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Il Thesaurus di Sora


fedafa

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Nella giornata di ieri, complice il maltempo, ho deciso di tornare a visitare il Museo della Media Valle del Liri di Sora.

Bisogna ammettere che i reperti al suo interno non sono di certo molti, ma quei pochi, sono ben esposti e meritevoli di una visita.

In particolare all'interno del museo è esposto il reperto a mio avviso più interessante come da titolo della discussione, cioè il Thesaurus di Sora datato al II sec. a. C.

Si tratta in pratica di un contenitore per le offerte posizionato all'ingresso del tempio (ora sede della cattedrale). Il corpo era costituito da tre blocchi in pietra scavati. I due corpi superiori, una volta uniti, lasciavano un foro per le offerte che venivano inserite dall'alto e che andavano a cadere nel terzo blocco che faceva da base e che raccoglieva le monete.

Particolare ancor più interessante è la calotta in bronzo che copriva la parte superiore e che aveva dei fori (simili a quelli di un moderno salvadanaio) che permetteva l'inserimento di offerte (e dal tipo di foro, solo monete).

Qui l'immagine del Thesaurus ed il link da cui è stata tratta e da dove è possibile reperire qualche notizia ulteriore anche sulle iscrizioni presenti sulla calotta bronzea.

post-1880-0-58217000-1358153336_thumb.jp

http://www.menteantica.it/am/itinerari/paesi/533-torna-a-casa-la-calotta-bronzea-del-thesaurus-di-sora

Nell'esposizione erano assenti le monete rinvenute in esso (poi spiegherò il motivo...) che però sono indicate nella guida del museo.

Si trattava di 50 monete databili tra il 211 a. C. e la metà del I secolo d. C. (datazione riportata nella guida)

3 Assi con Giano/Prora del 211 a. C.

1 denario di Lucius Licinius, Cneus Domitius e Caius Pomponius del 118 a. C.

1/2 asse di Pompeo Magno del 45-44 a. C.

2 assi con nome divus Julius (teste Ottavio e Cesare) del 41-40 a. C.

2 assi con nome divus Julius (testa Ottavio e corona d'alloro)

18 assi dei triumviri monetali d'Augusto, Caius Cassius Celer (16 a.C.), Caius Gallicus Lupercus (16 a.C.), Cneus Piso Cn. F. (15 a.C.), Lucius Naevius Surdinus (15 a.C.), Caius Plotius Rufus (15 a.C.), Publius Lurius Agrippa (7 a. C.), Marcus Maecilius Tullus (7 a.C.), Marcus Salvius Otho (7 a. C.).

1 asse con nome Tiberio (10-11 d. C.)

2 assi di Augusto zecca di Roma (10-11 d.C.)

1 asse di Tiberio (16 d. C.)

2 assi di Tiberio (22-23 d. C.)

2 assi con l'effige di Druso (22-23 d.C)

8 assi con altare della Providentia (31-37 d. C.)

1 asse con Aquila (fine regno Tiberio)

1 asse di Caligola con Vesta (37-38 d. C)

1 asse con Germanico (37-38 d. C.)

1 asse con effige di Germanico (emissione non datata di Caligola)

2 monete in bronzo di età repubblicana

Dove sono oggi le monete???

Cito testualmente la nota della guida:

Fino agli anni '90 le monete erano all'interno dei magazzini della Soprintendenza archeologica del Lazio nei pressi del tempio di Ercole a Tivoli, dove sono state viste e studiate. Chi scrive ha tentato di rintracciarle, purtroppo senza fortuna, recandosi nei magazzini.

Per approfondimenti F. Catalli-J. Scheid, Le thesaurus de Sora, in Revue Numismatique, VI serie, tomo XXXVI, 1994, pagg. 55-65. Qui il link:

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1994_num_6_36_1997?luceneQuery=%28%2B%28content%3Athesaurus+title%3Athesaurus^2.0+fullContent%3Athesaurus^100.0+fullTitle%3Athesaurus^140.0+summary%3Athesaurus+authors%3Athesaurus^5.0+illustrations%3Athesaurus^4.0+bibrefs%3Athesaurus^4.0+toctitles%3Athesaurus^4.0+toctitles1%3Athesaurus^3.0+toctitles2%3Athesaurus^2.0+toctitles3%3Athesaurus%29+%2B%28content%3Asora+title%3Asora^2.0+fullContent%3Asora^100.0+fullTitle%3Asora^140.0+summary%3Asora+authors%3Asora^5.0+illustrations%3Asora^4.0+bibrefs%3Asora^4.0+toctitles%3Asora^4.0+toctitles1%3Asora^3.0+toctitles2%3Asora^2.0+toctitles3%3Asora%29%29+AND+%28+%2Baccess_right%3A%28free%29+%29&words=thesaurus&words=100&words=140&words=sora&words=free

E' la prima volta che scrivo in questa sezione :P, se i curatori ritengono che la discussione sia più attinente all'archeologia possono liberamente spostarla.

