quello di altre zecche, più o meno collegate a Siracusa.


Inviato

Anche se spesso i confini tra opera strettamente scientifica e opera di semplice divulgazione o a scopo didattico non sempre sono bene definiti, noi ci limitiamo a parlare di opere che vogliono semplicemente apportare informazioni, come i trattati su determinate zecche o monetazioni.

Mi è capitato diverse volte si essere stato in pratica interrogato dal responsabile del medagliere (specialmente se non ero conosciuto) sui reali scopi e programmi, ossia se c'erano serie velleità scientifiche.

Ad esempio il curatore del medagliere di Cremona era all'inizio molto diffidente sulla mia richiesta, non conoscendomi nemmeno. Quando gli ho spiegato il mio programma, come ha bene evidenziato anche Numa Numa nella pagina precedente di questa discussione, si è reso conto che c'era quanto meno un impegno di tipo scientifico e mi ha mandato senza problemi l'immagine di un esemplare ivi presente. Mi sembra giusto che si debba cercare di capire se l'interlocutore è un semplice velleitario oppure uno che si impegna di onorare una ricerca, la cui validità scientifica verrà poi giudicata da altri.

Purtroppo ci sono stati casi, per la verità non numerosi, di responsabili che non hanno nemmeno risposto.

Posso assicurare, per esperienza mia e di tanti altri colleghi, che con i libri di numismatica non si guadagna nulla! Non esiste un tornaconto economico e anzi normalmente è un lavoro in perdita e quindi viene svolto solo grazie a una una sincera passione.

Non posso giudicare a proposito di certi libri che sono preparati con il semplice "copia e incolla" da siti e banche dati e stampati a colori e venduti a caro prezzo, anche a oltre 100 euro oppure di manuali dove ci sono in pratica solo disegnini.... Ma anche con questi difficilmente è possibile avere buoni profitti.

Un libro di numismatica in italiano, specialmente se è un trattato con carattere sceintifico, si vende con poche decine di copie e altre copie si distribuiscono solo in omaggio, specialmente ad altri colleghi che in qualche mdo hanno fornito aiuto e consigli. Quindi normalmente si stampano in poche centinaia di copie in tutto e ci sono spese di tipografia che in pratica solo a stento vengono ricoperte.

Sicuramente la situazione è migliore con testi in lingua inglese e con importanti distributori, ma solo manualetti tipo il Seaby permettono un certo ritorno economico.

Nemmeno a fare l'editore numismatico ci si arricchisce (il discorso è diverso nel caso di un commerciante professionista, che ha altre fonti di profitto).

Quindi, a maggiore ragione, sarebbe altamente auspicabile che TUTTI i medaglieri italiani rendessero possibile l'accesso al materiale su semplice richiesta, ovviamente motivata e sufficientemente circostanziata, per una ricerca di tipo scientifico. E il relativo esborso economico dovrebbe essere limitato il più possibile, in pratica solo a causa del ricorso a un fotografo esterno se impossibilitati a fare le foto in proprio. E infatti quel curatore di Cremona ha fatto da sè la foto e mi ha chiesto se era adeguata, altrimenti avrebbe dovuto chiamare un fotografo esterno con relativo preventivo. Per fortuna non era stato necessario e ho pure risparmiato un viaggio fino a quella città (e la moneta era pure in modesto stato di conservazione).

Siamo ancora in attesa di un nuovo Rinascimento italiano, con una sinergia di vari intelletti.......

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Inviato

L'unica precizazione che mi sento di fare è sul numero delle "non risposte".

Probabilmente esse sono state limitate nel caso di Alberto e Giorgio perchè meno numerosi i musei in cui erano conservate le monete di Ariminum.

Nel mio caso parliamo di "inadempienze" da parte di intere regioni.

Sarebbe opportuno e nel mio caso sarà fatto, per distinguere le eccellenze dai casi avversi, citare quest'ultimi esplicitamente nella propria pubblicazione.


