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Inviato

Un collezionista inglese che ha letto il mio sito sulla collezione Boyd:

http://www.berardengo.it/

mi ha inviato in regalo questo bollino Boyd di una moneta di Filippo I. Ha due peculiarità:

1. E' relativo a una moneta del Cambridge hoard scoperto nel 1897

2. E' stato separato dalla sua moneta.

Un vero sacrilegio! Comunque, lo inserirò nella mia collezione di monete Boyd:

http://www.forumancientcoins.com/gallery/thumbnails.php?album=2203

post-7971-0-38175700-1361216794_thumb.jp

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Inviato

Ciao,


Davvero ammirevole.

... il collezionista inglese.

Davvero sventurato

...colui che ha separato la moneta dal suo cartellino ovvero dal suo certificato di pedigree...

Ma il primo che fa, colleziona bollini? :D

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

In effetti collezionare bollini e' molto piu' sicuro che collezionare monete.... ;)


Inviato (modificato)

Non credo che il venditore di Cardiff collezionasse bollini. Aveva tre denari Boyd delle donne dei Severi, di cui due provenienti dal Cambridge hoard (1897). Quei denari li acquisii io. La settimana scorsa mi ha scritto che era in possesso di questo bollino orfano e che, se volevo, me lo regalava. Come vedete, è riferito a un AR antoniniano di Filippo I VIRTVS AVG con Virtus seduta (RIC 53? visto che sul bollino c'è scritto C240) ex Cambridge hoard (Boyd lo chiamava find, ma era composto da 207 monete), scoperto appunto nel 1897 e acquisito per intero da tal Sadd, (forse lo scopritore) un giovane numismatico che poi ha rivenduto 193 monete a Boyd, facendogli credere che fosse l'intero hoard. Certo è che Boyd scrisse in questo senso un articolo sul Numismatic Chronicle. Questo ha acceso una polemica con Anne S. Robertson, che aveva inventariato l'hoard e scritto un libro (<An inventory of romano-british coin hoards>), La figuraccia in cui era incorso Boyd (all'epoca tesoriere della Royal Numismatic Society) innescò una seria inimicizia tra lui e Sadd, Poi parzialmente ricomposta (forse con la cessione delle restanti monete). Comunque, all'epoca di questa querelle, Boyd era verso la fine della sua vita,mentre Sadd era giovanissimo, attorno ai vent'anni. Insomma, anche uno scontro generazionale.

Questa storia molto particolare rende la separazione del bollino dalla moneta di Filippo I un vero sacrilegio. Per fortuna per me il danno è relativo: ho due monete ex Cambridge e conosco il proprietario di una terza, il numismatico americano Jay Guberman.

Ah, ho in collezione anche il numero originale del Numismatic Chronicle con l'articolo di Boyd sul Cambridge hoard:

http://www.forumancientcoins.com/gallery/displayimage.php?album=2203&pos=25

E' un numero interessante, che contiene anche un articolo di H. Montagu: "Rare and unpublished Roman gold coins"

Modificato da cancun175

Inviato

DE GREGE EPICURI

Ora non ti resta che sguinzagliare i tuoi segugi alla ricerca dell'antoniniano, da ricongiungere al suo bollino!

Da quello che racconti in questa storia, e anche da altre che hai descritto in passato, direi che Boyd non era esente da una certa ingenuità (o forse da certi limiti presenti diffusamente a quell'epoca).

Complimenti per la tua collezione, credo sia una ricostruzione del collezionismo ottocentesco davvero rara a vedersi.


Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

Ora non ti resta che sguinzagliare i tuoi segugi alla ricerca dell'antoniniano, da ricongiungere al suo bollino!

Da quello che racconti in questa storia, e anche da altre che hai descritto in passato, direi che Boyd non era esente da una certa ingenuità (o forse da certi limiti presenti diffusamente a quell'epoca).

Complimenti per la tua collezione, credo sia una ricostruzione del collezionismo ottocentesco davvero rara a vedersi.

