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IGNORED

Cose da pazzi!


lorenzobassi

Risposte migliori

Nell’ultima asta della Nac era presente il denario allegato della guerra sociale. Un ottimo esemplare stimato 4000 CHF. La stima confrontando monete di pari conservazione è corretta, ma a fine asta ha raggiunto la stratosferica cifra di 12000 CHF ai quali bisogna aggiungere le commissioni del 15% e tasse. Qualche giorno fa leggevo una discussione in cui ci si chiedeva se la numismatica sta morendo, a quanto pare no ma certamente e morto il buon senso!

PS

Tutti i lotti presentati all’asta hanno avuto forti aumenti e altri pazzeschi come in questo caso.

Lorenzo

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Per una singola moneta si può fare una pazzia. Tuttavia mi sembra poco saggio spendere tanto. Difficilmente chi ha comprato a cifra doppia o tripla del valore di mercato rientra in possesso dei soldi. In linea di massima le eccessive fluttuazioni dei prezzi mi sembrano un elemento dannoso per il collezionista. la condizione più auspicabile è sicuramente una certa stabilità dei prezzi con una tendenza ad una lenta crescita. Gli sbalzi violenti fanno sempre pensare a speculazioni o comunque ad elementi turbativi che sono contro di noi.

Oltretutto (ma qui correggetemi se sbaglio) ho l'impressione che i prezzi delle monete classiche a livello di mercato globale non siano in crescita.

Caius

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Sicuramente questa moneta è stata comprata da un collezionista facoltoso che voleva la moneta a tutti i costi, o come dici tu, è stata movimentata da elementi turbativi(ottima la definizione!). Bisogna altrettanto considerare che la casa d’asta in questione e la più rinomata a livello internazionale e pertanto affluiscono collezionisti da tutto il mondo. Sono d’accordo con te che i prezzi a livello generale sono stabili, questo probabilmente è dovuto al grande numero d’aste e il sempre più crescente numero di lotti in vendita . Ragione per cui davanti ha queste “speculazioni” è meglio attendere.

Lorenzo

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Supporter

Decisamente i prezzi raggiunti da quest'asta sono stati sostenuti, tuttavia non penso che si possa parlare di turbative o di speculazioni.

La Numismatica è una passione, ci si puo ragionare ma quando due collezionisti si trovano di fronte ad una moneta e la vogliono, non si fanno prigionieri.

La Numismatica non è un qualcosa di "saggio" dal punto di vista economico (con le dovute eccezioni)

Nel 1994 a San Marino per un denario romano due collezionisti arrivarono a 12-13 milioni, la stima di partenza era poche centinaia di migliaia di lire, gli esempi sono tantissimi.

Il materiale poi quando è di categoria eccellente è giusto che abbia il suo prezzo.

Ritornando alla speculazione c'era (forse c'è ancora) un'asta svizzera famosa per riuscre a vendere follis Diocleziano/Genio a 800/1000 chf cadauno.

Basta trovare dei ricchi polli che non capiscono nulla di numismatica e che hanno soldi a palate

Questa casa d'aste aveva il 100% di monete vendute.

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  • 2 settimane dopo...

Diciamo pure che c'è in giro una speculazione. Persone pronte a tutto pur di fare soldi e collezionisti che ahimé ci cascano. Almeno io la penso così

Alex

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Non riesco a seguire il filo della discussione e dove sia la speculazione.

Siamo partiti da un denario della Guerra Sociale, pregevole per qualità e rarità. Suggerirei la lettura del testo di Alberto Campana : La monetazione degli insorti durante la guerra sociale (91-87 a. C.), attento studio approfondito su questo argomento con riportate le sequenze dei conii.

Leggendolo comprendiamo la rarità di queste monete, il fatto che siano di grande fascino storico e artistico (storico perchè monete Italiche e non Romane e artistico perchè pur ricalcando il denario romano ne distacca stilisticamente e rappresentazione).

Stiamo parlando di una moneta di per se rara a trovarsi, sul mercato Italiano le apparizioni di esemplari autentici sono davvero sporadiche.

Stimato 4.000 franchi (poco perchè già in passato era stato aggiudicato a 7.500chf + diritti un esemplare analogo e meno bello di qualità).

Ha realizzato 12.000 più i diritti. Battuto in sala e comprato per un collezionista

"ricco pollo".

Chi si avvicina a questa monetazione così particolare non credo sia uno sprovveduto, anzi più facilmente una persona che di numismatica ne deve sapere parecchio, sono monete che hanno la leggenda il più delle volte retrograda ed in osco. Si è speso 12.000 franchi, suoi, e provo un pò di invidia per la moneta che si è comprato e non credo di essere uno sprovveduto.

Il mondo romano ha investito una vastità non indifferente di popolazioni in passato ed oggi il mito di Roma capitale del mondo affascina ancora in Asia come in America, senza dimenticarci dell'Europa. Mi pare logico che siano tra le più collezionate e che esempalri di grande qualità facciano prezzi di conseguenza sul mercato internazionale.

