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IGNORED

Il dollaro di Susie B.


Risposte migliori

Inviato

Non dimentichiamo la banconota 5$!


Inviato

Ma i motivi del fallimento....non furono soltanto estetici :rolleyes:

Sì, perché il dollaro Anthony, per le sue dimensioni, era fin troppo somigliante al quarter dollar, e a nessuno piaceva correre il rischio di spendere un dollaro invece di 25 centesimi :blink:

Inizialmente, si era pensato di produrre il nuovo dollaro con una innovativa forma a più lati, 11 per la precisione, permettendogli così di essere immediatamente identificabile. Inoltre, la lega da usare avrebbe dovuto dargli un bel colore giallo brillante, simile a quello che sarà poi del Sacagawea dollar.

Si sa che tondelli multi-lato furono davvero preparati, e che il responsabile delle tecnologie della Zecca, Alan Goldman, ne aveva sempre qualcuno in tasca, da mostrare in giro per testare le reazioni alla nuova forma e colore.

Ma alla fine, come era stato quando si era trattato di scegliere il disegno del rovescio, vinse la conservazione, e la moneta venne coniata su un tradizionale tondello rotondo, lasciando che gli 11 lati apparissero solo nel cerchio interno. E anche per la lega si optò per il classico clad, una composizione di rame e nickel che dava un colore simile all'argento...come per i quarti di dollaro.

Con un diametro di 26,5 mm., pericolosamente vicino a quello dei quarti (24,3 mm.) il disastro era compiuto, e non appena usciti i nuovi dollari furono subito sarcasticamente ribattezzati "the Carter quarter", con riferimento all'allora Presidente Jimmy Carter, che aveva firmato le leggi per l'emissione della moneta.

Qualcuno però, li chiamo più semplicemente "Susies", un vezzeggiativo che mi piace, al punto da averlo usato per il titolo della discussione :)

petronius oo)


Inviato

Uno dei maggiori beneficiari del nuovo dollaro avrebbe dovuto essere l'industria dei distributori automatici, un settore alle cui esigenze la Zecca degli Stati Uniti era da tempo eccezionalmente attenta.

Questo settore era stato incessantemente invocato in fase di progettazione per il nuovo dollaro, e il rifiuto quasi totale della moneta da parte di questa potente industria dovette essere particolarmente scioccante per la Zecca.

La campana a morto udì fin da subito, dalla convention dell'ANA (American Numismatic Association) a St. Louis del 1979, quando alcuni operai si diedero con impegno ad applicare, fila dopo fila ai distributori automatici dell'hotel che ospitava la convention, autoadesivi che proclamavano "questa macchina non accetta il nuovo dollaro d'argento".

Naturalmente il dollaro, anche se ne aveva il colore, non conteneva un solo milligrammo d'argento, ma questo nome, seppur inappropriato, gli rimase attaccato al pari di tanti altri.

Imbarazzato dalla sua scorta di monete, il Tesoro cercò di forzarne la circolazione laddove i destinatari non avevano scelta. I militari americani di stanza all'estero vennero così pagati in "Susies", lasciando che fossero loro, e le loro famiglie, a scontare la perdita che erano costretti a subire nel cambio coi paesi ospitanti <_<

Preso atto del fallimento, dopo soli due anni e poco meno di 500 milioni di pezzi coniati, la Zecca sospese la produzione per la circolazione. Nel 1981 furono coniate solo monete per i collezionisti, poi la produzione si fermò del tutto per quasi 20 anni, riprendendo nel 1999, anno in cui furono coniati ulteriori 41 milioni di pezzi.

petronius oo)


Inviato

Preso atto del fallimento, dopo soli due anni e poco meno di 500 milioni di pezzi coniati

Errore per difetto, il totale dei pezzi coniati nel 1979 e 1980 è di circa 850 milioni (seguirà dettaglio).

Stamattina, mentre scrivevo, avevo sotto mano l'edizione 2008 del Red Book, che, l'ho notato solo ora confrontandola con l'edizione 2012, "dimentica" alcune tirature, in particolare quella di Philadelphia del 1979 di ben 360 milioni di pezzi :rolleyes:

petronius :)


Inviato

Numeri & Varianti

Il dollaro Susan B. Anthony ha un peso di 8,10 grammi e un diametro di 26,50 mm. Ha un cuore di rame, rivestito da uno strato esterno in cupronickel (.750 rame, .250 nickel). Il bordo è rigato.

