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Legislazione


Risposte migliori

Vorrei avere qualche informazione in merito alla legislazione, in poche

parole qui in italia si possono collezionare/acquistare monete romane?

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In poche parole Walter? Difficile farlo, la questione si sta trascinando da decenni, diciamo che le monete possono essere raccolte e collezionate purchè non presentino un rilevante valore storico e/o archeologico. In quel caso ne viene disposto il sequestro da parte delle autorità competenti perchè in base a una legge dell' 1-6-1939 lo Stato e i Beni Culturali ne rivendicano la proprietà.Per l'incauto possessore scatta la denuncia per detenzione illegale di materiale archeologico.

Fin qui, se possiedi una moneta di eccezionale rarità e valore, un patrimonio artistico comune che dovrebbe essere esposto in un museo, passi... Il problema sorge dal fatto che spessissimo questa legge viene male interpretata, moltissimi sono stati i sequestri indiscriminati di monete vecchie non solo di secoli ma anche di poche decine d'anni. Per assurdo se si vuole seguire marchianamente e alla lettera il testo della legge si potrebbero sequestrare (è avvenuto) monete del Regno, anche coniate in milioni di esemplari. E' vero che il più delle volte il Magistrato, dopo averne appurato la scarsa importanza storico - archeologica, dispone il dissequestro, ma intanto chi ne fa le spese è sempre il collezionista o il rivenditore. Come vedi, molte parole. ;)

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  • 3 settimane dopo...

Per quale motivo noi italiani dobbiamo trincerarsi dietro "l'ipocrisia" ?

Scusate le parole forti, ma come non arrabbiarsi quando si vedono e si sentono certi comportamenti.

C'è gente che sugli oggetti "antichi" ( anche al di sotto dei 50 anni ) ne fa un lavoro soggetto a "Lucro".

Non c'è mercatino dove non ci siano grammofoni degli anni '30 o dischi in vinile di Rabagliati....tutta roba che andrebbe sequestrata dallo stato italiano , grande estimatore dei "beni storici" del nostro paese.

Capace solo di sequestrare roba che poi non è in grado di gestire, ne' di conservare ( basta guardare i magazzini di tutti i musei e delle sopraintendenze ...o solo gli edifici di sicuro pregio archeologico ).

Chi invece acquista , cerca, e colleziona oggetti "storici" ( piu' vecchi di 50 anni ) è equiparato ad un ladro che si aggira furtivo tra le maglie della giustizia e nasconde nelle sue "segrete" oggetti sottratti al suo "leggittimo proprietario".

Nessun commento poi sulla DISCREZIONALITA' di chi deve applicare queste leggi miope e autolesioniste...!

Molti sequestratori "ufficiali", sono stati poi a loro volta indagati per sottrazione di beni...che avevano sottratto..a gente che aveva sottratto..... in una spirale senza fine !

Qual'è l'unica nostra SALVEZZA ? !!!...forse L'IGNORANZA.

Ad un certo punto forse ...IGNORARE il valore di una moneta,l'epoca di un "reperto", la sua "falsita'" od AUTENTICITA'...mi rende FORSE "innocente" di fronte ai morsi di queste leggi !

Attualmente infatti nel settore numismatico, si sta assistendo ad un'esplosione di FALSI talmente ben fatti che anche l'esperto puo' essere ingannato.

I denarietti romani comprati nelle bancarelle sono forse per il 90% dei falsi "d'autore"...in quanto coniati con una maestria da far invidia agli stessi antichi produttori.

INCAUTO ACQUISTO ?...di un FALSO !? :D

In ogni caso molti di questi forum dove si IDENTIFICA qualsiasi moneta ( e quindi se ne stabilisce un VALORE ) vivono sempre sul filo del rasoio, tra la legalità e l'illegalita'...si dice...e non si dice...si sa ...ma si FINGE di non sapere.

Se volete una mia opinione su tutta questa faccenda....ne ho le "scatole" piene !

