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UN RITORNO AL CLASSICO


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Guardando le monete di Carlo V di Milano, la prima osservazioni che mi viene in mente è il ritorno alle simbologie e leggende che richiamano l'età classica.

Carlo V indubbiamente si discosta dalla monetazione dei suoi successori, pone una linea precisa e con un indirizzo chiaro.

Abbondanza di monete di grosso modulo, per grosse transazioni, minore varietà per quelle per le spese quotidiane.

Probabilmente fu una scelta economica, direi anche politica che entra nei rapporti tra il Ducato di Milano e la Spagna ; sicuramente anche esaltazione da parte degli spagnoli per la monetazione ricca e per la floridezza economica, direi comunque una decisione strategica e voluta.

Monetazione quella di Carlo V, spettacolare per forme e simbologie, ma i connotati classici sono quelli che risultano subito evidenti.

Carlo V è rappresentato fiero e austero, col busto laureato e corazzato, in leggenda vuole quel IMP CAES CAROLVS V AUG che la dice lunga ; il richiamo agli imperatori romani, alla sua autorità e' chiara sia nell'impostazione che nelle leggende delle monete.

Ma in tutte le monete la simbologia ha chiari e espliciti riferimenti, partendo dall'aquila imperiale coronata sopra il globo che stringe negli artigli un fulmine e un ramo d'olivo, per arrivare alle colonne d'Ercole sormantate sempre dalla corona imperiale con la fascia col motto PLVS VLTRA.

Certamente la monetazione di Carlo V pone una discontinuità con chiari e definiti tratti, ma ci sono altri riferimenti di ritorno al classico in altre monetazioni o in altri periodi sia per simbologie che per leggende ?

da mcsearch. info un chiaro esempio di quanto detto sopra con un mezzo scudo d'argento di Carlo V, Milano ( 1535 - 1556 ), Crippa 6/B,

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E' molto interessante in questo ambito, anche vedere il denaro da soldi 8 di Carlo V, moneta che oltre a proporre l'identità di Milano, Sant'Ambrogio, propone questa emblematica raffigurazione delle colonne d'Ercole sormontate dalla corona imperiale e avvolte da una fascia col motto PLVS VLTRA.

La raffigurazione delle due colonne, oltre a riportarci nella storia antica, ci stanno ad indicare che il dominio di Carlo V si era esteso oltre le mitiche colonne d'Ercole ( lo stretto di Gibilterra ), dove si pensava che finisse il mondo prima della scoperta delle Americhe.

Quindi anche simbolo di legittimazione, autorità, potenza, grandezza anche territoriale.

Qui riporto da mcsearch.info un denaro da soldi 8 di Carlo V, Milano, un raro Crippa 16/b, con la tipologia del Santo in cui mancano le basi sotto i piedi.

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Modificato da dabbene
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La simbologia delle due colonne che appare con Carlo V su questa moneta milanese verrà poi ripresa in grande sulle monete sudamericane a partire dal 1732, i Reales da 8 detti appunto Columnarios,poi Pillar Dollars.

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Ma forse la moneta di Carlo V che ha la più chiara ispirazione all'antica Roma è il denaro da soldi 25 ; moneta spettacolare per iconografia, sfarzo e simboli.

Al diritto sempre il busto laureato, paludato e corazzato con in leggenda sempre il richiamo al Cesare Augusto, IMP CAES CAROLVS V AVG.

E' un Crippa 12 tratto da Cronos 6, 2012, lotto 285, un grande esemplare, questo ritratto di Carlo V è l'esempio più chiaro di quanto si stava dicendo.

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Ma anche il rovescio del denaro da soldi 26 è un insieme di simbologie con richiami alti e classici.

La Salute in piedi che tiene con la sinistra un'asta e con la destra una patera, con la quale nutre un serpente che esce da un'ara ; a sinistra invece coricato il fiume Po con l'anfora da cui sgorga dell'acqua.

Un mix di simboli classici e un chiaro riferimento a quella monetazione.

Ma Carlo V compare non solo nella monetazione di Milano ma anche in altre grandi e importanti monetazioni....., il ritorno al classico lo troviamo anche lì e in modo così evidente ?

E poi ci sono altri riferimenti al classico nel panorama delle zecche italiane ?

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La domanda che mi pongo e che vi pongo è perchè questo fasto, questa grandezza nella monetazione milanese di Carlo V ?

