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DENARIO BRUTO IDI MARZO


dux-sab

Risposte migliori

For a reason why the gold EID MAR was struck, consider all the other coins of Brutus and Cassius. In almost all cases, some rare gold was issued beside some common silver. So we should expect there to be a gold EID MAR, by comparison with other types.

500/2 gold

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4143970006/in/set-72157615124858197/lightbox/

500/3 silver

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/7816974782/in/set-72157615124858197

500/4 gold

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4153217856/in/set-72157615124858197

500/5 silver

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/7816975316/in/set-72157615124858197

505/1 gold

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4286341262/in/set-72157615124858197

505/2 silver

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4143210909/in/set-72157615124858197

505/4 gold (also comes in silver 505/5)

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4143970688/in/set-72157615124858197

498/1 gold, which combines the tripod reverse of the silver 500/1

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4153217694/in/set-72157615124858197

For Thrace, see the coins of the Thracian dynasts who copied the coins of Brutus

reverse copies 505/4 or 505/5 trophy

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/3362016405/in/set-72157615124858197

reverse copies 507/2 with walking Victory (left rather than right)

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/3566982774/in/set-72157615124858197

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Come ho già detto: se io sono a capo di un'esercito in fuga, va bene coniare le paghe dei miei soldati anche con monete in argento con la mia immagine, visto che i miei soldati hanno deciso di condividere la mia sorte, non avranno difficoltà ad accettare monete in argento ( in cui contava più il valore intrinseco che nominale al tempo) a mio nome e lustro. Più difficile far accettare le stesse monete o, peggio, aurei dello stesso tipo, nei paesi attraversati in cui dovevo procurarmi le vettovaglie e i rifornimenti necessari alle armate. Lì, una tale moneta sconosciuta sarebbe stata accettata meno facilmente e solo dopo saggi e controlli, che avrebbero comportato perdite di tempo e problemi di praticità. Quindi , molto meglio pagare i locali con moneta già ben diffusa e accettata( gli aurei già circolanti emessi dalla zecca di roma) o in oro non monetato, il cui saggio non avrebeb creato intoppi e che era già prassi comune.

Quindi, possiamo anche ammettere che Bruto abbia potuto far coniare qualche aureo ai tipi dell'EID MAR, ma giusto per soddisfazione e celebrazione personale, non credo per usarli come moneta di scambio...e di questo sparuto gruppetto, possiamo anche ipotizzare la sopravvivenza di un paio di pezzi.....ma la mia domanda è, e resta: ma abbiamo evidenze certe di ritrovamento che spazzino via i dubbi sulla reale esistenza di questa moneta ( e per "questa moneta" intendo anche quelle in argento), oppure è anche questa spuntata fuori in un periodo abbastanza critico per la certezza della provenienza, come il 17°/18° secolo, apparendo in collezioni, le più titolate ma pur sempre senza report archeologici certi?Non sarebbe né la prima né l'ultima...

Perchè non ce la illustri allora?

le opinioni personali portano osservazioni interessanti

Ciao,

Per l'aureo anche io nutrirei dei dubbi, sul denario no....lo stesso Cassio Dione ci riporta la descrizione della moneta (Storia Romana). Perciò la moneta esiste veramente, il discorso è vedere se quelle conosciute sono state riprodotte in funzione alla descrizione di Cassio Dione o no, però la monete di per se non è una invenzione....Inoltre Cassio Dione, se non sbaglio, non specifica il metallo utilizzato perciò questo non escluderebbe la coniazione in oro.

Le monete riportate da me, presenti nei musei italiani, sono solo denari. La loro casa, come dice giustamente Numzimo, è più la Grecia che Roma, lo dimostra anche la recente restituzione da parte di CNG alla Grecia.

Modificato da snam
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For a reason why the gold EID MAR was struck, consider all the other coins of Brutus and Cassius. In almost all cases, some rare gold was issued beside some common silver. So we should expect there to be a gold EID MAR, by comparison with other types.

