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IGNORED

Cipro, prelievo forzoso dai conti correnti ?


MEDUSA51

Risposte migliori

Nessun problema @@Meluch

Ho poi immaginato che non avessi letto tutto :good:

Come ho sempre più volte sostenuto, nessuno ha la verità in tasca e sono assolutamente d'accordo che la domanda andrebbe spostata sul "Come diavolo ha fatto ad entrarci?".

E Cipro non è l'unica, vedi Grecia (conti truccati, coadiuvati da Goldman Sachs, sotto la gestione Draghi :blink: ) Malta e Slovenia, per citare le ultime che hanno una storia simile.

Oggi però la strada obbligata, stando a quanto sostiene Krugman - rispetto al quale io non sono nessuno -, è la questione di come uscirne che sembrerebbe prioritaria, quantomeno per non tirare tutti giù nella fogna. Checchè se ne dica, le banche francesi, tedesche ed in genere del Nord Europa si sono buttate a pesce sui rendimenti appetibili, poco importava se i conti dell'emittente non fossero granchè in regola.

Sul prelievo, in punta di principio posso essere d'accordo, quanto per una sorta di giustizia sociale dei "poveracci" - passatemi il confronto molto terra terra - rispetto ai "ricconi". Il prelievo, nell'immediato, salva capra e cavoli ma poi? I flussi di denaro escono - ed in parte erano già usciti con i più fantasiosi escamotages - e per un paese piccolissimo che basa la sua economia sul mondo finanziario è la bancarotta. Non sei più una piazza appetibile.

Che puntino su turismo ed agricoltura, come dice Krugman, ma per farlo hanno bisogno, ahimè, di svalutare.

Ciò non toglie infine che tale "scherzetto" del prelievo non sia ripetibile con altri paesi poco virtuosi, anzi l'hanno già detto. :mellow:

Modificato da heineken79
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Scusa, a quale presunto guru della finanza ti riferisci?

L'articolo che ho citato è stato scritto da Paul Krugman, premio Nobel per l'economia, in riferimento alla situazione di Cipro...

Heineken, complimenti per l'articolo coinciso, chiarissimo e esauriente.

Sono ovviamente d'accordo, direi anzi che mi specchio perfettamente con il pensiero del Prof.Krugman. Sebbene la sua analisi riguardi Cipro nello specifico, potrebbe essere allargata induttivamente anche per l'Italia.

Mi sa che a parte il Papa ( ma forse adesso pure lì) siamo d'accordo quasi su tutto. :)

P.S. Però ancora nessuno mi ha spiegato (cosa che a me preme di più). Ma che fine farebbero nell'eventualità di una fine dell'Euro le nostre collezioni di Euro ? Si svaluterebbero perché non le vorrebbe più nessuno? E le serie più importanti come il Vaticano 2002 o le commemorative come il 2 Euro Grace Kelly di Monaco? (che però non ho)

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(...)

P.S. Però ancora nessuno mi ha spiegato (cosa che a me preme di più). Ma che fine farebbero nell'eventualità di una fine dell'Euro le nostre collezioni di Euro ? Si svaluterebbero perché non le vorrebbe più nessuno? E le serie più importanti come il Vaticano 2002 o le commemorative come il 2 Euro Grace Kelly di Monaco? (che però non ho)

Nessuno ha la palla di vetro.

Personalmente vedo una fine simile a quella di tutti i paesi UE le cui valute sono andate fuori corso, noi compresi - anzi abbiamo l'aggravante, come i francesi o i greci, della prescrizione.

Sostanzialmente, fatte salve le rarità (che oggi lo sono e lo saranno pure in futuro), il resto, vuoi per abbondanza di materiale, vuoi per un decrescente interesse - fisiologico a mio avviso - lo troveremo a peso nei lotti di mondiali oppure a poco prezzo - credo anche sotto facciale - per le monete più belle o FDC.

Le monete da collezione non circolanti, in metallo prezioso, salve anche qui le rarità, seguiranno lo stesso destino.

