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Inviato

A questo punto vorrei esprimere i miei complimenti al ''giovincello non richiesto''. E mi chiedo se mi sarei accorto delle lettere sul bordo... probabilmente no (il tutto per poter partecipare alla bichierata :D ).

Arka


Inviato

Per consolarala posso dirle che su parecchie migliaia di crociati del tipo più antico che ho visto (probabilmente anche più di una decina di migliaia, avendone visti e fotografati più di 5000 in un colpo solo), devo dirle che una moneta anomala l'ho trovata, ed è un denaro di doppio peso :) , che il proprietario di quei 5000 mi ha regalato, assieme ad uno dei due denari di Orio Malipiero trovati in quel materiale (un ripostiglio di provenienza probabilmente tedesca), come ringraziamento per avergli individuato nel materiale un rarissimo denaro di Trento che valeva più di tutto il resto - tutto regolare, il ripostiglio era stato acquisito ad un' asta inglese da un dealer americano che lo aveva dato temporaneamente in deposito all'ANS di New York dove ho potuto visionarlo.

Anche se non si tratta di una cosa seria la devo dire: qualche anno fa avevo acquistato alcuni denarini dello stesso tipo e con mia grande sorpresa li avevo trovati di peso doppio 0,6-0,7 gr. Dopo l'entusiasmo iniziale mi ero scervellato per capire a quale periodo potesse risalire una simile coniazione e mi sembrava di aver individuato un periodo ben preciso e delimitato. Poi mi sono accorto che la bilancina era andata in tilt e segnava il doppio del peso reale....


Inviato

Beh, un po' improbabile che la bilancia (un costosissimo modello digitale all'avanguardia nel 1992) sia andata fuori fase solo in un caso su 5482, se ricordo bene. E poi comunque mi ero accorto della differenza già prima di pesarla, visto lo spessore assolutamente anomalo. Riguardo al motivo di tagliare una moneta in quel modo, in effetti quando nel 1349 il mediatino venne svalutato (da 2 denari ad 1 denaro ed 1/4), come ho detto, poteva essere anche conveniente farlo, se qualcuno poi aveva l'opportunità di poter riutilizzare i ritagli di metallo di ogni moneta per un valore superiore a quel quarto di denaro che veniva perso con l'operazione. Vista la lega assai bassa dei mediatini appare improbabile che potesse convenire estrarne l'argento, ma è possibile che come 'bolzanaglia' avente la stessa qualità del mediatino che veniva ancora prodotto avesse un buon valore per la zecca, sempre che in zecca accettassero ritagli del genere, il che non sembra molto probabile. Quindi mi verrebbe da pensare che un' operazione del genere potesse convenire soprattutto ai falsari, che in questo modo da un mediatino potevano ricavare sia 1 denaro veronese sia materia prima per le proprie falsificazioni. Se gurdiamo le tavole del CNI vediamo che la differenza fra il centro del mediatino ed i più piccoli fra i crociati trecenteschi in effetti è praticamente nulla.

Per Arka, certo che ci 'devi' essere alla bicchierata. Io vorrei sperare che nel giro di pochi minuti mi sarei accorto della cosa, ma il dubbio rimane.

Saluti,

Andreas


Inviato

Ancora io, per annoiarvi un po' :lazy: : temo ci sia un'altra possibilità, ahinoi forse più probabile: se guardate bene il bordo della moneta, la parte ritagliata o limata, con una certa regolarità, riguarda soprattutto il lato dove si vedono le lettere (per un c. 2/3 della circonferenza), mentre nel restante terzo il bordo appare molto più irregolare e direi anche naturale, con quelle sbocconcellature: non è che magari si trattava di un mediatino talmente s-centrato da risultare invendibile e qualcuno ha pensato di ricavarne almeno un denaretto, o forse, ancora più maliziosamente, inventarsi un mezzo denaro? Naturalmente il tondello originale avrebbe dovuto essere un po' ovale, ma questa è una deformazione abbastanza normale, nel caso in cui tale tondello non sia stato centrato correttamente tra i due coni, col risultato di essere coniato solo in parte.

Per gli inguaribili romantici (come qualcuno che non a caso viene dalla terra di Chopin): si trattava di un giovane battitore della zecca di Verona in prova che, per nascondere il suo misfatto ed evitare l'immediato licenziamento, ha escogitato questo trucco, e magari l'ha pure sfangata :yahoo: !

