Vai al contenuto
IGNORED

IL TESORO DI VIA LARGA, MILANO


dabbene

Risposte migliori

mi fa piacere che si sia ripreso l'argomento del tesoro di via Larga da mè iniziato in altra discussione,la mia curiosità sta nel chiedere agli amici del forum,si ha notizie di vendita in listini o aste della trillina falsificata di Desana ? oppure solo quelle ritrovate in fondo al pozzo sono gli unici esemplari ?

Non seguo la monetazione di Desana, ma da quello che ho letto sembra che, tesoro a parte, non ci fossero molte tracce, però vediamo se qualcuno è a conoscenza di qualche pezzo o conservato in Medaglieri o collezioni,

Mario

Link al commento
Condividi su altri siti


Leggendo " Le trilline in fondo al pozzo " di E.A. Arslan si capisce che tutto ciò non fu affatto casuale, era frutto del tempo e della situazione monetaria dell'epoca, l'operazione fu dettata in un momento in cui c'era confusione monetaria e si poteva approfittare di tutto ciò.

Monete fatte con intenti truffaldini e fatte bene con l'idea che venissero recepite come regolari e che alla fine circolassero lo stesso.

Qui certamente non è una semplice storia di falsari, ma ci sono collegati direttamente dei Signori di stati sovrani, loro battevano moneta che si poteva confondere con quella di Milano, ma a quanto risulta anche dal ritrovamento anche moneta falsa.

Tutto ciò si fermò o quanto meno entrò in difficoltà nel momento in cui si creò un nuovo tipo, che sostituisse le trilline in mistura, ormai troppo contraffatte.

Nasce così la trillina di rame puro, con riduzioni di possbilità di lucro con un aumento anche dei rischi conseguenti.

Con la nascita della nuova moneta ci furono delle collegate operazioni di polizia per contrastare l'illegalità.

Sicuramente nell'ambito di una di queste operazioni avvenne il fatto dell'abbandono nel pozzo delle monete.

In attesa di altri eventuali interventi in merito, mi autofaccio i complimenti anche per il breve ma interessante reportage fotografico, effettivamente queste monete esposte e ora fotografate non sono di immediata visione e l'occasione è stata indubbiamente un evento eccezionale, eventualmente bisogna poi rivolgersi allle Raccolte Civiche Numismatiche del Castello, e allora me lo faccio da solo :clapping: :clapping: ,

Mario

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Di ritorno dalla SNI dove sono riuscito a procurarmi due degli artcoli citati, casualmente ho avuto modo di parlare di questo con due degli autori degli stessi, che ricordavano tra l'altro di quando erano arrivati questi blocchi di monete al Castello, la loro pulizia e catalogazione...., a volte la Società Numismatica Italiana ti permette anche questo, bello,molto bello veramente....

Mario

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


niko,potresti essere più preciso dove posso trovare l'articolo sopra citato ?

That's it!

"Numismatica e statistica: l'argento di Velia" di Simona Vento in il Giornale della Numismatica n.2 febbraio 2013 (14), pp. 24-29.

Un bellissimo articolo.

N.

Link al commento
Condividi su altri siti


Di ritorno dalla SNI dove sono riuscito a procurarmi due degli artcoli citati, casualmente ho avuto modo di parlare di questo con due degli autori degli stessi, che ricordavano tra l'altro di quando erano arrivati questi blocchi di monete al Castello, la loro pulizia e catalogazione...., a volte la Società Numismatica Italiana ti permette anche questo, bello,molto bello veramente....

Mario

chi? chi? :D :D Son curioso. E' molto che non passo da Via Orti :(

N.

Link al commento
Condividi su altri siti


Inviato (modificato)

chi? chi? :D :D Son curioso. E' molto che non passo da Via Orti :(

N.

L'articolo è di A.P. Dalle Vegre e E. Vajna, nella stessa collana c'è poi anche il contributo sempre sullo stesso argomento di R.Martini, di entrambi consiglio la lettura che io stesso devo fare ora.

