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Documento programmatico.


bizerba62

Risposte migliori

Supporter

Grazie giovanna....meno male che c'ha messo mano lei, altrimenti..... :nea:

Luciano

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Mah, Giovanna... Negli anni Ottanta sono tornato per la quarta volta a Taipei (Taiwan) con la mission precisa di visitare il museo archeologico di Taipei, allora il più importante del mondo per l'arte cinese. Volevo rivedere un quadro di Giuseppe Castiglione, un gesuita del XVIII secolo, missionario milanese in epoca Ming. L'avevo visto due anni prima e grande fu la mia sorpresa nel non ritrovarlo. Ho chiesto informazioni e ho saputo che, data l'enorme quantità di reperti conservati nei caveaux, usavano il sistema della rotazione. Basterebbe fare così anche noi, invece che regalare (pardòn, "prestare a lungo termine") le nostre opere all'estero. L'alternativa potrebbe essere quella illustrata nell'articolo da te postato, con una variante: consegnare in gestione le opere in eccesso agli anti locali per l'apertura di musei comunali. Noto nell'articolo, infine, un'imprecisione. Contro la legge alienare i reperti? L'ha fatto il museo di Villa Giulia negli anni Cinquanta:

http://www.forumancientcoins.com/catalog/roman-and-greek-coins.asp?param=36083q00.jpg&vpar=1742&zpg=47090&fld=http://www.forumancientcoins.com/Coins2/

Modificato da cancun175
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Mah, Giovanna... Negli anni Ottanta sono tornato per la quarta volta a Taipei (Taiwan) con la mission precisa di visitare il museo archeologico di Taipei, allora il più importante del mondo per l'arte cinese. Volevo rivedere un quadro di Giuseppe Castiglione, un gesuita del XVIII secolo, missionario milanese in epoca Ming. L'avevo visto due anni prima e grande fu la mia sorpresa nel non ritrovarlo. Ho chiesto informazioni e ho saputo che, data l'enorme quantità di reperti conservati nei caveaux, usavano il sistema della rotazione. Basterebbe fare così anche noi, invece che regalare (pardòn, "prestare a lungo termine") le nostre opere all'estero

Credo che qualche Museo anche da noi, in Italia, adotti questo sistema.

Non chiedermi quali perchè mi chiederesti "troppo" :pardon: :D , ma ricordo di averne sentito parlare.

Ciao, Giò

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Awards

Supporter

Buona serata

credo che così si faccia anche nella gran parte dei nostri musei. Il problema (o uno dei tanti problemi) che si evince dall'articolo, è che di €. 1.500.000.000,00 che lo stato da al MIBAC, per la cura e la salvaguardia dei pezzi museali, ne vengono spesi solo €. 200.000,00.

Altra "chicca"? Se si vuole conoscere quali beni culturali si trovano sparsi sul territorio italiano, bisogna acquistare la "Guida Rossa del Touring" (lo consiglia anche l'Istituto centrale per il restauro del MIBAC); Dal 1976 è stato creato apposta un istituto per fare lo stesso, ci hanno già speso €. 1.000.000,00, e non se ne sa nulla....non credo proprio che il Touring abbia speso tanto e, soprattutto, non ci ha messo quasi quarant'anni.