500/2 gold

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4143970006/in/set-72157615124858197/lightbox/

500/3 silver

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/7816974782/in/set-72157615124858197

500/4 gold

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4153217856/in/set-72157615124858197

500/5 silver

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/7816975316/in/set-72157615124858197

505/1 gold

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4286341262/in/set-72157615124858197

505/2 silver

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4143210909/in/set-72157615124858197

505/4 gold (also comes in silver 505/5)

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4143970688/in/set-72157615124858197

498/1 gold, which combines the tripod reverse of the silver 500/1

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/4153217694/in/set-72157615124858197

For Thrace, see the coins of the Thracian dynasts who copied the coins of Brutus

reverse copies 505/4 or 505/5 trophy

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/3362016405/in/set-72157615124858197

reverse copies 507/2 with walking Victory (left rather than right)

http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/3566982774/in/set-72157615124858197

Nice exposition, but my question still is : have we any evidence of finding of at least one of the EID MAR denarii in an official archaeological excavation in intact stratigraphy?

If the answer is no, i will remain of my opinion ; i'm aware of any coin that appears like a "jumping Joker from his box" , only from collections, even if it's an older collection.

Evidence of finding in intact stratigraphy is the only way to clear any doubt about this coin...not the opinion of any experts or dealers..

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Guest utente3487

Come ho già detto: se io sono a capo di un'esercito in fuga, va bene coniare le paghe dei miei soldati anche con monete in argento con la mia immagine, visto che i miei soldati hanno deciso di condividere la mia sorte, non avranno difficoltà ad accettare monete in argento ( in cui contava più il valore intrinseco che nominale al tempo) a mio nome e lustro. Più difficile far accettare le stesse monete o, peggio, aurei dello stesso tipo, nei paesi attraversati in cui dovevo procurarmi le vettovaglie e i rifornimenti necessari alle armate. Lì, una tale moneta sconosciuta sarebbe stata accettata meno facilmente e solo dopo saggi e controlli, che avrebbero comportato perdite di tempo e problemi di praticità. Quindi , molto meglio pagare i locali con moneta già ben diffusa e accettata( gli aurei già circolanti emessi dalla zecca di roma) o in oro non monetato, il cui saggio non avrebeb creato intoppi e che era già prassi comune.

Quindi, possiamo anche ammettere che Bruto abbia potuto far coniare qualche aureo ai tipi dell'EID MAR, ma giusto per soddisfazione e celebrazione personale, non credo per usarli come moneta di scambio...e di questo sparuto gruppetto, possiamo anche ipotizzare la sopravvivenza di un paio di pezzi.....ma la mia domanda è, e resta: ma abbiamo evidenze certe di ritrovamento che spazzino via i dubbi sulla reale esistenza di questa moneta ( e per "questa moneta" intendo anche quelle in argento), oppure è anche questa spuntata fuori in un periodo abbastanza critico per la certezza della provenienza, come il 17°/18° secolo, apparendo in collezioni, le più titolate ma pur sempre senza report archeologici certi?Non sarebbe né la prima né l'ultima...

Ipotesi condividibile...

Il problema che una moneta di quel genere (in oro) se viene trovata in uno scavo ufficiale bene...ma in altri casi ben difficilmente verrà reclamizzata..sparirà e basta. Purtroppo.

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Ipotesi condividibile...

Il problema che una moneta di quel genere (in oro) se viene trovata in uno scavo ufficiale bene...ma in altri casi ben difficilmente verrà reclamizzata..sparirà e basta. Purtroppo.

E quì si potrebbe riaprire la solita vecchia diatriba che le legislazioni troppo restrittive , elaborate da chi si sente investito della tutela del patrimonio storico e culturale,portano solo alla perdita dei dati più importanti proprio per quel patrimonio che si intende salvare.......ma siccome di queste discussioni è pieno il forum, siccome sappiamo tutti che , di solito, portano alla chusura della discussione, e siccome sono cose che anche la " controparte " conosce più che bene ma che , almeno a giudicare dagli ultimi sviluppi normativi ufficiali e ufficiosi,invece di fare da insegnamento e linea guida, sembrano sortire l'effetto opposto, io la finirei quì e tornerei a parlare di monete apparse all'improvviso e monete con fondamento storico e di scavo per la loro autenticità..

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I thank Ahala for the picture on parallel gold and silver issues, chronologically very near.

Is it possible a very restricted gold issue for Brutus, only for propagantistical purposes.

But how much existing are there authentic aurei? Cahn lists:

4a = 8,03 g = Los Angeles private collection

24a = 7,85 g = the famous pierced specimen, ex NAC and now in BM. Cahn cited it as found in Griechenland and already belonged to an Italian collector, indicated with the initials B. de B.