Inviato

Quanto auspicato da acraf sarebbe già un ottimo risultato

ma mi domando perché il velleitario di turno non debba avere uguali diritti

del luminare che ha in preparazione un'opera fondamentale.

Credo che in linea di principio tutti ma proprio tutti abbiano diritto

all'accessibilita', anche chi una data moneta in un dato medagliare

vuole anche solo vederla in foto pagando il giusto .

E se poi la pubblica magari anche in un opera discutibile

ha pur sempre il merito di averla resa disponibile ai più .

Scusate la sinteticità ma l'utilizzo dell'ipad mi risulta abbastanza scomodo per la scrittura.

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Inviato

Expo

il velleitario di turno ha sicuramente diritto a vedere la moneta , pubblicarne la foto etc. pagando i relativi diritti.

Qui si discuteva della possibilità per studiosi che si accingono a lavori importanti che richiedono la pubblicazione di centinaia e centinaia di monete di poter beneficiare di agevolazioni che permettano la realizzazione di queste opere . Chi si accinge a questi lavori è normalmente uno studioso che èuo' garantire non solo la qualità ma soprattutto l'impegno a portare avanti con professionalità opere di ampio respiro come i corpora o lo studio monografico completo di zecche. Chi realizza queste opere è certamente un benemerito ed è giusto che possa godere il piu' possibile di agevolazioni per lavori che , se qualcuno li conosce appena, possono essere veramente immani.

Nulla toglie che il velleitario di turno pagando i suoi bravi diritti possa anche lui pubblicare le monete che vuole nelle sue opere.

  • Mi piace 1

Inviato

Expo

il velleitario di turno ha sicuramente diritto a vedere la moneta , pubblicarne la foto etc. pagando i relativi diritti.

Qui si discuteva della possibilità per studiosi che si accingono a lavori importanti che richiedono la pubblicazione di centinaia e centinaia di monete di poter beneficiare di agevolazioni che permettano la realizzazione di queste opere . Chi si accinge a questi lavori è normalmente uno studioso che èuo' garantire non solo la qualità ma soprattutto l'impegno a portare avanti con professionalità opere di ampio respiro come i corpora o lo studio monografico completo di zecche. Chi realizza queste opere è certamente un benemerito ed è giusto che possa godere il piu' possibile di agevolazioni per lavori che , se qualcuno li conosce appena, possono essere veramente immani.

Nulla toglie che il velleitario di turno pagando i suoi bravi diritti possa anche lui pubblicare le monete che vuole nelle sue opere.

E, credendo di interpretare opportunamente il pensiero di numa numa, reputo che le "agevolazioni" a cui egli fa riferimento non necessariamente siano di carattere economico o ad esso legate.

Chiederemmo, soltanto, di evitarci la "tiritela" dell'invio di 4 raccomandate A/R per ricevere una risposta(e non è detto che arrivi) da parte degli enti museali o delle Soprintendenze che li amministrano.(per fortuna, con eccezioni da rimarcare).

Chiederemmo, soltanto, di non essere accolti come fastidiosi intrusi, di cui liberarsi al più presto, all'interno dei loro musei.


Inviato

Ho ben presente quanto esponete, mi sto scontrando proprio con problemi simili

e magari potessi avere agevolazioni di cui beneficiare.

Come sempre vi sono lodevoli eccezioni e casi che definirei irritanti,

quel che colpisce, e mi ripeto, e' la considerevole discrezionalità con cui operano i vari curatori.

Va da se che senza una procedura o una prassi comune valida per tutti ci saranno sempre difficoltà e differenze di trattamento sia nel caso del pinco pallino qualunque che richiede la foto di un esemplare

che nel caso dello studioso che necessità di molto materiale per i suoi lavori.

Per quanto concerne la mia personalissima esperienza posso assicurare che

la vita del velleitario pinco pallino qualunque e' alquanto faticosa.


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