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Cipro, prelievo forzoso dai conti correnti ?


MEDUSA51

Risposte migliori

Vi segnalo questo articolo sull'argomento Cipro di Alberto Bagnai, professore di politica economica a Pescara.

Non è un bocconiano e non fa parte del sistema "allineato" (come se questo fosse un difetto, a quanto si sente in giro), ma a mio avviso ha sempre qualcosa da aggiungere al dibattito.

Personalmente mi piace molto, non ha uno stile ingessato - nel suo blog ma anche nei video che girano in rete - ed è molto chiaro nell'esposizione oltre che ironico, che nella vita non guasta mai.

Lo avrei voluto come professore all'università.

http://goofynomics.blogspot.it/2013/03/csi-cyprus-saving-and-investment.html

Nota: dopo un'introduzione che può sembrare destabilizzante, incomincia il discorso serio con numeri e grafici. Nell'articolo ci sono diversi rimandi - una sorta di "ve l'avevo detto" - che consiglio di leggere per comprendere il senso del discorso.

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Segnalo anche un articolo - sempre di Bagnai - sulla Slovenia, della quale sembra si parli oggi in seguito al caso-Cipro.

Manco a dirlo il prof di cui sopra ne aveva trattato già a gennaio dopo che la Slovenia non era sembrata poi così virtuosa...

Stesso giro del fumo di Cipro, i grafici macro sono pressocchè identici!

http://goofynomics.blogspot.it/2013/01/qed-18-frenkel-goes-to-slovenia.html

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Quasi quasi credo che sia meglio fare come gli struzzi, mettere la testa sotto la sabbia e far finta che vada tutto bene, se non altro si evita il mal di fegato ogni volta che si guarda il telegiornale, tanto personalmente non posso farci nulla, l'importante è riuscire a pagare i vari balzelli ad ogni scadenza e cercare di guadagnare più di quello che si paga, cosa sempre più difficile visto come siamo messi in generale.

Se non altro ci si guadagnerebbe in salute, ragionamento valido fino a che a pranzo c'è da mangiare, e poi ?

e poi non lo so...................

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Awards

L'articolo di Bagnai mi sembra di qualità scadente (come il suo umorismo) e pretestuoso, con il solo scopo di dimostrare certe tesi esposte molto bene dalla pubblicità di un suo libro a lato della pagina.

Non si prendono adeguatamente in considerazione gli effetti della recessione, riguardo al primo grafico non nota (non c'è miglior cieco di chi non vuol vedere..) che la situazione prima dell'entrata nell'euro era identica ad ora quindi non è l'euro il problema semmai il modo in cui hanno fatto "tornare" i requisiti di accesso alla moneta unica e infine il problema dei soldi nelle banche cipriote non è tanto la provenienza... È il fatto che ammontano a 8 volte il valore del PIL.

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L'articolo di Bagnai mi sembra di qualità scadente (come il suo umorismo) e pretestuoso, con il solo scopo di dimostrare certe tesi esposte molto bene dalla pubblicità di un suo libro a lato della pagina.

Non si prendono adeguatamente in considerazione gli effetti della recessione, riguardo al primo grafico non nota (non c'è miglior cieco di chi non vuol vedere..) che la situazione prima dell'entrata nell'euro era identica ad ora quindi non è l'euro il problema semmai il modo in cui hanno fatto "tornare" i requisiti di accesso alla moneta unica e infine il problema dei soldi nelle banche cipriote non è tanto la provenienza... È il fatto che ammontano a 8 volte il valore del PIL.

Se intendi il grafico confrontando primi anni 2000 e oggi posso darti ragione che i valori sono pressocchè uguali.

Ma è un'osservazione - in macroeconomia - che secondo me ha poco senso: Cipro è entrata nell'eurozona nel 2008 e il cambio con la lira è stato fissato nel 2005.

Ed in questo caso le spezzate sono notevolmente diverse rispetto al 2012-13.

Bagnai parla di entrata spectacularly ill-timed (citando Krugman), cioè "spettacolarmente inopportuna" tradotta letteralmente, praticamente quando Cipro ha aderito all'Euro - in senso lato - nel 2005, sono cominciati i guai che sconta oggi.

