Vai al contenuto
IGNORED

Circolazione denario repubblicano


Risposte migliori

Inviato

Buonasera a tutti :)

Vorrei premettere che sono agli inizi delle mie ricerche dunque scusatemi se dirò e chiederò delle banalità.

Tra i miei interessi vi è quello delle monete che hanno avuto un riconoscimento e un ruolo importante a livello internazionale.
Facendo delle ricerche, ho trovato, sul sito di un noto commerciante, un riferimento anche al denario romano repubblicano come moneta di prestigio internazionale.

Io so veramente poco sui denari repubblicani, ma avrò modo di continuare a leggere le discussioni sul forum.

Vorrei però chiedere qualche informazione sul ruolo che ebbe questa moneta e in che area circolò.

Circolò fuori dalla zona italica? Venne utilizzata in particolare per qualche commercio?

Anticipatamente ringrazio,

Matteo :)

Awards

Inviato

DE GREGE EPICURI

Comincio a dirti alcune cose, poi altri più esperti in monetazione repubblicana continueranno. Anzitutto, quando finisce la monetazione repubblicana? Generalmente si dice: quando comincia il "periodo imperatorio", quello in cui alcuni generali, consoli e tribuni hanno iniziato a combattersi con eserciti "di fazione" o personali. Ma l'inizio del periodo imperatorio è dubbio. Io lo collocherei al momento della sfida di Cesare a Pompeo ed al Senato (49 a.C.), ma ad es. Sear colloca nella monetazione imperatoria anche un aureo di Pompeo Magno del 71 a.C. Mah...Forse, la cosa più saggia è collocare la fine della repubblica alla battaglia di Azio (31 a.C.) o addirittura al 27 a.C., con l'assunzione del titolo di AUGUSTUS da parte di Ottaviano.

Detto ciò: in quest'ultimo periodo (es. intorno al 50 a.C.) Roma dominava già le Hispaniae, l'Africa settentrionale escluso l'Egitto, il Regno di Pergamo ed altre zone dell'Asia Minore, la Siria e la Giudea (da poco conquistate), la Macedonia e la Grecia, la Gallia Narbonense e (da pochissimo tempo) le altre tre Gallie...e forse ho dimenticato qualcosa. In tutta quest'area circolava il denario romano, anche se in misura minore nei territori di più recente conquista. In Asia Minore ad es. circolava ancora prevalentemente la moneta locale d'argento.

Anche in Gallia ovviamente la penetrazione del denario repubblicano è stata modesta, mentre si sono molto diffusi i denari di Augusto.

Il denario repubblicano però ha continuato a circolare anche in epoca imperiale, almeno fino a Traiano, penetrando quindi nelle aree conquistate successivamente: Illirico, Dacia, ecc. Infatti, nelle attuali Bulgaria e Romania si trovano ancora (tesoretti e ritrovamenti) anche denari repubblicani.

Quasi per nulla invece se ne trovano nei territori lontani ed esterni all'impero, dove invece sono arrivate quantità anche notevoli di denari imperiali (Germania, Polonia, Ucraina, Iran, Afghanistan, India, in parte anche Scandinavia).

  • Mi piace 3

Inviato

Grazie Gianfranco! :)

E' stata una risposta molto completa ed estremamente interessante.

Sono contento di poter sempre porre le mie domande (spesso banali) a persone esperte e molto disponibili.

In epoca imperiale mi pare di capire che un ruolo simile lo ebbe il denario di Traiano.

Domani con più calma farò qualche ricerca e sicuramente avrò altre domande.

Ancra grazie,

Matteo.

Awards

Inviato

DE GREGE EPICURI

Comincio a dirti alcune cose, poi altri più esperti in monetazione repubblicana continueranno. Anzitutto, quando finisce la monetazione repubblicana? Generalmente si dice: quando comincia il "periodo imperatorio", quello in cui alcuni generali, consoli e tribuni hanno iniziato a combattersi con eserciti "di fazione" o personali. Ma l'inizio del periodo imperatorio è dubbio. Io lo collocherei al momento della sfida di Cesare a Pompeo ed al Senato (49 a.C.), ma ad es. Sear colloca nella monetazione imperatoria anche un aureo di Pompeo Magno del 71 a.C. Mah...Forse, la cosa più saggia è collocare la fine della repubblica alla battaglia di Azio (31 a.C.) o addirittura al 27 a.C., con l'assunzione del titolo di AUGUSTUS da parte di Ottaviano.

