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Inviato

Buona giornata

questa mattina, leggendo "Il Giorno", mi sono sorpreso nel trovare un'intera pagina dedicata al medagliere sito nel Castello Sforzesco di Milano.

A parlare e ad illustrare brevemente il medagliere, il conservatore Dr. Rodolfo Martini; non è un'intervista "tecnica", magari incentrata su qualche pezzo specifico, ma in generale racconta di questa istituzione; dell'usanza di ricevere a cavallo del 1800 e 1900 pezzi provenienti dal lasciti di munifici personaggi in vita o per legati testamentari....oggi si rivolgono al suo ufficio tanti cittadini che vogliono una valutazione dei loro "asseriti" tesori, per poi recarsi - magari - in uno dei tanti "Compro oro" della città.

Il rammarico, anche per il Dr. Martini, l'impossibilità che una struttura museale possa commerciare con i privati, acquistando e/o vendendo monete, se ciò è conveniente, ma la Legge lo vieta..........

Esattamente il contrario di ciò che avviene in Inghilterra, dove il dinamismo dei Musei, è sotto gli occhi di tutti.

Saluti

Luciano

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Inviato

Buona giornata

questa mattina, leggendo "Il Giorno", mi sono sorpreso nel trovare un'intera pagina dedicata al medagliere sito nel Castello Sforzesco di Milano.

A parlare e ad illustrare brevemente il medagliere, il conservatore Dr. Rodolfo Martini; non è un'intervista "tecnica", magari incentrata su qualche pezzo specifico, ma in generale racconta di questa istituzione; dell'usanza di ricevere a cavallo del 1800 e 1900 pezzi provenienti dal lasciti di munifici personaggi in vita o per legati testamentari....oggi si rivolgono al suo ufficio tanti cittadini che vogliono una valutazione dei loro "asseriti" tesori, per poi recarsi - magari - in uno dei tanti "Compro oro" della città.

Il rammarico, anche per il Dr. Martini, l'impossibilità che una struttura museale possa commerciare con i privati, acquistando e/o vendendo monete, se ciò è conveniente, ma la Legge lo vieta..........

Esattamente il contrario di ciò che avviene in Inghilterra, dove il dinamismo dei Musei, è sotto gli occhi di tutti.

Saluti

Luciano

E non vale solo per i musei purtroppo!!

N.


Inviato

Purtroppo di questo argomento abbiamo discusso molte volte, eppure nonostante passi il tempo, cambino i politici e i sovrintendi tutto resta fermo; abbiamo dei musei con i depositi zeppi di cose che nessuno vedrà mai, mentre dalla vendita del surplus si potrebbe introitare denaro fresco per rinnovare le strutture, per pagare più personale e quindi ampliare l'offerta. Qualcuno continua ancora a scandalizzarsi di fronte a ciò che avviene in tutto il mondo....ma si sa, gli addetti al nostro patrimonio artistico sono i depositari - non solo dei beni - ma anche della Verità.

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Inviato

il problema è che in realtà bisogna evitare il "saccheggio" anche se a "pagamento", si potrebbe ipotizzare solo nel momento in cui si stabilisce cosa è surplus e cosa deve rimanere bene pubblico. e per fare questo bisogna sapere "pubblicamente", esattamente cosa conserviamo nei musei.

di principio non è corretto vendere una donazione anche se avvenuta secoli fa.

di quello che fanno all'estero non voglio entrare nei meriti, la maggior parte dei musei espone "saccheggi" perpetrati all'inizio del secolo.


Inviato (modificato)

Il medagliere del castello sforzesco è anzi un esempio encomiabile di gestione della cosa pubblica: pubblicazione in corso dei materiali conservati (e non qualche centinaio di pezzi tanto per salvare le apparenze), libero accesso su appuntamento (senza attendere tempi biblici: si telefona e, se il dirigente non ha impegni istituzionali o appuntamenti di altri studiosi, si può prendere un appuntamento anche per pochi giorni dopo! fantascienza da altre parti!), libertà di scattare foto professionali e di pubblicazione, tutto gratuitamente! altri musei impediscono di conoscere quanto effettivamente conservato e quando, per grazia ricevuta, si riesca ad avere le foto, chiedono preventivo pagamento di salatissimi presunti diritti di copyright, anche per solo utilizzo a fini di studio (ma che le monete sono le loro! non dovrebbero essere degli italiani!?).