Only these two authentic aurei, from different dies? And the Sotheby 16.x.1993, no. 87, apparently from the same dies as the specimen Cahn 4a (another specimen!)?

Ciao

A.

Modificato da acraf
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Per inciso segnalo un interessante articolo del prof. Savio:

http://www.ledonline.it/acme/allegati/Acme-07-III-10-Savio.pdf

ove accenna anche all'emissione dei denari di Bruto con EID.MAR e anche ai due aurei, che lui definisce "chiacchierati".....

Resta il fatto che in realtà sarebbero tre e non due....

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Davvero complimenti a tutti per l'interessantissima discussione. Il tipo del denario di Bruto ebbe di sicuro un successo indubbio anche all'epoca, in quanto doveva rappresentare un simbolo di libertà contro il tiranno, per questo ne parlano anche le fonti antiche giunte fino a noi. Oltre un secolo dopo, i partigiani di Galba coniarono questa interessante rielaborazione del denario di Bruto (http://www.denarios.org/imperio/index.asp?fuseaction=zoom&zoomme=civilwardagascngric24.jpg) per contrapporre il tiranno della loro epoca, Nerone, con Galba, simbolo della ritrovata libertà per i cittadini e per lo stato.

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Guest Tugay Emin

Osservando L'aureo in copertina Numismatica Fine Art del novembre 1990, da sempre ho avuto le mie idee. Sicuramente il D. e un conio conosciuto su alcuni denari. Il confronto con i denari NAC maggio 2007 e Kunker 2007- addirittura ci evidenzia una progressiva usura nella coniazione .Causate dalle scheggiature su alcune parti del conio di incudine.I denari in osservazione meritano delle attenzioni.

Modificato da gionnysicily
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attachicon.gifD. Aureo Bruto Fine Art 1990 - Copia.JPG Osservando L'aureo in copertina Numismatica Fine Art del novembre 1990, da sempre ho avuto le mie idee. Sicuramente il D. e un conio conosciuto su alcuni denari. Il confronto con i denari NAC maggio 2007 e Kunker 2007- addirittura ci evidenzia una progressiva usura nella coniazione .Causate dalle scheggiature su alcune parti del conio di incudine.I denari in osservazione meritano delle attenzioni.

Ciao,

Scusami ma trovo che l'esemplare NAC abbia un conio di Dr. diverso rispetto agli altri due. Guarda il profilo del naso. Mi sbaglio? Dipende dalle foto?

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Guest Tugay Emin

Il confronto del Rovescio dell'Aureo Fine Art,con alcuni denari ritenuti genuini. I particolari delle lettere EID.MAR in confronto con i denari che hanno usato il Dritto .......................,dal mio punto di vista non sono compatibili con l'incisioni dei rovesci dei denari menzionati .Vedi i Pugnali,l'elmo, il perlinato .L'aureo del British nemmeno lo confronto (se qualcuno ) lo vuole difendere ,che lo faccia pure.Per l'Aureo NAC (bucato) Personalmente non mi a mai impressionato .Gia' in foto non emoziona ,meglio ancora non ha ANIMA.

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L' aureo del BM è difficile da difendere basta vedere la D. In quello NAC riscontro un conio simile al denario che più mi convince quello Huntingdon. Quello di berlino come vi sembra?

Modificato da snam
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Guest Tugay Emin

...........................................................................................Denario su .Artemide........................................................................... ....................................................................................................................................................Il denario che ha acquistato la Bolaffi da Gemini . Il denario Bolaffi é lo stesso conio del British. ........................................................................................................Cordialmente a tutti

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Guest Tugay Emin

Ciao,

Scusami ma trovo che l'esemplare NAC abbia un conio di Dr. diverso rispetto agli altri due. Guarda il profilo del naso. Mi sbaglio? Dipende dalle foto?

Ciao Snam ..........Sto imparando che non do' giudizi, ma solo osservazioni. Anche se le foto a volte ingannano ,e sempre costruttivo commentarle. Poi .........................Ciao.

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Mi sembra che sia già accettato dalla comunità scientifica che l'aureo di NFA 1990 (quello citato da Cahn al n. 4a come collezione privata di Los Angeles, evidentemente subito dopo la pubblicazione confluita in quell'asta, che è proprio di Los Angeles) sia stato coniato da un conio del D/ usato anche per alcuni denari e uno dei più accurati dal punto di vista stilistico, mentre il conio del R/ era diverso.

