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IGNORED

Frazionale con Marte/protome equina e ROMANO


L. Licinio Lucullo

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Di questa monetina sono stati resi noti tre esemplari.
Il primo esemplare noto fu pubblicato dal Bahrfeldt (cui fa riferimento Crawford), che rinviava al Fiorelli. Il disegno del Fiorelli fu ripetuto dal Garrucci, mentre il Babelon riprodusse una palma al posto della spiga. La legenda era ROMA[ ], che il Garrucci propose di integrare in ROMANO. Di un secondo esemplare diede notizia Imhoof-Blumer, che lo vide a Parigi presso Rollin e Feuardent; pesava 0,65 grammi (secondo Andrew Burnett, Rome’s first silver fraction, 2016, si tratta tuttavia della medesima moneta già pubblicata da Bahrfeldt). Il terzo esemplare , proveniente dalla JD Collection, è stato bandito all'asta NAC 72 del 2013, lotto 396; sembra provenire da una coppia di coni differente.

Rutter, nel suo Historia Nummorum, ha attribuito l'emissione a Neapolis, Crawford invece a Metapontum. Entrambi definiscono l'emissione come "litra", ma potrebbe trattarsi di un obolo (di peso compatibile con le coeve monete di Fistelia, Peripoloi Pitanai e Allifae), coerentemente con le sue finalità di ingresso nel commercio della Magna Grecia.

Roberto Russo (Numismatica Sottovoce) e Burnett (citato) ipotizzano che l'emissione di un nominale così piccolo avesse una finalità propagandistica, per dimostrare l’intendimento e la capacità romani di inserirsi nella “moda” magno greca di emettere piccoli frazionali in argento (diffusissimi in Sud Italia) più che uno scopo commerciale. Lo standanrd ponderale sarebbe quello degli oboli di Fistelia, leggermente più pesanti dei coevi e numerosi oboli di Neapolis

Modificato da L. Licinio Lucullo
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