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Supporter
Inviato

ho finito i mi piace per oggi, ma tra luciano e dabbene non sarebbero mai abbastanza... è sempre un piacere leggere discussioni con i vostri interventi. e complimenti dabbene per le bellissime ed interessanti discussioni a cui dai vita :D ogni giorno imparo qualcosa di nuovo !!!!

Buona serata

mi lusinghi.... :blush:

Grazie, ma sono semplicemente un appassionato come tanti qui nel forum ed anche meno sapiente rispetto ad altri Amici che, veramente, sono molto più edotti di me. :)

Un caro saluto

luciano


Supporter
Inviato

Continuo con le oselle e loro molteplici simbologie, una più bella dell'altra.

Sempre da Nomisma 37, 2008, lotto 1321, una osella di Alvise II Mocenigo ( 1700 - 1709 ), è del 1708, A. IX, sul rovescio leggiamo in leggenda :

SOLVM PROVOCATA FERIT, Ferisce solo se provocata.

La rosa simbolo, che ritorna nella monetazione, famosa la Pezza della Rosa, piena di significati evidenti e intriganti, una rosa fiorita con foglie e spine, ma attenzione a provocarla ....più chiaro di così questa volta....

Mario

P. S. Bella vero ?

Buona serata

C'è da rimarcare un dettaglio che riguarda la rosa. Alvise Mocenigo II non si limitò ad inserire questo fiore nell'osella dell'anno VIIII, ma anche nell'osella dell'anno V.

Guarda caso lo stemma araldico dei Mocenigo era (da Wikipedia)

Diviso d'azzurro nella parte superiore con una rosa d'argento a cinque petali e bottone azzurro, d'argento con una rosa azzurra a cinque petali e bottone d'argento nella parte inferiore.

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Quindi le rose erano parte dello stemma di famiglia; riportare la rosa nelle oselle era una "valore aggiunto" per casata.

saluti

luciano


Supporter
Inviato

Ecco l'osella dell'anno V (trovata in rete nella versione in oro)

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"Profuma meglio a luna serena"


Inviato

Ma pensa te...tra l' altro non mi risulta che Manin abbia lasciato discendenti diretti...quindi questo ostentava un'appartenenza che manco gli apparteneva più di tanto.


Supporter
Inviato

Ma pensa te...tra l' altro non mi risulta che Manin abbia lasciato discendenti diretti...quindi questo ostentava un'appartenenza che manco gli apparteneva più di tanto.

Probabilmente si trattava di un ramo collaterale; considerato che i Manin vennero ascritti al patriziato per censo, solo i diretti discendenti di chi beneficiò dello status di patrizio veneto potevano considerarsi a tutti gli effetti tali.

Bisognerebbe risalire agli avi dell'Armanini Manin.....ma già dal cognome, è più che probabile, che Manin venisse dalla madre....e quindi bisognerebbe risalire agli avi di quest'ultima; cose da genealogisti....

buona serata

luciano


Inviato

Buona serata

mi lusinghi.... :blush:

Grazie, ma sono semplicemente un appassionato come tanti qui nel forum ed anche meno sapiente rispetto ad altri Amici che, veramente, sono molto più edotti di me. :)

Un caro saluto

luciano

È solo la verità, non dimentico l'aiuto e la disponibilità che mi hai provato piu volte sia per messaggio che di persona a Verona.. e quanto dici di altri piu esperti di te poco conta, credo sia ben piu importante saper condividere e spendere anche il propriio tempo per raccontare ad altri quello che si sa, una conoscenza prettamente personale o per solo pochi poco mi tocca..ripeto, la tua disponibilità parla da sola:)

thomas

Awards

Inviato

Troppo bella questa per non metterla, torniamo a quelle in oro su ordinazione, da 4 zecchini del 1701, Alvise II Mocenigo ( 1700 - 1709 ), da Nomisma 37, 2008, lotto 1320, 1701, A. II, rara, bella e ricca di significato.