Il resto lo spiega il prof sicuramente meglio di me.

Modificato da heineken79
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Intanto l'accordo raggiunto ha sistemato la situazione bancaria cipriota (ed europea, meglio tedesca), con buona pace - si fa per dire - dei russi.

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Ultima notizia dai burocrati europei:

http://it.finance.yahoo.com/notizie/dijsselbloem-ristrutturazione-cipro-sia-modello-per-altri-paesi-150705707--sector.html

Queste dichiarazioni sinceramente mi lasciano interdetto, se per risolvere anni di finanza disinvolta alla fine ci si debba rivalere sui correntisti: per quello che vale, quantomeno, da noi abbiamo il fondo di garanzia che un minimo ci tutela.

Sempre se, in fretta e furia, non lo faranno sparire.

Ho paura che la "medicina Cipro" verrà presto somministrata al Monte Paschi..................

Modificato da heineken79
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Mah....Voi come la prendereste se dopo anni di risparmi messi in banca magari per comprare la casa ai figli, ve ne portano via il 20%?

Se poi a Cipro scendono in piazza a mio avviso non c'è proprio niente da meravigliarsi, fanno bene.

Cosa c'entra il lavoratore privato di Cipro in questa crisi? Niente. Perché dovrebbe pagarne quindi lui la spesa? Mah.

Io purtroppo sono pessimista e penso che tempo un due anni l'euro vola via e si torna alla nostra buona vecchia lira.

Il problema infatti è solo uno: nei canoni nei paletti di ammissione alla moneta unica si è pensato ad armonizzare la moneta in considerazione delle grandi differenze tra le economie dei vari paesi? No, assolutamente no, è prevalsa la linea adottata dalla Germania e la si è imposta a tutti.

Invece a mio avviso bisognava armonizzare i paletti in modo da rendere l'entrata nell'euro basati su una somma pesata delle caratteristiche economiche di ogni singolo paese per mantenere alta la competitività dei vari paesi aderenti.

In pratica: non siamo tutti come la Germania e non abbiamo tutti bisogno di una moneta forte con bassissima svalutazione e nulla inflazione per sostenere le nostre economie, anzi, molti paesi come l'Italia hanno bisogno comunque di una moneta medio-debole con bassa ma costante svalutazione e medio-bassa inflazione.

Alla fine di questo discorso quindi chi ci rimette? Noi privati e basta.

Gli stati infatti non fanno che aumentare le tasse per mettere a posto il debito pubblico.

In questo modo però l'economia non può crescere perché non possono che diminuire i consumi a causa dell'alta tassazione e di conseguenza l'occupazione cala anch'essa. Se infatti di quel prodotto non mi comprano più 10 paia come nel 2001 ma 5 paia perché la gente non ha più soldi, io azienda devo per forza licenziare (o mettere in cassa integrazione) i miei lavoratori.

Quindi qui riassumendo, a mio modesto avviso, la situazione di Cipro è solo emblematica di quello che accadrà poi agli altri.

E aggiungo pure che la situazione può degenerare da un momento all'altro e se la degenerazione colpisce un paese grande con un'economia importante (ossia a più alto PIL) in ottica l'Euro (non Cipro quindi ma paesi come Spagna o Italia ) in breve avverrà il collasso e ci ritroveremo nel giro di meno di un mese ad andare in giro con le lire in tasca.

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Ultima notizia dai burocrati europei:

http://it.finance.yahoo.com/notizie/dijsselbloem-ristrutturazione-cipro-sia-modello-per-altri-paesi-150705707--sector.html

Queste dichiarazioni sinceramente mi lasciano interdetto, se per risolvere anni di finanza disinvolta alla fine ci si debba rivalere sui correntisti: per quello che vale, quantomeno, da noi abbiamo il fondo di garanzia che un minimo ci tutela.

Sempre se, in fretta e furia, non lo faranno sparire.