...e scusate per lo sfogo ...non succedera' piu' ! :D

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  • 3 anni dopo...

ciao walter,

in Italia si possono collezionare sia monete che reperti archeologici come i vasi,gioielli ecc ecc.

L'importante è poterne dimostrare sempre la lecita provenienza,con lo scontrino o altri certificati che un qualsiasi negoziante,ce ne sono molti in Italia,può rilasciarti.

Nel caso dovessi subire un controllo non rischieresti mai l'incauto acquisto o la ricettazione,potresti subire,nella peggiore delle ipotesi, un sequestro che si concluderebbe ,sicuramente,con un dissequestro dopo qualche mese,o se sei sfortunato qualche anno.

Comunque il succo del discorso è che puoi collezionare tranquillamente monete antiche,se no non esisterebbero tutti i negozi che vendono questo genere di materiale o le diverse case d'aste sparse sul territorio italiano

saluti e auguri a tutti

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Condivido solo in parte quanto detto perchè se da un canto si vede l'inefficienza dello stato ed in particolare delle varie sopraintendenze addette alla conservzione del patrimonio storico archeologico, (per altro scarseggiano di finanziamenti e di personale per cui spesso il materiale marcisce nelle casse e nelle cantine senza che venga studiato da alcuno)

Dall'altro come cittadino Italiano che ama il proprio paese e che ritiene il più ricco di storia e di reperti storico archeologici architettonici in tutto il mondo, è angosciato dalle continue devastazioni al nostro patrimonio ( specie nuove costruzioni che rimpiazzano le antiche che vengono lasciate cadere in rovina a scopo speculativo)

Castelli mediovali che per completa assenza di manutenzione cadono in rovina perdendo preziosi affreschi (irripetibili documenti dell'epoca);

tombaroli e raccoglitori di metalli (monete e bronzi) con il metal detector non per accrescere e preservare la conoscenza della nostra storia ma per rivendere questi reperti all'estero.(facendo distruzioni irreparabili ai siti archeologici)

Incapacità assoluta da parte dei vari ministri che si sono succeduti nell'incombenza di preservare ma sopratutto di valorizzare il nostro patrimonio a scopo turistico culturale.

Mancanza di correlazione tra le varie sopraintendenze , non conoscenza di quanto esiste nelle cantine dei vari musei. pensate a quanti giovani laureati potrebbero essere assunti per portare a termine questi studi ed i soldi non verrebbero spesi inutilmente per fare aurtostrade inutili, ospedali mai aperti, etcc.etcc.(vedi striscia la notizia)

L'organizzazione di grandi mostre ed eventi culturali attira molto l'afflusso turistico con ritorno economico per lo stato!

Purtroppo sono cose già dette e ridette ma non cambia mai niente.

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Bisognerebbe che imparassimo a rifiutare le offerte di vendita a basso costo di materiale sfacciatamente puzzolente e che fossimo i primi a denunciare ciò che avviene in maniera palesemente illegale prima di lamentarci di quello che fanno o non fanno le nostre Istituzioni.

Bisognerebbe che imparassimo ad amare la proprietà pubblica prima di quella privata per essere credibili quando invochiamo un migliore accesso ai beni statali.

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Non capisco l'intervento dell'utente LUCIO perchè mi sembra che sempre sul forum si sia detto:

1) che non si devono cercare con il metal detector monete o materiale archeologico su territorio Italiano

2) che il rinvenimento casuale di detto materiale va denunciato alla sopraintendenza dei beni archeologici.

3 )non é neanche il caso di riaffermare (perché mi sembra ovvio) che l'acquisto di detto materiale da persone che affermino di averle scavate o trovate costituisce ricettazione di materiale di proprietà dello stato.e quindi penalmente perseguibile.

Come l'utente lLUCIO certamente saprà in altri stati non vige la normativa Italiana e detto materiale appartiene legalmentea chi lo trova.

Per evitare che il materiale sia di provenienza illecita, ITALIANA preferisco comprare all'estero o da case delle Aste di indubbia serietà ed onestà.

