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Intanto godetevi questa: di Gian Lorenzo Bernini: la prima è sicuramente sua in un museo veneziano, la seconda a lui attribuita ...

Che meraviglia bernini!! Ma è una medaglia? Pezzo unico da lui inciso? Bravo Dizzeta :)


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Che meraviglia bernini!! Ma è una medaglia? Pezzo unico da lui inciso? Bravo Dizzeta :)

La seconda è passata all'asta alla NAC, la descrizione era: Placchetta medagliforme uniface anno I – 1670 per l’elezione al pontificato (opus: attribuita a Gian Lorenzo Bernini) , fusione in bronzo dorato 378.68 g. Ø 175 mm. ...

Probabilmente per quegli artisti era un divertimento ...quisquiiie ...per tenere allenata la "mano"...infatti non le firmavano neppure ...o, come Donatello, le usavano per "piccoli gadgets" ...dare una statua al proprio medico...sarebbe stato un po' troppo ...

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Inviato (modificato)

Probabilmente per quegli artisti era un divertimento ...quisquiiie ...per tenere allenata la "mano"...infatti non le firmavano neppure ...o, come Donatello, le usavano per "piccoli gadgets" ...dare una statua al proprio medico...sarebbe stato un po' troppo ...

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Si erano probabilmente "facili" per loro, anche perché se pensiamo alle sculture marmoree del Bernini... Tuttavia sarebbe davvero bello averne una incisa da un personaggio simile... :)

Apollo e Dafne:

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Modificato da Ianva

Inviato (modificato)

Ma oltre alle opere a carattere religioso, non va dimenticato il forte impegno civile di Giacomo Manzù.

È suo il Monumento al partigiano sito a Bergamo, inaugurato nel 1977. Sul monumento l'artista ha inciso questa dedica:

"Partigiano

ti ho visto appeso

immobile.

Solo i capelli si muovevano

leggermente sulla tua fronte.

Era l'aria della sera

che sottilmente strisciava

nel silenzio

e ti accarezzava,

come avrei voluto fare io."

Il soggetto del monumento è ripreso anche in questa bellissima medaglia, con la quale concludo questa breve esposizione, che spero abbiate gradito :)

petronius oo)

Caro Petronius, apprezzo il tuo inserimento di Manzù, ma non ho la tua stessa concezione sul valore della sua arte applicata alle medaglie.

Manzù è stato un grande scultore, uno dei più grandi del 900 italiano, uno dei 3 grandi "M".

Ma come medaglista non lo ritengo all'altezza dello scultore. Nelle sue medaglie trasporta il proprio stilema di scultore ma i risultati non sono paragonabili.

Bella la medaglia di Giovanni XXIII che hai postato, un po' meno quella successiva del monumento al partigiano.

La piattezza della superficie esterna al bassorilievo non mi piace.

E' un carattere di certa medaglistica contemporanea che ha abbandonato lo studio della classicità.

Possiedo altre medaglie (politiche) di Manzù, che nel suo insieme apprezzo, ma non quanto la sua scultura.

Ovviamente è una opinione personale.

Trinariciuto

Modificato da Trinariciuto

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Nel caso del Mantegna non è quindi possibile affermare con sicurezza una sua partecipazione diretta alla produzione di medaglie e monete dei Gonzaga, data la scarsità di documenti e l’assenza di disegni autografi che lo possano provare...

Quella postata è quindi una ipotesi, immagino, attribuita a lui. O per lo meno i disegni preparatori.


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Quella postata è quindi una ipotesi, immagino, attribuita a lui. O per lo meno i disegni preparatori.

Esatto, ti riporto qualche altro elemento:

L’influenza del Mantegna ritrattista si trova in due splendide medaglie firmate da Bartolo Talpa con i ritratti di Federico I e Francesco II Gonzaga... Se c’è un artista che è il più fedele traduttore nelle medaglie dello stile del Mantegna, questo è proprio Bartolo Talpa, suo allievo, al cui riguardo però si pone un problema derivante dall’enorme divario di qualità stilistica fra il diritto e il rovescio delle medaglie, che presupporrebbe un intervento diretto, almeno per il disegno, da parte del Mantegna: basti considerare quella con il ritratto di Federico I, dove è evidente la dipendenza del mezzo busto del Marchese, di profilo, con berretto e capelli ondulati, dal ritratto eseguito dal Mantegna nella scena dell'incontro nella Camera degli Sposi... La raffigurazione del rovescio è decisamente di carattere epigrafico: i rami di alloro o di mirto si intrecciano attorno ad una cartella su cui compare l'enigmatica legenda EPO...