Modificato da fedafa
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Salve Fedafa.

Ti ringrazio per aver aperto questa interessante discussione. Per me, credo che potrebbe tranquillamente rimanere, dato che la questione che si apre riguarda anche di alcune monete di epoca repubblicana. Al di là del "mistero" delle offerte non più rintracciabili, si potrebbe continuare ad illustrare, a livello tipologico, le diverse monete da te riportate. Il tema offre, comunque, buoni spunti di ricerca. ;)

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Ti ringrazio @@Caio Ottavio.

Ignoro totalmente questo tipo di monetazione, ma ho pensato di far cosa gradita postando questo reperto che forse, vista l'affluenza al museo di ieri, meritava di essere un po pubblicizzato :).

Per le monete "smarrite" non vorrei essere pessimista. Magari sono da qualche parte del magazzino in attesa di essere "riscoperte".

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Hai avuto un'ottima idea a postare queste tematiche, Fedafa. :)

Anche se non è la tua monetazione, questa, comunque hai lasciato un buon contributo lanciando degli spunti deliziosi. La mia idea era quella di partire dalla tua discussione per descrivere un po' le tipologie monetarie, almeno repubblicane, poi passeremo, con ordine, anche a quelle imperiali, per approfondire l'argomento almeno dal punto di vista numismatico. Non volevo fare alcuna congettura sulle monete momentaneamente smarrite: sicuramente non avevo intenzione di trasmettere sentimenti pessimistici al riguardo, anzi, spero vivamente che vengano ritrovate e messe a disposizione degli studiosi e non solo. Inizio io illustrando il denario di L. Pomponius del 118 a.C.

Innanzi tutto, eccone la descrizione:

Gentes: Pomponia, Licinia et Domitia.

D/ Testa di Roma elmata a destra. Dietro, il segno del valore X. Intorno, L. POMPONI CN F. con N e F legate.

R/ Guerriero gallico nudo su cocchio da guerra. Regge uno scudo, un carnyx e le redini con la sinistra, mentre brandisce una lancia con la larga punta fogliata con la destra. In esergo, L. LIC. CN. DOM.

Riferimenti bibliografici: Crawford 282/4; Sydenham 522; Babelon, Pomponia 7.

Zecca: Narbona, in Gallia.

Nominale: Denario serrato in AR.

Datazione: 118 a.C.

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(Ex Andrew McCabe collection).

Riguardo questo denario, possiamo notare alcuni particolari riguardo la sua storia e quella delle vicende di Roma all'epoca. Infatti, proprio nel 118 a.C., quando fu coniata la nostra moneta, Cneo Domizio Enobarbo, uno dei magistrati incaricati di questa emissione, ex console nel 122 a.C., fondò una colonia nella provincia romana della Gallia Narbonense, chiamandola Narbo Martius. Il suo nome deriva da Narbo, ovvero il nome latino del fiume che scorreva nei pressi, e Martius con un evidente riferimento al dio della guerra Marte, protettore della nuova città in cui si insediarono anche alcuni veterani delle legioni. Ancora Giulio Cesare, nel 45 a.C., vi insediò nuovi veterani, incrementando, così, il numero dei suoi abitanti. Per collegare più facilmente la nuova colonia con l'Italia, Gneo Domizio Enobarbo ordinò la costruzione di una strada che prese il suo nome, la Via Domizia, che collega le Alpi alla valle del Rodano, arrivando fino ai Pirenei. Questa via, costruita inizialmente per scopi militari, fornì un forte stimolo per lo sviluppo dell'economia, e agevolò gli scambi commerciali della provincia con Roma e la Spagna.

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Un tratto della Via Domizia nei pressi di Narbona, oggi Narbonne.

Anticamente si credeva che al R/ fosse rappresentato non un guerriero gallico, bensì Marte stesso. Purtroppo, oggi questa interpretazione iconica non regge più, data la presenza del carnyx, uno strumento a fiato di origine celtica la cui funzione era quella di trasmettere gli ordini in battaglia, principalmente.