Ho paura che la "medicina Cipro" verrà presto somministrata al Monte Paschi..................

peccato che sia un fondo vuoto

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peccato che sia un fondo vuoto

Eh sì... quanto hai ragione. Non volevo scriverlo per non innestare micce, ma purtroppo il fondo esiste solo sulla carta, garantito dalle banche, ma se le banche fossero in difficoltà...

E' un cane che si morde la coda, se non se ne esce in modo drastico, a mio parere non si risolverà mai nulla.

Siamo troppo incartati.

PS: condivido in pieno ciò che scrive @@andreagcs... per una volta :blum:

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Eh sì... quanto hai ragione. Non volevo scriverlo per non innestare micce, ma purtroppo il fondo esiste solo sulla carta, garantito dalle banche, ma se le banche fossero in difficoltà...

E' un cane che si morde la coda, se non se ne esce in modo drastico, a mio parere non si risolverà mai nulla.

Siamo troppo incartati.

PS: condivido in pieno ciò che scrive @@andreagcs... per una volta :blum:

E' già....Mi sa che per le nostre collezioni di euro dovremo accontentarci di collezionare solo roba degli anni passati......(a meno che la Germania non decida di continuare a coniarlo da sola. :rofl: )

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piccola curiosità

Nel momento in cui sarà possibile rientrare in possesso dei propri soldi, quale scenario si potrebbe presentare nel caso molti se non tutti i correntisti colpiti, magari anche quelli che questa volta si sono salvati, dovessero spostare altrove i propri capitali ( magari per paura di una nuova cura nel prossimo futuro )

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Purtroppo anche l'Italia appartiene a questa categoria di paesi. Si dice che Prodi abbia truccato i bilanci dello stato affinchè l'Italia sia stata ammessa nell'UEM nel 1999. E il prelievo forzoso del 1992, unico in Europa a parte quello di Cipro, è stato reso necessario a causa dell'enorme buco finanziario causato da Tangentopoli (Craxi & company). E nonostante ciò il malcostume della corruzione è continuato a gonfie vele, grazie soprattutto a Berlusconi.

"E' necessario un rafforzamento democratico del sistema europeo dal punto di vista sia economico che politico".

Si. Però nel frattempo che questo rafforzamento democratico si costruisce, che si fa? Si continuano ad aiutare con sovvenzioni sostanzialmente a fondo perduto Paesi che sono entrati nell'euro con conti truccati, fiscalità compiacenti, burocrazie inefficienti ed apparati parassitari?

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Io purtroppo sono pessimista e penso che tempo un due anni l'euro vola via e si torna alla nostra buona vecchia lira.

Il problema infatti è solo uno: nei canoni nei paletti di ammissione alla moneta unica si è pensato ad armonizzare la moneta in considerazione delle grandi differenze tra le economie dei vari paesi? No, assolutamente no, è prevalsa la linea adottata dalla Germania e la si è imposta a tutti.

Invece a mio avviso bisognava armonizzare i paletti in modo da rendere l'entrata nell'euro basati su una somma pesata delle caratteristiche economiche di ogni singolo paese per mantenere alta la competitività dei vari paesi aderenti.

In pratica: non siamo tutti come la Germania e non abbiamo tutti bisogno di una moneta forte con bassissima svalutazione e nulla inflazione per sostenere le nostre economie, anzi, molti paesi come l'Italia hanno bisogno comunque di una moneta medio-debole con bassa ma costante svalutazione e medio-bassa inflazione.

Ne abbiamo già parlato molto in passato su lamoneta, il discorso è sempre lo stesso.

E' troppo facile dire che l'Italia starebbe meglio con la "nostra buona vecchia lira" ben inflazionata e svalutata in continuazione, per la gioia soprattutto di noi poveri cristi, per di più con potenti speculatori in agguato durante periodi come questi. Fosse la prima volta che veniamo presi di mira... ricordiamo che nel 1992 c'era ancora la Lira.

Non parliamo poi della Germania che avrebbe imposto agli altri una linea d'ammissione per l'ingresso nell'Euro... capisco che ora vada di moda accusare la Germania di tutto (e di colpe anche lei ne ha eccome, intendiamoci), ma qui veramente si arriva alla caccia alla strega.