Saluti

Luciano

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dabbene ha scritto una cosa molto bella e veritiera: " Il ruolo civico-sociale-scientifico che ha oggi il collezionista italiano non è indifferente, è un ruolo di una persona che preserva, cura, studia, cataloga, offre le monete per mostre ed eventi, permette ed offre agli addetti ai lavori per pubblicazioni le proprie monete...." ma, perdonatemi se esprimo la mia opinione in merito, di fronte allo stato (e lo scrivo in piccolo poichè non mi sento garantito e tutelato da chi sta nei posti di potere) molto spesso non è così in quanto molti di noi studiosi/collezionisti vengono visti come "contrabbandieri", si, avete capito bene la parola che ho scritto e da molto fastidio questo. Non voglio aprire nessun "litigio virtuale" ma capirete che raccolgo molte lamentele da chi è nel campo della numismatica come collezionista nella città in cui vivo. Dicono che la legge sulla collezione di monete antiche c'è e tutela, ma poi i carabinieri del nucleo territoriale fanno un po quello che vogliono e sollevano anche dubbi e critiche loro stessi sulla legittimità del registro di carico/scarico, sulle fatture, sulla lecita provenienza e su alcune case d'asta presenti in Italia (che preferirei non nominare) che secondo loro andrebbero tutte chiuse.....Io stesso mi sono visto sequestrare 244 monete antiche e non mi sono state tornate indietro poichè secondo loro ho violato le leggi doganali (P.S. ho comprato sempre in Italia con tanto di ricevute che attestano ciò, solo una volta ho acquistato a San Marino ma ho regolare fattura con diritti doganali assolti). Allora io mi chiedo: dov'è che siamo tutelati?! Mi piacerebbe molto parlare con questi "signori" presenti al Ministero dei Beni Culturali proprio per far capire che non siamo delinquenti ma amanti della Storia e non solo. Chiedo scusa per queste mie parole che possono sembrare uno sfogo personale (in parte lo è) :)

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Rivendicare " il ruolo civico, sociale, scientifico del collezionismo " non è uno slogan fine a se stesso, è qualcosa di più, è un punto programmatico secondo me, e lo ricordo qui visto che siamo nella discussione " documento programmatico ".

Qualcuno dice con questo slogan non migliori la situazione attuale, forse, ma se non viene accettato questo presupposto è difficile che si possa andare oltre.

Devo anche dire che non è per nulla uno slogan scontato per tutti, anzi direi che non lo è per nulla,

quindi penso che questo sia il punto di partenza di un lungo cammino, difficile, ma se non condividiamo questo, tutto diventa più complicato.

Il collezionismo è un valore ? Se si, passiamo oltre, se ni o no, dobbiamo ragionare intorno a questo.

Ho sempre insistito da quando sono entrato sul forum su questo punto, sono stato anche criticato in ambiti esterni, ma credo si debba continuare e insistere.

Ricordo sempre quello che Arslan ha scritto e dice spesso : " senza la Numismatica il collezionismo non ci sarebbe, ma è anche vero d'altronde, che senza il collezionismo la Numismatica sarebbe altro".

E quando parlo di collezionismo parlo dei Grande Collezionismo del passato, ma ovviamente anche del collezionismo di oggi, ecco perchè io credo si debba partire da questo punto,

Mario

Modificato da dabbene
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  • 2 settimane dopo...

Sono ormai parecchi giorni che la discussione langue. Vorrei solo ringraziare tutti per il lavoro che stanno facendo, augurando a tutti, che si possa presto arrivare a qualcosa che soddisfi tutti, collezionisti, studiosi e operatori del settore. Mi scuso se non intervengo su questioni come queste, ma non mi ritengo un esperto ne tantomeno sono un collezionista di monete classiche, ma penso che tutti si augurino una soluzione definitiva e chiara sul commercio e possesso di monete antiche e non. Non vi fermate e andate avanti ;)

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Ciao dareios,

a Verona incontrerò alcune persone per un ultimissimo scambio di idee.

Il Documento è praticamente già pronto (deve essere solo "risciacquato in Arno" o dove Cancun riterrà di risciacquarlo..... :good: ).

L'elenco delle Associazioni e dei Circoli a cui sarà destinato il documento, mi è stato trasmesso qualche giorno fa.

Non facciamoci prendere dalla fretta; fra l'altro, come ormai sappiamo tutti, il Governo Letta ha designato un nuovo Ministro per i Beni e le attività culturali (Massimo Bray) e sono state nominate due nuove sottosegretarie (Simonetta Giordani e Ilaria Borletti Buitoni) e, sempre che il Governo duri ( :crazy: ), occorre anche aspettare che la compagine si metta in moto per cogliere eventuali segnali di rinnovamento, che potrebbero favorire la nostra iniziativa.

