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Fammi capire Caius, tu sei in grado di distinguere una patina del bronzo/oricalco di duemila anni da una  di circa duecento anni?

176827[/snapback]

Ho una troppo limitata esperienza per dirlo personalmente, ma ritengo che sia possibile. Il microscopio a mio avviso ha delle grossisime potenzialità. in 200 anni non si possono formare delle concrezioni così tenaci, variegate, come quelle che ho postato pocanzi nella discussione sotto il forum delle tecnologie. comunque tu fammi vedere una moneta falsa di 200 anni e poi ne parliamo... :P

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comunque tu fammi vedere una moneta falsa di 200 anni e poi ne parliamo... :P

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Al forum lo sanno tutti che sei pieno di queste “giovani” monete, ma nessuno ha il coraggio di dirtelo! :lol:

Modificato da Lorenzo Bassi
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  • 2 settimane dopo...

oggi sono andato in soprintendenza (Abruzzo) ed ho visto che c'è una piccola collezione di monete...

la parte più interessante è quella delle preromane di alba fucens e, soprattutto, di corfinium... le consiglio...

l'allestimento è discutibile ed anche la fruibilità è da rivedere...

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  • 10 mesi dopo...

Ho esaminato di recente un quatrunx di Hatria (Apollo/Kantharos) della stessa tipologia di quello che ha dato origine alla presente discussione. Un'immagine e le conclusioni (non è autentico) a cui sono pervenuto sono riportate nel link che segue:

http://www.forumancientcoins.com/monetarom.../a415/a415.html

Saluti

Giulio De Florio

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ho letto con estrema attenzione il suo articolo. Ritengo che l'analisi delle fonti è notevole. Mi lascia, invece, perplesso il percorso che la fa giungere al suo giudizio. Non che lo voglia mettere in discussione, ma avrei piacere a conoscere in maniera più approfondita, tutte le analisi che ha fatto ed i relativi risultati.

Mi permetto di aggiungere, visionando le foto allegate, potrei sentirmi di condividere il suo parere. Aggiungo, però, che solo con un'analisi approfondita della moneta si potrebbe emettere una sentenza... ;)

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Sono graditi vs commenti...

118037[/snapback]

Possiedo anch'io questa Quatroncia di Hatria (HAT o TAH) Rarità R4 peso 133-201 grammi diametro 62 mm - in BB / Spl valori da quasi capogiro - Come tutte le bronzee preromane Italia Centrale di grosso modulo, sono a dir poco affascinanti - Il Vecchi la cita in Italian Cast Coins al n.183 (testa di Apollo e 4 globetti / Cantaro e HAT) Per Haberlein, i prototipi rinvenuti al suo tempo erano solo (!) 28 - Il Sydenham 1926 la riporta in 186 7 - Haberlein precisa il peso: tra gr.200.8 e gr. 133.5 - Periziata e garantita, ho la fortuna di possederla in Spl. - L'ho pagata ...abbastanza salata ma sono oltremodo soddisfatto - Quando la comprai presso un numismatico della Spezia che...trafficava in Italia Centrale su questi tipi di monete, era costipata di concrezioni tolte delicatissimamente la quali, apparve una stupenda patina azzurra. Anche la tua su entrambe le facce presenta molte concrezioni che in certo qual modo mi conducono a giudicarla possibilmente autentica. Io comincerei col togliere delicatissimamente (!) le concrezioni.