Per valutare cosa vendere sarebbe necessario un censimento integrale dei materiali custoditi: se non sappiamo neppure cosa abbiamo (o, per meglio dire, cosa HANNO!) come possiamo pensare ad un passo ulteriore.

Concordo sugli indugi etici sulla liceità di vendere parte di una collezione pervenuta per donazione, anche secoli fà...

Modificato da BiondoFlavio82
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Supporter
Inviato (modificato)

il problema è che in realtà bisogna evitare il "saccheggio" anche se a "pagamento", si potrebbe ipotizzare solo nel momento in cui si stabilisce cosa è surplus e cosa deve rimanere bene pubblico. e per fare questo bisogna sapere "pubblicamente", esattamente cosa conserviamo nei musei.

di principio non è corretto vendere una donazione anche se avvenuta secoli fa.

di quello che fanno all'estero non voglio entrare nei meriti, la maggior parte dei musei espone "saccheggi" perpetrati all'inizio del secolo.

Buona giornata

sono d'accordo sul fatto che le donazioni non si devono toccare; non è corretto né etico. Ma se un Museo può acquistare, è giusto che possa vendere ciò che ha acquistato e non più ritenuto essenziale (pensa ad una moneta mancante acquistata 50 anni fa e poi nel tempo ne ha reperite altre dello stesso tipo); come sarebbe giusto - per me ovviamente - vendere i quintali di cose sequestrate ai "saccheggiatori" e giacenti negli scantinati e non ritenuti pezzi importanti, per trarne un profitto da usare per acquisizioni ritenute invece importanti per ilmuseo.

Saluti

Luciano

Modificato da 417sonia
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Inviato

Buongiorno, sicuramente più tardi correrò in edicola per comprare una copia.

Per esperienza, condivido in pieno quanto detto da BiondoFlavio82, tra il medagliere di Milano e gli altri c'è un abisso! Foto gratuite, nessun diritto di copyright (bisogna solo riportare la fonte), l'enormità di monete presenti, oltre, ad avere un direttore con i fiocchi come il Dr. Martini. E' una persona gentilissima, piena di cultura e con una disponibilità incredibile, insieme a molta passione per la numismatica! Sono stato in visita il 4 gennaio di quest'anno, insieme a MASSIMALE, e l'obiettivo Suo è quello di poter rendere tutto il patrimonio presente visibile a tutti tramite pubblicazioni o sito internet.

Però, per chi sfortunatamente non ha avuto la fortuna di parlarci e vedere il medagliere, ci sarebbero molti colpi di scena se venissero alla luce tante cose... Oltre ad avere una grande revisione la numismatica (per quello che credo che in questo campo ci sia bisogno di un grande rinnovamento), qualche personaggio finora considerato "guru" verrebbe smontato all'istante per ciò che ha combinato ( chi studia può già immaginare)!

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Inviato (modificato)

I temi sono sempre più o meno gli stessi, mi ricordo quando mi iscrissi sul forum, al quinto post scrissi " vendita di monete di stato ai privati ", ci fu un gran dibattito, anche forte, c'erano tre linee di pensiero, chi era favorevole, chi no, chi stava in mezzo favorevole, ma con dei se e dei ma, l'argomento fu poi ripreso due mesi dopo integralmente dall'editoriale di Fabio Gigante su Cronaca Numismatica, se ne parlò anche in altri ambiti, la tematica era perchè non vendere le tante monete monete ripetiteve e senza contesto, che possono dare oggettivamente poche ulteriori informazioni e con queste fare cassa per ovviare alle tante spese che potrebbe fare un medagliere, pagare che so due stagisti universitari, comprare delle bacheche per esporre e mettere le monete, fare pubblicazioni cartacee, catolagare una parte delle monete, metterle alcune on-line.