Il problema è che le "diversissime" economie europee, che sono integrate da decenni e diverse quanto possono esserlo quelle di singole regioni degli stessi paesi, richiedono un livello di coordinamento che ancora non abbiamo... ma questa non è una novità: lo dicevano in tanti da un bel pezzo che così il sistema fatica reggere e va riformato. Noi però abbiamo preferito stare a grattarci pensando ad altro... adesso che i nodi ovviamente sono venuti al pettine lamentarsi è un po' troppo facile.

Ad ogni modo "forse" non sarebbe arrivata ora di farci sentire a livello europeo perchè si prendano le misure necessarie per dare un governo decente all'eurozona se non all'Europa intera invece di limitarci alle lagne contro l'Euro o i sempre misteriosi e indefiniti "euroburocrati" di cui invece sappiamo benissimo nomi e cognomi?

Chi decide in Europa sono i "nazionalburocrati" riuniti nel Consiglio, non la Commissione o il Parlamento... ma io per ora non vedo appelli e proteste rivolti in quella direzione, dei "nazionalburocrati" che scherzano col fuoco, vedo solo generiche lamentele contro non meglio precisati "euroburocrati" o l'Euro, come fosse l'Euro in quanto tale la causa della speculazione (che non aspetta altro che il nostro fallimento/uscita dall'euro per massacrarci), delle porcherie delle banche e dell'inettitudine o disonestà dei politici che truccano i conti.

"...e ci ritroveremo nel giro di meno di un mese ad andare in giro con le lire in tasca."

Così almeno non avremo più bisogno di comprare la carta igienica.

Francamente, io non ho voglia di finire in rovina dopo anni che mi sono spaccato il deretano a lavorare e mi sono conquistato un'esistenza dignitosa, quindi rinnovo il mio accorato appello:

FACCIAMOCI SENTIRE DAI BUROCRATI NAZIONALI, che sono quelli che governano l'UE, PERCHE' LE COSE CAMBINO E IL SISTEMA SIA FINALMENTE DOTATO DEGLI STRUMENTI CHE SERVONO AD AFFRONTARE LE DIFFICOLTA' invece di piagnucolare e sognare ritorni all'epoca in cui la classe dirigente italiana per mantenere le poltrone sotto il sedere era padrona di mandarci lentamente in rovina svalutando continuamente e facendo esplodere il debito pubblico.

Non è un bel programma?

Modificato da ART
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Si. Però nel frattempo che questo rafforzamento democratico si costruisce, che si fa? Si continuano ad aiutare con sovvenzioni sostanzialmente a fondo perduto Paesi che sono entrati nell'euro con conti truccati, fiscalità compiacenti, burocrazie inefficienti ed apparati parassitari?

Se vuoi gentilmente invitarli a suicidarsi uscendo dall'UME fai pure, ma non credo che ti daranno ascolto...

Scherzi a parte, hai ragione nelle considerazioni che fai però bisognava svegliarsi un po' prima. Di queste cose bisogna discutere (seriamente) molto, ma noi ci ostiniamo a non farlo per correre dietro alle fesserie elettorali dei politici.

Cosa succede ad esempio durante le elezioni europee, classica occasione in cui tutto ciò che riguarda la sfera europea dovrebbe essere il principale se non l'unico argomento di discussione? Che noi stiamo al gioco di trasformare quell'occasione fondamentale in una specie di sondaggione di politica interna, tutto incentrato su questioni italiane. Tanto, aggiungono alcuni, "il Parlamento europeo non conta niente", come dice una vecchia leggenda dura a crepare.

Ci prendono per fessi giocando col nostro futuro e noi non reagiamo se non lamentandoci degli "euroburocrati" misteriosi?

Così non andiamo da nessuna parte e sono cacchi nostri poi, mica dei vari Moody's e John Paulson che barano o scommettono sulla nostra rovina.

Modificato da ART
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Un antieuropeista dell'estrema destra xenofoba non è esattamente una fonte super partes. L'obiettivo è, come sempre, dare tutta la copla alla Germania ed all'Euro per non riconosere la totale incapacità dei governanti (eletti democraticamente dal popolo e rivotati e rieletti, notate bene) che hanno condotto i propri paesi al disastro. Facile vivere dei sussidi europei, allora la Germania va bene...