I Susies sono stati coniati per la circolazione nel 1979, 1980 e 1999. Nel 1981 sono stati coniati solo per i collezionisti in Mint sets, confezioni della Zecca.

A far la parte del leone è stata la Zecca di Philadelphia, con 360.222.000 monete coniate nel 1979, 27.610.000 nel 1980, 3.000.000 nel 1981, e infine 29.592.000 nel 1999. Una parte di quest'ultime è stata coniata con finitura proof. Su queste monete, come già accennato in precedenza, compare, per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, il marchio di Zecca P.

A seguire, Denver (marchio di Zecca D), con 288.015.744 monete nel 1979, 41.628.708 nel 1980, 3.250.000 nel 1981 e 11.776.000 nel 1999.

Buon ultima, San Francisco (marchio di Zecca S) che nel 1979 ha coniato 109.576.000 monete per la circolazione, più 3.677.175 esemplari proof. Nel 1980 le monete per la circolazione sono state 20.422.000, le proof 3.554.806, e nel 1981 sono uscite dalla Zecca californiana 3.492.000 monete in Mint State (inserite nelle confezioni della Zecca) e 4.063.083 monete proof. Nel 1999 San Francisco non ha coniato i Susies.

Tutte le emissioni sono comunissime, facilmente reperibili in Mint State o proof a poco più del facciale (il mio esemplare proof mostrato sopra devo averlo pagato un paio di euro).

Gli unici brividi, dal punto di vista economico, sono dati dalle (poche) varianti, che analizzeremo di seguito. Ma anche in questo caso, non aspettatevi chissà cosa, siamo lontani anni luce dai 17.000 dollari realizzati dal Sacagawea con l'iscrizione sul bordo ;)

petronius :)


Inviato

La prima variante nei Susies appare già nella prima emissione, quella del 1979 per Philadelphia.

Una parte di monete è stata coniata con il bordo più largo, e di conseguenza con la data più vicina al bordo, di quanto avrebbe dovuto essere. Sono le monete wide rim (bordo largo), contrapposte alle altre, la maggioranza, che sono narrow rim (bordo stretto).

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Se ne trovate una, naturalmente in Mint state, potete ricavarne una ventina di dollari (il catalogo dice 60, ma probabilmente sono troppi). La differenza è comunque minima, per notarla serve una lente d'ingrandimento.

petronius :)


Inviato

L'altra variante (eh sì, solo due sono :rolleyes:), più interessante dal punto di vista economico, riguarda le monete proof coniate a San Francisco.

Stavolta, ad essere interessato è il marchio di Zecca, la lettera S, che può essere più stretta (tipo 1, filled S) o più aperta (tipo 2, clear S).

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La variante è presente solo sulle monete proof del 1979 e del 1981, quelle del 1980 presentano un unico tipo di S, e sono comuni. Ad essere raro è invece il tipo 2, clear S, che vale all'incirca 200 dollari, sia per il 1979 che per il 1981.

petronius :)

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Inviato

Preso atto del fallimento, dopo soli due anni....la Zecca sospese la produzione per la circolazione.

Q. David Bowers in Expert's Guide to Collecting and Investing in Rare Coins così spiega il mancato successo dei dollari Susan B. Anthony...niente che non sapessimo già ;)

"Prima di tutto, la moneta era troppo piccola, vicina alla dimensione del quarto di dollaro, e avrebbe potuto essere scambiata per essa...Dopo che i primi pezzi erano stati coniati, Gasparro ne spese uno alla caffetteria della Zecca, dove fu immediatamente accettato come un 'quarter' senza fare domande.

Secondo, generalmente, nella storia finanziaria americana, un tipo di strumento è preferito agli altri per una data denominazione nel commercio generale. Poiché i dollari di carta erano ancora prodotti in quantità, il dollaro Anthony non soddisfaceva alcuna particolare necessità. Se i dollari di carta fossero stati eliminati, la convenienza delle nuove monete sarebbe stata molto più grande.

Terzo, i distributori automatici...non erano predisposti per accettare i dollari Anthony.

Questi sfortunati fattori, messi insieme, hanno fatto sì che il pubblico abbia rifiutato la moneta."