Quello che manca nell'articolo di Cahn, che per certi versi non è affatto eccelso (a parte la difficoltà di leggerlo dal tedesco) è una più corretta e chiara ricostruzione dei conii usati (la famosa sequenza dei conii). In sostanza si capisce solo che il Cahn, nel 1989 (più esattamente nel 1988, quando ha finito l'articolo, pubblicato nell'anno seguente) ha recensito in tutto 58 esemplari, ricavati da 8 conii del D/ (indicati dalle lettere da A ad H) e 26 conii del R/ e ha ipotizzato che questa emissione fu coniata nel luglio del 42 a.C., quando Bruto e Cassio concentrarono le loro truppe e Kardia (in Grecia) per l'attacco finale che sarebbe avvenuto nel novembre,

Mi ha colpito l'alto numero dei conii del rovescio, anche se nel mondo antico è usuale che i conii del rovescio fossero più numerosi in quanto più soggetti all'usura e rottura. Il rapporto di oltre 3 volte tra i conii R/ e quelli D/ in una produzione (che fu per forza limitata nel tempo) resta alto e potrebbe indicare una certa trascuratezza tecnica da parte dei monetieri poreposti alla produzione monetaria.

Sicuramente da un attento esame dei singoli esemplari, prendendo in considerazione specialmente quelli comparsi dopo la pubblicazione del Corpus di Cahn come anche i vari numerosi falsi riconosciuti come tali, riserva delle sorprese....

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8 conii di dritto e ventisei di rovescio....a dar retta al Crawford farebbero 780,000 monete coniate...mi sembrano tante varianti per troppo pochio esemplari.

Però usando il mio conto della serva, quello fatto in base ai 2500/3000 a conio, si otterrebbero 78,000 pezzi...già più ragionevole, come base di partenza, supponendo, per logica, che le armate di Bruto venissero pagate in sola parte con queste monete e in altra parte col circolante dell'epoca.

Resta lo scoglio che a quanto pare non c'è un report di ritrovamento in scavo che spazzi via ogni dubbio riguardo alla effettiva emissione di queste monete e che ci illustri quale fosse l'aspetto canonico delle stesse....se uscirà fuori, bene, fino ad allora si resta sullo speculativo, con buona pace di Mc Cabe e di chi le ha viste e giudicate buone..e anche di chi le ha giudicate non buone...

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58 esemplari censiti: ce ne saranno sicuramente altri, ma se questi sono i pezzi "contati", avevo ragione a inizio discussione a scrivere "poche decine" ... Anche se sono stato subito censurato ;-)

Una piccola nota descrittiva: Savio descrive al retro due gladii, ma in realtà l'arma raffigurata è il pugio, pugnale da guerra legionario, con cui - evidentemente - fu ucciso Cesare

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Ho indagato un poco sugli aurei considerati autentici. In realtà sono due e non tre come credevo e mi aveva un poco fuorviato l'immagine riportata dal Cahn, che non rispecchia esattamente l'intero tondello dell'esemplare.

Abbiamo quindi, per correttezza e completezza:

1) Conio D1 (= A di Cahn, già usato in diversi denari) / Conio R4 (non usato nei denari) peso 8,05 g

- acquistato da un collezionista USA (in data e circostanze ancora oscure), poi apparso in asta Numismatic Fine Arts n. 25 del 20 novembre 1990, n. 306 (aggiudicato per 550.000 $), poi riapparso in asta Sotheby del 26 ottobra 1993, n. 87 (non trovo il prezzo di realizzo)

post-7204-0-45667200-1364946188_thumb.jp

Questo esemplare è quello descritto da Cahn al n. 4a, che però riporta il peso di 8,03 g e la seguente fotografia:

post-7204-0-21490400-1364946269_thumb.jp

Ecco il commento riportato sul catalogo NFA:

post-7204-0-50892800-1364946420_thumb.jp

(continua)

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2) Conio D5 (= E di Cahn, mai usato nei denari) / Conio R24 (non usato nei denari) peso 7,84 g

- appararentemente comparso nel 27 maggio 1932, quando fu mostrato per la prima volta a Ravel (secondo un appunto assieme a un calco rinvenuto in un cassetto nel BM) e poi venduto a un collezionista europeo, forse un italiano (B. de B. da Cahn) e pubblicato per la prima volta da Cahn nel 1953, attestando la sua autenticità, contestata da Crawford senza però prenderla in visione. Comparso in asta NAC n. 27 del 12 maggio 2004, n. 282 (realizzando CHF 120.000), entrando a far parte della collezione Barry Feirstein, poi ancora in NAC n. 45 del 2 aprile 2008 (realizzando CHF 230.000), acquistato dal collezionista USA Michael Winckless, che l’ha poi donato al British Museum.