Credo che sia stato anche un problema di comunicazione e di fretta. Non c'era Internet e simili ritrovamenti finivano solo sulla stampa specializzata. Niente di strano che Boyd sia venuto a conoscenza della notizia che un ragazzo aveva scoperto un gruzzoletto di antoniniani d'argento. Ha preso contatto ed, essendo foderato di soldi, ha deciso di comprarglieli in blocco e di precedere nella pubblicazione del ritrovamento la classificatrice ufficiale. Ma il ragazzotto ha fatto una piccola malversazione: ne ha ceduti 193 facendogli credere che era l'intero e se ne è tenuti 14. Boyd ha fatto l'articolo incorrendo nelle ire funeste della classificatrice con relativa figura di m...

Quanto alla ricerca dell'antoniniano, credo che sia una mission impossible: separato dal bollino e senza una foto di riferimento sul catalogo Baldwin (sono stati venduti sparpagliati in alcuni blocchi), qualsiasi Filippo I RIC 53 potrebbe essere contrabbandato per quello buono. Servirebbero la collaborazione della casa d'aste Baldwin e uno strappo alle normative sulla privacy, ma la prima latita e lo "strappo" neanche a chiederlo. E' evidente che al compratore della moneta interessava la stessa e non il fatto che fosse una "Boyd collection".

Modificato da cancun175

Inviato (modificato)

Ecco, comunque, la moneta ex Boyd e Cambridge hoard il possesso di Jay Guberman

AR Antoninianus, 3.35g., Rome mint, 4th officina, C.E. 247-248,

Tantalus ID#35553




o: diademed draped bust of Otacilia right, on crescent, OTACIL SEVERA AVG,


rev: Pieta standing left, right hand raised, incense box in left, PIETAS AVGVSTAE,


(RCV 9158; RIC 130), cf. "The Cambridge Hoard of 1897 Revisited" in The Celator (June 2008, 22:6, pp. 6-20) this coin is fig. 1 in the article.

post-7971-0-39858000-1361291599_thumb.jp

post-7971-0-69394500-1361292631_thumb.jp

Modificato da cancun175

Inviato

Ciao,

comunque vediamo la moneta... o almeno un esemplare, per farci un'idea di come doveva essere.

Più o meno...


post-3754-0-69022900-1361294887_thumb.jp

E complimenti anche all'onestà intellettuale di Cancun :clapping:: non sarebbe costato molto accostare al bollino una moneta simile a quella sopra e millantare di avere un'altra Boyd nella collezione... chi avrebbe potuto smentirlo?

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Ciao,

comunque vediamo la moneta... o almeno un esemplare, per farci un'idea di come doveva essere.

Più o meno...

attachicon.gifP1-RSC240AE.jpg

E complimenti anche all'onestà intellettuale di Cancun :clapping:: non sarebbe costato molto accostare al bollino una moneta simile a quella sopra e millantare di avere un'altra Boyd nella collezione... chi avrebbe potuto smentirlo?

Ciao

Illyricum

:)

Certo, nessuno, proprio nessuno, avrebbe potuto smentirmi. ma che senso avrebbe avuto?


Inviato

DE GREGE EPICURI

Ma Boyd non indicava mai il peso, neppure per i sesterzi?


Inviato (modificato)

No, mai. Nè peso nè diametro.E questo fatto mi rende estremamente prudente e scrupoloso sulle prove di accostamento da moneta e bollino: aiuta il catalogo dell'asta Baldwin 42 2005. Più passano tempo e passaggi di mano più aumenta il rischio di truffette. Sui suoi bollini c'è il numero del suo catalogo, l'autorità emittente, il R/ e una rapida descrizione e la persona o l'asta da cui ha comperato una moneta con la data (giorno, mese e anno, quest'ultimo a due cifre. Qualche volta, come nel bollino presentato, manca il giorno). I ticket delle monete provenienti dal lascito dello zio George Gaviller portano un timbrino rosso. Quasi tutti i bollini, poi, portano il riferimento:qui C240 con l'aggiunta, in questo caso, di tre lettere:

"fc c" di cui non conosco il significato. Qualcuno ha ipotesi?

Modificato da cancun175

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