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l'UKIP è semplicemente un partito conservatore e ostile all'Euro, nulla di "estremo" o tanto meno "xenofobo".

Essere ostili alla UE e all'Euro non è ancora reato, per quanto viga una apartheid politically correct volta ad indicare come ignorante o pericoloso chi non è abbastanza "conforme" alla vulgata pro UE.

Vulgata che tanti bei risultati ha prodotto aggiungerei, visto che proprio i governanti che ci hanno condotto al disastro degli ultimi anni, in Italia e non, sono stati per un sano 95% e più sempre sostenitori dell'Euro ( e della UE, approvando e ratificando trattati e compagnia bella) e non il contrario!

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Guarda del politically correct non mi frega nulla. Non è reato pensarla diversamente, ma non lo è neppure sentire il continente europeo come propria patria o, almeno, non lo è più da oltre mezzo secolo (anche se non così politicamente corretto come l'esaltazione del proprio stato nazionale) nè lo è non essere d'accordo con quel 5% (solo il 5? non mi sembra che, negli ultimi anni l'Italia abbia brillato come europeismo).

Non ho dato dell'ignorante a nessuno, ma ho solo definito l'UKIP un partito xenofobo ed è quello che penso.

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La percentuale era riferita ai governanti degli ultimi decenni (Italiani e non), che, nei fatti oltre che nelle parole, hanno sempre ratificato le politiche europee. A dispetto dei sempre peggiori risultati economici e sociali, dimostrandosi così ideologici nel loro agire, invece che pragmatici esecutori del mandato popolare.

L'Euro non è certo un progetto che ha fornito pessimi risultati perchè i politici non si sono impegnati nel perseguirlo, anzi! L'Euro sta collassando perchè è un'operazione ancorata puramente a criteri ideologici e non ai reali bisogni dell'economia. Capisco che per alcuni sia stato e sia un sogno, ma a me pare di più una di quelle utopie che alla prova dei fatti si trasformano in realta molto brutte.

Quanto alle definizioni, è ovvio che tu possa pensare quel che vuoi, ci mancherebbe! Però argomentazioni circostanziate darebbero più credibilità a quelli che, come nel caso della tua (legittima) opinione sull' UKIP, possono ad alcuni apparire più che altro pregiudizi.

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"Ne abbiamo già parlato molto in passato su lamoneta, il discorso è sempre lo stesso.
E' troppo facile dire che l'Italia starebbe meglio con la "nostra buona vecchia lira" ben inflazionata e svalutata in continuazione, per la gioia soprattutto di noi poveri cristi, per di più con potenti speculatori in agguato durante periodi come questi. Fosse la prima volta che veniamo presi di mira... ricordiamo che nel 1992 c'era ancora la Lira."

Non mi risulta che la lira italiana fosse l'ultima valuta del mondo. Certo sì non aveva il potere del dollaro né del marco né del franco svizzero, ma comunque non era continuamente svalutata né eravamo in periodi di inflazione modello ipeinflazione weimariana.


"Non parliamo poi della Germania che avrebbe imposto agli altri una linea d'ammissione per l'ingresso nell'Euro... capisco che ora vada di moda accusare la Germania di tutto (e di colpe anche lei ne ha eccome, intendiamoci), ma qui veramente si arriva alla caccia alla strega."

I paletti non sono stati ritagliati su modello tedesco, ma indirettamente si è finito per adottare quel tipo di modello.

In questo modo si viene a creare una moneta molto forte che va benissimo per economie che esportano auto, macchinari ,ferro acciaio e elettronica, meno bene per le altre come la nostra che per esportare devono dare ai compratori anche quel piccolo vantaggio in più caratterizzato dall'alta competitività dei bassi prezzi e dai differenziali di cambio (per cui una merce comprata oggi, pagandola a 60-90 giorni con una lira di forza media come valuta, finisco per pagarla un po' meno).