Mi si potrebbe eccepire che all'estero potrebbe esserci del materiale illecitamente scavato in Italia ma questo è impossibile da determinare e poichè la passione per le monete antiche è forse maggiore che in Italia (vedi Stati Uniti) la sotrazione illecita di materiale Italiano verso l'estero continuerebbe anche se io non comprassi più monete.

Dissento fortemente invece sul fatto che non si dovrebbero criticare le Istituzioni! Per fortuna siamo ancora una democrazia e la libertà di critica costruttiva è un diritto oltre che un dovere nel vano tentativo di cercare di migliorare il malfunzionamento dell'apparato burocratico statale.

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...... ma sopratutto non capisco a chi si riferisca Lucio guando fa certe affermazioni:

"Bisognerebbe che imparassimo a rifiutare le offerte di vendita a basso costo di materiale sfacciatamente puzzolente e che fossimo i primi a denunciare ciò che avviene in maniera palesemente illegale prima di lamentarci di quello che fanno o non fanno le nostre Istituzioni. "

Dai suoi interventi passati si intuisce che il medesimo signore/a non condivida la vendita di monete antiche, però dovrebbe anche capire che non tutto è "puzzolente" come lei afferma, ci sono commercianti onesti che fanno il loro lavoro altrettanto onestamente,dal tono del suo intervento sembra quasi che abbia avuto a che fare con gentaglia,nel senzo che è a conoscenza di giri poco "profumati", per intenderci, mi piacerebbe sapere quanti ne ha denunciati B)

saluti e buon inizio anno.......a tutti

Modificato da mirkoct
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Ho smesso di fare le tacche molti anni fa :D .

Ma non ho smesso di pensare che il commercio clandestino non è fatto solo da pochi venditori disonesti, ma anche di tanti acquirenti che non si preoccupano del danno che fanno accettando materiale di provenienza illegale (che come ho più volte cercato di spiegare è una percentuale enorme di ciò che circola, decisamente superiore al 99%).

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Il 100% delle monete in commercio sono illegali?? da dove hai preso questa informazione totalmente falsa?? Quindi tutti i commercianti sono ricettatori! io starei attento prima di fare simili affermazioni, lesive dell'onorabilità delle persone. Non escludo che quello che dici possa essere penalmente rilevante. Ma soprattutto è grave la disinformazione che quotidianamente diffondi nel forum facendo affermazioni simili.

Caius

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Il 100% delle monete in commercio sono illegali?? da dove hai preso questa informazione totalmente falsa??

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Non ho mai detto questo <_< .

Dico che meno dell'1% (unopercento) del materiale greco o romano in circolazione è di provenienza legale.

Però questa esigua percentuale giustifica l'esistenza di un mercato legale.

I materiali di provenienza legittima sono pochissimi ed in linea di massima hanno la tendenza a stabilizzarsi nelle mani di collezionisti ed istituzioni che raramente rivendono (qualche volta sì, ma proprio qualche volta). Invece l'immissione di materiale clandestino sul mercato è vivacissima.

Acquistrando oggi, la probabilità di trovarsi fra le mani un oggetto archeologico di provenienza legale è nell'ordine che ho detto.

Alcuni commercianti si preoccupano di questo stato di cose, altri no. I linea di massima (salvo sempre più rari casi di dismissioni di collezioni storiche) la maggior parte di loro non ha nessun modo di accertarsi della provenienza di ciò che vende, se non pararsi la schiena documentando la legittimità dell'ultimo passaggio a monte (ma non della provenienza originaria) oppure rinunciando a commerciare materiale archeologico.

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Il 100% delle monete in commercio sono illegali?? da dove hai preso questa informazione totalmente falsa?? Quindi tutti i commercianti sono ricettatori!  io starei attento prima di fare simili affermazioni, lesive dell'onorabilità delle persone. Non escludo che quello che dici possa essere penalmente rilevante. Ma soprattutto è grave la disinformazione che quotidianamente diffondi nel forum facendo affermazioni simili.