A prescindere dalle colorazioni politiche, che a me personalmente non interessano per nulla, mi sembra che i nominati siano (finalmente) dei tecnici (o se volete dei professionisti...così facciamo contento Cancun... :clapping:) della Cultura.

Mi auguro che si possa instaurare fra breve una fattivo confronto, per trovare una soluzione del problema che trovi il consenso di tutte le parti interessate.

Saluti.

Michele

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Riporto lettera CIA:

La Confederazione Italiana Archeologi manifesta la propria profonda preoccupazione per l’ipotesi, avanzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di aprire musei e monumenti con i volontari in occasione della prossima Notte dei Musei.

“E’ inaccettabile – afferma il presidente Alessandro Pintucci – che il MiBAC possa anche solo immaginare di compensare l’ormai annosa carenza di personale interno con l’utilizzo di volontari, possibilmente studenti o laureati del settore archeologico e storico-artistico. Se queste sono le premesse, il messaggio che arriva dal nuovo Governo non è certo positivo nei confronti delle migliaia di professionisti del settore dei beni culturali, che versano in gravissime condizioni economiche e sociali, vittime anche della crisi che sta attanagliando il paese.”

“Non vorremmo – prosegue il presidente Pintucci – che la scelta dell’On. Borletti Buitoni come sottosegretario servisse a trasformare il Mibac in una grande associazione di volontariato. L’onorevole oggi ricopre un ruolo che le impone di tutelare e rappresentare le istanze di tutto il mondo della Cultura italiana, per primi i lavoratori del Ministero e i professionisti del settore. ”

La Confederazione Italiana Archeologi ritiene necessario un intervento urgente del nuovo ministro Bray,che ha dimostrato grande sensibilità e serietà partecipando alla manifestazione degli storici dell’arte a L’Aquila. Ci aspettiamo dal ministro una presa di posizione netta nel rispetto della professionalità degli operatori del mondo della Cultura, che da decenni sono in attesa di un riconoscimento normativo della propria professionalità e del proprio ruolo.

La Confederazione Italiana Archeologi, nell’auspicio di avviare una fruttuosa collaborazione con il MiBAC, avanza la richiesta di un incontro col Ministro Bray al fine di portare il proprio contributo di idee e proposte per il miglioramento delle realtà lavorative e sociali degli archeologi italiani.

Anche noi ci prepariamo alla nostra battaglia...

Modificato da Vincenzo
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mi permetto di spezzare una lancia a favore del volontariato...

se mancano i soldi, se latitano i fondi, se c'è un'impossibilità tecnica di sanare fenomeni di precariato pubblico... ben venga l'impiego di volontari per iniziative "straordinarie" (ribadisco "straordinarie") come questa.

altrimenti, oltre a non riuscire a sanare il precariato esistente e creare nuovi posti di lavoro per i professionisti preparati del settore, rischiamo di lasciare a casa anche quelli che attualmente, attaccati con le unghie e con molto sudore, un posto ce l'hanno e lottano ogni giorno per conservarlo con dignità, diligenza e merito.

l'alternativa qual è? musei chiusi. minor pubblicità e risalto ai poli museali italiani, minori afflussi, minori introiti, ancor meno fondi, musei chiusi... è a questo che vogliamo arrivare?

capisco la problematica che affligge il settore dell'archeologia, problematica aggravatasi vista la crisi economica che sta attraversando il nostro paese, ma attenzione... il confine tra la rivendicazione legittima e la lotta contro i mulini a vento è labile!

e ve lo dice uno che:

a) ha una laurea "di ripiego" fatta per strizzare cmq l'occhio all'archeologia (il mio grande sogno rimasto tale)

b) si è fatto il suo lungo e onorevole precariato nella p.a. toccando con mano cosa significhi carenza di organico e mancanza di fondi

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Awards

Intanto coloro che lottano contro i mulini a vento(circa 2000 solo come delegati), prendono posizione!