"Il problema è che le "diversissime" economie europee, che sono integrate da decenni e diverse quanto possono esserlo quelle di singole regioni degli stessi paesi, richiedono un livello di coordinamento che ancora non abbiamo... ma questa non è una novità: lo dicevano in tanti da un bel pezzo che così il sistema fatica reggere e va riformato. Noi però abbiamo preferito stare a grattarci pensando ad altro... adesso che i nodi ovviamente sono venuti al pettine lamentarsi è un po' troppo facile."

Sono perfettamente d'accordo. Dovevano coordinare le varie economie europee, diversissime tra loro e poi creare l'Euro, ma solo dopo.

"Ad ogni modo "forse" non sarebbe arrivata ora di farci sentire a livello europeo perchè si prendano le misure necessarie per dare un governo decente all'eurozona se non all'Europa intera invece di limitarci alle lagne contro l'Euro o i sempre misteriosi e indefiniti "euroburocrati" di cui invece sappiamo benissimo nomi e cognomi?"

Perfettamente d'accordo anche qui. Si dovrebbe creare prima l'unione politica e poi quella monetaria. Invece qui ogni Paese va per la sua strada e pensa soprattutto agli interessi propri.


"Chi decide in Europa sono i "nazionalburocrati" riuniti nel Consiglio, non la Commissione o il Parlamento... ma io per ora non vedo appelli e proteste rivolti in quella direzione, dei "nazionalburocrati" che scherzano col fuoco, vedo solo generiche lamentele contro non meglio precisati "euroburocrati" o l'Euro, come fosse l'Euro in quanto tale la causa della speculazione (che non aspetta altro che il nostro fallimento/uscita dall'euro per massacrarci), delle porcherie delle banche e dell'inettitudine o disonestà dei politici che truccano i conti. "

D'accordo anche qua. E' per questo che sono dell'idea che un'uscita dall'euro e un ritorno alla lira dovrebbe essere comunque attentamente vigilata per evitare mosse speculative e inflazionistiche che nel breve creerebbero forse nuovi posti di lavoro, ma alla lunga sconquasserebbero tutta l'economia italiana

"...e ci ritroveremo nel giro di meno di un mese ad andare in giro con le lire in tasca."

"Così almeno non avremo più bisogno di comprare la carta igienica".

Ho già risposto sopra. Si deve tornare alla lira per dare respiro all'economia italiana che così non ce la fa a andare avanti, ma sempre, sempre, controllando inflazione e svalutazione nei confronti delle altre monete (che in questo caso poi deriverebbe dall'inflazione ossia dall'eccessivo stampo di moneta per mettere a posto i conti pubblici. In questo però non si dovrebbe arrivare a eccessi come quelli che viviamo oggi con i paletti Euro e che non ci permettono di sopravvivere).

"Francamente, io non ho voglia di finire in rovina ...........................invece di piagnucolare e sognare ritorni all'epoca in cui la classe dirigente italiana per mantenere le poltrone sotto il sedere era padrona di mandarci lentamente in rovina svalutando continuamente e facendo esplodere il debito pubblico.

Non è un bel programma?"

Sono d'accordo anche qua. Tutti ci diamo da fare e a nessuno cade la manna dal cielo (almeno non a me). La situazione però è tale che non si può andare avanti.

Purtroppo le decisioni molto impopolari che dovevano essere prese (in termini di riduzione alla spesa pubblica) non sono stati prese, e così si finisce per lavorare per pagare le tasse per mantenere a nostra volta queste enormi spese pubbliche. Si dovrebbe quindi a mio avviso sistemare prima la spesa pubblica ma non licenziando ma rendendo efficiente il sistema. Se funzionasse adeguatamente i ricavi coprirebbe i costi e si avrebbe una situazione di pareggio o quasi come accade in Germania. In questo modo non dovremmo neanche pagare tante tasse.

La differenza tra noi e loro è principalmente qua.

Il problema è che questi accorgimenti economici sul settore pubblico richiedono tempi molto lunghi e governi stabili.

Inoltre un altro anno con aumenti delle tasse o comunque con livelli di tassazione come quelli del 2012 non sono più sopportabili.