Auguri per la autenticità! Adalberto

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Mi riferisco alla moneta di cui per chiarezza riproduco il link:

http://www.forumancientcoins.com/monetarom.../a415/a415.html

Il proprietario ha provveduto di recente a farla pesare da un orefice e me ne ha comunicato il peso esatto: 180g (al posto dei 205g prima dichiarati). Il nuovo peso non modifica la sostanza delle cose; data l'ampia gamma di oscillazione dei pesi delle monete della tipologia in esame, entrambi i pesi sono accettabili. Ciò che a mio avviso non quadra è l'aspetto generale e lo stile della moneta che mi portano a ritenere che si tratti di una riproduzione moderna. I termini di paragone sui quali mi baso sono le due monete autentiche delle quali nella pagina web di cui sopra ho indicato i link, monete quelle che mostrano dignità di stile e inconfondibili segni della loro vecchiaia. Riconosco che le mie valutazioni, basate come sono sull'aspetto generale e sullo stile, sono opinabili; ritengo tuttavia opportuno proporle all'attenzione del forum nella speranza che coloro che siano in possesso di monete analoghe siano anche disponibili a mostrarle e a metterle in discussione. Ringrazio per l'attenzione.

Giulio De Florio

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Concordo con te Giulio, sul fatto che quest'ultima moneta che mostri sia una riproduzione ottocentesca. Lo suggerisce lo stile non antico del ritratto, ma anche una certa sensazione che non saprei definire bene.

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Diciamo che la patine non convince molto, ma attraverso una foto è sempre difficile valutare.

Sarebbe interessante avere un foto che evidenzi lo spessore della moneta, ho avuto la fortuna di avere un colloquio con la massima persona esperta in questa monetazione I.Vecchi e tra i tanti segreti per riconoscere un falso può essere utile visionare la moneta di profilo, il bordo della moneta deve risultare come una conchiglia. Allego uno schizzo per capirci meglio.

Approfitto per salutare il signor De Florio appassionato numismatico di rara gentilezza.

bordo.jpg

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  • 10 mesi dopo...

Ho visto che la monetazione di Atri è molto popolare, qui nella sezione delle monete preromane. Volevo segnalare, a tema, un articolo pubblicato nel numero di Monete antiche di settembre 2008, proprio sulle monete di Atri. Parla di un'insolita collezione che attraversa 2 secoli, da inizio Ottocento ad oggi, disegnata prima e fotografata poi (ed infine dispersa...)

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Ho visto che la monetazione di Atri è molto popolare, qui nella sezione delle monete preromane. Volevo segnalare, a tema, un articolo pubblicato nel numero di Monete antiche di settembre 2008, proprio sulle monete di Atri. Parla di un'insolita collezione che attraversa 2 secoli, da inizio Ottocento ad oggi, disegnata prima e fotografata poi (ed infine dispersa...)

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Grazie per l'interessante segnalazione, ma non riesci a recuperare il nome della collezione ? Sarebbe ancora piu' interessante per i nostri appassionati..

numa numa

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Ho l'articolo qui davanti, ma non è riportato il nome della collezione. Però è la stessa collezione che ha visonato il Delfico per scrivere l'opera "Della antica numismatica della città di Atri nel Piceno..." nel 1824 e che poi è stata fotografata negli anni '60 per un libro sulle monete di Atri scritto dal Barberini (o, meglio, è un libro su Atri pre-romana e quindi anche sulle sue monete).

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In pratica secondo l'autore, Alberto D'Andrea, che ha fatto una ricerca, si tratta della collezione "storica" della famiglia Sorricchio, una nobile famiglia di Atri, la quale diede la possibilità ai vari studiosi locali di esaminarla. Nell'articolo si mettono a confronto foto e disegni ed è impressionante vedere come sono le stesse monete, coincidono anche le escrescenze e le sbavature del metallo

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In pratica secondo l'autore, Alberto D'Andrea, che ha fatto una ricerca, si tratta della collezione "storica" della famiglia Sorricchio, una nobile famiglia di Atri, la quale diede la possibilità ai vari studiosi locali di esaminarla. Nell'articolo si mettono a confronto foto e disegni ed è impressionante vedere come sono le stesse monete, coincidono anche le escrescenze e le sbavature del metallo

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Grazie Carlop,

davvero interessante. E' una rivista che si acquista in edicola ?

numa numa

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Salute

l'articolo è pubblicato sul bimestrale MONETE ANTICHE(settembre/ottobre 2008) che,per quanto ne sappia,è venduto solo in abbonamento.