Per gli appassionati di Desana vedo una particolare cura nel trattare nei minimi dettagli la trillina di Desana rispetto a quella buona di Milano, ne parleremo....

La prima frase che riporto è che Frinco, ma probabilmente anche Desana, producevano oltre a moneta buona anche moneta falsa su richiesta dei mercanti specifica.

Non è escluso a questo punto che il possessore del tesoro di Via Larga fosse un mercante di monete anche contraffatte e false dell'epoca.

Modificato da dabbene
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


La partenza di tutto o quasi è comunque la terlina o quattrino di Milano, a questa si sono riferite poi le varie zecche per imitazioni, contraffazioni, falsificazioni.

Postiamola una allora di Milano e da questa poi risalirà un pò il tutto,

D/ REX HISPANIARVM, nel campo frande F sormontata da corona da cui escono due rami

R/ MEDIONANI DVX campo inquartato con le armi

In prima battuta osserverei le due rosette presenti a destra e a sinistra della F, ma anche quella in alto in leggenda, sono a sei petali, sul Crippa viene riportata quella a sei petali solo in leggenda, non quelle nel campo di cui non leggo nessun accenno, anche il nuovo MIR Milano non la riporta, per trovarlo classificato dobbiamo andare sul CNI al tipo 436, indubbiamente comunque entriamo in un campo di rarità della stessa, peso gr. 0, 53, moneta indubbiamente da studio e di riferimento per una discussione di questo tipo,

post-18626-0-70250100-1362334509_thumb.j

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Grazie dabbene per il contributo e le foto!

Ma quante erano queste monete? Si parla di Kg ...si sa anche il numero?

In questo caso sembra molto probabile che il falsario si fosse trovato in una situazione per lui troppo rischiosa e tale da consigliargli di separarsi dalle monete buttandole del pozzo.

Prendendo spunto da questa storia, e´secondo voi probabile che si trovino monete in fondo ai pozzi?

A guardare gli agglomerati mi viene anche da pensare alla difficolta´che avranno avuto per staccare le monete!

Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao,

dallo studio risulta una stima di circa 24.000-26.000 monete ottenute anche dal peso medio dei pezzi, erano dei blocchi di monete ossidate, al momento dello studio di R. Martini ne erano state pulite circa 10.000 che è comunque un campione attendibile.

Sono stati usati dei criteri specifici per la pulizia delle monete che venivano sottoposte anche ad analisi metallografiche e poi catalogate.

Indubbiamente un lavoro enorme sia per il numero che per le modalità, indubbiamente è uno di quei fortuiti ritrovamenti che permette poi, se analizzato e studiato, di ricavare molte informazioni.

Il pozzo lo vedo più come un posto per disfarsene velocemente, d'altronde i controlli in quel periodo c'erano, le grida con le pene severe pure, il possessore pensò bene di salvarsi e di rinunciare al malloppo, che comunque era importante, ecco perchè penso a un mercante di monete fraudolente.

Link al commento
Condividi su altri siti


BELLISSIME LE FOTO ED ECCELLENTE IL COMMENTO !

MI MANDERESTI PER FAVORE LA FOTO DELL' IMITAZIONE DELLA DRACMA DI MASSILIA ?

GRAZIE

CLAUDIO

Link al commento
Condividi su altri siti


BELLISSIME LE FOTO ED ECCELLENTE IL COMMENTO !

MI MANDERESTI PER FAVORE LA FOTO DELL' IMITAZIONE DELLA DRACMA DI MASSILIA ?

GRAZIE

CLAUDIO

Ciao, mandami in MP la tua mail che poi provvedo, a presto,

Mario

Link al commento
Condividi su altri siti


Il saggio di R.Martini " Ripostiglio di Via Larga ( Milano ), 1967, è indubbiamente una miniera di informazioni a proposito.

Come abbiamo visto il ripostiglio è formato essenzialmente da monete di cinque zecche differenti, oltre a un numero minore di zecche varie.

