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Esistono molti esemplari di "assi" del peso di 2-6 grammi, diametro da 17 a 19 mm.

Su di essi può dirsi che:
- la gran parte è di fattura apparentemente imitativa (usualmente, di peso 2-3 grammi);
- alcuni invece sono di fattura apparentemente ufficiale (usualmente, di peso 4-6 grammi), e in particolare somigliano ai tipi con P (serie RRC 99) e CA (serie RRC 100), due serie sestantali rispettivamente attribuite a Luceria e Canusimum;
- nessuno, però, mostra evidenti segni di zecca;
- alcuni ritrovamenti noti vengono dall'Apulia;
- un esemplare risulta ribattuto su un bronzo dell'Oeniadae.

Sulla cronologia (escludendo gli assi imitativi, studiati da Clive Stannard):
- Crawford attribuisce questi minuscoli assi a Luceria (RRC 97/28 e 99/10), sulla base di evanescenti segni di zecca e di somiglianze stilistiche, e li data alla fine del III secolo (211-208 a.C.);
- McCabe nega l'esistenza dei segni di zecca, ma concorda su attribuzione a Luceria (serie RRC 99 però), cui aggiunge Canusium (serie RRC 100: http://www.lamoneta.it/topic/100904-asse-fiduciario-di-canusium/), e sulla datazione. Tuttavia, fonda queste sue convinzioni su considerazioni stilistiche e nell'assunto che il bronzo dell'Oeniadae sia stato riconiato fra la fine del III secolo e l'inizio del II (la lega fu sconfitta da Roma nel 211); inoltre aggiunge la notizia (che egli stesso ha in corso di pubblicazione) della comparsa sul mercato di questi minuscoli assi unitamente a bronzi sestantali di Luceria e Canusium (ma non può dire se provenissero da un tesoretto, oppure dalla vendita di un collezionista, magari suggestionato dalle teorie del Crawford);
- Campana nota che la provenienza apula concorda con la riconiazione di bronzi provenienti dai Balcani, ma propone come ipotesi di studio una emissione d'emergenza con datazione a cavallo fra II e I secolo, quando i pesi oscillanti delle emissioni di bronzo dimostrano che anche a Roma si faceva strada l'idea di una moneta enea fiduciara;
- La Notte propone invece una datazione alla fine della Repubblica, quando effettivamente comparvero altri assi di 4-6 grammi (in particolare, la serie navale di M. Antonio), probabilmente a seguito di una riduzione quartonciale (non attestata dalle fonti), e osserva che anche la datazione dei bronzi dell'Oeniadae è problematica (la lega rimase formalmente autonoma, e quindi forse effettuò delle coniazioni, sino al 27 a.C.).

Modificato da L. Licinio Lucullo

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