La "follia" perchè è un denario ? Benissimo cerchiamone un altro simile per conservazione e vediamo se lo riusciamo a trovare.

Trovo ben più folle 8.ooo euro per una quadriga del 1914 reperibile ovunque. Ecco se vogliamo parlare di speculazione mi orienteri molto di più su un altro tipo di monetazione.

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Purtroppo per noi collezionisti questi prezzi "folli" raggiunti per un denario della Repubblica Sociale o per la Quadriga del 1914 si riscontrano in proporzione anche su monete piu' comuni.

Tanto che pagare 8000 euro per lo scudo di Vittorio Emanuele III, moneta + famosa e conosciuta del Regno D'Italia, ormai e' diventato normale

In questi ultimi due anni si e' verificata una lievitazione dei prezzi non solo in asta e nei negozi ma anche nei piu' economici mercatini

Modificato da piergi00
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Immagino si tratta di una trasposizione della numismatica nel mercato dell'arte e dell'antiquariato, che da più anni ha già raggiunto certe cifre. Sfogliando i cataloghi di Semenzato, di Christie's ci si accorge rapidamente si quelli che siano i valori in gioco nel mondo dell'antiquariato. Quadri anche di modesta fattura purchè dell'ottocento raggiungono cifre di tutto rispetto in migliaia di Euro. A questo punto se la moneta viene assimilata al mondo dell'antiquariato da parte di facoltosi collezionisti, allora credo che ne vedremo delle belle.

Monete classiche, moderne o contemporanee non fa differenza, tutto è aumentato nei valori.

Chi ha comprato monete in passato ha fatto un ottimo investimento, se poi ha avuto l'accortezza di acquistarle di bella qualità l'investimento è stato ancora migliore.

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Approvo quanto avete scritto finora, tutte cose sacrosante, ma io faccio anche questo tipo di considerazione. perché dovrebbero aumentare i prezzi delle monete?? siamo in periodo di recessione economica, la gente ha pochi soldi in tasca, i commercianti da anni hanno innestato la lamentela che il collezionista di livello medio-basso ormai è scomparso (deve pagare le bollette e le rate dell'auto), ma allora perché se non per speculazione aumentano i prezzi??

Sono entrati centinaia di collezionisti in più questi ultimi anni, tali dal far aumentare la domanda?: non credo proprio, le persone benestanti che spendono tanti soldi saranno più o meno le stesse. Ho l'impressione (ma forse è solo un pensiero maligno) che dalla nostra controparte ci sia talvolta la tendenza a ragionare così: "se uno è disposto a spendere 2000 per una moneta che ne vale 500, perché non scucirgliene veramente 2000??".

La speculazione del commerciante starebbe nel far salire senza sosta i prezzi delle monete, rilanciando e magari acquistandole lui stesso per poi rivenderle a prezzi ancora maggiori due mesi dopo, facendo vedere a che cifra è arrivata quel tipo di moneta nell'asta precedente. Nel caso delle monete moderne (dal Regno in poi) speculare è molto facile, basta acquistare 10-20 pezzi di una tipologia di moneta (tipo 50 lire oro Littore), assetare un attimino il mercato per due anni, vedere schizzare il prezzo sul catalogo ed il gioco è fatto, le tue 10 monete di capo a 4 anni hanno raddoppiato il loro valore...

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Io sono del parere he il prezzo come sempre, anche per le monete, lo fa il compratore e a priori non può esserci un tetto max da spendere.

C'è sicuramnte un prezzo oltre cui non andare ma questa è ua variabile soggettiva del compratore che tiene conto di rarità,conservazione, e soprattutto affezione e desiderio verso quella moneta.

Il problema è che poi in previsione futura le monete subiranno un aumento di valutazione e i meno facoltosi più difficilmente potranno permettersi una moenta di un certo livello!

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Picchio ha suggerito molto correttamente un parallelo tra il mercato della numismatica e il mercato dell'antiquariato (del quale, per interposta persona, mi capita di avere qualche esperienza). Quello che ho potuto verificare per l'antiquariato negli ultimi anni (diciamo dopo il passaggio all'euro) è stato un aumento generalizzato dei prezzi accompagnato da una netta diminuzione della domanda. Questa contrazione ha riguardato non tanto i pezzi di grande pregio che, come giustamente osservato, fanno mercato a sè, ma proprio quei pezzi di medio livello che in altri momenti una persona "normale" con un minimo di gusto avrebbe potuto permettersi come "sfizio". Ora, se c'è stata una speculazione, è stata propriamente in questi termini: a fronte di una contrazione della domanda i commercianti, come una falange compatta e contro ogni logica di mercato, hanno alzato ulteriormente i prezzi, evidentemente nel terrore di non rientrare degli investimenti (cosa che peraltro si è verificata identica in altri settori, come la ristorazione). Questa ha tutta l'aria di una bella bolla speculativa e quindi dovrebbe essere destinata a scoppiare (se l'Italia fosse un paese normale <_< ). Per quanto riguarda le grandi rarità e le grandi conservazioni, è normale che in queste condizioni i prezzi crescano a loro volta, se non altro per mantenere il "differenziale" rispetto ai pezzi di minor pregio. Se poi consideriamo che chi può alimentare la domanda di questi pezzi sono tipicamente quelle persone già dotate di abbondante disponibilità che in questi anni sono stati beneficiate da un massiccio trasferimento di risorse economiche, ecco che il quadro è completo... Scusate come sempre la pallosità :P