Con il passare degli anni, la situazione non cambia di molto. La domanda maggiore viene dagli uffici postali, che danno (o davano) queste monete di resto nei distributori automatici di francobolli, ma chi li riceve il più delle volte è infastidito dal fatto di averli, e anziché rimetterli in circolazione li riporta in banca alla prima occasione.

A dispetto di questo fallimento, il Congresso nel 1997 decide che è giunto il momento di fare un altro tentativo. La Public Law 105-124, firmata dal Presidente Clinton il 1° dicembre di quell'anno, specifica le proprietà che la nuova moneta dovrà avere, sebbene non dica nulla sul disegno che sarà impresso su di essa.

Disegno che noi, naturalmente, conosciamo molto bene....ma questa è un'altra storia :rolleyes:

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petronius oo)


Inviato

L'errore più grosso è stato quello di continuare a stampare banconote da un dollaro! Se la vita media delle banconote da un dollaro è come quella dei nostri 5€ (13 mesi) basterebbe che smettano di stamparle e contando anche eventuali riserve nel giro di 3 o 4 anni al massimo ecco che di banconote da un dollaro non ce ne sarebbero più e le monete circolerebbero!


Inviato

La domanda maggiore viene dagli uffici postali, che danno (o davano) queste monete di resto nei distributori automatici di francobolli, ma chi li riceve il più delle volte è infastidito dal fatto di averli, e anziché rimetterli in circolazione li riporta in banca alla prima occasione.

Sembra strano che smettano di coniare monete semplicemente perchè alla gente non piacciono. Dopotutto ad uno (non collezionista, non appassionato di numismatica) importa ricevere il resto giusto e avere i soldi giusti da spendere, non il tipo di monete o banconote che riceve. Eppure questo non è l'unico caso di coniazioni terminate per mancanza di gradimento, basti pensare alle nostre 50 e 100 lire micro dei primi anni '90 o alla nostra banconota da 20.000 lire negli anni '70.

E sembra ancora più strano che la gente vada in banca a cambiare i dollari in moneta con dollari in carta, se proprio ti danno fastidio, non è più facile spenderli alla prima occasione?

Nella maggior parte dei paesi del mondo hanno cambiato completamente la valuta circolante, o introdotto o eliminano alcuni tagli diverse volte negli ultimi 50 anni e la vita è sempre continuata come prima. E per gli Americani è un trauma abbandonare l'ormai obsoleta banconota da un dollaro... Eppure hanno già abbandonato il mezzo dollaro 50 anni fa e i 2 cent e i 3 cent 100 anni fa...


Inviato

Nella maggior parte dei paesi del mondo hanno cambiato completamente la valuta circolante, o introdotto o eliminano alcuni tagli diverse volte negli ultimi 50 anni e la vita è sempre continuata come prima. E per gli Americani è un trauma abbandonare l'ormai obsoleta banconota da un dollaro... Eppure hanno già abbandonato il mezzo dollaro 50 anni fa e i 2 cent e i 3 cent 100 anni fa...

I mezzi dollari, e ancor più le monete da 2 e 3 centesimi non sono la stessa cosa del dollaro di carta. Che non è un semplice pezzo di carta ma IL DOLLARO per antonomasia, il biglietto verde che in tutto il mondo rappresenta l'America.

Nell'attaccamento degli americani a questa banconota c'è, soprattutto, una forte componente psicologica, più che pratica, la stessa del resto che c'è stata anche da noi quando sono uscite le 1.000 lire metalliche. Abituati da sempre al biglietto da 1.000, non ci è piaciuta affatto questa monetina, oltretutto confondibile, soprattutto dagli anziani, con quella da 500 lire. Le 1.000 lire di carta erano SOLDI, avevano un valore. Una memoria che veniva da lontano, da quando 1.000 lire al mese erano un fior di stipendio e valevano davvero tanto...quell'altre, cos'erano?

petronius oo)

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Inviato

Se la vita media delle banconote da un dollaro è come quella dei nostri 5€ (13 mesi)

Più o meno siamo lì, la durata media di un biglietto da 1 dollaro è stimata inferiore ai 2 anni.

Le monete invece, hanno un tempo di circolazione di circa 20 anni, e su questo contava il Tesoro per ridurre i costi. Infatti, produrre una moneta costa di più che produrre una banconota, ma questo maggior costo iniziale sarebbe stato abbondantemente compensato dal maggiore uso...non è andata così :rolleyes:

petronius :)


Inviato

I mezzi dollari, e ancor più le monete da 2 e 3 centesimi non sono la stessa cosa del dollaro di carta. Che non è un semplice pezzo di carta ma IL DOLLARO per antonomasia, il biglietto verde che in tutto il mondo rappresenta l'America.