E quindi se un paese con una situazione di indebitamento pubblico come il nostro (o peggio, perché in Europa c'è chi va peggio di noi) decide a un certo punto di uscire dall'Euro (ma non dall'UE chiaro, ne dal Mercato Unico), a quel punto gli altri paesi un po' in crisi a mio avviso lo seguono a ruota.

Questa volta è andata bene perché Cipro è veramente un paese piccolo, ma se accadesse ad esempio con la Spagna? In breve anche altri la seguirebbero e in pochissimo tempo ognuno tornerebbe alle sue vecchie valute.

Sia chiaro comunque che questo non è certo lo scenario che mi auguro, ci mancherebbe.... Lo vedo però purtroppo altamente probabile.

Speriamo bene. ;)

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La percentuale era riferita ai governanti degli ultimi decenni (Italiani e non), che, nei fatti oltre che nelle parole, hanno sempre ratificato le politiche europee. A dispetto dei sempre peggiori risultati economici e sociali, dimostrandosi così ideologici nel loro agire, invece che pragmatici esecutori del mandato popolare.

Il tracollo dell'economia islandese è stato causato dall'Euro? Non direi. Direi, piuttosto, dalla speculazione e, guarda caso, questa può attecchire in Eeuropa anche perchè c'è troppo poca Europa e non troppa. Se la BCE avesse avuto la possibilità di controllare i bilanci, anzichè doversi fidare dei singoli governi? Ma questo sarebbe stato veramente europeista. Europeista sarebbe puntare ad uno stato federale, ma i singoli governi non ne vogliono sapere. Nei fatti, quindi, direi che sono stati tuttt'altro che europeisti; l'esatto contrario! Per fortuna, non così tanto da ricreare quanto accaduto nelle zone europee extra-UE o prima dell'integrazione

L'Euro non è certo un progetto che ha fornito pessimi risultati perchè i politici non si sono impegnati nel perseguirlo, anzi! L'Euro sta collassando perchè è un'operazione ancorata puramente a criteri ideologici e non ai reali bisogni dell'economia. Capisco che per alcuni sia stato e sia un sogno, ma a me pare di più una di quelle utopie che alla prova dei fatti si trasformano in realta molto brutte.

Mi sono potuto permettere di accendere un mutuo esclusivamente perchè l'Euro ha stabilizzato i tassi di interesse. Con quelli della lira, non ce l'avrei mai fatta, con tassi a doppia cifra!

Quanto alle definizioni, è ovvio che tu possa pensare quel che vuoi, ci mancherebbe! Però argomentazioni circostanziate darebbero più credibilità a quelli che, come nel caso della tua (legittima) opinione sull' UKIP, possono ad alcuni apparire più che altro pregiudizi.

Personalmente, non sostengo il separatismo cattolico nord-irlandese, ma neppure le posizioni degli oltranzisti protestanti e l'unico seggio dell'UKIP nel parlamento nordirlandese quello è

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Non mi risulta che la lira italiana fosse l'ultima valuta del mondo. Certo sì non aveva il potere del dollaro né del marco né del franco svizzero, ma comunque non era continuamente svalutata né eravamo in periodi di inflazione modello ipeinflazione weimariana.

ROTFL! Negli anni '50 forse...

Crisi monetaria del 1963-64, superata senza svalutazione solo grazie a un taglio drastico della spesa pubblica e del credito, e all'annuncio di un prestito consistente (poi non concretizzato) concesso all'Italia dagli USA.

Inflazione a due cifre con punte vicine al 20% all'anno per tutti gli anni '70.

Svalutazione secca del 25% (forse più) nell'autunno del 1992. Questa me la ricordo bene personalmente, perché i miei avevano un mutuo in ECU, pensa come rimasero contenti...

Il problema non è l'euro, che sarebbe stata un'ottima idea se inserito a dovere nel contesto di una maggiore armonizzazione e integrazione europea a livello legislativo, fiscale, finanziario, politico, militare... Il problema è l'insipienza e la malafede della classe politica italiana e, in buona parte, europea degli ultimi trent'anni almeno, e queste c'erano con la lira come con l'euro.

Il Paradiso della Lira non esisteva affatto... tutt'altro. Siamo proprio un paese di smemorati ;)

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