"Notte dei Musei": scegliere i volontari umiliando i professionisti dei Beni Culturali

L'ultima proposta del Mibac ha provocato un profondo malcontento nel mondo dei professionisti dei Beni Culturali. E' stata avanzata la possbilità che vengano coinvolti dei volontari durante l'evento "Notte dei Musei" del 18 maggio 2013. La scelta è stata difesa e sostenuta anche da Ilaria Borletti, nuovo Sottosegretario alla Cultura e Turismo ed ex direttore del FAI, candidata alle elezioni con Scelta Civica (del senatore Mario Monti).

Il nostro pensiero è questo.
Una tale proposta non potrebbe mai venire dal basso, dal cuore pulsante e ferito dei professionisti dei Beni Culturali. Una proposta così mortificante può venire solo dall'alto, da chi non ha sudato veramente per studiare i Beni Culturali; può venire da chi è abituato a dirigere, non da chi deve digerire i bocconi amari che derivano da professioni-fantasma.

Insensibilità. Questo è uno dei termini che viene in mente. Ma se si parla di professionisti dei Beni Culturali si può usare tranquillamente anche vessazione, mortificazione, umiliazione.

Certo, qualcuno dirà: "Che male possono fare dei volontari?". Ma il problema profondo è la conduzione del sistema dei Beni Culturali, conduzine che lascia attoniti e sgomenti. Se passa il messaggio che chiunque possa tenere aperto un museo, svanisce di conseguenza la necessità della relativa figura professionale. A cosa serve un professionista plurispecializzato se può essere sostituito dal primo che passa? Non serve a niente.

Bisogna smetterla una buona volta. Il lavoro va pagato! E di conseguenza il lavoro non pagato è sfruttamento.

Da un certo punto di vista, potrebbe essere anche una paradossale dichiarazione di intenti redatta con cristallina onestà, magari da tradurre così: i Beni Culturali si devono gestire in questo modo; in modo aristocratico, roda da gabinetto antiquario ottocentesco; serve solo gente che li spolveri e che apra e chiuda le porte.
Forse è questo che si cela dietro tali grottesche aperture a nuovi pseudo-volontariati, che servono solo a coprire la mancanze di un ministero boccheggiante. Un ministero ormai dimenticato, lasciato ad invecchiare come i Beni che dovrebbe tutelare.
Un ministero che promuove eventi, ma senza chiamare i professionisti. Facile per chi ha il solo compito e l'onore di procedere alle inaugurarazioni. Leggermente più difficile da sopportare per chi ha investito le proprie risorse per fare dei Beni Culturali il proprio lavoro.

Ma la realtà va descritta in modo chiaro, senza giri di parole.

La proposta di aprire ai volontari è una proposta da pro-loco di quart'ordine e truffaldina. Una proposta che ancora una volta misura la considerazione in cui vengono tenuti i professionisti dei Beni Culturali in Italia: nulla.
Abbiamo volutamente scritto Beni Culturali con le lettere maiuscole: almeno per noi (e, credo, per voi che leggete) rimarranno sempre dei giganti.

Modificato da Vincenzo
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Quello di Vincenzo è un grido di dolore che non mi lascia indifferente.

Probabilmente la proposta che Vincenzo contrasta è il frutto del solito postmodernismo, dove Tex Willer, Kit Carson e Mefisto valgono come Fidia, Lisippo e Prassitele e vanno trattati allo stesso modo.

L'omologazione totale che stiamo subendo esclude ogni differenza (non sto facendo nè voglio fare un discorso elitario), parlo solo di una notte dove tutte le vacche diventano nere.

E non sto certo difendendo l'accademia contro il volontariato o il "dilettantismo": io sono la migliore prova della sua probabile inefficienza.