Le monete da quattro denari di Genova si rivelavano subito determinanti con la loro datazione 1597 per stabilire la data di seppellimento del tesoro, che poteva essere successivo di poco dal 1598 al 1601 circa, diciamo tra la morte di Filippo II e l'ascesa di Filippo III.

Le monete di Genova in particolare erano in ottimo stato di conservazione con poca usura, segno di mancanza di circolazione.

La colorazione delle monete risultava rispetto a quella di monete regolari di Genova più patinata di verde rame rispetto alle altre sul grigio scuro.

Venne fatta una analisi metallografica su una di queste monete e la stessa denotava una totale assenza di argento nella lega.

Estendosi il ragionamento alle altre similari come colorazione superficiale, si deduceva che si trattassero di monete false ;

tra l'altro Genova nel periodo tra il 1596 e il 1600 aveva appaltato a privati la zecca.

Tra l'altro l'appalto non fu rinnovato per gli scarsi risultati ottenuti ; probabilmente uno dei motivi e delle cause del mancato rinnovo è da trovare proprio nel pozzo di Via Larga.

Sicuramente erano in atto operazioni truffaldine su queste monete, non necessariamente attribuibili direttamente alla stessa zecca, di certo monete così tutte di puro rame difficilmente potevano trovare collocazione sulla piazza di Genova e quindi dovevano rivolgersi necessariamente a mercati diversi dove tutto poteva anche passare.

La omogeneità delle monete con la firma di un solo zecchiere fa pensare a una operazione limitata e circoscritta, ascrivibile a un gruppo, forse anche con connivenze e contatti con gli appaltatori della zecca stessa.

Link al commento
Condividi su altri siti


Le monete di Bozzolo sono invece imitazioni come quelle di Passerano, risultano rispetto alle precedenti di Genova battute con un numero elevato di conii con due tipologie di aquile diverse da quelle di Milano.

La raffigurazione dell'aquila è quella che ci permette di vedere le differenze, Martini ne identifica due diverse tipologie BOZZOLO 1 e BOZZOLO 2, la prima è quella più comune, mentre la seconda molto rara viene definita piumata col corpo tronco.

La prima è nel complesso stilizzata e può anch'essa variare con forme un pò più morbide, la seconda sembra venire invece da una sola mano.

Il tondello è particolare, rotondo con quattro punte, Martini specifica che con probabilità i tondelli venivano ricavati da una lamina di metallo con quattro precisi colpi di scalpello.

L'analisi metallografica ha mostrato che le monete di Bozzolo erano coniate in rame quasi puro con una composizione del 98,3% di rame.

Link al commento
Condividi su altri siti


Sono forse tra le più rare del ripostiglio quelle di Passerano, sono stati identificati circa sei o sette coni di rovescio, Martini identifica quattro tipologie base per i tipi di radice inquartata con l'aquila nei rovesci delle monete esaminate.

Sul diritto invece risulta una certa omogeneità.

I quattro tipi di radice si differenziano tra loro per minimi dettagli, però questi ci sono, tipo i due occhielli presenti che simulano l'andamento della biscia viscontea.

Anche lo spessore del corpo della radice varia e anche questo viene esaminato ; indubbiamente è una analisi complessa quella che è stata fatta con riscontri avuti anche tramite ingrandimenti da quindici a trenta volte l'originale.

Con Passerano, ma anche per Frinco si affaccia la possibilità che le radici fossero state fatte con punzoni mobili, anche perchè quello del 2° e 3° quarto sono di solito uguali tra loro.

Con le monete di Passerano entriamo nel campo della contraffazione, in quanto gli incisori nel disegnare la radice dei Radicati intenzionalmente cercano la somiglianza con la biscia viscontea.

E' una radice, ma indubbiamente assomiglia molto alla biscia milanese .

Le monete di Passerano, esaminate con analisi metallografiche risultano anch'esse in rame puro, col rame in percentuale del 99,28%.