Caius

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Condivido pienamente. Diffondere allarmismo è sempre sbagliato, soprattutto in un settore dove l'interpretazione (spesso errata) delle leggi la fa da padrona e la chiarezza che si cerca di portare non deve essere avversata da affermazioni generiche e non supportate da prove.

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Anche il paraocchi è sbagliato  :rolleyes:  .

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Non c'è dubbio, ma anche le fette di prosciutto belle spesse creano problemi....... Comunque resto della mia: il problema è una legislazione abbastanza chiara che però lascia libera interpretazione creando così confusione ed apprensione.

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. . . Non escludo che quello che dici possa essere penalmente rilevante. Ma soprattutto è grave la disinformazione che quotidianamente diffondi nel forum facendo affermazioni simili.

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Si tenta di intimidirmi.

Inquietante segnale che ci sono evidenze che non si vuol sentire.

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. . .  il problema è una legislazione abbastanza chiara che però lascia libera interpretazione creando così confusione ed apprensione.

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Boh, la situazione è quella che è e l'applicazione normativa non è certo delle migliori da parte di nessuno (come se il principale interesse di tutte le figure coinvolte -dalla prima all'ultima- fosse nello stiracchiare la norma, se non tentare di aggirarla, e non nel farla funzionare).

Il problema vero sta in una drammatica mancanza di senso civico e soprattutto nella mancanza di apprezzamento per la proprietà pubblica del bene culturale. Invece sembra quasi che lo Stato sia un concorrente nella caccia alla proprietà esclusiva del singolo oggettino e non il luogo di fruizione comune di un bene di interesse collettivo.

La norma è chiarissima nel principio: tutti i nuovi ritrovamenti effettuati dal 1909 a questa parte (e in molti casi da prima in base a norme locali) sono pubblici e non possono essere sottratti da Privati. Le normative straniere con Paesi esteri che aderiscono all'UNESCO o che hanno trattati specifici con l'Italia (praticamente tutti i Paesi del mondo) sono rispettate anche sul territorio italiano. Le collezioni formatesi in precedenza o in altro modo sono commerciabili secondo modalità previste dalla norma.

Bene, sta sotto gli occhi di tutti noi che l'enorme quantità di materiale oggi in commercio è per la massima parte costituita da rinvenimenti recenti effettuati in Italia in maniera clandestina oppure importati in Italia in violazione di trattati internazionali (quando non esportati dall'Italia clandestinamente e reimportati attraverso Paesi improbabili per simulare una provenienza pulita). Qualche volta si tratta di materiali frutto di rinvenimenti clandestini di qualche decina di anni fa (forse non più perseguibili, ma sempre di origine clandestina). Rarissime volte si tratta di quei materiali di origine legittima che la norma consente di commerciare, acquistare, possedere.

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Cortese Utente LUCIO, per rincuorarla le allego questa tabella delle monete antiche in vendita in Ebay in questo momento.

L'impero Romano ad esempio era vastissimo ed in tutto l'impero circolavano milioni di pezzi.

Può essere che parte delle monete esposte siano di provenienza Italiana, ma con percentuale sicuramente inferiore al 30%

Le ricordo che in molti stati lo scavo ed il commercio di materiale archeologico e monetale non è illegale (non si tratta quindi di provenienza illecita)

Poche monete Bizantine sono Italiane, pochissime celtiche, pochissime Romano Provinciali sono state trovate in Italia.

Mi piacerebbe che qualche persona più colta di me in campo legale ci faccia un breve Excursus sulla legislazione a proposito dello scavo e commercio di beni antichi nei vari paesi del Mondo Romano o Greco.

Le rinnovo i migliori auguri di un buon anno 2008.

post-1966-1199266577_thumb.jpg

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P.S. Con l'aoertura ai mercati dei paesi dell'Est c'è stata una vera e propria invasione di monete in specie Romane.

Pannonia, Illiria, Dacia, Tracia Etcc.

Mi piacerebbe conoscere un breve cenno sulla legislazione in questi Stati

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E' simile alla nostra. Rientra negli accordi UNESCO ed è ulteriormente coperta da trattati di collaborazione bilaterale.