Al liceo classico avevo istituito (per me) la settimana corta (nel senso che marinavo la scuola almeno una volta a settimana): sarà stato per questo che mi sono diplomato con 60/60 (stiamo parlando del 77 quando la votazione si esprimeva in sessantesimi);

All'università non ci sono mai andato (ad eccezione del corso dove ho chiesto la tesi): sarà stato per questo che mi sono laureato con la media del trenta e la dignità di pubblicazione.

Insomma, mi ritengo un autodidatta e vi assicuro che non sono un genio.

E da umile autodidatta penso che la regola aurea sia questa: la persona giusta al posto giusto.

Ma è solo una opinione

Saluti

Polemarco

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Grandissimo Polemarco!

E' incredibile che abbiamo svolto lo stesso percorso!

Anche io settimana corta(sabato o lunedì fissi), stessi risultati.

E ugualmente all'università! Medesimi risultati!

Solo una precisazione: non è mio il post segnalato(cioè crato da me), ma la paternità spetta a un collega.
Giusto dare il merito a chi ha prodotto tale documento!

Modificato da Vincenzo
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Vincenzo,

Attenzione a non assumere posizioni troppo radicali.

Alla fine, trattate: tanti volontari, tanti nuovi "professionisti" a gestirli.

In Polonia, durante l'invasione nazista, si narra (ma sembra che sia una leggenda) che un reggimento di cavalleria fece una carica suicida contro i carri armati tedeschi;

Meglio darsi alla macchia,ogni settimana far fuori una dozzina di tedeschi e mangiarsi un cavallo.

Si resta in vita più a lungo e si ottiene un qualche risultato.

E' l'etica della responsabilità (Weber)

Ma, come sempre, è una opinione

Polemarco

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Non mi reputo un "saggio" o "sapiente" nemmen'io.

né tanto meno un accademico.

quanto all'autodidatta, in un certo senso, e per certi versi, nel mio lavoro lo sono.

tuttavia il mio lavoro lo faccio bene, e lo dico con orgoglio ma senza presunzione.

sono concorde con l'ottica della persona giusta al posto giusto.

ma, ritengo, che questa protesta sia rischiosa, pur se del tutto legittima.

rischiosa perché è sbagliato l'ambito e l'occasione in cui viene mossa. un'occasione in cui il volontario può essere la persona giusta al posto giusto per l'occasione giusta.

ma la notte dei musei è, appunto, un'occasione e non una quotidianità.

si vuole cercare lo spazio visivo? il clamore mediatico? il megafono per una protesta legittima? ok, allora ci sta, ma attenzione.

davvero il rischio è quello di assalire i carri armati a cavallo!

il mio è solo un umile pensiero, non voglio entrare in polemica con nessuno!

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Riporto lettera CIA:

La Confederazione Italiana Archeologi manifesta la propria profonda preoccupazione per l’ipotesi, avanzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di aprire musei e monumenti con i volontari in occasione della prossima Notte dei Musei.

“E’ inaccettabile – afferma il presidente Alessandro Pintucci – che il MiBAC possa anche solo immaginare di compensare l’ormai annosa carenza di personale interno con l’utilizzo di volontari, possibilmente studenti o laureati del settore archeologico e storico-artistico. Se queste sono le premesse, il messaggio che arriva dal nuovo Governo non è certo positivo nei confronti delle migliaia di professionisti del settore dei beni culturali, che versano in gravissime condizioni economiche e sociali, vittime anche della crisi che sta attanagliando il paese.”

“Non vorremmo – prosegue il presidente Pintucci – che la scelta dell’On. Borletti Buitoni come sottosegretario servisse a trasformare il Mibac in una grande associazione di volontariato. L’onorevole oggi ricopre un ruolo che le impone di tutelare e rappresentare le istanze di tutto il mondo della Cultura italiana, per primi i lavoratori del Ministero e i professionisti del settore. ”

La Confederazione Italiana Archeologi ritiene necessario un intervento urgente del nuovo ministro Bray,che ha dimostrato grande sensibilità e serietà partecipando alla manifestazione degli storici dell’arte a L’Aquila. Ci aspettiamo dal ministro una presa di posizione netta nel rispetto della professionalità degli operatori del mondo della Cultura, che da decenni sono in attesa di un riconoscimento normativo della propria professionalità e del proprio ruolo.