Riguardo a questo aggiungo che, tendenzialmente, la maggioranza si divide in due schieramenti: chi considera Giulio Cesare il primo imperatore "non-ufficiale" e chi invece abbraccia la versione uffficiale, ossia Ottaviano. Purtroppo diventa difficile dare una definizione netta per G. Cesare in quanto ufficialmente la sua carica di "proto-imperatore" inizia, come riportato da Gianfranco, agli inizi degli anni '40 con la guerra civile oppure solo nel 44 a.C. con l'acquisizione della carica di dittatore a vita (tra l'altro ricoperta per poco più di un mese, essendo assassinato già a metà marzo)?

A seconda dei due schieramenti sopra riportati (G. Cesare primo imperatore o Augusto primo imperatore) pertanto alcuni autori fan risalire le monete emesse sotto Cesare all'epoca repubblicana, altri come prima monetazione imperiale. Nei testi trovi entrambe le posizioni.

Personalmente, ma prendilo come idea di un neofita, osservando alcune sue monete le associo per tipologia più alle monete emesse in epoca repubblicana che a quelle imperiali (ripeto però che è un'idea che mi sono fatto su pochi esemplari visti passare qui sul forum, sui cataloghi o nelle aste, quindi è un'idea basata su un ristretto numero di monete).


Inviato

Grazie anche a te Nadir :)

Sfogliando velocemente il catalogo di lamoneta, ho visto che esistono decine di tipologie diverse di denarii.

Si passa dai denari anonimi, a quelli coi nomi dei magistrati monetari e dei comandanti militari.

Tutte queste tipologie ebbero la stessa diffusione e la stessa importanza a livello internazionale?

Suppongo che le numerose tipologie dello stesso nominale in diverse epoche, anche lontane, siano la prova dell'importanza internazionale di questa moneta.

Awards

Inviato

DE GREGE EPICURI

Non tutte le monete repubblicane sono state coniate in quantità simili. Ad esempio, molte di quelle del periodo "imperatorio" sono rare o molto rare (ma non tutte: i denari legionari di M.Antonio sono quasi tutti comuni). Fra quelle precedenti, alcune sono state coniate in grandissimi volumi, e infatti sono stati individuati migliaia di conii di diritto e di rovescio. L'esempio più tipico è il PISO FRUGI coniato nel 90 a.C., era in corso la Guerra Sociale e Roma doveva spendere moltissimo per gli eventi bellici (soldati, approvvigionamenti, ecc.)


Staff
Inviato

Quando i nomi dei magistrati monetari spariscono dal tondello la moneta repubblicana cessa di esistere, questo è un altro modo, prettamente numismatico, per definire il confine tra le monete della Repubblica e quelle dell'Impero. Come è già stato giustamente detto, il concetto di emissione imperatoriale è invece piuttosto fumoso e andrebbe inquadrato non tanto in termini cronologici, quanto in termini di autorità emittente.

La vera questione da chiarire per rispondere alla non certo banale questione sollevata da Matteo secondo me riguarda la definizione del concetto di "internazionale". La Roma repubblicana è una realtà in costante e rapidissima espansione e va da sé che non è possibile affrontare il tutto in termini generici.

Prendiamo ad esempio questo denario:


Fonte Cataloghi Online


Fonte Cataloghi Online

Secondo la cronologia crawfordiana si tratta di un'emissione romana del 209-208 a.C. che, pur essendo stata presumibilmente battuta in Sicilia, ha sicuramente avuto una circolazione ben più ampia, essendo giunta nella Cisalpina occidentale in un periodo precedente la romanizzazione di queste aree o concomitante ad essa: http://www.sitbiella.it/novara/schede.php?scheda=220

Per assurdo, un denario di Cesare rinvenuto nella medesima zona ed inquadrabile in un contesto appartenente alla fine del I secolo a.C. non avrebbe di certo la medesima valenza.

Matteo91 prova a vederla in questi termini, probabilmente un po' più semplici: il denario romano è stato sicuramente un fondamentale strumento di romanizzazione ;).

  • Mi piace 1
Awards

Inviato

A quest'ora mi limito a ringraziarvi e a fare una riflessione; domani leggerò più attentamente le risposte.

Per quelli che sono i miei interessi, sono solito fare ricerche su monete di un determinato stato che vengono riconosciute anche da altri stati: la tetradramma di alessandro magno, lo statere di corinto ed in epoche meno lontane gli 8 reales e i ducaton olandesi.

Queste monete erano internazionali perchè utilizzate nei commerci..

La risposta di rapax mi fa pensare che un parallelo con il denario non possa essere giusto in assoluto.

Il denario circola in una vasta area perchè la stessa area è di influenza romana.

Mentre in alcuni periodi ed in alcune regioni è accettato nonostante queste aree non siano ancora sotto il controllo romano (come la moneta in esempio).

È tardi, potrei aver detto fesserie :) vi ringrazio per le risposte. Domani potrò essere più preciso nel rispondere.

Grazie,

Matteo.