Legislazioni severamente restrittive ci sono anche in Francia, in Belgio, in Grecia, in Turchia, a Cipro, in Egitto, in Tunisia, in Libia etc. etc. etc., e in altra forma anche in Svizzera, in Inghilterra e in Germania, praticamente in tutti i Paesi dai quali i materiali che si commercializzano oggi è ragionevole pensare che possano provenire.

Nessuno dalla Turchia verrà mai a chiederti indietro il pezzettino che ora hai in mano tu? E' probabile: ma la probabilità di non essere mai "beccati" non significa che la provenienza sia legittima.

Modificato da LUCIO
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Sono veramente pochi i Paesi che sfuggono a questa regola: più che altro gli Stati Uniti (che infatti sono fortissimi esportatori di materiale archeologico greco e romano, chissà come fanno :rolleyes: ), poi ci sono dei parziali "buchi" che non è certo il caso di pubblicizzare dettagliatamente :ph34r: nelle legislazioni di alcuni Paesi occidentali come Regno Unito, in parte la Germania e per uno strano aspetto la Spagna (molto severa nel tutelare il proprio patrimonio, ma un po' incerta nell'individuare quello degli altri Paesi).

Continuano ad esserci dubbi su quello che sta succedendo?

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Ah, giustro perché non venissero in mente strane idee: Yugoslavia, Paesi della ex-Yugoslavia e Romania avevano già legislazioni restrittive riconosciute in sede UNESCO prima delle rispettive guerre civili, le avevano teoricamente durante (anche se avevano ben di peggio di cui preoccuparsi, ciò non toglie che il saccheggio da parte di noi occidentali sia stato un vero e proprio sciacallaggio) e le hanno ora.

Modificato da LUCIO
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Solo una puntualizzazione:

dato che esiste una " licenza di commercio di oggetti preziosi,limitatamente a: monete antiche e moderne ed oggetti con guarnizioni,montature e/o laminature in metalli preziosi"( stò citando testualmente) che viene rilasciata dalla questura previo assenso della sovrintendenza, non vi pare che chiedere se in Italia si possa o no commerciare in monete antiche siano un pò inutile?

Se non si potesse non esisterebbe la licenza,se esiste si può.

La licenza c'è,quindi si può.PUNTO!

Detto questo,ricordiamoci che stiamo sempre parlando di monete e oggetti di provenienza certa( e questo si riferisce a qualsiasi tipo di mercanzia,non solo le monete) altrimenti scatta l'incauto acquisto,o peggio,la ricettazione.

Ricordiamoci anche che le monete e gli ogggetti legalmente presenti sul mercato sono qualche milione,e abbiamo ottenuto un bel giro di affari per i commercianti in possesso di licenza.

Ricordiamoci anche,però,che gli scavi clandestini,alimentati dalla richiesta di materiali nuovo da parte di collezionisti e commercianti e anche da istituzioni museali non sempre di comportamento cristallino,hanno fatto più danni delle cavallette nei siti archeologici. E non stò parlando della fattoria romana sconvolta da anni e anni di arature,per cui la stratigrafia è ormai andata a farsi benedire e gli oggetti ancora interrati hanno poca o punta valenza archeologica.

Stò parlando di intere necropoli e insediamenti "vergini" distrutti e fagocitati da anni di scavi illegali,complice anche l'inerzia e l'inefficienza di un'apparato pubblico che da un lato si dichiara custode e padrone di tutto l'antico patrimonio,e dall'altro non è assolutamente in grado di gestirlo con un minimo di successo.

Quindi,le posizioni da " prosciutto bello spesso" (sic!) di Lucio,sono altrettanto sbagliate delle posizioni col "Paraocchi" (sic!).

Cominciamo a comprare responsabilmente,e forse le cose potranno migliorare.

tanto per saperlo: quanti di voi chiedono la fattura o la ricevuta quando comprano?