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Inviato

Esatto, ti riporto qualche altro elemento:

[...] è evidente la dipendenza del mezzo busto del Marchese, di profilo, con berretto e capelli ondulati, dal ritratto eseguito dal Mantegna nella scena dell'incontro nella Camera degli Sposi... La raffigurazione del rovescio è decisamente di carattere epigrafico: i rami di alloro o di mirto si intrecciano attorno ad una cartella su cui compare l'enigmatica legenda EPO...

Ti ringrazio, davvero molto interessante scoprire la mano ipotetica di un Mantegna all'interno di una medaglia. In effetti la qualità stilistica tra le due facce della medaglia presenta una differenza notevole. Il "valore" della medaglia dal punto di vista dell'espressività è dato nettamente dalla faccia con il ritratto... Meno evidente sull'altra medaglia, invece. Per non parlare della somiglianza stilistica con il dipinto da te postato.


Inviato

Possiedo altre medaglie (politiche) di Manzù, che nel suo insieme apprezzo, ma non quanto la sua scultura.

Ovviamente è una opinione personale.

Pienamente legittima...il mondo è bello perchè è vario :)

ciao.

petronius :)


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L'ultimo dei "grandissimi" che voglio inserire è la medaglia di Benvenuto Cellini, che è esposta al museo del Bargello ...che poi sono due con lo stesso dritto (Clemente VII) e due diversi /R ....entrambi da sogno!

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Davvero molto belle!!! Mi metterò in cerca anche io appena posso per vedere se trovo qualcos'altro !!!


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NICCOLO' DI GIOVANNI FIORENTINO.

Niccolò di Giovanni Fiorentino (in croato il nome viene tradotto in Nikola Firentinac) (Grassina, 1418Sebenico, 1506 ?) è stato unoscultore e architetto italiano, ricordato soprattutto per le sue opere eseguite in Dalmazia.

La ricostruzione della prima parte della sua vita risulta piuttosto contreversa. Risulta provata invece la sua attività a Venezia fra il 1457 circa e il 1468, anno in cui si trasferì in Dalmazia, mentre per il periodo precedente l'ipotesi più attendibile è quella di una sua presenza nella bottega padovana di Donatello: la perdita dei registri dell'epoca della Veneranda Arca di Sant'Antonio impedisce una prova documentaria, ma alcune affinità stilistiche di Niccolò di Giovanni con Donatello ed altri autori della sua cerchia padovana assumono la valenza di importanti indizi[5].

Dal 1468 fino alla sua morte, Niccolò si trasferì quindi in Dalmazia, morendo infine a Sebenico, probabilmente nel 1506.

Il portale, opera di Bartolomeo Bon ultimata nel 1483, è sormontato da un arco acuto con decorazioni scultoree in pietra bianca, raffiguranti sulla sommità S. Cristoforo e ai lati la Madonna e l'Arcangelo Gabriele, opere attribuite, la prima e la terza a Nicolò Di Giovanni Fiorentino, mentre la seconda ad Antonio Rizzo. (fonte: Wiki)

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Tomba di Vittore Cappello nella Chiesa di Sant'Elena a Venezia.

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Tra il 1475 e la morte, Niccolò di Giovanni lavorò alla fabbrica della Cattedrale di San Giacomo a Sebenico, in stile rinascimentale, completando la cupola, le sculture esterne raffiguranti san Giacomo e san Marco, il tetto e la parte superiore della facciata, costruendo anche il triforo e lavorando sul presbiterio e il santuario.

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Alla fine del 1467, Niccolò di Giovanni fu chiamato da Venezia per erigere e decorare, assieme ad Andrea Alessi, la cappella funeraria del beatoGiovanni Orsini, vescovo e patrono di Traù, per la somma - enorme per il tempo - di 2.300 ducati. Essi non solo impostarono la cappella, che sporge dalla navata nord della cattedrale traurina, ma decisero di abbellirla con le statue dei dodici apostoli, intagliate a tutto tondo a grandezza naturale, oltre ad altre quattro grandi statue, compresa una figura di Cristo. La costruzione e l'ornamentazione della cappella superavano talmente tanto le possibilità finanziarie della cittadina - che ancora alla fine del Seicento contava circa 2.000 anime - che il compimento dell'opera dovette attendere due secoli. Il risultato finale sarà però una delle più importanti opere architettonico-artistiche dell'intera Dalmazia, nella quale "vediamo, forse in un grado più alto che in qualsiasi altro monumento del Quattrocento, l'integrazione dell'architettura con la scultura" (fonte: wiki)

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CHIEDO SCUSA, CHIEDO A UN MODERATORE DI CANCELLARE I POST SU NICCOLO' FIORENTINO, HO CONFUSO STUPIDAMENTE NICCOLO' DI GIOVANNI FIORENTINO CON NICCOLO FIORENTINO (SENZA DI GIOVANNI IN MEZZO!). NON BISOGNA FARE QUESTE COSE AL MATTINO DELLA DOMENICA DOPO IL SABATO SERA PREDCEDENTE... mi era venuto in mente ma ho fatto una certa confusione :sorry: :cray:

Modificato da Ianva

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NON BISOGNA FARE QUESTE COSE AL MATTINO DELLA DOMENICA DOPO IL SABATO SERA PREDCEDENTE...

