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Il monetario L. Aemilius Paullus è stato identificato nel console nel 50, oppure in suo figlio. conseguentemente, la moneta viene variamente datata dal 71 al 54. Al dritto la Concordia, dea dell'armonia e della comunità. In questo caso la testa velata si riferisce alla morte di Crasso che metteva in pericolo gli equilibri politici dell'epoca. La scelta di rappresentare questa personificazione sembra alludere ad un tema caro alla politica ciceroniana di questi anni, la concordia ordinum (Cic., in Cat., IV,15; De off., II, 78-84), da parte del monetiere, suo convinto sostenitore (Sall., Cat. 31,4; Cicero, Ad fam. XV, 13,2).

Il retro commemora l'antenato L. Emilio Paolo, trionfatore di Pidna nel 168, sul re macedone Perseo, che si arrese al console senza scorta, accompagnato dai soli figli maschi. Proprio nella raffigurazione del rovescio sembra si possano identificare il sovrano ed i suoi figli con il magistrato romano davanti al trofeo. L'iscrizione TER può riferirsi sia ai tre trionfi celebrati dal generale (per le vittorie in Liguria nel 181, in Macedonia nel 167 e a Pidna, quest’ultimo citato da Velleio, 1, 9, 3), sia alla triplice acclamazione da imperator da parte delle sue truppe (la prima in Spagna, nel 189)

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