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Per concludere la carrellata delle coniazioni "speciali" di Augusto, mi piaceva introdurre questo argomento, che seppur trattato in ambito di pubblicazioni, non lo è mai stato sul Forum, o almeno, non approfonditamente.

Inizio con il postarvi un link molto utile ad avere un'idea più chiara di ciò di cui stiamo trattando, un articolo di Ermanno Arslan nel quale potrete trovare tutte le informazioni di contesto su queste "sfortunate" emissioni (scoprirete poi perché): Monetazione di lusso durante l'Impero.

Mi limiterò a elencare, solamente, gli esemplari dell'Alto impero, quelli del Basso, ammesso che esistano, siete invitati a postarli di seguito a me :P.

Partiamo con il dire che attualmente sono conosciuti solamente sei esemplari e ognuno di essi è, ovviamente, un unicum. Tre esemplari appartengono ad Augusto, uno a Domiziano e due a Commodo (in realtà, ai fatti, questi sono multipli da tre aurei).

Per una visione nel Catalogo LaMoneta degli esemplari di Augusto -> http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-AUG4AU

Ma partiamo con la carrellata.




1)
Il primo di Augusto è l'unico del quale non vi sia dubbio della sua autenticità, è stato trovato a Pompei nel 1759 insieme ad un tesoretto di Aurei ed è attualmente conservato al Museo Nazionale di Napoli. Nel 1977 fu rubato insieme ad altri numerosi oggetti, poi, fortunatamente, recuperati.

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Al D/ CAESAR - AVGVSTVS - DIVI F PATER PATRIAE, Testa di Augusto, laureata, rivolta verso sinistra.
Al R/ IMP - XV; SICIL (esergo), Diana, drappeggiata e con copricapo a polos, che avanza verso destra, intenta a prendere una freccia con la mano destra; nella sinistra, tiene l'arco.

7-6 a.C., Lione. RIC 204, CLM 668
30,88 g x 33 mm

La tipologia fa sicuramente parte della serie di Denari e Aurei provenienti sempre da Lione.


Fonte Cataloghi Online
Fonte Cataloghi Online




2)
Questo esemplare, secondo la storia, comparve al Museo d'Este, dove è attualmente conservato. Considerato inizialmente dubbio, oggi, la comunità scientifica tende a considerarlo genuino.

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Al D/ CAESAR AVGVSTVS - DIVI F PATER PATRIAE, Testa di Augusto, laureata, rivolta verso destra.
Al R/ AVGVSTI F COS DESIG PRINC IVVENT; C L CAESARES (esergo), Caio Cesare e Lucio Cesare, in piedi e togati, tengono ognuno una mano su di uno scudo davanti a loro; dietro ogni scudo c'è una lancia; sopra di loro, a sinistra, un simpulum rivolto verso destra e a destra un lituus rivolto verso sinistra.

7-6 a.C., Lione. RIC 205, CLM 669
31,3 g

Anche di questo la tipologia è estremamente conosciuta, la serie di Denari di Augusto più famosa.


Fonte Cataloghi Online
Fonte Cataloghi Online



Gli esemplari di Lione sono considerati tali sia perché in quel periodo era la zecca di coniazione delle monete in metallo pregiato, sia perché il ritratto tipico di quest'ultima non da adito a dubbi in tal senso.



3)
Questo esemplare, come quello sopra, comparve nel Museo di Madrid, dove è attualmente conservato. E' l'esemplare che ha dato più problemi di tutti e oggi, ancora, si tende a considerarlo falso, nonostante vi siano buoni motivi storici e tipologici per ritenerlo buono. Al tempo non erano conosciute molte delle monete delle zecche "estere" di Augusto, dove si pensa sia stato coniato e quindi non era possibile confrontare quel ritratto con altre monete attualmente conosciute. A mio modesto parere, per suddetti motivi, è da considerarsi autentico.

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Al D/ IMP CAESAR DIVI F - AVGVST COS VII, Testa di Augusto rivolta verso destra. Sotto il collo, un capricorno rivolto anch'esso verso destra.
Al R/ AEGYPTO / CAPTA, Un ippopotamo rivolto verso destra.