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Nessuno ha la palla di vetro.

Personalmente vedo una fine simile a quella di tutti i paesi UE le cui valute sono andate fuori corso, noi compresi - anzi abbiamo l'aggravante, come i francesi o i greci, della prescrizione.

Sostanzialmente, fatte salve le rarità (che oggi lo sono e lo saranno pure in futuro), il resto, vuoi per abbondanza di materiale, vuoi per un decrescente interesse - fisiologico a mio avviso - lo troveremo a peso nei lotti di mondiali oppure a poco prezzo - credo anche sotto facciale - per le monete più belle o FDC.

Le monete da collezione non circolanti, in metallo prezioso, salve anche qui le rarità, seguiranno lo stesso destino.

Dopo anni e anni passati a spulciare tutti i resti, per trovare i pezzi più rari...... :mega_shok:

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L'esperienza delle lire, a mio avviso, deve servire da monito.

Franchi, marchi, pesetas, dracme, gulden e compagnia bella hanno seguito tutti lo stesso destino: spicciolame nei lotti, argento/oro a peso.

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Ma.. se l'Italia uscisse dall'euro con la tanto discussa svalutazione della moneta, poi bisognerà fare un mutuo per collezionare gli euro :D

Modificato da Meluch
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No perchè non mi potrei più permettere neppure il muto per la casa, anche se questo qualcuno si guarda bene da dirlo. Idem un mutuo per acquistare tuti i beni di cui siamo importatori (petrolio e medicinali in primis...).

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Articolo interessante, perchè in un colpo solo confuta tutte le opinioni pro-euro (e relative conseguenze dell'uscita dal sistema).

Ho avuto anche il tempo di vedere il filmato di cui si parlava più sopra, consiglio di vederlo a chi ha interesse, dura un'oretta.

E' un'intervista del maggio 2012, diciamo quindi in tempi non sospetti e senza lo spettro-Cipro, fatta a Borghi che è un docente della Cattolica, ex direttore :pleasantry: di banca. Sentendolo, ed essendo del mestiere, nella prima parte - piuttosto tecnica - dice cose condivisibili, quindi presumo che dopo non impazzisca :crazy:

Più avanti affronta anch'egli il tema del "cosa succede dopo", incalzato da Messora (a mio avviso uno dei migliori, per ciò che fa). In particolare, il suo sistema di ritorno alla lira (o fiorino come ipotizzano, citando due grandissimi del cinema) dovrebbe essere 1:1, dopo un'iniziale fisiologica svalutazione, le cose - storicamente - ritornano sul binario giusto.

Poi, come sempre, ai posteri l'ardua sentenza, ma parlarne, senza campalinismi per partito preso, secondo me aiuta il dibattito e a formarsi un'opinione.

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Santo cielo, io capisco quando si vuole sostenere e valorizzare un'opinione ma ci sono certi errori ed omissioni nell'articolo che vogliono dire tutto e il contrario di tutto..

Premetto che nei punti:

- 2, 3 e 5 si parla di cambio fisso quando la differenza tra cambio fisso e area valutaria l'ho già detta qualche post fa. Il cambio fisso dà problemi di credibilità e di mantenimento delle riserve ufficiali per garantire il cambio, appunto, fisso. In compenso non ci sono costi di riconversione (quindi gli argentini in tasca non avevano i dollari o che altro.. avevano i pesos).

- 4 si dice che un litro di latte e di benzina costerebbero 5.000 lire. Se il litro di latte lo compriamo in Italia sicuramente no, se lo compriamo all'estero sì, costerebbe 5.000 lire. Per il petrolio idem, se lo compriamo in Italia....... ops! non ce l'abbiamo. Il petrolio si compra in dollari e lo pagheremo, non per effetto dell'inflazione ma della SVALUTAZIONE della lira nei confronti del dollaro, 5.000 lire. Se ci va bene.