Awards

Inviato

Scrivo dal telefonino e ho qualche difficoltà ad approfondire. Mi limito a pochi punti


Inviato

Primo, il concetto di Stato nell' Italia pre impero non c' era . Roma fra una urbs come altre, però più potente di altre, e il sto elemento caratterizzante non era il territorio o i confini (salvo l' esistenza di un confine sacrale, il pomerium) ma la cittadinanza. Roma era là dove c'erano i Romani. Questo rende fumoso l' ambito della tua ricerca : quando il denario si trovava all' estero? In teoria , a Preneste era già all' estero!

  • Mi piace 1

Inviato

Secondo, come ti hanno detto il concetto di denario repubblicano è molto ampio


Inviato

Terzo, le monete in argento avevano valore intrinseco e per questo potevano essere comunque accettate praticamente ovunque


Inviato

Roma era là dove c'erano i Romani. Questo rende fumoso l' ambito della tua ricerca : quando il denario si trovava all' estero? In teoria , a Preneste era già all' estero!

Grazie della risposta L. Licinio Lucullo :)

Hai toccato tutti i punti ai quali cercavo risposta.

Come cercava di farmi capire Rapax, e come già diceva Gianfranco, non è totalmente possibile assimilare queste monete a quelle che ho elencato prima perchè si parla di popoli, economie e politiche (ed epoche) completamente diverse; ed, appunto, il concetto di denario repubblicano è molto ampio.

Non credo sia semplicistica l'ultima affermazione di Rapax nel dire che fu un importante elemento di romanizzazione. Ed, anzi, credo sia un po' l'informazione che andavo cercando.

La mia inesperienza mi porta a scrivere cose poco precise. Ma vedo che il concetto che volevo approfondire sia stato compreso.

Nei miei interessi è molto importante definire il ruolo di una moneta ed il denario repubblicano è stata una tappa fondamentale.

A livello collezionistico, è sicuramente una moneta che cercherò di aggiungere in collezione :)

  • Mi piace 1
Awards

Inviato

In verità non credo la situazione di Roma fosse diversa da quella di Atene,che pure tu hai citato. Città Stato con ampio dominio.


Inviato

Il denario repubblicano fu copiato dai barbari, proprio come le civette, e questo dimostra che era noto e accetto a popoli esterni al dominio di Roma


Inviato

Volevo solo allertartì sulla difficoltà di applicare categorie mentali moderne, come la idea di Stato, all' antichità

  • Mi piace 1

Inviato

Hai fatto bene a precisare Licinio, ti ringrazio.

Avevo anche interpretato male ciò che avete scritto. In realtà similitudini con altre monete se ne trovano e questo è, per la mia ricerca, un ulteriore elemento di interesse.

In questa mia discussione ho subito premesso la mia inesperienza. Però ho voluto comunque provare a scrivere qualcosa "di testa mia" per far intendere che cerco di capire e che apprezzo moltissimo le vostre risposte e le conoscenze che mettete a disposizione di tutti.

Gli errori sono fatti in buona fede e le vostre correzioni mi sono molto utili :)

Vi ringrazio ancora,

Matteo.

Awards

  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Hai fatto bene a precisare Licinio, ti ringrazio.

Qui ho esploso un po' il problema dell'inesistenza di un concetto di Stato, in relazione alla numismatica (sia pure con riferimento alla monetazione provinciale, non al denario): http://www.lamoneta.it/topic/103547-denarius-de-bolscan-bolskan/?p=1168029 Modificato da L. Licinio Lucullo
  • Mi piace 1

Inviato

Il denario repubblicano fu copiato dai barbari, proprio come le civette, e questo dimostra che era noto e accetto a popoli esterni al dominio di Roma

Ecco un esempio di quel che intendevo: un denario coniato all'esterno del dominio di Roma, copiando un denario repubblicano (questo: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G135/2).

Questo specifico esemplare è in asta su Artemide (http://www.deamoneta.com/auctions/view/133/184), ma ci sono stati altri cataloghi d'asta in cui si è dato ampio spazio a queste monete.

Ora, una simile moneta è destinata alla circolazione fuori dai confini di Roma (nel territorio romano la "falsificazione" sarebbe risultata palese, così come lo è per noi oggi). Ciò dimostra che in quei territori, "all'estero" rispetto al dominio repubblicano, il corrispondente denario autenticoi era noto e ben accetto (se no non ci sarebbe stato motivo di "falsificarlo").

Attenzione che non sono, secondo me, "falsificazioni" in senso stretto: sono copie che fondano la propria accettabilità per un verso sul valore intrinseco, per un altro sulla notorietà della moneta copiata. Il ragionamento, comunque, non cambia.

post-13865-0-18749400-1363680016_thumb.j

  • Mi piace 1

Inviato

Il retro

post-13865-0-33159500-1363680143_thumb.j


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.