27 a.C., Zecca incerta. RIC 546, CLM 670
31,97 g

Se fosse autentico sarebbe una bellissima moneta della serie della conquista d'Egitto, meglio conosciuta con il coccodrillo.


Fonte Cataloghi Online
Fonte Cataloghi Online



Dei prossimi tre esemplari, purtroppo, non vi sarà nessuna immagine. Come ho già detto sono stati sfortunati. Ben prima della rapina a Napoli, nel 1831, al Cabinet de Medailles de Paris, ve ne fu un'altra che costò la "vita" a numerosi reperti, molti dei quali, infatti, furono fusi; tra questi i nostri prossimi Aurei :(. Ne rimangono solo disegni e un calco (del Domiziano) al British Museum. Purtroppo non sono riuscito a reperirli. La comunità scientifica del tempo li considerò tutti genuini.



4)
Partiamo con il Domiziano. Conosciuto grazie al calco e al censimento da parte del Cohen.

Al D/ IMP CAES DOMIT AVG GERMAN P M TR P VII, Busto laureato e con egida rivolto a destra.
Al R/ IMP XIIII COS XIIII CENS P P P. Minerva su due prue con lancia e scudo. Ai piedi un gufo.

88 d.C., Roma. Cohen 237.

La tipologia è quella conosciuta nei numerosissimi Denari con Minerva.

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5)
Il prossimi di Commodo, probabilmente, furono coniati per commemorare il decennale dell'Impero.

Al D/ M COMMODVS ANT P FELIX AVG BRIT
Al R/ FORT FELI P M TR P IIII IMP VIII COS V P P, Fortuna Felix, con piede su prua, con caduceo e doppia cornucopia.

188-189, Roma

La tipologia doveva essere questa:

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6)
Ed ecco l'ultima, idem come sopra.

Al D/ M COMMODVS ANT P FELIX AVG BRIT
Al R/ PACI AETER P M TR P XIIII IMP VIII COS V P P. Pax, seduta verso sinistra, con ramoscello e scettro.

188-189, Roma.

Ed anche di questa abbiamo la tipologia, più o meno.

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Piaciuti? :D

Bene, adesso aspetto vostri contributi per scovare gli altri "quaternioni" e magari, dato che ci siamo, possiamo anche inserire tutti i multipli di Aureo conosciuti. Mi sa che gli altri, però, sono tutti del Basso Impero ;).

Vi lascio con l'Historia Augusta...

"Formas binarias, ternarias et quaternarias et denarias etiam atque amplius usque ad libriles quoque et centenarias, quas Heliogabalus invenerat, resolvi praecipit neque in usu cuiusquam versari. Atque ex eo his materiae nomen inditum est, cum diceret plus largiendi hanc esse imperatori causam, si, cum multos solidos minores dare possit, dans decem vel amplius una forma triginta et quadraginta et centum dare cogeretur.

He also melted down the pieces of two, three, four, and ten aurei, and the coins of larger denominations even up to the value of a pound and of a hundred aurei — which had been introduced by Elagabalus — and so withdrew them from circulation. The coins made therefrom were designated only by the name of the metal itself, for, as he himself said, it would result in the emperor's giving too generous largesses, if, when it were possible for him to bestow many pieces of smaller value, he should be compelled to bestow thirty or fifty or a hundred by giving the value of ten or more in a single piece.


:( Cattivo Alessandro Severo! Chissà quanti ne ha fusi...poi li immagino quelli del pazzoide Elagabalo...chissà quant'erano belli... :D

Mirko

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Inviato

Divagazione per divagazione, chissà quanti aurei augustei - non più spendibili in patria - vennero utilizzati per il commercio d'oltremare: penso, per esempio, al bellissimo aureo rinvenuto negli scavi di Pudukottai, in India Meridionale.


Inviato

Beh...nessuno mi delizia con i multipli aurei del Basso Impero??? :P

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