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La prima moneta con l'effigie di Constantino I


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Ciao a tutti..una domanda..

Nel libro di Joel Schmidt "memorie del primo imperatore cristiano" ad un certo punto si narra che Costanzo Cloro conferi a Constantino il titolo di Cesare che pero' non era stato riconosciuto nella nuova organizzazione dell'impero romano.Costanzo Cloro per affermare con forza la sua volontà fece coniare a Treviri monete con l'effigie di Constantino.Si narra inoltre che sul rovescio di questa moneta era raffigurato un immenso sole con la leggenda "Al sole Invitto".

Mi sapete dire di quale moneta si tratta?

Grazie.


Inviato (modificato)

Ciao a tutti..una domanda..

Nel libro di Joel Schmidt "memorie del primo imperatore cristiano" ad un certo punto si narra che Costanzo Cloro conferi a Constantino il titolo di Cesare che pero' non era stato riconosciuto nella nuova organizzazione dell'impero romano.Costanzo Cloro per affermare con forza la sua volontà fece coniare a Treviri monete con l'effigie di Constantino.Si narra inoltre che sul rovescio di questa moneta era raffigurato un immenso sole con la leggenda "Al sole Invitto".

Mi sapete dire di quale moneta si tratta?

Grazie.

Se quello che hai riportato qui sopra è effettivamente ciò che è scritto nel libro credo che non lo comprerò mai....ci sono troppe inesattezze...

Costanzo Cloro morì in Britannia il 25 luglio del 306 e secondo le regole della tetrarchia Severo II, che era il suo Cesare, avrebbe dovuto prenderne il posto. Così fu, ma solo in parte: Severo II divenne Augusto ma si ritrovò a controllare una parte limitata dei territori occidentali che gli sarebbero spettati ( e di li a poco avrebbe perso anche quelli a causa della rivolta di Massenzio...).

Questo perchè, alla morte del padre, le legioni stanziate in Britannia acclamarono come imperatore il nostro Costantino I. Quest'ultimo, furbamente, non acquisì immediatamente il titolo di Augusto ma semplicemente quello di Cesare. Grazie a questo escamotage e, soprattutto, grazie alle raccomandazioni del padre e alle sue abilità politico-militari, la sua usurpazione (perchè di questo sostanzialmente si trattò) fu tollerata e legittimata.

La Britannia, la Gallia (e ovviamente le zecche di quei territori) passarono sotto il suo diretto controllo. Ciò avvenne mentre venivano coniati i follis della serie "Genio Popvli Romani" e pertanto le prime monete a nome di Costantino I Cesare furono proprio queste.

Modificato da Nikko
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Inviato

Se quello che hai riportato qui sopra è effettivamente ciò che è scritto nel libro credo che non lo comprerò mai....ci sono troppe inesattezze...

Costanzo Cloro morì in Britannia il 25 luglio del 306 e secondo le regole della tetrarchia Severo II, che era il suo Cesare, avrebbe dovuto prenderne il posto. Così fu, ma solo in parte: Severo II divenne Augusto ma si ritrovò a controllare una parte limitata dei territori occidentali che gli sarebbero spettati ( e di li a poco avrebbe perso anche quelli a causa della rivolta di Massenzio...).

Questo perchè, alla morte del padre, le legioni stanziate in Britannia acclamarono come imperatore il nostro Costantino I. Quest'ultimo, furbamente, non acquisì immediatamente il titolo di Augusto ma semplicemente quello di Cesare. Grazie a questo escamotage e, soprattutto, grazie alle raccomandazioni del padre e alle sue abilità politico-militari, la sua usurpazione (perchè di questo sostanzialmente si trattò) fu tollerata e legittimata.

La Britannia, la Gallia (e ovviamente le zecche di quei territori) passarono sotto il suo diretto controllo. Ciò avvenne mentre venivano coniati i follis della serie "Genio Popvli Romani" e pertanto le prime monete a nome di Costantino I Cesare furono proprio queste.

C'è da dire una cosa pero...Diocleziano che aveva perso in quel periodo (Prima di abdicare) ogni facolta' della mente di giudicare aveva elevato al rango di cesare Flavio Severo e Massimino Daia ,due ufficiali alle direttive di Galerio quindi non erano discendenti come invece Constantino a cui credo spettava di diritto.Forse gli usurpatori potrebbero a questo punto essere loro 2.Costanzo Cloro non fece altro che conferire a suo figlio il titolo di Cesare poco prima di morire e visto che questo non voleva essere riconosciuto da Diocleziano,Costanzo fece coniare queste monete.Questo è quello che dice il libero...


Inviato

Nelle linee di successione del sistema tetrarchico la discendenza conta poco o nulla.

Il pregio di questo sistema fu proprio quello di evitare che soggetti non idonei al governo potessero raggiungere il rango di Augusto o di Cesare: Costanzo Cloro, ad esempio, divenne Cesare perché fu un valente generale.

In poche parole, si basava principalmente sulla meritocrazia....e non credo che sia un caso che l'Impero ritornò quasi all'antico splendore.

All'inizio il sistema resse, ma quando entrarono in gioco figli, figliastri e raccomandati (come Severo II), la situazione precipitò.

A Costantino la successione non spettava affatto di diritto, era compito degli Augusti Senior scegliere i Cesari; ribadisco che la sua fu una usurpazione sostenuta dall'esercito (che addirittura lo voleva Augusto), tanto è vero che Massenzio, nonostante fosse figlio dell'augusto Massimiano, fu immediatamente considerato un usurpatore....e la sua rivolta fu proprio innescata dalle azioni di Costantino.

Forse più che un usurpatore lo potremmo definire un "cospiratore" e il fallimento della tetrarchia lo considero una sua responsabilità.

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Inviato

Nelle linee di successione del sistema tetrarchico la discendenza conta poco o nulla.

Il pregio di questo sistema fu proprio quello di evitare che soggetti non idonei al governo potessero raggiungere il rango di Augusto o di Cesare: Costanzo Cloro, ad esempio, divenne Cesare perché fu un valente generale.

In poche parole, si basava principalmente sulla meritocrazia....e non credo che sia un caso che l'Impero ritornò quasi all'antico splendore.

Proprio così!

Per certi versi, infatti, l'indirizzo "meritocratico" che avrebbe dovuto avere la Tetrarchia, era una sorta di riedizione del modello antoniniano dell'adozione, con la differenza che il primo pescava nell'aristocrazia senatoria, mentre il secondo - dopo le turbolenze drammatiche del terzo secolo che avevano cambiato la faccia dell'Impero - attingeva ai quadri alti dell'esercito.

In quest'ottica, Severo II fu certamente un "raccomandato", ma di per sè il suo avanzamento non minava la procedura imbastita da Diocleziano per il rinnovarsi della Tetrarchia. Costantino invece - e concordo anche in questo con Nikko - fu sostanzialmente un usurpatore molto capace, fortunato e infine vittorioso.


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