Ciao, P. :)

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Il collezionismo come numero di "praticanti" è aumentato, questo grazie ad una maggior accessibilità alle informazioni: internet, libri e riviste hanno allargato la base. Quindi è logico anche l'aumento della ricerca della moneta il suo progressivo diminuire nella disponibilità.

I margini in numismatica non sono equiparabili a quelli nell'antiquariato per chi opera. In numismatica, parlando di persone serie e non "truffatori di vecchiete" il mol è risicato che non permetterebbe l'immobilizzo di grandi capitali per operazioni speculative ad ampio respiro.

Abbiamo di questi esempi perpretrati da una casa d'aste che ha fatto incetta di alcune tipologie di monete sul mercato gonfiando il prezzo ed ora c'è grande offerta alla vendita e ben poca in acquisto.

Quindi considero speculazioni di modesta influenza sul mercato anche perchè limitate a poche monete, il 5 lire 1914, le 500 lire bandiere rovesciate, il 5 lire unità a firenze, e pochi altri tipi, che ribadisco non possono influenzare il mercato.

Non bastano 20 pezzi per modificare il valore commerciale di una moneta (a meno che non siano tutti quelli disponibili), tempo fa ho effettuato uno studio sul regno d'Italia (quindi 80 di numismatica) e l'investimento richiesto per controllare il prezzo era intorno ai 20 milioni di Euro. (considerate solo 4 pezzi da 50 lire 1864 fanno 620.000 euro e 50 pezzi da 5 lire 1914 fanno 400.000 euro), con il rischio di grandi collezioni formate negli anni 60 e 70 che possono entrare sul mercato in qualsiasi momento.

Al momento non credo esistano entità tali da voler fare un simile investimento, che comunque richiederebbe un rastrellamento sul mercato sistematico di almeno tre anni.

Dobbiamo valutare il mercato Italiano all'interno di un sistema globale, cioè il mercato numismatico internazionale e dato che le monete coniate in Italia sono "più belle" e storicamente di grande interesse vengono collezionate nel mondo e si vanno a confrontare con l'andamento dei prezzi equivalente all'estero. Non solo le monete sono considerate un bene d'investimento, Baldwin a Londra è stata acquistata da una finanziaria, la moneta di Genova da Stack's è stata anch'essa, sembra, comprata da un fondo d'investimento.

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Gentile Picchio, le sue osservazioni sono come sempre pertinenti e devo riconoscere che probabilmente nel mio post precedente ho utilizzato il termine "speculazione" in modo improprio, o meglio, nel senso in cui nel linguaggio comune si è parlato di "speculazione" a proposito ad esempio dei rincari seguiti al passaggio all'euro. Mi passi quindi la seguente formulazione: in alcuni settori (evidentemente non legati ai beni di prima necessità) si è assistito da parte della maggioranza dei commercianti a un comportamento scorretto in termini di mercato, o per lo meno piuttosto miope. Logica vorrebbe che in presenza di una contrazione della domanda si abbassino i prezzi per stimolare la domanda stessa. Non vedo perciò contraddizione tra i nostri due post, a meno che lei appunto ritenga che questa contrazione non vi sia stata affatto. E' certamente vero che la base collezionistica si è allargata, ma la mia sensazione è che si sia trattato di un fenomeno passeggero e legato ad alcuni eventi specifici come la transizione all'euro e la recente "papolatria". Che sia aumentato il numero di persone disposte a "buttare" una cifra significativa (diciamo 100-200€) su una moneta ho qualche dubbio. Sempre con la massima stima :)

Ciao, P. :)

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Comunque al di là dei casi a se stanti sicuramente le monete come qualsiasi altro bene o prestazione in Italia sono aumentati come costi da quando c'è l'euro di mezzo.

Penso che comunque una buona dose di questi rincari sia dovuto anche alla scorrettezza vera e propria di molti commercianti che approfittando del cambio "particolare" hanno dato la loro stangata.Almeno dalle mie parti è straevidente la cosa.

Sarebbe interessante avere una indagine di mercato dove si possa vedere con una moneta campione negli ultimi venti anni di quanto è aumentato il prezzo di vendita alle aste.

Secondo me dal '2000 ci sarà stata una impennata dei prezzi assurda!

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