La Confederazione Italiana Archeologi, nell’auspicio di avviare una fruttuosa collaborazione con il MiBAC, avanza la richiesta di un incontro col Ministro Bray al fine di portare il proprio contributo di idee e proposte per il miglioramento delle realtà lavorative e sociali degli archeologi italiani.

Anche noi ci prepariamo alla nostra battaglia...

Magari la Confederazione Archeologi chieda che vengano usate queste persone:

http://www.lastampa.it/2013/05/10/italia/cronache/assenteismo-e-appalti-irregolari-raffica-di-denunce-al-bellini-di-catania-JRnkrfTfgrOLlWuBnIUhoJ/pagina.html

post-7971-0-54058200-1368193155_thumb.jp

Modificato da cancun175
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Caro Vincenzo, hai tutta la mia solidarietà, ma credo che si dovrebbe aprire una discussione ad hoc per questa problematica. Rischiamo di dimenticarci perchè è nata "questa" discussione. Non te lo dice uno che se ne frega del tuo problema...anzi. Mio figlio si è laureato come te con 110 e lode con una tesi sperimentale in numismatica da poco più di 2 anni, e per sopravvivere, dopo solo 2 settimane dalla laurea, si è fatto le valigie ed è partito per l'Inghilterra. Non chiedermi se sono contento...

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Se lo scopo di anni di studi specialistici finisce per essere la rivendicazione del diritto esclusivo di fare l'usciere... decisamente nella nostra gestione della cultura c'è qualcosa che non quadra.

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Altro comunicato ufficiale del CNI:

La Confederazione Italiana Archeologi accoglie con sconcerto le dichiarazioni dell'On. Borletti Buitoni, sottosegretario al Mibac, in risposta alla preoccupazione espressa da associazioni professionali e forze politiche sulla proposta di utilizzare volontari al posto di professionisti nell'apertura dei musei e delle aree archeologiche.

“Ci saremmo aspettati –commenta Alessandro Pintucci, presidente dell'associazione – la classica promessa di impegnarsi a trovare fondi per risolvere i problemi del Ministero,invece l'On. Borletti Buitoni, ritiene normale e accettabile che in questa fase la situazione del Mibac si affronti non investendo nella qualità e nell'occupazione, leitmotiv di tutte le forze politiche in campagna elettorale,ma utilizzando personale volontario, di cui nessuno ha valutato la preparazione né le capacità e che spesso rappresenta lo scalino più basso del precariato nel nostro mondo.”

“Servirebbero nuove assunzioni al Mibac, – continua Pintucci - investimenti in grado di portarelavoro e qualità nel Ministero, svecchiando e rimpinguando il personale, invece si preferisce trasformare le associazioni di volontariato in una specie di agenzie di collocamento ad maiora.

La Confederazione Italiana Archeologi si oppone fermamente al tentativo di approfittare della crisi economica per far entrare le associazioni di volontariato, che usufruiscono anche di notevoli sovvenzioni pubbliche, nella gestione dei Beni Culturali dello Stato.

Ci appelliamo al Ministro Bray perché intervenga e chiarisca definitivamente la questione.”

Aggiungo io:
Un accordo? No grazie!
Non si fanno accordi fra uomini e leoni!

Modificato da Vincenzo
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Capisco e condivido anche determinate istanze. Ma lo stesso si dovrebbe dire per le varie croci bianca, verde, gialla, etc. che (permettetemelo) sono anche più importanti! Eppure il nostro paese non lo fa! Scordiamocelo proprio! Senza i volontari delle pubbliche assistenze saremmo nella...