Nell'attaccamento degli americani a questa banconota c'è, soprattutto, una forte componente psicologica, più che pratica, la stessa del resto che c'è stata anche da noi quando sono uscite le 1.000 lire metalliche. Abituati da sempre al biglietto da 1.000, non ci è piaciuta affatto questa monetina, oltretutto confondibile, soprattutto dagli anziani, con quella da 500 lire. Le 1.000 lire di carta erano SOLDI, avevano un valore. Una memoria che veniva da lontano, da quando 1.000 lire al mese erano un fior di stipendio e valevano davvero tanto...quell'altre, cos'erano?

petronius oo)

Infatti nei primi anni 2000 il ministro Tremonti suggerì alla BCE di emettere i tagli da 1€ e 2€ in carta invece che in moneta ma non fu preso in considerazione.

Le 1000 lire bimetalliche, al contrario delle monete USA da 1$, però circolavano. Non hanno mai sostituito la corrispondente banconota, però si trovavano normalmente in circolazione. In ogni caso penso abbiano fatto bene a coniarle, 1000l in quegli anni erano veramente poco e c'era la necessità di abituare la gente ad avere monete di valore più elevato in vista dell'euro.


Inviato

Le monete invece, hanno un tempo di circolazione di circa 20 anni.

Pensavo molto di più.


Inviato

Le monete invece, hanno un tempo di circolazione di circa 20 anni, e su questo contava il Tesoro per ridurre i costi.

Pensavo molto di più.

Infatti, da noi fino alla fine delle lire capitava di trovare le 50 e 100 degli anni '60 ancora in buone condizioni, ma questa era la durata stimata dal Tesoro americano per la moneta da 1 dollaro...peccato non sia stato possibile verificarlo :rolleyes:

petronius oo)


Inviato

L'atra variante (eh sì, solo due sono :rolleyes:), più interessante dal punto di vista economico, riguarda le monete proof coniate a San Francisco.

Stavolta, ad essere interessato è il marchio di Zecca, la lettera S, che può essere più stretta (tipo 1, filled S) o più aperta (tipo 2, clear S).

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La variante è presente solo sulle monete proof del 1979 e del 1981, quelle del 1980 presentano un unico tipo di S, e sono comuni. Ad essere raro è invece il tipo 2, clear S, che vale all'incirca 200 dollari, sia per il 1979 che per il 1981.

petronius :)

faccio un po fatica ad avere una chiara distinzione di queste varianti!

Awards

Inviato

ecco ho trovato questa foto, forse aiuta un po a chiarire ;)

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  • Mi piace 2
Awards

Inviato

L'errore più grosso è stato quello di continuare a stampare banconote da un dollaro! Se la vita media delle banconote da un dollaro è come quella dei nostri 5€ (13 mesi) basterebbe che smettano di stamparle e contando anche eventuali riserve nel giro di 3 o 4 anni al massimo ecco che di banconote da un dollaro non ce ne sarebbero più e le monete circolerebbero!

In Canada avevano lo stesso problema e lo hanno risolto, semplicemente, eliminando dalla circolazione le banconote da 1$ e 2$ sostituendole con le monete.

Le banconote, come negli USA, non perdono mai il valore facciale e quindi non c'è neanche il problema dell'uso di eventuali scorte (nel 2009 ho speso a Toronto una banconota da 2$ dell'ultima emissione "serie Uccelli")

Finché negli USA continueranno a stampare i biglietti da 1$, la monetina non verrà mai e poi mai accettata


Inviato

Pensavo molto di più.

beh direi per alcune molto di piu' visto che in circolazione si trovano ancora penny whreat degli anni 40 e dime post 64


  • 8 anni dopo...
Supporter
Inviato

Veramente interessante la storia di questo "Susan B. Anthony Dollar" che ho scoperto nella ricerca per identificare l’esemplare trovato tra varie monete e medaglie ereditate.

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Rame placcato rame-nichel: 8,1 g, 26,5 mm.

La moneta è del primo anno di emissione, zecca di Denver.

Per una descrizione dettagliata vedi https://en.numista.com/catalogue/pieces3548.html

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