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La Villa Publica fu costruita nel Campo Marzio dai censori C. Furius Pacilus e M. Gegonius Macerinus nel 435/434 e restaurata, una prima volta, nel 196/194 (Livio, 34, 44, 5), nel 93 per opera di T. Didius e nel 34 da Fonteius Capito. Nella Villa Publica avevano luogo importanti solennità civiche, tra cui le riunioni dei comizi. Dall'esame del rovescio, l'architettura del complesso rivela una struttura simmetrica. La pianta dell'edificio prevedeva due piani, uno inferiore, costituito da un porticato a cinque colonne e quattro archi, e un loggiato superiore, il cui tetto spiovente era sostenuto da cinque colonne a intercolumnio stretto. Il rapporto tra il monetiere e T. Didius, nominato al rovescio, non è ancora chiaro, ma se si volesse riconoscere in P. Fonteius P. f. Capito l'amico di Cicerone menzionato nell'epistolario (Cic., ad. Att., IV, 15,6), allora la presenza della virtù personificata della Concordia potrebbe rimandare ad un legame parentale, per via matrimoniale, tra i due personaggi e, più genericamente, a quel consensus omnium bonorum auspicato in quegli anni dal celebre oratore e che prevedeva l'alleanza sociale tra i novi homines come T. Didius e i nobiles appartenenti alle famiglie più illustri di Roma, come la gens Fonteia, di cui P. Fonteius P. f. Capito era legittimo discendente

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