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Inviato (modificato)

Salve ragazzi stasera vi voglio proporre questa moneta?.... o medaglione?.. o non so che possa essere...

cosa ne pensate?....

credo (son certo :)) abbia fatto parte di una nota asta ma anni fa.... vorrei saperne di più...

se è fusa, se è un qualcosa di epoca oppure se ha un suo interesse...

dal cartellino non è stata pagata neppure poco...

chiedo cortesemente un aiuto.... e per una volta anche una stima.... :)

vorrei capire se è da comprare o meno... :)

grazieee

Diametro 31 mm

Peso 17.66 g

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Modificato da pinga78

Inviato

A mio modesto parere e falsa.

Ne ho una simile con ilntondello cosi come la tua(molto alto).

Credo siano state fatte per montatura di gioielleria(pendagli etc.)

Sentiamo i pareri di qualcuno piu ezperto.


Inviato

ciao...falso non direi... è una delle poche cose che escluderei visto che arriva da artemide....se puoi posta anche la tua...


Inviato

Non lo so di preciso poi ti leggo biglietto posta la tua.. .idee secondo te/voi?


Inviato

oltre ad un medaglione potrebbe alla lontana assomigliare ad un contorniato.........


Inviato

É una fusione per cominciare, non sono sicuro se come emissione sia mai esistita e quindi non escluderei nemmeno l'ipotesi del bronzo di fantasia. Ipotizzerei come periodo il 7/800


Inviato

Concordo con Centurione sulla fusione e sul dubbio della possibile esistenza di questo medaglioncino ( difatti manca S C ),la fusione si nota benissimo nelle lettere della prima foto,nei piani e nei bordi ad ore 7 -8 della seconda foto e il metallo sembrerebbe contenere un altissima percentuale di rame.

Non so se dal cartellino che hai citato il medaglioncino sia stato comprato per originale e quanto sia stato pagato,considerando che in alcune aste si vendono queste fusioni ottocentesche tra i 50 ed i 70 euro io non lo pagherei piu' di tanto


Inviato

Allora non mi sbagliavo dicendo che non era certo di eta' romana!!!


Inviato

Quadriga...hai ragione....mi sono esperesso male io... non avevo dubbi che non fosse di epoca romana...

concordo con centurioneamico che possa trattarsi di un qualcosa coniato (fuso) nel 7/800....

ma la cosa che mi incuriosisce e incuriosiva è legata al fatto che non ho mai visto un qualcosa di simile poi con annio vero....

concordo con babelone che solitamente "monete" così costano dai 50 ai 70€ ma ne hai mai vista una così?...

ecco cosa recita il cartellino... :

Annio Vero e Commodo

Medaglione postumo.

Giovanni Calvino (?)

D/ ANNIVS VERVS CAES ANTONINI AVG FIL....

attendo vostre idee.. :)

grazieeee a tutti


Inviato

Ciao,

per Annius Verus di uffciale non c'è molto in giro:

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The S.C. Markoff Collection of Roman Coins
The Roman Empire
Annius Verus, son of Marcus Aurelius
Medallion 167, Æ 42.73 g. COMMODVS CAES VERVS CAES Confronted laureate busts of Commodus,
on l., and Annius Verus, on r. Rev. The four seasons, represented as four boys at play; in exergue,
TEMPORVM / FELICITAS. C 1. Gnecchi 1 and pl. 72, 1. Extremely rare. A very attractive and interesting type, surface somewhat porous, otherwise about very fine Ex NAC sale O, 2004, 2035 and Freeman & Sear Fixed Price List 10, 2005, 105. Marcus Aurelius was the first emperor in nearly a century faced with the privilege of founding a dynasty. His wife Faustina Jr. gave birth to perhaps 13 or 14 children, but her fertility was not accompanied by the good fortune of a high survival rate. By the close of 165 the imperial couple had only two boys living, the brothers Commodus and Annius Verus, and the prospect of dynasty was focused squarely on them. It would be a difficult road ahead since Commodus was four or five years old, and Annius Verus was perhaps three. This medallion was struck in commemoration of ceremonies that took place on October 12, 166 marking the elevation of Commodus and Annius Verus to the rank of Caesar. Though Commodus survived to become his father’s successor as emperor, his younger brother died while still a child, either in 169 or 170. These medallions bear the only certain likeness of Annius Verus. Small provincial bronzes of Tarsus inscribed KOPOI CEBACTOV are believed to portray Commodus and Annius Verus, though some authorities suggest the two young busts actually are Marcus Aurelius and Lucius Verus, the adopted sons of Antoninus Pius. The four seasons reverse type, inscribed TEMPORVM FELICITAS (‘kindly fruits of the earth’), is ideal for this medallion since, at least in part, it is a celebration of a household blessed with children who may perpetuate the family line. It also has a strong connection with wishes for a fruitful and prosperous New Year, and suggests it was issued at the beginning of 167 rather than at the ceremony of October, 166 where the boys received their titles. The type was especially popular in this period, from the reigns of Hadrian through Commodus, though it again came into vogue starting in the mid-3rd Century.


