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Risposte migliori

Inviato

Per Alessandro Severo il catalogo Sear -Greek Imperial Coins riporta solo la definizione di bronzo, seguita dal diametro della moneta.

ciao.

petronius :)


Inviato

Mh...............

Alex


Inviato

Alex,

mi sembra di capire che non sei convinto della risposta, ma non capisco perchè.

E' così o ho capito male?

Luigi


Inviato

No. :D chiedo scusa è che siccome tutte le monete romane hanno un nome, pensavo che anche le monete coloniali ne avessero uno. Non pensavo che la sua denominazione fosse bronzo e basta.

Alex :D


Inviato

Allora avevo capito bene.

La moneta viene denominata AE seguita del diametro in mm.

Cercherò di spiegare perchè allegando parti del testo che stò elaborando per i manuali, ma che probabilmente non vedrà mai la luce.

Chiedo scusa se il discorso non è fluente, ma è solo una bozza.

Luigi

Con l'eccezione delle emissioni di poche zecche, le monete provinciali romane non presentano alcun segno di valore. Mentre è più facile attribuire un valore alle emissioni in argento per la stabilità del peso ed il rapporto con le emissioni locali pre occupazione romana, ciò non sempre è possibile per le emissioni in bronzo ed è perciò spesso difficile dare un nome a queste ultime. E' del tutto evidente che il valore di scambio delle singole monete dovesse essere nota all'epoca della loro emissione, ma oggi non sempre ci è nota con certezza.

Dal punto di vista numismatico, per semplicità e con tutte le limitazioni che questo comporta, per l'evidente mancanza di relazione con il peso, si è soliti indicare le monete mediante la misura del diametro.

Ciò nonostante molti autori si sono concentrati sullo studio della relazione tra le denominazioni delle emissioni provinciali a quelle imperiali proprio sulla base del rapporto peso-diametro e una serie di emissioni possono essere paragonate alle denominazioni delle zecche imperiali anche in assenza di segno di valore.

Puculiarità delle emissioni provinciali è la presenza di alcuni tagli intermedi che corrisponderebbero a denominazioni non emesse a Roma (3 assaria, 1.5 assaria e 1/3 di assaria). Non sembra sussitere una volontà precisa a differenziare il tipo di lega in relazione al reale valore della denominazione, al contrario di quanto avvenne nella zecca di Roma che usò oricalco e rame per identificare tipologie diverse. La scelta sembra più legata alla vicinanza a particolari miniere di metallo, come quelle della Bitinia o dell'Asia.

Anche la corona radiata sui ritratti provinciali non sembra avere lo stesso significato che ebbe a Roma in relazione alla denominazione/valore delle emissioni.

Lo studio metrologico delle emissioni provinciali romane non è ovviamente semplice: in primis va tenuto conto della relazione con le emissioni locali pre esistenti che andava a sostituire o ad integrare; a ciò va aggiunto che le emissioni provinciali dovevano comunque mantenere un rapporto di qualche tipo con le equivalenti emissioni imperiali; il grande numero di zecche e l'ampia area geografica su cui si distribuirono costituisce un altro fattore di difficoltà.

Riporto a titolo di esempio alcuni dati tratti dal Roman provincial coinage II di Burnett, Amandry e Carrandice per il periodo Flavio.

Ad esempio per la zecca di Cesarea in Cappadocia durante il periodo Flavio i su detti autori indicano questa ipotesi di relazione tra denominazione e diametro-peso delle monete emesse da questa zecca:

2 assaria (24-23 mm, 14.3 g)

1 assarion (20-23 mm, 7 g)

1/2 assarion (17-20 mm 4.8g)

Purtoppo non ho dati per il periodo di Alessandro Severo che ti interessa.

Altri esempi ipotizzati per il periodo Flavio:

Zecche di Creta:

4 assaria = sesterzio = 28-30 mm / 21-22 g

2 assaria = dupondio = 22-25 mm / 9.5-11.5 g

1 assarion = asse = 20-22 mm / 8-5 g

1/2 assarion = semisse = 17-18 mm / 4 g

1/4 assarion = quadrante = 16 mm / 2-2.5 g

La zecca di Corinto emette bronzi di 20-21 mm (7-7.5 g) che indipendentemente dalla presenza di corona radiata o laureata sul ritratto imperiale vengono identificate come 1 assarion (asse). Analogamente le monete da 24-27 mm (14 g) dovevano valere 2 assaria (equivalenti a i dupondii) e da 4 assaria in oricalco (ossia sesterzi).

In Macedonia i larghi bronzi (27-30 mm, 14-15 g) corrispondono a 2 assaria (dupondii), mentre le monete di 19-23 mm (7.5 - 8.5 g) sarebbero paragonabili agli assi (1 assarion).

Alessandria d'Egitto (periodo Flavio):

34-36 mm / 21-24 g = dracma (?)

27-30 mm / 12-12.3 g = tetrobolo (?)

25 mm / 8-8.5 g diobolo (?)

18-21 mm / 4-5.7 g = obolo

15 mm / 1.9 g = emiobolo

11 mm / 1.2 g = 1/4 di obolo

Esistono poi emissioni chiaramente identificabili dal segno del valore come ad esempio le emissioni della Mesia Inferiore, dove per un certo periodo, l'unità era l'assarion e si distinguono monete da 5 assaria (segno E), 4 assaria (D), 3 assaria (G), 2 assaria (B) e 1.5 assaria (AC).

La zecca di Tomis presenta una particolarità poichè venne utilizzato anche il nominale da 4.5 assaia.

Un'altro esempio di monete con indicazione della denominazione riguarda le emissioni provinciali quasi autonome della zecca di Chios (Isola della Ionia) che riportano chiaramente l'indicazione del valore.

Anche alcune zecche dell'Asia minore marcaro le emissioni bronzee per indicarne il valore; ad esempio ad Aspendus e Magydos in Pamphilia si ritrovano emissioni di Valeriano I e Gallieno con il segno H (8 assaria) e I (o IA) da 10 assaria riportato generalmente al dritto davanti al ritratto imperiale. Side utilizzò il segno ID per indicare 14 assaria. Che questo sia effettivamente il segno dei valore della moneta lo prova l'evidenza di monete contromarcate con la lettera e in un cerchio (=5 assaria) esattamente sul segno originale del valore, quando l'inflazione ne abbassò di fatto il valore reale.


Inviato

Grazie per il chiarimento. caspita quante cose che ci sono da imparare. Infine mi consigli di catalogarla come: "bronzo" e basta, giusto?

Alex :)


Inviato

Alex,

come detto da Petronius, la classifazione di questo bronzo provinciale è Æ seguito dal valore del diametro in mm.

Ad esempio Æ19 o Æ20 (dipende dal diametro della moneta che non conosco).

Luigi


Inviato

Ok. Ti ringrazio molto. :D

Alex


Inviato

Luigi io spero che il lavoro che tu stai elaborando veda la luce!!! Altrimenti mandamene una copia in pvt ;)

C'è bisogno di un po' di chiarezza sulla Monetazione Provinciale Romana e solo tu puoi illuminarci!!!!


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