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Fiorino di Filippo Maria Visconti e carte da gioco


Risposte migliori

Ciao Teofrasto, ti ringrazio per la precisazione. Per ciò che concerne la datazione di inizio battitura dei ducati milanesi da parte di Filippo Maria Visconti, come dici anche tu, non si hanno documenti che possano fornirci informazioni precise, anche se, consultando il documento originale dell'11 agosto 1413 (Rin 1893, pp.224-5)potremmo forse avere un'idea più chiara.<br />Per la battitura di fiorini d'oro a Cremona se sconfessi il Fenti, sconfessi anche il Crippa, ed anche se, nonostante la penso come te, abbiamo un documento che parla delle "Zecche di Filippo Maria Visconti" (Rin 1893, pp.443-4)... Quali sono?

Buonasera Gaff,

si tratta delle zecche di Milano e Pavia. Si vuole cioè che le monete emesse in precedenza, sia dalla zecca milanese che da quella pavese, continuino ad avere il corso che avevano avuto sino ad allora.

Cordialmente, Teofrasto

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Ciao Teofrasto, ti ringrazio per la tua gentile risposta. Però, potrei anche interpretare il documento pensando che si riferisse (vado a memoria) alle zecche di Genova, Bologna, Savona... Addirittura c'è anche un denaro di Filippo Maria Visconti per Cremona (che personalmente dubito molto dell'esistenza di questa zecca e della stessa moneta) che il Crippa cataloga per Milano. In realtà, come già detto precedentemente, la cosa migliore sarebbe quella di consultare direttamente il documento.

Ti chiederei una precisazione, per zecca di Pavia intendi solo il periodo in cui lui fu conte della città o anche quando divenne duca di Milano? Altrimenti bisognerebbe capire quali monete di Filippo Maria Visconti, catalogate sotto Milano (1412-1447), siano di zecca ambrosiana o pavese.

Ciao

Gaff977

Modificato da gaff977
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Buongiorno Gaff,

ho finalmente qualche minuto per cercare di rispondere al tuo quesito.

Premesso che non si può pensare ad una circolazione di ducati di tipo veneziano battuti nelle zecche del Levante (perché, come tu ben sai, anche diverse zecche dell'area del Mar Nero hanno emesso moneta a nome di Filippo Maria), si tratta evidentemente di monete di zecche italiane. Ora, la questione è vedere quali sono queste zecche, cos'hanno coniato e se queste monete potevano tutte essere immesse nel circuito monetario milanese.

Di queste zecche, a parte Pavia che, in un certo senso, si potrebbe quasi considerare "un'officina" della zecca milanese, sono del parere, adesso che tu me l'hai ricordato, che solamente Genova può effettivamente aver emesso alcuni nominali che potevano correre sulla piazza di Milano ed infatti, nella grida da te citata, subito dopo il passo relativo alle monete di Filippo Maria vengono riportati i valori di corso di alcune monete genovesi.

Non credo che possano aver avuto corso né le petachine di Savona (peraltro, vista la loro attuale rarità, forse emesse in quantitativi molto bassi), né i grossi di Bologna, che avevano un'altra area di circolazione. Non credo infine che Cremona abbia emesso moneta a nome di Filippo Maria Visconti, né ducati (le ragioni che mi portano a sostenere ciò sono in parte esposte nelle schede di Cremona e di Parma presenti nella Guida delle zecche) né tantomeno denari (dei quali già Fenti, giustamente, dubitava). Per quanto riguarda gli eventuali denari attribuiti alla zecca di Domodossola, consiglio di leggere quanto riportato da G. Fea nella scheda relativa, all'interno della Guida delle zecche.

Su quali siano le monete di Filippo Maria effettivamente emesse a Pavia e quali, finora attribuite a questa zecca, siano invece da assegnare a quella di Milano, la questione non è semplice e andrebbe rivista alla luce di vecchia e nuova documentazione. Io non sono in grado di risponderti, ma sono sicuro che tu riuscirai a scoprirlo e lo dico senza sarcasmo e con sincerità: il fatto che non ti fidi delle risposte che ti vengono date o che trovi scritte sui libri e cerchi sempre di verificare le notizie andando "alle fonti" è segno di quella sana curiositas che manca invece a molti "numismatici" o pseudo tali. Ma c'è ancora molto lavoro da fare e diverse "cose" da sgrossare...

Di più, in questo momento, non so e il De interpretatione di Aristotele mi chiama... ;)

Cordialmente, Teofrasto

Modificato da teofrasto
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Ciao Teofrasto, ti ringrazio per il complimento. La realtà dei fatti è che molti scrivono per riempire e il non verificare le fonti credo sia un grosso problema, infatti, per la maggior parte degli studi, siamo rimasti ancorati a idee ottocentesche e credo sia arrivato il momento di voltare pagina... Ma qua nasce un altro problema, sarà difficile far digerire le nuove ricerche, sconfessare qualche storico numismatico non sarà per niente facile!

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