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Annius Verus? Caesar 166 - 170 A.D., Deceased Son of Marcus Aurelius and Faustina Jr.

Bronze quadrans, Anonymous Four Seasons Quadrans, Autumn variant, SRCV I 2929, RIC II 34 var, Cohen 31, VF, Rome mint, 3.474g, 18.20mm, 0°, c. 166 - 180 A.D.?; obverse draped bust of boy autumn (Annius Verus?) right, wreathed with vine-leaves, grape-clusters around neck; reverse S C within wreath of vine-leaves and grapes; nice portrait for the type; rare.

Variants of this "four seasons" anonymous quadrans have the head of Winter veiled and with reeds, Summer with wheat, and Fall with bunches of grapes. The deities on anonymous quadrans occasionally resemble the emperor or a member of the imperial family. The same types are often issued with some portraits very clearly including the features of the imperial family member and others with idealized portraits that do not resemble anyone. In the case of this rare issue, Cohen suggested the boy may be Annius Verus, one of the youngest sons of Marcus Aurelius and Caesar with his brother Commodus between 166 and his death in 170 A.D. The portrait on this coin resembles the portrait of Annius Verus on a medallion issued while he was caesar.

Questo avvalora l'ipotesi della fabbricazione dell'oggetto proposto come "oggetto" di fantasia del '700-'800, confermata dalla tecnica produttiva.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Grazie... bellissimo contributo Illyricum....:) quindi in quanto oggetto di fantasia se è come dici te... non ha alcun valore perchè sul famoso foglietto c è scritto il prezzo non so se di partenza o aggiudicazione.... 75.... mettici spedizioni e diritti d aste è un pezzo da quasi una piotta... e allora direi che proprio non li vale o erro?...

grazie


Inviato

il prezzo non so se di partenza o aggiudicazione.... 75.... mettici spedizioni e diritti d aste è un pezzo da quasi una piotta... e allora direi che proprio non li vale o erro?...

Dipende. Se collezioni monete romane autentiche... direi di no. Se collezioni monete romane del 1700-1800 forse sì.

De gustibus... :D

Ciao

Illyricum

:)


Inviato (modificato)

il medaglione viene riportato dal Cohen nel terzo volume a pagina 170,gli attribuisce un prezzo di 1500 franchi e quindi lo considera realmente esistito.Ti allego il file.

Saluti

Babelone

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Modificato da babelone

Inviato

Cavolo babelone.... grandissima notizia.... e grazie per l'allegato....

allora non è più un oggetto di fantasia ma una copia direi... corrispondono legende e verso dei busti....

non sarà un calvino davvero?....

con questa scoperta di babelone... forse la piotta la vale allora....:)

resto in attesa di vostre idee....

ma grazie per le risposte


Inviato

Cavolo babelone.... grandissima notizia.... e grazie per l'allegato....

allora non è più un oggetto di fantasia ma una copia direi... corrispondono legende e verso dei busti....

non sarà un calvino davvero?....

con questa scoperta di babelone... forse la piotta la vale allora.... :)

resto in attesa di vostre idee....

ma grazie per le risposte

ciao, ma il materiale rosso posto sui rilievi dei volti che consistenza ha?

è Giovanni Cavino (non Calvino.. :-) ..)