Sembra e sembrava sensato, mi fa piacere che se ne parli ancora, anche con autorevoli protagonisti della numismatica milanese ( Luciano, grazie della dritta, ho comprato Il Giorno e ho voluto leggere l'intervista, perchè è giusto parlare di quanto scritto, è sempre meglio.... ), e in effetti ho trovato degli spunti validi e interessanti.

Leggo di " un tesoro invisibile, perchè i progetti di esposizione non sono mai andati a buon fine, sia per problemi tecnici sia per i costi stellari delle assicurazioni."

Leggo che le monete, se adeguatamente esposte potrebbero essere un capitale culturale, leggo che un tempo i milanesi regalavano le loro collezioni ora non più, leggo che le leggi impediscono il commercio di monete tra privati e musei e che in altri stati è permesso.

Penso che Milano sia una realtà numismatica importante, sicuramente complessa, con tanti aspetti positivi e altri no : oggi a Milano ci sono in contemporanea due grandi eventi a Palazzo Reale a connotazione numismatica; penso che questo sia estremamente positivo e che questo si è realizzato grazie anche all'apporto di tanti collezionisti virtuosi che hanno dato i loro pezzi per le occasioni, penso che oltre alle istituzioni, hanno collaborato agli eventi importanti aziende, banche, fondazioni private, grossi nomi che, ve lo posso assicurare, se l'evento è di qualità, sono disponibili a finanziare eventi, se legati al territorio e alla propria identità, meglio ancora e sarebbero, se interpellati, disponibili a finanziarne di altri.

Quindi l'apporto, la collaborazione privato-pubblico c'è e funziona quando serve, penso che Milano ha un bellissimo Museo Archeologico ristrutturato ed ampliato, con però sole nove monete esposte, però ha un piano terra a totale e completa disposizione per mostre temporanee.

Ma Milano ha altri grandi spazi, penso alle Stelline e ad altri.

Quindi Milano ha molto, ha gli appassionati, i collezionisti, gli studiosi, tantissime monete, gli spazi pure, ha anche gli sponsor, ha i collezionisti e una SNI che può aiutare, quindi Milano ha molto.

Ora con un Expo 2015 in arrivo qualche cosa bisognerà pensare anche a livello numismatico e utilizzare tutte le risorse positive sopra elencate, unirle e farle agire positivamente insieme.

Penso sempre al Museo di Ozieri vicino a Sassari, dove mi reco ogni anno, sono in due a lavorare la direttrice e una sua collaboratrice, hanno tante monete del territorio e sono molto appassionate, mi dicono sempre ritorni l'anno prossimo, perchè noi ogni anno esponiamo ( e che esposizione ! ) 365 monete nuove sarde del nostro territorio, ne cataloghiamo una al giorno e il gioco è fatto, ogni anno le ruotiamo e ogni anno 365 monete nuove per il visitatore e per l'appassionato, e allora io dico partiamo anche da cose semplici, fattibili, ma partiamo o da queste cose o da altre.

Una cosa è certa, le monete sono di tutti, noi compresi e in qualche modo dobbiamo tutti, studiosi e non studiosi, collezionisti e non collezionisti, avvicinarci sempre di più a queste monete, per le modalità, non c'è che da scegliere, ma ricordiamoci della frase dell'articolo stesso, sono un grande capitale culturale, e riaggiungo di tutti....

Mario

Modificato da dabbene
  • Mi piace 2

Inviato

Purtroppo non sono riuscito a reperire il numero de "Il Giorno" e gradirei se qualcuno può fare una scansione o riportare il testo?

E' sempre una notizia interessante, quando proviene da un serio curatore come il bravo Rodolfo Martini (è corretta l'informazione che il medagliere milanese è ottimamente gestito e facilmente raggiungibile su appuntamento, come ho potuto verificare personalmente, e a differenza di tanti medaglieri italiani).