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Ricostruzioni moderne delle sommità zoomorfe di due carnyx celtici. Keltenmuseum in Hallein ( Salzburg ).

Da segnalare anche una variante di questo denario, più rara, che presenta al R/, in esergo, la D di DOM. retrograda. Per ulteriori approfondimenti, comprese le figure di quest'ultimo particolare, rimando al link dei nostri Cataloghi: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G287/1

Modificato da Caio Ottavio
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post-7204-0-18642500-1358208696_thumb.pn

Il lavoro è meglio reperibile al seguente link:

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1994_num_6_36_1997

Una tristezza la testimonianza che il materiale recuperato non è stato più rintracciato nei depositi della soprintendenza. Scriverò a Catalli per denunciargli la situazione.

La solita storia........

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Non siamo troppo pessimisti. Il fatto che non sia stato rintracciato non vuol dire che sia necessariamente sparito. Mi viene in mente il ripostiglio di Vetulonia (di cui si é parlato in qualche discussione nelle Preromane): ritrovato nel 1868, e custodito nel medagliere di Firenze. Ricercato invano (più volte...) nello stesso medagliere dal Pautasso, per conto del Furtwaengler, ed infine dichiarato "scomparso". E quindi ritrovato, nello stesso medagliere, dalla Cristofani Martelli...

(giusto una postilla, per chi non conoscesse i lavori del Pautasso: era una forza della natura nello spulciare medaglieri e magazzini, ed il suo corpus delle celtiche padane rimarrà li' a dimostrarlo ancora per un bel po' di anni. E mi viene anche da pensare (forse malignamente) che proprio per queste sue "doti" il Furtwaengler, che stava lavorando sul tesoro di Auriol, gli chiese "à maintes reprises" di cercare il ripostiglio di Volterra nei magazzini di Firenze, sconvolti dopo la piena dell'Arno. Pautasso non ci riusci'. Pero' poi il ripostiglio é risaltato fuori. Forse c'é la speranza che risaltino fuori anche le monete di Sora :) )

Modificato da g.aulisio
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Awards

Ringrazio @@Caio Ottavio, @@acraf e @g.aulisio per i contributi.

Leggendo l'articolo a firma Catalli/Scheid ho trovato la risposta ad una cosa che mi aveva incuriosito, cioè il fatto di trovare all'interno del Thesaurus monete coniate in un ampio lasso di tempo. Se il Thesaurus non fosse stato mai aperto per prelevare le offerte, farebbe pensare al popolo di Sora come ad una popolazione abbastanza di "manica stretta" (qualche mio concittadino confermerebbe questa teoria :p). Se invece si considera il prelievo regolare delle offerte, si può dedurre che all'epoca di Caligola circolassero ancora degli assi repubblicani tipo Giano/Prora. Dico bene?

Per le monete. Non oso immaginare la quantità di reperti che si trovino in questi magazzini quindi credo sia facile che qualcosa sia complicato da ritrovare a distanza di anni. L'esempio di g.aulisio lo dimostra ampiamente. Poi magari dall'uscita della guida del museo (datata 2009) ad oggi qualcosa potrebbe essere cambiato.

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Non siamo troppo pessimisti. Il fatto che non sia stato rintracciato non vuol dire che sia necessariamente sparito. Mi viene in mente il ripostiglio di Vetulonia (di cui si é parlato in qualche discussione nelle Preromane): ritrovato nel 1868, e custodito nel medagliere di Firenze. Ricercato invano (più volte...) nello stesso medagliere dal Pautasso, per conto del Furtwaengler, ed infine dichiarato "scomparso". E quindi ritrovato, nello stesso medagliere, dalla Cristofani Martelli...

(giusto una postilla, per chi non conoscesse i lavori del Pautasso: era una forza della natura nello spulciare medaglieri e magazzini, ed il suo corpus delle celtiche padane rimarrà li' a dimostrarlo ancora per un bel po' di anni. E mi viene anche da pensare (forse malignamente) che proprio per queste sue "doti" il Furtwaengler, che stava lavorando sul tesoro di Auriol, gli chiese "à maintes reprises" di cercare il ripostiglio di Volterra nei magazzini di Firenze, sconvolti dopo la piena dell'Arno. Pautasso non ci riusci'. Pero' poi il ripostiglio é risaltato fuori. Forse c'é la speranza che risaltino fuori anche le monete di Sora :) )

Mi ha risposto Catalli, sempre molto gentile:

Purtroppo anche io ho cercato invano di rintracciare le monete nel Tempio di Ercole a Tivoli. In realtà io riconsegnai le monete direttamente alla dott.ssa XXXX XXXXX nel suo ufficio in piazza delle Finanze quando la Soprintendenza Archeologica del Lazio era in quella sede. Dopo non ne so più nulla tanto che per l'articolo con Scheid utilizzai le vecche foto fatte all'epoca della mia schedatura.