Ernesto Bernareggi prova a rispondere e secondo me lo fa in modo direi convincente.

Con Carlo V l'annessione del Ducato di Milano alla Spagna non venne considerata definitiva, tutto fu una conseguenza del fatto che questo avrebbe provocato una guerra con la Francia.

Milano venne considerato dagli spagnoli come un feudo, un possesso che si poteva, a buone condizioni, anche venderlo e privarsene.

Da tutto questo consegue che gli spagnoli cercassero in tutti i modi di esaltare il loro possesso milanese, negli atti pubblici, nella importanza economica, nel riferimento anche strategico di questo territorio.

Questa esaltazione del Ducato di Milano lo troviamo in vari ambiti e anche nella sua monetazione che è collegata a tutto questo, ricca, importante, con grandi riferimenti simbolici e classici, una monetazione per grandi nominali, da far vedere e additare, una strategia politica ed economica studiata.

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Grazie alla moneta postata da Aleale vediamo le colonne d'Ercole ritornare in altre monetazioni con Carlo V oltre quelle di Milano.

Ma anche in quella di Napoli ci sono degli esempi che richiamano simbologie classiche, oltre a leggende che la ricordano.

In questa fantastica moneta, una doppia di Carlo V per esempio, abbiamo un ritratto magistrale coronato e radiato di Carlo con questa leggenda CAROLVS V ROM IMP e al rovescio la rappresentazione della Pace in piedi avente nella mano una cornucopia e nell'altra una torcia che brucia una pila di libri ed armi.

Questo richiamo all'imperatore di Roma e la simbologia del rovescio sono un bell'esempio ulteriore del ritorno al classico.

Da asta Nomisma 47, 2013, lotto 1135,

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Nella monete della zecca di Messina, ma vedremo anche di Cagliari di Carlo V, il riferimento al Cesare Augusto, all'Imperatore Romano non c'è più, rimane il busto barbuto e coronato di Carlo con un CAROLVS IMPERATOR e rimane l'aquila coronata ad ali spiegate, quindi una differenza rispetto alle coniazioni milanesi e napoletane c'è e probabilmente è collegato alle situazioni contingenti spiegate sopra menzionate dal Bernareggi .

Ma oltre alla monetazione di Carlo V, ampia e rappresentativa sul ritorno al classico, dove potremmo cercare qualche altro riferimento al mondo classico ?

Da asta Cronos 1, 2008, lotto 969, un due tarì con busto barbuto del 1540,

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Modificato da dabbene
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Ma forse la moneta di Carlo V che ha la più chiara ispirazione all'antica Roma è il denaro da soldi 25 ; moneta spettacolare per iconografia, sfarzo e simboli.

Al diritto sempre il busto laureato, paludato e corazzato con in leggenda sempre il richiamo al Cesare Augusto, IMP CAES CAROLVS V AVG.

E' un Crippa 12 tratto da Cronos 6, 2012, lotto 285, un grande esemplare, questo ritratto di Carlo V è l'esempio più chiaro di quanto si stava dicendo.

Questo mi pare di conoscerlo... :dirol: A già...! ecco il cartellino... :blum:

Modificato da BiondoFlavio82
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Beh grande moneta in tutti i sensi quel denaro da soldi 25, ma tornando alle colonne queste le troviamo con Carlo V anche nella monetazione di Asti, sono sul mare nel testone sempre con una leggenda CAROLVS IMPERATOR V e con AST tra le colonne stesse.

A Cagliari la monetazione di Carlo V è più essenziale, compare la croce in cornice quadrilobata e sul diritto un Carlo V coronato con questa volta CAROLVS IMP R SARDINIE, qui un tre reali da Asta Nomisma 30, 2005, lotto 972

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Gli esempi che hanno i riferimenti più alti verso il mondo e le rappresentazione classica finora li abbiamo visti nelle monete di Milano, in particolare, ma anche di Napoli per Carlo V, ma credo che altre monetazioni abbiano degli esempi interessanti e che si potrebbero volendo vedere meglio, penso a quella di Mantova con il Monte Olimpo, ma anche con Virgilio con la testa laureata.