Andreas


Inviato

Ancora io, per annoiarvi un po' :lazy: : temo ci sia un'altra possibilità, ahinoi forse più probabile: se guardate bene il bordo della moneta, la parte ritagliata o limata, con una certa regolarità, riguarda soprattutto il lato dove si vedono le lettere (per un c. 2/3 della circonferenza), mentre nel restante terzo il bordo appare molto più irregolare e direi anche naturale, con quelle sbocconcellature: non è che magari si trattava di un mediatino talmente s-centrato da risultare invendibile e qualcuno ha pensato di ricavarne almeno un denaretto, o forse, ancora più maliziosamente, inventarsi un mezzo denaro? Naturalmente il tondello originale avrebbe dovuto essere un po' ovale, ma questa è una deformazione abbastanza normale, nel caso in cui tale tondello non sia stato centrato correttamente tra i due coni, col risultato di essere coniato solo in parte.

Per gli inguaribili romantici (come qualcuno che non a caso viene dalla terra di Chopin): si trattava di un giovane battitore della zecca di Verona in prova che, per nascondere il suo misfatto ed evitare l'immediato licenziamento, ha escogitato questo trucco, e magari l'ha pure sfangata :yahoo: !

Andreas

Buon giorno Andreas, la ringrazio delle parole di conforto.Era da molto tempo che non riuscivo a darmi una risposta a questa moneta, anche per una "anomalia" dovuta alle lettere, non con caratteri gotici e quindi anche "spiegabile" il fatto del minor peso, dovuto a una svalutazione.

Il Profilo regolare in un tratto della moneta c'è, ma a me sembra originale del periodo.Accetto volentieri di incontrarci Sabato in fiera a Verona a berci qualcosa, e gradirei farle visionare il 1/2 mediatino :blush: :blush:...

Molte Grazie.


Supporter
Inviato

Buona giornata

tutta questa discussione è stata molto interessante; complimenti a tutti i partecipanti, perchè mi hanno fatto conoscere cose di una monetazione che non conosco.

Circa l'ultima ipotesi di @@Andreas, seppur suggestiva, ce la vedo meno rispetto all'azione fraudolenta dei falsari, che mi convince di più. L'errore in fase di coniatura era frequente, la penalità, in questi casi - almeno stando a quanto si legge nelle cronache che riguardano la zecca di Venezia - era il rifacimento del pezzo a spese di chi lo aveva danneggiato. Penso che anche nella zecca di Verona si usasse lo stesso metodo.

Il nostro povero apprendista non doveva temere del posto di lavoro, tuttalpiù avrebbe avuto una decurtazione del suo salario (che già aveva un suo peso) :pardon:

Grazie.

Luciano


Inviato

Per Brik e per... l'autoinvitatosi Arka (sto scherzando, ci eravamo già sentiti per Verona! :blum: ): ok, allora ci vediamo a Verona (al 98%). Sono ben contento di vedere il pezzo. A me farebbe molto piacere che potesse rappresentare una testimonianza concreta della svalutazione del 1349, però, sa com'è, bisogna sempre considerere inannzitutto le ipotesi che meno ci piacciono. Poi, se si possono escludere quelle... :yahoo:

A proposito di sottomultipli veronesi pazzi, cosa ne pensate di questo (il n. 153)? E' tratto dal Rizzolli, Muenzgeschichte...., II vol., p. 614. Per me è sicuramente autentico.

post-956-0-18926300-1367668000_thumb.jpg

A presto,

Andreas


Inviato

Beh, un po' improbabile che la bilancia (un costosissimo modello digitale all'avanguardia nel 1992) sia andata fuori fase solo in un caso su 5482, se ricordo bene. E poi comunque mi ero accorto della differenza già prima di pesarla, visto lo spessore assolutamente anomalo. Riguardo al motivo di tagliare una moneta in quel modo, in effetti quando nel 1349 il mediatino venne svalutato (da 2 denari ad 1 denaro ed 1/4), come ho detto, poteva essere anche conveniente farlo, se qualcuno poi aveva l'opportunità di poter riutilizzare i ritagli di metallo di ogni moneta per un valore superiore a quel quarto di denaro che veniva perso con l'operazione. Vista la lega assai bassa dei mediatini appare improbabile che potesse convenire estrarne l'argento, ma è possibile che come 'bolzanaglia' avente la stessa qualità del mediatino che veniva ancora prodotto avesse un buon valore per la zecca, sempre che in zecca accettassero ritagli del genere, il che non sembra molto probabile. Quindi mi verrebbe da pensare che un' operazione del genere potesse convenire soprattutto ai falsari, che in questo modo da un mediatino potevano ricavare sia 1 denaro veronese sia materia prima per le proprie falsificazioni. Se gurdiamo le tavole del CNI vediamo che la differenza fra il centro del mediatino ed i più piccoli fra i crociati trecenteschi in effetti è praticamente nulla.

Per Arka, certo che ci 'devi' essere alla bicchierata. Io vorrei sperare che nel giro di pochi minuti mi sarei accorto della cosa, ma il dubbio rimane.