Link al commento
Condividi su altri siti


IMITAZIONI:sia in tempi antichi come nel Medio Evo alcuni tipi di monete più in uso di città,sovrani e stati erano imitati da altre zecche,a scopo di vantaggio commerciale;a queste monete si da il nome di imitazioni.

CONTRAFFAZIONI:nelle zecche dei vari stati italiani si smerciavano monete scadenti a titolo basso,simultanti nelle leggende ad arte alterate e negli emblemi degli stessi,le monete genuine di altri stati e venivano tollerate dai principi a scopo di lucro;queste monete sono dette contraffazioni.

FALSIFICAZIONI: si distinguono in antiche e recenti,le prime sono state fabbricate e spacciate a scopo di frode all'epoca dell'emissione delle monete genuine;fra le seconde ve ne sono anche di quelle inventate o truccate per ingannare i collezionisti.

Questo per facilitare chi si avvicina a questa parte di numismatica affascinante e misteriosa

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Le monete di Frinco sono quelle decisamente maggioritarie nel ripostiglio di Via Larga, con una perccentuale di ben 76,6%.

Siamo con Frinco nella contraffazione, ma vediamo nel dettaglio la leggenda di questa moneta :

D/ MONETA.FRINGI ( o FRINCI ), nel campo grande F coronata tra due rosette a sei o cinque petali, dalla corona pendono due rami

R/ HERCVLES:MACETVS ( o MACTVS ), nel campo aquila inquartata e mazzetta

La variante FRINCI sembra una variante che risulta dalle monete esaminate del ripostiglio.

Anche in questo caso sono stati usati punzoni mobili per i diversi coni.

Anche il MACTVS sembra una prerogativa che risulta dal ripostiglio rispetto al consueto MACETVS del CNI.

Martini identifica cinque tipologie per Frinco in base essenzialmente al tipo di mazzetta, piccola o grande, ma anche dalla diversa rappresentazione del bambino che esce dalla testa della mazza e dalla spire della biscia.

Per i tondelli, probabilmente per il diverso spessore degli stessi, abbiamo due tipi, uno sottile di diametro abbastanza grande, e un altro più spesso, ma di diametro inferiore.

Anche le monete di Frinco non risultano avere argento in lega, nè sembrano essere state argentate ; il rame ha una percentuale del 97%.

Rimane ancora Desana...., ma il discorso su Desana sarà ampio e complesso.

Link al commento
Condividi su altri siti


Per Desana, come abbiamo già detto, è tutto più complesso, Martini dedica diverse pagine e immagini per questa monetazione.

Intanto la leggenda :

D/ REX.HISPANIARUM, nel campo grande F coronata tra due rosette a cinque petali, dalla corona pendono due rami

R/ MEDIOLANI.DVX, nel campo le armi inquartate di Milano

Le monete vengono generalmente catalogate come Milano, ecco perchè per esempio nel Gamberini manca e così indirettamente rispondo al quesito che aveva posto Ambidestro, diciamo che questa moneta viene in un certo qual senso scoperta col tesoro di Via Larga.

Ma anche nell'indagine inizialmente, chi la esaminò pensò in prima battuta a Milano, ma poi saltò fuori....

La prima osservazione che si posero nell'analisi di queste trilline fu, perchè non risultano monete di Desana, che invece coniava molto ?

Risultò evidente presto il fatto che queste erano di rame puro, a differenza di quelle di Milano, con contenuto argenteo e di diametro maggiore.

Nel ripostiglio di Via Larga risultano monete non originali e dall'esame con microscopio delle stesse, le diversità tra le due vengono fuori .

Le monete esaminate sono tante, 1249, a differenza di quelle di altre zecche, queste sono state esaminate tutte.

Le differenze principali, che poi cercherò di riassumere, sono essenzialmente nelle rosette al diritto, ma anche nella biscia e nel fanciullo che esce dalle fauci al rovescio e le tipologie che ne escono, sempre distinte da Martini, sono molte.

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.