Però c'è da tenere presente un dettaglio. Il medagliere milanese è di proprietà del Comune di Milano e non propriamente dello Stato. Esiste una maggiore elasticità a livello comunale (fa testo anche la collezione del medagliere di Bologna, curato dalla dr.ssa Giovetti e tutta fotografata), che è del locale Museo Archeologico Civico, e quindi non statale come quello di Roma o di Napoli (veramente difficili da visitare).

Comunque a mio giudizio conta sempre la volontà e la politica del curatore responsabile. Se vuole e possiede le necessarie "palle" (scusatemi il termine e visto che i curatori sono quasi nella totalità delle gentili signore), molte cose possono migliorare.... Basta vedere l'ottima esperienza del Museo Archeologico Nazionale (quindi statale) di Firenze sotto la responsabilità del dr. Catalli......

Magari ci sarebbe da discutere sui reali poteri e competenze tra il curatore di un medagliere civico e il curatore di un medagliere statale (non sono così esperto).


Inviato

I temi sono sempre più o meno gli stessi, mi ricordo quando mi iscrissi sul forum, al quinto post scrissi " vendita di monete di stato ai privati ", ci fu un gran dibattito, anche forte, c'erano tre linee di pensiero, chi era favorevole, chi no, chi stava in mezzo favorevole, ma con dei se e dei ma, l'argomento fu poi ripreso due mesi dopo integralmente dall'editoriale di Fabio Gigante su Cronaca Numismatica,

Per tua conoscenza l'argomento era già stato trattato nel forum parecchie volte prima che tu ti iscrivessi.


Supporter
Inviato

Buona serata

Certamente si, sarà stato trattato altre volte, come per centinaia di altri argomenti, ma per noi che non vantiamo lunghe anzianità di "servizio"....è una agevolazione; poi si sa, le situazioni, cambiano col tempo, come le idee, le ipotesi, le certezze; siamo uomini, non paracarri e quindi anche le risposte cambiano, come i pareri......persone nuove si sono magari nel frattemo iscritte al forum ed hanno portato nuove idee o concetti...fa solo bene tutto questo

saluti

luciano

  • Mi piace 1

Supporter
Inviato

Purtroppo non sono riuscito a reperire il numero de "Il Giorno" e gradirei se qualcuno può fare una scansione o riportare il testo?

E' sempre una notizia interessante, quando proviene da un serio curatore come il bravo Rodolfo Martini (è corretta l'informazione che il medagliere milanese è ottimamente gestito e facilmente raggiungibile su appuntamento, come ho potuto verificare personalmente, e a differenza di tanti medaglieri italiani).

Però c'è da tenere presente un dettaglio. Il medagliere milanese è di proprietà del Comune di Milano e non propriamente dello Stato. Esiste una maggiore elasticità a livello comunale (fa testo anche la collezione del medagliere di Bologna, curato dalla dr.ssa Giovetti e tutta fotografata), che è del locale Museo Archeologico Civico, e quindi non statale come quello di Roma o di Napoli (veramente difficili da visitare).

Comunque a mio giudizio conta sempre la volontà e la politica del curatore responsabile. Se vuole e possiede le necessarie "palle" (scusatemi il termine e visto che i curatori sono quasi nella totalità delle gentili signore), molte cose possono migliorare.... Basta vedere l'ottima esperienza del Museo Archeologico Nazionale (quindi statale) di Firenze sotto la responsabilità del dr. Catalli......

Magari ci sarebbe da discutere sui reali poteri e competenze tra il curatore di un medagliere civico e il curatore di un medagliere statale (non sono così esperto).

Buona serata

mi spiace, ma ho avuto occasione di leggerlo a casa di mio padre e non ho una copia mia da scannerizzarti, mi auguro che ci sia qualche utente che possa accontentarti

saluti

luciano


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