Ho fatto un po' di ricerca in rete e mi sono accorto che non è così raro che la mattina della domenica sia preceduta dal sabato sera ....anzi direi che capita spesso!

Peraltro è anche abbastanza usuale confondere i nomi ...per cui non ti cruciare!

Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole ....e più non dimandare .... ( ...scusate la citazione banale ...ma mi è scappata!)

Piuttosto sarebbe simpatico, secondo me, riuscire a trovare qualche esempio delle medaglie eseguite degli incisori di quell'elenco che hai postato ....ci riusciremo?

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Direi di si! Quando torno a casa ci si prova :) comunque, di fiorentino (il medaglista) ci sono molte immagino nel nostro catalogo :)


Inviato (modificato)

CHIEDO SCUSA, CHIEDO A UN MODERATORE DI CANCELLARE I POST SU NICCOLO' FIORENTINO, HO CONFUSO STUPIDAMENTE NICCOLO' DI GIOVANNI FIORENTINO CON NICCOLO FIORENTINO (SENZA DI GIOVANNI IN MEZZO!). NON BISOGNA FARE QUESTE COSE AL MATTINO DELLA DOMENICA DOPO IL SABATO SERA PREDCEDENTE... mi era venuto in mente ma ho fatto una certa confusione :sorry: :cray:

Togliere quelle belle immagini dalla discussione sarebbe un peccato, e se invece le tenessimo cambiando solo il nome con quello giusto? Che ne dici?

Modificato da giovanna
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Che sarebbe una cosa saggia!!!


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Ma il titolo giusto (cioè il nome) lo è gia!! Il problema è che non è un medaglista quello che ho postato, lo è il quasi omonimo :)


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Ma il titolo giusto (cioè il nome) lo è gia!! Il problema è che non è un medaglista quello che ho postato, lo è il quasi omonimo :)

E allora lasciamo tutto così com'è, non sarà un problema per nessuno vedere quelle belle immagini, leggendo la discussione sapranno perchè le hai postate e capiranno, non preoccuparti, ne faccio talmente tanti io di errori, il tuo è già scusato dalla bellezza dei luoghi che ci hai mostrato.

A presto, Giò

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Inviato

E allora lasciamo tutto così com'è, non sarà un problema per nessuno vedere quelle belle immagini, leggendo la discussione sapranno perchè le hai postate e capiranno, non preoccuparti, ne faccio talmente tanti io di errori, il tuo è già scusato dalla bellezza dei luoghi che ci hai mostrato.

A presto, Giò

Aggiudicato! Troppo buoni :)


  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Chiedendo scusa per l'assenza prolungata (mancanza di tempo reale per ricerche) mi addentro nella scoperta di ulteriori artisti-medaglisti- come promesso - che è una scoperta anche per me, nel senso che scopro ciò che posto nel postarlo:)

MATTEO DE PASTI

Tra 1444 e il 1445 collaborò con Giorgio d'Alemagna a Verona e a Ferrara nella miniatura di 10 quaderni di un breviario per Lionello d'Este. Era entrato intanto in contatto con il Pisanello, di cui fu aiuto come medaglista nelle stesse città, e lo seguì a Rimini nel 1446, eseguendo alcune delle sue più delicate medaglie, come quelle di Sigismondo e di Isotta (1446), cui seguirono quelle raffiguranti Guarino Veronese, Timoteo Maffei, Leon Battista Alberti.

In immagine: Isotta e Sigismondo

Fonte: wiki

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Modificato da Ianva

Inviato

La sua attività di architetto si esplicò a Rimini nel rinnovamento interno (1446-1468) della chiesa medievale di San Francesco (detta poi Tempio Malatestiano), per cui si occupò dell'acquisto dei materiali, della progettazione delle cappelle interne e della direzione dei lavori, in seguito, anche della decorazione esterna, ideata dall'Alberti. Realizzò i fregi degli sguanci della porta e della finestra che si aprono nel prospetto, mentre assai discussa è l'attribuzione di altre parti, realizzate in collaborazione con Agostino di Duccio.

Fonte: wiki

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