Saluti,

Andreas

Non mettevo assolutamente in dubbio l'affidabilità della bilancia di precisione usata, stavo solo riportando un episodio buffo che mi era capitato con la bilancina da pochi euro.


Inviato

Il mio Rizzolli è in ufficio... devo attendere lunedì, perchè qui lo si vede poco.

Arka


  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Il mezzo denaro arcivescovile di Ravenna è una tipologia di estrema rarità. Al momento infatti ero solo riuscito a vedere quello pubblicato da Emanuela Cocchi Ercolani nello studio del gruzzolo di via Luca Longhi. La rarità del mezzo denaro è presto spiegata a rigor di logica. La moneta ravennate medievale più diffusa fu per lungo tempo il denaro, di cui si hanno notizie per la prima volta alla fine del XII secolo. I bisogni di circolante più pratico col tempo fecero affiancare il grosso al denaro e, presumibilmente poco più tardi, venne emesso anche il mezzo denaro. A giocare a sfavore del successo di questa monetina fu senz’altro il suo aspetto, troppo simile a quello del denaro e la sua piccolezza. Se ve ne sono così pochi rimasti in giro, tra collezioni pubbliche e private, con ogni probabilità lo si deve al fatto che monete così piccole non solo non venivano tesaurizzate, ma andavano addirittura perdute.

L’esemplare proposto dalla Numismatica Picena nel suo listino al lotto n. 534 è di tipo diverso dal n. 6 da me pubblicato e segue comunque l’impostazione del denaro, le cui emissioni erano distinte con l’alternarsi di simboli abbastanza simili tra loro. In questo esemplare, a differenza di quello pubblicato in precedenza, non appaiono i globetti nel 1° e 4° quarto e, all’inizio delle legende di dritto e rovescio, appaiono simboletti diversi anche se, purtroppo, poco leggibili.

Mezzo denaro

mezzo-denaro-300x138.jpg

Fig.1

D: (globetto?) ARCIEPISCO (globetto?)

Nel campo le lettere PVS a croce

R: (cerchietto) DERAVENA

Croce patente accantonata da trifoglio nel 2° e 3° quarto

Mistura, peso g 0,46

Numismatica Picena s.r.l., listino n. 1, lotto 534 (fig. 1).

Al centro del dritto non si intravedono simboli, tipo la punta di freccia dell’altro mezzo denaro e nemmeno il globetto che forse non si vede per un difetto di coniazione o usura.

Le altre quattro monete appartengono tutte al pontificato di Benedetto XIV. Durante questo periodo nella zecca della città romagnola venne battuta una quantità di monete di rame sempre crescente e, di pari passo, sempre più scadente.

Dopo un lungo periodo di inattività della zecca, le emissioni papali a Ravenna ripresero nel 1737, sotto il pontificato di Clemente XII, per interessamento personale dell’energico cardinale legato Giulio Alberoni. La riapertura della zecca si fece necessaria per un reale bisogno di circolante spicciolo e, non ultimo, per ragioni di prestigio. Se gli intenti iniziali erano buoni, pare evidente che in seguito, il battere monete di puro rame in enormi quantità, divenne un fatto puramente speculativo, tanto che i legati che si succedettero al governo della città furono costretti a chiudere nuovamente la zecca.

Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr. 238/marzo 2009

Una domanda semplice semplice: mi diresti di quanto varia il diametro rispetto ad un comune denaro di Ravenna?

grazie mille

Modificato da beardrake

Inviato

che sia semplice semplice non direi

comunque nel CNI il denaro viene dato con misure che vanno dai 15 ai 17 millimetri

il mezzo o obolo da 12,5 a15 millimetri

credo che la differenza sia soprattutto nel peso e magari nella percentuale d'argento della lega

Awards

Inviato

Guardando bene la foto e le caratteristiche "gotiche" della legenda, nonchè il peso, non escluderei a priori la possibilità che si tratti di un'emissione trecentesca di denaro dal peso ridotto rispetto alle emissioni duecentesche...

  • Mi piace 1

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Gentile mfalier,ti posto anche un immagine dimensioni: 8,17 mm. peso: 0,17.Preferirei che la moneta fosse visionata dal vivo. :)Grazie.

riprendendo il discorso del mediatino, aziche' una moneta tosata ( visto il quantitativo di intinsico d' argento) non potrebbe essere una cosa voluta dalla zecca? Usare un conio ormai diventato obsoleto,per battere moneta piccola nuova, adattandola ai piccoli circolanti nel periodo. Ovviamente va' spostato il tutto all'ultimo periodo scaligero. La mia e' solamente una supposizione...magari completamente errata

  • 2 anni dopo...
Inviato

riapro questa discussione dopo un paio d'anni per chiedere quanto può valere un esemplare in conservazione BB. grazie


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