- 14 vi dice niente il ventennio Berlusconiano? Non aggiungo altro.

- 17 non ce l'ho impedisce nessuno, è vero, ce lo impediscono "solo" i costi di riconversione, e si parla di diversi milioni, se non si sfiora addirittura il miliardo.

Tolti gli altri punti che sono analisi statistiche PERSONALI dell'autore o risposte ad obiezioni da bar che, personalmente, non ho mai sentito argomentare, i restanti punti 8, 15 e 18 danno come soluzione, a detta degli stessi autori dell'articolo, l'unione politica.

Detto questo ve lo do io un motivo valido a sostenere l'uscita dall'euro: la svalutazione ci permetterebbe di fare ripartire la nostra economia, e di esportare.

Più ci svaluteremo più esporteremo, non per niente tra i più accaniti sostenitori di questo c'è Confindustria. Tuttavia mentre i prodotti italiani saranno comprati, sia in Italia che all'estero, noi per effetto della svalutazione non potremmo permetterci nessuna merce estera. Che si tratti di un Iphone, di un barile di petrolio, di un televisore Sony o (per rimanere in tema) di un semplice euro da mettere in collezione.. E questi effetti della svalutazione li paghiamo tutti, sia chiaro.

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(...)

Più ci svaluteremo più esporteremo, non per niente tra i più accaniti sostenitori di questo c'è Confindustria. Tuttavia mentre i prodotti italiani saranno comprati, sia in Italia che all'estero, noi per effetto della svalutazione non potremmo permetterci nessuna merce estera. Che si tratti di un Iphone, di un barile di petrolio, di un televisore Sony o (per rimanere in tema) di un semplice euro da mettere in collezione.. E questi effetti della svalutazione li paghiamo tutti, sia chiaro.

Del tuo intervento estrapolo solo l'ultima parte, la più interessante per noi, se vogliamo.

Ciò che dici è sacrosanto, ma come sostenuto da Borghi e da altri economisti, con la moneta svalutata, l'iphone, il petrolio, il televisore o una moneta da collezione saranno l'ultimo dei nostri problemi.

All'inizio, per i beni primari, ci si rivolgerà prevalentemente ad un mercato interno: latte ne abbiamo da buttare (le quote latte dicono qualcosa?), il cibo italiano in generale è il migliore invidiato e copiato, le auto le produciamo (se proprio vogliamo continuare ad essere petroldipendenti, io non lo vorrei essere affatto), ecc. ecc.

L'unica cosa che abbiamo in minor quantità - e che Borghi sottolinea nel suo intervento - è l'energia (e quindi anche il petrolio, il nostro non è sufficiente) che siamo costretti ad importare, ma se il made in italy lo facciamo qui e ce lo facciamo strapagare dagli stranieri magari con una moneta appetibile.........

E poi una volta che gli italiani smetteranno di comprare le BMW - esemplifica Borghi, e a debito ingrassando finanziarie e banche aggiungo io - preferendo le nazionalpopolari Fiat - più modeste per carità, ma per muoversi vanno benissimo - vedrai come i tedeschi che perdono clienti, abbasseranno i prezzi e si metteranno sullo stesso piano.

E le Ferrari (per restare in tema auto)?

E il turismo?

Modificato da heineken79
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Del tuo intervento estrapolo solo l'ultima parte, la più interessante per noi, se vogliamo.

Ciò che dici è sacrosanto, ma come sostenuto da Borghi e da altri economisti, con la moneta svalutata, l'iphone, il petrolio, il televisore o una moneta da collezione saranno l'ultimo dei nostri problemi.

All'inizio, per i beni primari, ci si rivolgerà prevalentemente ad un mercato interno: latte ne abbiamo da buttare (le quote latte dicono qualcosa?), il cibo italiano in generale è il migliore invidiato e copiato, le auto le produciamo (se proprio vogliamo continuare ad essere petroldipendenti, io non lo vorrei essere affatto), ecc. ecc.