OCVLIS CVBAT APERTIS, Riposa ad occhi aperti, dice la leggenda del rovescio.

Il leone, è sdraiato, dorme, ma sotto, sotto, gli occhi sono sempre aperti, e anche qui più simbolica di questa, si potrebbe anche dire " non svegliar il leone che dorme " :blum: ,

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Inviato

Posto il mio contributo all'intereessante discussione con l'immagine di una osella che mi affascina per semplicità e raffigurazione. Forse l'ultima che esprime ancora gloriosa la Repubblica Serenissima prossima al collasso. Le glorie navali e l'egemonia commerciale sul Mediterraneo sono solo che un ricordo ma in questa emissione si percepisce il rigore del diritto con la legenda orizzontale in campo libero. Semplice e lineare come di conviene alla Repubblica oligarchica ed il rovescio che esalta la supremazia (passata) della città lagunare.

Repubblica Serenissima di Venezia

Giovanni Corner II doge CXI, 1709-1722. Osella anno III, 1711. Ar gr. 9,664.

Dr:. IOANNIS / CORNELII / PRINCIPIS / MVNVS / ANNO III Scritta in cinque righe.

Rv.: S : MARC : VEN : Leone a sinistra, eretto, alato, coronato e nimbato, con libro aperto tra le zampe anteriori, all'esergo, Z B V (Zuanne Bartolomeo Viturri) / I7II .

Conservazione : Splendida Osella rara

Riferimenti. CNI VIII, 403, 155; Paolucci II 194, Gamberini 1293, Jesurum p 228, Werdnig p. 178, 192.

Interessante la raffigurazione del Leone di San Marco, con le zampe posteriori in mare, di fronte alla montagna sormantata dalla rocca, ed il capo volto all'indietro come se si domandasse dov'è finito il passato della gloriosa Repubblica.

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Inviato (modificato)

Anche quest'ultimo esempio di Picchio, oltre a essere affascinante è pieno di significati.

Le oselle sono sempre portatrici di messaggi, più o meno espliciti, a differenza per esempio dello scudo della croce che vediamo nell'altra discussione, volutamente immutabile, nell'osella, anche per la tipologia specifica che è, volutamente cambia, e cambiano le simbologie e i messaggi .

Vediamone ancora uno, da Asta Varesi, 58, 28 aprile 2011, lotto378, siamo con una osella di Paolo Renier ( 1779 - 1789 ), 1785, A. VII, al diritto riporta :

DISCIPLINA RESTITVTA, Ristabilito l'ordine, con la raffigurazione di una nave tra le torri.

Immagine suggestiva tra l'altro, a questo punto si poteva decantare il successo e la pace ritornata nella città.

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Modificato da dabbene

Inviato (modificato)

Voglio portare anch'io il mio contributo per la bellezza della raffigurazione di alcune immagini presente nelle oselle.

Francesco Loredan, Osella anno V-1756, AR 9,81 g. FDC.

Nel caso sotto-presentato si tratta verosimilmente di un simbolismo dovuto alla sola devozione nei confronti della Vergine Maria (definita "Vas Onorabile", e cioè "Vaso degno di Onore" in quanto ha portato in sé il Cristo).

Trovo estremamente armoniosa e particolareggiata la scena.

A proposito: ho identificato 2 coni per questa osella, facilmente riconoscibili perché al Rovescio dopo FRANC sono presenti uno o due punti (FRANC· oppure FRANC:) e la tromba dell'angelo di destra è tangente la D di LAURED oppure distanziata come nell'esemplare presentato!

post-14514-0-88392600-1374761447_thumb.j

Modificato da Giov60
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Inviato

@ Dabbene.

Se ben ricordo, l'osella DISCIPLINA RESTITVITA si riferisce a una rivolta degli operai dell'arsenale. Quella che ricorda l'ultima vittoria navale ha una nave...

Arka


Inviato

@ Dabbene.