Ho omesso il nome della funzionaria per ovvii motivi di riservatezza. Comunque è possibile che le monete (di non grande valore intrinseco ma piuttosto storico) possano saltare fuori a una indagine più approfondita. Molto opportunio il riferimento al ripostiglio di Volterra (per certi versi più importante). In ogni caso i depositi delle Soprintendenze dovrebbero essere un bel casino, sia per la quantità del materiale non sempre classificato sia per le note ristrettezze di spazio e di soldi.....

Speriamo bene.

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Un sentito grazie ad Acraf per aver condiviso con noi la risposta del Dott. Catalli. Sicuramente un passo in avanti, per noi, a livello informativo. Sono d'accordo con voi: le monete di questo ripostiglio rispunteranno da qualche deposito, anche perchè non si tratta di un ritrovamento quantitativamente molto grande e quindi è facile che questi piccoli pezzi di storia vadano smarriti presso le Soprintendenze stesse.

Intanto possiamo continuare con l'idea che avevo lanciato. Che ne pensate? :)

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Scusami, ma non ho capito bene la tua idea, partendo dallo spunto del tesoro di Sora.

Si può divagare in tante direzioni, ma a questo punto sarebbe opportuno chiudere questa discussione (in materia del tesoro di Sora credo che sia detto tutto) e aprire altre su tematiche più specifiche.

Giusto?

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  • 2 settimane dopo...

Hi.

Thank you for the clarification, Ahala: it is really a nice piece, well done, although now no longer part of your collection. I wrote, however, under the illustration in my post: I hope this makes you pleasure. ;)

Modificato da Caio Ottavio
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  • 10 anni dopo...
Supporter

Storia interessante assai, che non conoscevo.

Quindi... novità su quelle monete? 

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18 ore fa, sdy82 dice:

Quindi... novità su quelle monete? 

Perdonami, non ho capito. In che senso?

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Supporter
17 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Perdonami, non ho capito. In che senso?

 

Volevo sapere se, a distanza di 10 anni circa dall'apertura della discussione, ci fossero degli aggiornamenti sul reperimento del tesoretto. È ancora  indisponibile, depositato magari nei meandri di qualche magazzino?

Scusa se sono stato troppo sibillino.

Grazie e buon weekend!

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Supporter

Chiediamo a @fedafa, @Caio OttavioOttavio e @g.aulisio.

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Il 7/10/2023 alle 11:02, sdy82 dice:

Volevo sapere se, a distanza di 10 anni circa dall'apertura della discussione, ci fossero degli aggiornamenti sul reperimento del tesoretto. È ancora  indisponibile, depositato magari nei meandri di qualche magazzino?

Non vorrei essere pessimista,  ma dalla trascuratezza. .. (dei responsabili/curatori se ce ne sono ..?),  ..si passa direttamente a pensare alla furbizia dolosa.  Trovo inconcepibile in un contesto museale la scomparsa delle monete,  ..non sanno dove sono state riposte in magazzino....??  Ma scherziamo.. ??    

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13 ore fa, sdy82 dice:

Chiediamo a @fedafa, @Caio OttavioOttavio e @g.aulisio.

 

Non sono più andato al museo ma dubito le monete siano tornate. Allo stesso tempo però sono certo che le monete si trovino ancora in qualche magazzino ma sono passati anni. Probabilmente nel tempo sono cambiati gli attori e di conseguenza non si è fatto nulla o non si riesce a trovarle. Non sarei però così pessimista. La lentezza e la burocrazia nel settore sicuramente non aiutano ma io sono certo che le monete sono da qualche parte depositate e prima o poi verranno fuori. 

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Supporter
1 ora fa, fedafa dice:

Non sarei però così pessimista.

Buongiorno e grazie della risposta. Scrivevi così anche 10 anni fa e più, purtroppo. Se andiamo avanti così, di decade in decade, non è più questione di pessimismo. Non posso biasimare per nulla @PostOffice per il tono del suo ultimo messaggio.

Comunque... ad maiora!

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