L'unica cosa che abbiamo in minor quantità - e che Borghi sottolinea nel suo intervento - è l'energia (e quindi anche il petrolio, il nostro non è sufficiente) che siamo costretti ad importare, ma se il made in italy lo facciamo qui e ce lo facciamo strapagare dagli stranieri magari con una moneta appetibile.........

E poi una volta che gli italiani smetteranno di comprare le BMW - esemplifica Borghi, e a debito ingrassando finanziarie e banche aggiungo io - preferendo le nazionalpopolari Fiat - più modeste per carità, ma per muoversi vanno benissimo - vedrai come i tedeschi che perdono clienti, abbasseranno i prezzi e si metteranno sullo stesso piano.

E le Ferrari (per restare in tema auto)?

E il turismo?

Hai ragione, mi dimenticavo dell'energia, e dire che ci avevo pensato ma nella foga di scrivere l'ho saltata. Quello sarebbe un problema cruciale, in grado di metterci in ginocchio sul serio, visto che dovremmo comprare quella prodotta dalle centrali nucleari europee (pagando in Euro) o produrla noi comprando petrolio (in Dollari).

Anche io sono per l'affrancamento dal petrolio intendiamoci, ma sappiamo tutti che nel brevissimo termine non è possibile e, ahimè anche con tutto l'impegno possibile e con la visione più ottimistica del mondo, parliamo di una ventina d'anni.

Sulla FIAT così così.. al sig. Marchionne andrà bene senza dubbio, come già detto è uno di quelli che ha i conti in Svizzera e che ha solo da guadagnarci dall'effetto svalutazione. Per gli operai, di cui mi interessa infinitamente di più, non so quanto possa migliorare la situazione.. e poi con la delocalizzazione di parte della produzione in Polonia..

La Ferrari ok, ma è un bene èlitario e preferirei non includerlo in questo discorso.

Il turismo invece è senza dubbio il settore dove avremmo i maggiori vantaggi economici e qui mi trovi d'accordo in pieno. Tuttavia anche qui bisogna andarci cauti, il turismo ha pure lui le sue pecche (parlo per esperienza abito a Rimini e sul vocabolario "riminizzazione" vuol dire una cosa sola..).

Ma per concludere questo infinito botta e risposta (in cui tra l'altro siamo andati OFF TOPIC di brutto :D ) vorrei porre l'ultima questione, che alla fine dei conti è l'unica che mi interessa. http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=42369&typeb=0&Esodato-e-senza-soldi-si-uccide

Usciamo dall'euro; nel breve termine (e nel medio/lungo nessuno può dirlo) di quante notizie del genere dovrò leggere?

Modificato da Meluch
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D'accordo su tutto, anche se le ns posizioni sono contrapposte, incredibile.

Posso solo aggiungere che di operai la Fiat potrebbe doverne assumere di più perchè diventerebbe competitiva sul mercato e quindi la produzione aumenterebbe, tale da dover addirittura chiudere la Polonia perchè più costosa. E tutto l'indotto italiano, da sempre fiore all'occhiello dell'industria metalmeccanica (Magneti Marelli docet)?

Sul turismo posso dire, da uomo della strada, che la riviera negli anni 80-90 con la lira che era quella che era attirava tedeschi a frotte che pagavano in marchi profumati, io sono sempre andato in Grecia con la dracma e costava tutto pochissimo e la gente era tantissima. Questi oltre il turismo non hanno granchè, e con una geografia così particolare, importano tutto.

I nostri patrimoni culturali sono immensi, esistono anche vacanze non balneari o di montagna.

Ricordiamoci, e non dimentichiamolo, che con la Olivetti abbiamo insegnato agli americani a fare i computer.

Eccellenze ce ne sono a migliaia, dobbiamo valorizzarle al meglio.

Sui suicidi, oltre la solidarietà non posso andare. Se ne sentono tanti, ma chi può dire che domani andrà ancor peggio se uscissimo da questa situazione in modo drastico?

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