Se ben ricordo, l'osella DISCIPLINA RESTITVITA si riferisce a una rivolta degli operai dell'arsenale. Quella che ricorda l'ultima vittoria navale ha una nave...

Arka

Mi fido di te....,su Venezia poi, però quella con la nave è con Renier o con un altro doge ?

Domandina di approfondimento e per ampliare ulteriormente, c'è l'osella tipo da gr. 9,65 a 9,81 e quella di doppio peso da gr. 19,00 a 19,34 come mai due dello stesso diametro ?

Mario


Supporter
Inviato

Buona serata

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PRO/1?r=Collezione_Reale

questa è la spiegazione che ne da il nostro catalogo.

saluti

luciano


Inviato (modificato)

Quindi non una rivolta, ma i soliti intrallazzi... ;)

Arka

P.S. Le oselle non sono il mio forte... nel medioevo erano in carne e ossa!

Modificato da Arka

Supporter
Inviato (modificato)

L'altra osella con il vascello, forse, è questa

Da NAC 53 del 2009

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BINI IMMOTA MANEBO (su ambo i lati resterò ferma)

Luciano

Modificato da 417sonia

Inviato

L'altra osella con il vascello, forse, è questa

Da NAC 53 del 2009

attachicon.gifBini immota manebo.jpg

BINI IMMOTA MANEBO (su ambo i lati resterò ferma)

Luciano

Credo che fosse del 1790 con Lodovico Manin, con vascello da guerra in combattimento con una nave corsara con mezzaluna, ma effettivamente scene in mare con vascelli nelle oselle compaiono più di una, è uno dei ricorrenti.


Inviato

Le oselle di doppio peso erano prodotte secondo la moda francese dei piedfort, quindi stesso diametro doppio spessore.

Per l'osella dell'ultima vittoria dovrebbe avere ragione 417Sonia (io sono a casa i libri in ufficio)...

Arka

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Inviato (modificato)

Ho "beccato" quella alla quale ti riferisci......

Sempre da NAC Africis leo saevus in undis

post-21005-0-39192700-1374771862_thumb.j

Il leone (di Venezia) è fiero nelle onde africane. Qui c'è il vascello veneziano che spara una bordata verso un naviglio turco

C'ho azzeccato?

Modificato da 417sonia
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Inviato

Ho "beccato" quella alla quale ti riferisci......

Sempre da NAC Africis leo saevus in undis

attachicon.gifosella africis leo saevus in undis.jpg

Il leone (di Venezia) è fiero nelle onde africane. Qui c'è il vascello veneziano che spara una bordata verso un naviglio turco

C'ho azzeccato?

Si Luciano, proprio a questa pensavo, fantastica rivedendola, veramente fantastica !

Le oselle vanno molto bene, d'altronde meritano, vediamo prima di metterla tra le discussioni importanti, se c'è ancora qualche spunto o immagine e a voler guardare.....potrebbe anche non finire mai,

Mario


Inviato

Propongo ora due contributi reali, diversi come simbologie, ma il bello è proprio questo.

Inizio con una osella di Francesco Loredan ( 1752 - 1762 ), A.VII, 1758, peso 9,28 gr.

D/ San Marco in piedi e il doge inginocchiato davanti a un quadro con l'Immacolata Concezione sorretto da due angeli. Tra i due il leone in riposo accanto al berretto dogale.

S.M.V. FRANC. LAURED. DVX intervallati da piccole stelle

R/ Tra due fronde d'alloro sormontate da corno dogale, iscrizione del Doge con Anno VII e 1758

Immagine che include al centro la spiritualità, ma con sempre i simboli di Venezia, il Doge, il leone, il berretto dogale sempre presenti.

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Inviato

Procedo ora con la seconda osella che vi propongo, simbologia completamente differente, ma affascinante anch'essa.