Mi sembra, però, che stiamo andando completamente off topic (anche il mio intervento lo è e me ne scuso).

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Caro Vincenzo, hai tutta la mia solidarietà, ma credo che si dovrebbe aprire una discussione ad hoc per questa problematica. Rischiamo di dimenticarci perchè è nata "questa" discussione. Non te lo dice uno che se ne frega del tuo problema...anzi. Mio figlio si è laureato come te con 110 e lode con una tesi sperimentale in numismatica da poco più di 2 anni, e per sopravvivere, dopo solo 2 settimane dalla laurea, si è fatto le valigie ed è partito per l'Inghilterra. Non chiedermi se sono contento...

Concordo che si tratta di una importante tematica che andrebbe discussa separatamente e in appropriata sede, anche per non intasare la presente discussione sul "Documento programmatico", che ha una sua finalità e cioè sul ruolo del collezionismo privato nel contesto legislativo nazionale.

Desidero rilevare che la tematica sollevata da Vincenzo sicuramente è importante e merita il massimo rispetto. Investe lo stesso ruolo che dovrebbe assumere il MiBAC per la tutela del proprio immenso patrimonio artistico e archeologico (del quale la Numismatica costituisce una sua parte non proprio trascurabile).

Il vero problema è al solito molto a monte, sia politico sia economico. Qui si tratta di stabilire una volta per tutte se si vuole veramente investire nella cultura e nel potenziamento della ricerca e tutela, nel nostro caso specifico, dei beni archeologici e numismatici.

Il costante ricorso a semplici "volontari" è sempre una comoda scorciatoia che non risolve mai una seria e valida gestione dei beni culturali. Può risolvere determinate e particolari situazioni, ma non il problema a monte.

Un solo esempio, per rimanere nella specificità dell'argomento numismatico, è la solita e vecchia storia dell'emersione delle immense collezioni di monete nei musei italiani.

Un paese serio e moderno sicuramente investirebbe molto di più, come fa ad esempio la Francia, a far lavorare i vari professionisti per la loro tutela e la pubblicazione attraverso apposite collane.

Un solo esempio, il Museo Nazionale Romano ha alle proprie dipendenze uno staff formato in tutto da tre persone, compresa la direttrice responsabile. La collezione numismatica, che comprende la famosa collezione Reale di V.E. III, ma anche altri fondi e numerosi ripostigli, ammonta a quasi un milione di esemplari. Il lavoro è tanto e arrivano numerose richieste di studiosi, anche dall'estero, per visionare determinati materiali. Lo staff è veramente ridotto ai minimi termini e non esiste nemmeno un proprio gabinetto fotografico.

Il materiale illustrato nella collana online del Bollettino di Numismatica - Materiali on line su determinati settori della collezione Reale (disponibile nel Portale Numismatico dello Stato) è stato fotografato all'esterno, a cura del Poligrafico di Stato e la stessa direttrice da tempo cerca di fare assumere una quarta persona, ovviamente con adeguata formazione universitaria, per alleviare un pochino l'immenso lavoro, ma anche per riuscire a fotografare in proprio. Per scelta non è favorevole a interventi fotografici da parte di persone esterne e prive di specifica competenza, anche per ovvie ragioni di sicurezza.

Nessun problema invece ad aprire a consultazioni da parte di studiosi privati, con collaborazioni specifiche che possano concretizzarsi in pubblicazioni di buona caratura scientifica. Questa è una normale collaborazione tra privato e pubblico, come avviene in tutto il mondo.

Quello che veramente è triste è la grande trascuratezza a livello politico verso la gestione dei beni culturali statali (e pure comunali), che dovrebbe essere imprintata anche a criteri di meritocrazia, ma qui il discorso diventa troppo ampio e complesso per essere trattato con poche righe in questa sede.