Ciao

Skuby


Inviato

si si hai ragione... :):)....

in che senso che consistenza ha?...

aiutami a capire e ti rispondo...

se vuoi faccio altre foto...quelle erano fatte la notte con luce artificiale...le vuoi a luce naturale?...

grazie


Inviato

ciao, cercavo di capire (non vedo bene dalla foto), se fosse naturale o applicata successivamente.

se puoi, posta altre immagini,

grazie

ciao

skuby


Inviato

Eccomi con nuova foto... :)...

che dire non so... dal naso ho provato con uno stuzzicadenti fa un po come in cancro del bronzo....

mentre in basso a sx sembra cancro ma non lo è soffiando è andata via...

resto a disposizione per aver ancora più idee in merito perchè questo è un falso d'epoca di un qualcosa esistito e fortunatamente non di fantasia... :)

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Inviato

secondo me e' ossido artificiale che si puo' comprare nei negozi di restauro,dopo averlo spalmato hanno scaldato il medaglioncino a temperatura elevata e l' ossido per la maggior parte si e' sciolto come si puo' vedere dai piani increspati dovuti alla fusione mentre il rosso è quello che non si e' sciolto.


Inviato

Ho dato un' occhiata alla bibliografia per i coni del Cavino e non risulta questo tipo mentre risulta il medaglione con annio e Lucio uno di fronte all'altro. Dunque non si tratta di una copia fusa imitante un pezzo del Cavino.


Inviato

Grazie ragazzi dei vostri contributi....

alla fine siete d'accordo nel classificarla come copia 7/800esca del medaglione riportato sul cohen?

o voi come la classifichereste?

graziee


Inviato

In una collezione di falsi ci puo' anche stare, soprattutto se te la regalano ;)


Inviato

Attenzione a Cavino. E' molto difficile distinguere la sua produzione da quella degli imitatori post mortem. Generalmente i fusi appartengono agli imitatori. Non solo: una cosa è la produzione di Cavino, un'altra quella degli imitatori quasi coevi e un'altra ancora è la florida produzione dell'Ottocento. Comunque, Pinga78, io non disprezzerei neanche la riproduzione Ottocentesca per fusione: certo non ha valore numismatico, ma antiquario sì.

In ogni modo, ecco un buon link per destreggiarsi nel mondo di Cavino. E da questo sito traggo il passo successivo:

http://www.sesterzio.eu/Cavino/cavino.htm

Come riconoscere una imitazione di Cavino:

I “sesterzi” di Cavino si presentano con il tipico color giallo/nocciola dell’oricalco. Data la difficoltà ad ottenere lo zinco nel XVI secolo (la sua riscoperta era nell’aria ma ancora non era disponibile per la metallurgia di allora) è probabile che i tondelli siano stati ottenuti fondendo monete romane antiche oppure arricchendo la lega di stagno e piombo in alternativa allo zinco. Una analisi metallografica su questi esemplari produrrebbe sicuramente risultati interessanti. La maggior parte degli originali di Cavino sono di un colore nocciola chiaro (un colore molto simile alla tanto decantata” patina Tevere”), compatibile con l’invecchiamento della moneta in medagliere. Alcuni esemplari invece presentano delle patine aggiunte per rendere più credibile l’antichità della moneta. Tuttavia non ci sono elementi per ritenere che queste patine artificiali siano coeve con la produzione della moneta, anzi, è più probabile che siano frutto di interventi successivi, conseguenti a mutamenti del gusto dei potenziali acquirenti. Talune patine sono dense e nerastre, tipiche del gusto del XIX secolo, altre sono verdastre, ottenute probabilmente con lacche organiche, resine o esposizione a vapori di ammoniaca.

Bisogna poi distinguere i sesterzi fusi da quelli coniati, ben più insidiosi. I falsi ottenuti per fusione sono identificabili per la presenza di rilievi molto attenuati e per le bolle d’aria rimaste intrappolate sulla superficie della moneta. Inoltre questi falsi fusi sono spesso riedizioni di scarsa qualità, facilmente riconoscibili. I “sesterzi” coniati invece sono di tale livello artistico da richiedere maggiore esperienza e conoscenza dello specifico conio, tuttavia alcune osservazioni possono aiutare:

- i padovanini sono in genere troppo rotondi e regolari nel bordo

- il tondello è troppo sottile

- la perlinatura è in genere completa e ben in rilievo, cosa rara nei sesterzi antichi

- le lettere sono basse e squadrate, soprattutto le N, la M è larga alla base e stretta in alto, la H e la D sono massicce e squadrate, la A e la V sono troppo esili e nette.

Gli originali coniati da Cavino (ma i conii furono usati ancora dopo la sua morte) sono piuttosto rari e possiedono un discreto valore commerciale, Essi costituiscono una interessante testimonianza dell’evolversi del gusto e dell’amore per la classicità nel Rinascimento.


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