E' il pezzo classificato dal Cahn al n. 24a.

Da notare che presso l’ANS esisterebbe un suo calco, con la dicitura “forgery – Athens”, che però non sembra essere stato più ritrovato.

post-7204-0-03601700-1364947585_thumb.jp

Ecco il commento sul catalogo NAC:

Of the highest rarity, only two specimens known. A coin of tremendous fascination and historical importance, which has been debated for decades among scholars.

Pierced at twelve o’ clock and a scratch on reverse field, otherwise very fine

Perhaps no coin of antiquity is as familiar, or as important, as the "eid mar' issue of Brutus: its dagger-flanked liberty cap and explicit inscription are a simple and direct monument of one of the great moments in western history. So remarkable is the type that it elicited commentary from an ancient historian Dio Cassius (XLVII.25). The murder of the dictator Julius Caesar in the Senate House on the Ides of March, 44 B.C., is one of the major turning points in western history. It is impossible to know how history would have changed had Caesar not been murdered on that day, but the prospect certainly taxes ones imagination. The designs are worth visiting in detail. The reverse testifies to the murder of Caesar by naming the date, by showing daggers as the instruments of delivery, and by showcasing the pileus, or freedman's cap, as the fruit of the assassins' undertaking. Though dozens of men were involved in the plot against Caesar, all are represented by only two daggers - a clear allusion to Brutus and Cassius as leaders of the coup and, subsequently, of the armed opposition to Antony and Octavian. Caesar was a populist, and an opportunist, bent upon dismantling the traditional arrangement of senatorial authority, which was based on the concentration of power within the hands of the ancient and elite families. In the minds of Brutus and his fellow conspirators, this was a struggle to maintain their traditional hold on power, and with that aim they struck down Caesar. This class struggle was couched in the terms of the ancient form of Republican government, and of Rome's hatred for kings and autocrats; thus it comes as no surprise that the two daggers - indeed the two leaders Brutus and Cassius - follow the twin-symmetry of the two consuls, and even of Castor and Pollux, the mythical saviours of Rome. The portrait is also of great interest and importance. The only securely identifiable portraits of Brutus occur on coins naming him imperator: the "eid mar' denarii of Plaetorius Cestianus and the aurei of Servilius Casca and Pedanius Costa. Indeed, all other portraits on coins or other media are identified based up on these three issues, inscribed BRVTVS IMP on the aurei, and BRVT IMP on the denarii. Careful study has been made of the "eid mar' series from the numismatic perspective by H. A. Cahn, and from the art-historical view by S. Nodelman. The latter has convincingly divided Brutus' inscribed coin portraits into three main categories: a "baroque' style portrait on the aurei of his co-conspirator Casca, a "neoclassical' style on the aurei of his legatus Costa, and a "realistic' style on the "eid mar' of Cestianus. Nodelman describes the "eid mar' portraits as "the soberest and most precise" of all. Further, he divides the "eid mar' portraits into two distinct categories - "plastic' and "linear' - and suggests both were derived from the same sculptural prototype. The portrait on this particular coin belongs to Nodelman's "plastic' group, as it perfectly exemplifies the "stability and simplicity of shape" that characterize this category. This exceptional gold issue has been reason for many heated discussions among prestigious experts. In particular professor Crawford decided not to include this coin in his "Roman Republican Coinage". The reasons for this are explained by professor Crawford in appendix, p. 552, n. 107. He considered the coin to be a forgery, even though he had only seen a picture of it, as he was not convinced of the existence of this issue and of the theories adopted by professor H. Cahn in the article where this coin was published for the fist time in 1953. He also considered the coin to be suspicious in its self. As further backing of his own opinion, Crawford gave news of a further three specimens regarded as false, he also informed of a cast of this specimen at the ANS with a label reading: Forgery - Athens. In 1989, professor Cahn, in his Corpus on denarii and aurei with EID MAR, challenged Crawford's theories. In particular confirming what already sustained in his first article, where he maintained as reasonable that even L. Plaetorius Cestianus struck aurei like the other moneyers associated with Brutus, and added, thanks to the study on dies, that the style and the epigraphy of this coin perfectly matched the series. During research carried out on this specimen, we found a cast in the drawers of the original coins of the BM with a label reading: "Shown by O. Ravel, 27.5.32". We then met with professor Crawford and personally submitted the coin to him; after he finally had the chance to examine the coin we asked for his opinion, he replied that he had "no view", and suggested we try to figure out who wrote the label and why. Could it only be a personal opinion or based on facts? We got in touch with ANS and unfortunately they were unable to locate the cast and the label in question. To conclude, we would like to bring some of our considerations to the attention of experts and collectors: These dies are not known in silver, therefore if the coin is a forgery, the dies would have to be engraved in the 19th century or at the beginning of last century. We honestly think that no artist or forger would be able to reproduce in such a faithful way the spirit of that age. To condemn this coin means doubting all the denarii in this series that share with this coin certain stylistic and epigraphic characteristics and in particular the dies from n. 20 to 24 of Cahn's work, published in 1989. In analysing this series we must not forget the difficult historic context of this issue, which was struck for a very brief period of time, immediately before the battle of Philippi. It also has be considered that the piercing of the coin has altered its appearance and made the analysis even more difficult. In conclusion we believe that, in spite of the great respect we have for professor Crawford, there are no objective elements to consider this coin a forgery.