Non si tratta solo di stringere le cinghia per la nota crisi economica, ma anche e soprattutto di ripensare il ruolo stesso del MiBAC e ridistribuire meglio le risorse, investendo anche sui giovani.

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Potrei annoiarvi ancora con la mia posizione a riguardo ma credo che acraf mi abbia tolto completamente le parole di bocca.

Non è tanto l'iniziativa intrapresa in questo caso ma è l'ennesimo esempio di come chi ha studiato per fare quello (e per studiato intendo che lo vuole fare come professione PRIMARIA) si senta ancora una volta "invisibile", inesistente...

Tutte le associazioni di volontariato esistenti, che io sappia, non tendono a sostituire i professionisti ma collaborano, la CRI, non sostituisce gli infermieri italiani ma collaborano insieme.

L'unico caso nel quale è difficile collaborare è quello dove il lavoro è anche un divertimento, è passione, come può essere l'archeologia o la numismatica: l'unico servizio al Tg (al tempo che guardavo la TV, ancora) che passarono a riguardo faceva vedere l'archeologia come una passione, uno "sport" da sabato pomeriggio, lo sfogo del dentista (perdonatemi l'associazione ma ricordo proprio l'intervista ad uno che svolgeva questa professione) il Week End...no, non è questo che deve fare lo stato italiano per la sua cultura.

I primi vogliono giustamente guadagnare per ciò che hanno studiato, i secondi vogliono divertirsi (e a me piace che la mia professione sia anche divertimento per altri), la soluzione più lampante sarebbe far divertire i secondi pagando i primi...ma siamo ancora lontano da queste difficili concezioni. Contenti tutti e due e nessun "morto".

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AVVISO DI MODERAZIONE.

Ho eliminato alcuni messaggi che contenevano toni inaccettabilmente violenti e minacce esplicite ad altri utenti. Sia chiaro che nessun altro messaggio dello stesso tenore sarà tollerato. Ultimo avvertimento.

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Da sempre interessato ad un serio discorso tra collezionismo numismatico e istituzioni, mi è inspiegabilmente sfuggita questa discussione!

Ho incontrato Michele Cappellari a Verona ed abbiamo avuto uno scambio amichevole di pareri sull'argomento. A casa ho poi recuperato il tempo perduto leggendo documento e discussione.

Brevemente alcune riflessioni (anche se tardive, e me ne scuso):

Documento equilibrato e con ottime prospettive di sviluppo per un confronto continuativo con il MIBAC. Mi congratulo! Forse smusserei qualche espressione un po' troppo "giurisprudenziale" per renderlo più semplice e comprensibile all'insieme dei collezionisti che credo possano, comunque, condividerne tranquillamente gli aspetti costitutivi.

Ovviamente la democrazia esige ci siano dei "rappresentanti" e Michele rappresenta (da Presidente) un'associazione (la NIA); forse altre voci, quantunque autorevoli, meriterebbero una qualche investitura ufficiale, anche se quello dei proponenti mi sembra un "Panel" ben assortito.

Relativamente alla diatriba tra volontari e "addetti ai lavori" (che sentono la proposta dei primi come un rischio per la loro professione): Polemarco (ignorato al riguardo) ha espresso magnificamente un modo intelligente di comporre il dissidio: "Alla fine, trattate: tanti volontari, tanti nuovi "professionisti" a gestirli." Se partiranno lavori di collaborazione tra ambito pubblico e volontari-collezionisti, non potranno che richiedere Professionisti formati a coordinare il tutto. Anzi, sarà di incentivo ai progetti poter lavorare molto ("i volontari") con relativamente poca spesa (i "professionisti"), ma questi ultimi, da soli, non potranno far molto e qualsiasi iniziativa basata esclusivamente su di loro è destinata ad essere rigettata (non risultando efficiente - a scanso di equivoci: perché il lavoro svolto da poche persone, ancorché capaci, è minore di quello svolto da un numero maggiore ... e allo stesso prezzo). :)

Modificato da Giov60
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