LIBRERIA EDITRICE CLASSICA DIANA Cassino

Tel.0776.22815

--Salutoni

-odjob

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Abbonamento annuale (6 numeri) = 23 euro

Bimestrale a cura di Antonio Morello.

Questo è il n. 41 del VII anno.

Modificato da legionario
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  • 3 settimane dopo...

Guardate cosa ha realizzato ieri questo asse di Hatria all'asta Gorny&Mosch:

Asse Gorny&Mosch

Siamo alla follia...la tanto sbandierata crisi sta spingendo le monete rare a prezzi assurdi..Si puo' pagare 15000 euro per una moneta pur rara ma in queste condizioni? Il cane neanche si vede, il Sileno appena si intuisce...pago 15000 euro per una moneta e poi se voglio capire come è fatta davvero devo andare a guardarmela sui libri? :huh:

Modificato da cliff
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Guardate cosa ha realizzato ieri questo asse di Hatria all'asta Gorny&Mosch:

Asse Gorny&Mosch

Siamo alla follia...la tanto sbandierata crisi sta spingendo le monete rare a prezzi assurdi..Si puo' pagare 15000 euro per una moneta pur rara ma in queste condizioni? Il cane neanche si vede, il Sileno appena si intuisce...pago 15000 euro per una moneta e poi se voglio capire come è fatta davvero devo andare a guardarmela sui libri? :huh:

Cliff,

hai indubbiamente ragione, pero' considera che questa tipologia e' di grande fascino e gli esemplari sicuramente autentici (in una marea di falsi) sono assai rari. Questo pezzo sembrerebbe autentico e il suo prezzo, visto che e' uno degli assi italici piu' importanti e significativi, non mi stupisce.

Considera che uno dei pezzi migliori conosciuti ha realizzato oltre 50.000 dollari due anni fa in un'asta di NY.

numa numa

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Clòiff, non hai torto! vedremo (vedrà il proprietario) al momento di rivenderla se ha fatto un affare oppure no.

NB: che bella patina con noduli rossi di cuprite !

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NB: che bella patina con noduli rossi di cuprite !

In effetti il Sileno sembra un cristo insanguinato, è sicuramente affascinante! Ma rimango dell'idea che 14950 euro per questa conservazione sono una follia, monete altrettanto rare e ricercate in conservazioni cosi' basse normalmente faticano a superare i 2000 euro..

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NB: che bella patina con noduli rossi di cuprite !

In effetti il Sileno sembra un cristo insanguinato, è sicuramente affascinante! Ma rimango dell'idea che 14950 euro per questa conservazione sono una follia, monete altrettanto rare e ricercate in conservazioni cosi' basse normalmente faticano a superare i 2000 euro..

Cliff,

non dimenticare che i pezzi fusi italici di questo modulo , molto piu' rari degli assi librali romani,

quando sono indiscutibilmente autentici e hanno anche una gradevole patina comandano un sovrapprezzo notevole rispetto a frazioni piu' piccole.

Inoltre mentre, paradossalmente, se cerchi un aureo anche raro ne trovi a bizzeffe nelle vendite degli ultimi anni, per quest'asse indiscutibilmente piu' raro di moltissimi aurei, di pezzi in vendita ne ricordo appena due. Infine, e' un pezzo appetito da molti musei, sia per il nominale (asse italico),

sia per la tipologia assai particolare della serie (sileno/cane dormiente) sia per la rappresentativita' della moneta (hai mai provato a tenerne in mano uno ? ti assicuro che fa la sua figura.. e i pezzi fusi, quando belli e patinati bene fanno venire i brividi).

Potrei quasi aggiungere che questi pezzi (ripeto se comprati bene in relazione all'autenticita', qualita' conservazione, patina etc.) possono rappresentare un solido investimento vista la crescente richiesta.

numa numa

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