(Fine)

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Mi sono astenuto dai commenti, in quanto le varie considerazioni a sostegno della loro autenticità sono espresse nei commenti riportati nei rispettivi cataloghi di asta.

Debbo solo rilevare che appaiono logiche, ma non supportati da elementi più oggettivi come una accurata analisi microscopica e metallografica. Mi piacerebbe conoscere l'esatta composizione del metallo e se esistono differenze fra i due esemplari e con gli altri aurei più o meno coevi.....

Comprendo che il primo aureo ad essere apparso, il n. 2, doveva avere incontrato molte perplessità e scetticismo e sembra sia stato esaminato negli anni '30 in USA dall'ANS, ricavando un calco, ma con la dicitura (tradotta in italiano) "falso da Atene" (secondo la testimonianza di Crawford). In quell'epoca erano attivi alcuni noti falsari greci e questo potrebbe avere orientato negativamente il loro giudizio. Stranamente a una successiva ispezione non sembra essere più stato ritrovato questo calco e il relativo appunto....

Spero vivamente che il British Museum possa effettuare le necessarie analisi e rendere noti i risultati.

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  • 2 settimane dopo...

Nel post #195 gionnysicily afferma di aver iniziato a pulire un denario falso di Bruto delle " IDI DI MARZO" e di voler iniziare una discussione a riguardo,spero lo faccia presto per poterla mettere a disposizione della comunita' e sarebbe molto utile,se lui ha documentato tutto con delle foto, postare i vari passaggi in maniera tale che ci si possa rendere effettivamente conto della pericolosita' di certi falsi.

Difatti,ho sentito da alcuni amici, che questo denario e' gia' entrato nel mercato dei falsi di alto livello ed avere maggiori riscontri e' sempre utile.

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Quoto pienamente Babelone e quello su Bruto è un argomento che merita di essere approfondito se si hanno sufficienti elementi, anche fotografici, per supportare opinioni sulla sua falsità.

In bocca al lupo.

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Guest Tugay Emin

Il falso di Bruto che circolo' qualche anno fa' a Roma ,non é pericolosa come moneta .( e solo una patacca a fusione). Ma l'ossidazione che non avevo riscontrato mai prima di quella occasione su di un falso . Se una ossidazione simile verrebbe fatta su un falso di fattura superiore .... allora sarebbe un po' piu' difficile smascherarlo. Anche sé un falso resta sempre un falso. Un cloruro secco ,con sedimenti incorporati. Come riportato dalla foto del rovescio. Sul dritto ,lasciava intravvedere una parte dell'argento. Gia' alla prima impressione capivo che non mi piaceva. mi presi l'impegno e non la completai , lasciandola come la foto 3. Allego le foto ,

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