Ma si potrebbe anche pensare per esempio a Ferrara sotto Ercole II d'Este con le raffigurazioni della Pazienza o di Saturno che regge un serpente che si morde la coda nella muraiola o Marte elmato con lancia e palma che pone un elmo in testa a una donna con cornucopia o ancora la Forza appoggiata a una clava nel mezzo ducatone e credo che si potrebbe continuare, ma ora lascerei vedere se avete altri spunti che penso ci siano ancora....,

Mario

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Personalmente sono sempre stato molto affascinato dal motto plus ultra; il fatto che ci fosse un qualcosa oltre, che si considerasse superato un limite come lo erano state le colonne per anni ed anni, la valenza Universale che assumeva l'Impero..

Le colonne d'Ercole compaiono, per Napoli, anche sul cavallo di rame e il denaro in mistura.

Sul tre cavalli di rame compare un'altra grande frase: in hoc signo vinces. Tale motto, insieme alle colonne, racconta un grande disegno: il desiderio dell'Unione, forse dopo molti anni davvero globale, sotto l'egida del Cattolicesimo, del mondo conosciuto..

Modificato da aleale
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Questa Giancarlone è sicuramente una moneta simbolo, che dice tutto sia al diritto che al rovescio, giusto il possibile riferimento a Leone Leoni come probabile incisore dei conii, d'altronde il Leoni giunse a Milano nel 1542, fu Maestro della zecca milanese, quindi potrebbe starci.

Certamente la mano in questa monetazione milanese di Carlo V è raffinata e alta, frutto sicuramente di un grande artista, il Leoni fu seguace di Michelangelo, conosceva bene per esempio il Giudizio Universale della Cappella Sistina ed anche nella scena presente nello scudo d'argento un certo richiamo a tutto questo si può vedere bene.

Quella dello scudo d'argento è una coniazione di altissimo prestigio, il Crippa ritiene che sia attribuibile al Leoni al quale probabilmente Carlo V si rivolse per questa importante coniazione.

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Leggo sul Chimienti (Monete della zecca di Bologna) che Carlo V ha battuto moneta anche a Bologna in occasione della sua incoronazione ad imperatore.

Le monete sono tutte date come R4 e sul libro ci sono solo delle foto in bianco e nero che si vedono malissimo.

Il tipo e' quello con le due colonne e i nominali sono : Ducato, Mezzo ducato (oro) tre reali, un reale e mezzo, un reale (argento)

Qualcuno le ha mai viste ?Esistono foto a colori o passaggi in asta ?

Sono molto curioso....

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Awards

Interessante e molto particolare la moneta contromarcata col leone rampante ; ricordo che anche il Crippa sul suo libro parlava a proposito dell'esistenza di alcune monete denaro da 8 soldi con contromarca che testimoniavano la circolazione in altri stati di questa moneta.

Sarebbe interessante approfondire, se qualcuno ne sa di più, l'argomento e capire in quali stati girasse.

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Effettivamente Carlo V conia anche a Bologna, monete effettivamente tutte rarissime sul MIR tutte R5, senza prezzo, e questa la dice lunga, anche se poi le immagini ci sono.

Le caratteristiche sono similari a quelle di altre zecche viste prima, la testa coronata, volta però a sinistra ; sono monete coniate in corrispondenza dell'incoronazione di Carlo V a Bologna ( 1530 ) e questo spiegherebbe l'evidenza e la precisione della corona sulle monete, monete direi quasi di celebrazione dell'evento.

Ritorna il simbolo classico delle due colonne, che è una caratteristica del periodo e di questa monetazione, colonne che sorgono dal mare con evidenza delle onde alla base delle stesse, il tutto entro ghirlanda d'allora, altro simbolo che accresce l'importanza e l'austerità della rappresentazione.

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  • 1 anno dopo...

Leggo sul Chimienti (Monete della zecca di Bologna) che Carlo V ha battuto moneta anche a Bologna in occasione della sua incoronazione ad imperatore.

Le monete sono tutte date come R4 e sul libro ci sono solo delle foto in bianco e nero che si vedono malissimo.

Il tipo e' quello con le due colonne e i nominali sono : Ducato, Mezzo ducato (oro) tre reali, un reale e mezzo, un reale (argento)

Qualcuno le ha mai viste ?Esistono foto a colori o passaggi in asta ?

Sono molto curioso....

http://www.lamoneta.it/topic/53958-bollettini-del-circolo-numismatico-napoletano/page-12#entry1400993

Spero di far cosa gradita segnalandovi il post 176 di questa discussione. Grazie mille per l'attenzione. :good:

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