Siamo con Alvise IV Mocenigo ( 1763 - 1778 ), A. IV, 1766 :

D/ Sono raffigurati il leone e una tigre posti uno di fronte all'altra. Intorno la leggenda AFRICA TIGRIS AGIT PACEM CUM REGE FERARVM ( la tigre africana stringe pace col re delle belve )

R/ Una fronda di palma e una di alloro racchiudono la scritta ALOYSII MOCENICO PRINCIPIS VENETI MVNVS. AN : IV 1766, sigle del masser M S, Mario Soranzo

Viene celebrato l'accordo di pace raggiunto con il Bey di Tunisi, dopo le continue scorrerie piratesche nell'Adriatico.

Quindi qui altra simbologia, una pace, dopo le scorribande, con due protagonisti fortemente espressivi.

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Buona giornata

Venezia, anche in questo frangente, ci dimostra una volta di più di quanto fosse diversa dalle altre città/stati. Non solo la particolarità del suo territorio, della civiltà delle sue istituzioni, del suo tipo di governo, ma anche in quella stupefacente serie di monete che sono le oselle, ci da l'opportunità di "sfogliare" una sequenza di "fotogrammi" coniati nell'argento (e nell'oro), nei quali possiamo riconoscere i momenti più importanti della sua vita.

In altre città/stati, si sarebbero coniate monete di ostentazione, come spessissimo si è visto, dove il "primus" (re, imperatore, vescovo o nobile a capo di quel territorio) avrebbe, appunto, ostentato la sua persona e quella dei suoi familiari, la propria preminenza in quel dato terrotorio che amministrava ed enfatizzato il suo casato e quanto di importante aveva fatto.

A Venezia ciò non era possibile; il doge, ma anche i nobili che svolgevano ruoli istituzionali perché eletti, non potevano assolutamente personificare tale potere. Quello che importava non era il loro nome o casato, ma il ruolo che rivestivano - tra l'altro temporaneamente (salvo il doge ed i procuratori di S. Marco) - a beneficio della Repubblica.

Quindi niente stemmi del proprio casato, niente quadri o statue negli edifici pubblici; unica eccezione era lo stemma del doge regnante in una sala di palazzo ducale (e qualche altra trascurabile testimonianza).

Il potere veneziano, non poteva testimoniare sulla monetazione ordinaria ciò che di buono e di importante per lo stato e la comunità in generale veniva fatto, poiché quella era "ingessata" su di una iconografia riconosciuta ed apprezzata internazionalmente, da una moltitudine cioè di stati e persone, queste ultime quasi sempre analfabete, che in quella iconografia aveva fiducia; sarebbe stato controproducente cambiarla ogni piè sospinto.

Ciò che non poteva avvenire attraverso la monetazione ordinaria, però, trovava spazio su quel formidabile "veicolo" che era l'osella.

saluti

luciano

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Inviato

Giuste osservazioni Luciano sull'osella, che effettivamente è un "veicolo" a parte nella monetazione veneziana e anche in generale.

Quanto era immobilizzata la monetazione tipo lo scudo della croce, altrettanto varia, ricca, piena di simbologie, messaggi era quella dell'osella, d'altronde gli utilizzi e gli scopi erano ben differenti.

Il ritratto che compare con la sua immagine di potere e ambizione nelle altre monetazioni a Venezia non c'è e certamente si differenzia in modo evidente e forte dalle altre per i motivi che hai elencato.

Nel contempo come è straordinaria la monetazione rinascimentale, altrettanto l'osella con altre prospettive e angolazioni lo è, direi in modo da meritare altrettanto fortuna e ammirazione da parte di tutti,

Mario


Supporter
Inviato

Buona giornata

senza dubbio, forse in qualche altra discussione relativa alle oselle, si è già postato lo scritto che segue. Io lo ripropongo ugualmente, poichè lo considero un tassello importante che integra le informazioni già date; non fosse altro che per il commento di Marin Sanudo, che vale oro :pleasantry:

Un grazie agli Autori ed in particolare all'Amico @@roth37.

http://www.roth37.it/COINS/Oselle/

saluti

luciano


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