E quanti non la chiedono nel timore che dando i propri dati si possa venir schedati in un qualsiasi database diventando a rischio di controlli?

Ma vi sembra un comportamento maturo e rsponsabile?

E' come tirasi giù le braghe e dire sono quì!

Se per caso il controllo poi ve lo fanno davvero( e ve lo fanno,prima o poi) cosa gli dite?

che la fattura non la avete voluta,ma che le avete comprate lo stesso regolarmente da un commerciante?

Se non cominciamo mai a far cambiare le cose,state tranquilli che non si otterrà mai niente

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Supporter

Concordo con Numismo, da sempre per qualsiasi moneta chiedo i documenti necessari al venditore ( tranne il farneticante certificato di lecita provenienza che non è un problema del compratore, la lecita provenienza è certa in un negozio con sede legale e se non lo è il problema è del venditore non del compratore che al massimo dovrebbe restituire quel che ha comprato salvo poi chiedere i danni al venditore ).

Sarebbe il caso che tutti i collezionisti cominciassero, tra prosciutto, salami travi ed occhiali scuri, almeno a seguire regole semplici, che a parole i commercianti di monete dovrebbero seguire.

Nella speranza :) che anche stavolta i soliti dotti medici e sapienti, come già accaduto, non se ne escano con il solito "tanto con o senza scontrini fatture, documento descrittivo le monete te le possono sequestrare",

A tali dotti chiederei se è conveniente seguire le regole oppure continuare a comprare nei mercatini......

Modificato da luigi78
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. . . Ricordiamoci anche che le monete e gli ogggetti legalmente presenti sul mercato sono qualche milione,e abbiamo ottenuto un bel giro di affari per i commercianti in possesso di licenza. . . .

297138[/snapback]

Gli oggetti greci e romani presenti sul mercato italiano (parlo di quantitaivi normalmente in vendita, senza tener conto di ciò che è stato "drenato" via dal mercato ed è entrato nella disponibilità di Collezionisti, Fondazioni o Raccolte pubbliche o comunque di soggetti caratteristicamente poco propensi a rivendere) e che sono di provenienza legittima dubito fortemente che arrivino ad essere più di qualche centinaio all'anno. :o

Tutti gli altri sono di provenienza qualche volta sfacciatamente illegale ma soprattutto quasi sempre di provenienza "boh ma vallo a dimostrare" anche se non perseguibile o non perseguita per vari motivi (alcuni di questi motivi molto buoni). Ciò non ne fa però degli oggetti di provenienza legale e la massa crescente di questa "zona grigia" sta accentuando in maniera drammatica l'afflusso sul mercato di ulteriori quantitativi decisamente clandestini (provenienti da devastazioni del Patrimonio nostro o di altri Paesi).

Per il resto sono d'accordo.

Allora come fare?

Dipende dai punti di vista: per semplicemente evitare le rogne muoversi almeno con criteri di "buona fede" (rivolgersi a commercianti ufficiali, richiedere la documentazione, etc.) oppure al contrario acquistare sempre solo oggetti del tutto non tracciabili (mi vergogno a suggerirlo, ma la verità è così).

Per cercare invece di migliorare il mondo intorno a noi bisognerebbe cercare di isolare il commercio clandestino più sfacciato -rinunciando alla tentazione dell'affarone sottobanco e denunciano noi stessi il venditore disonesto- e magari andare -soprattutto con l'aiuto delle Associazioni, dei Circoli etc.- verso forme di censimento che in qualche modo creino un pedigree e fissino delle date certe.

In ogni caso siamo al punto in cui diventa indispensabile una "rivoluzione culturale" che porti a termine il graduale spostamento che è in corso da decenni dell'amore per l'antichità da una dimensione di possesso privato ad una di fruizione pubblica.

Modificato da LUCIO
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. . . Ricordiamoci anche che le monete e gli ogggetti legalmente presenti sul mercato sono qualche milione,e abbiamo ottenuto un bel giro di affari per i commercianti in possesso di licenza. . . .

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Gli oggetti greci e romani presenti sul mercato italiano (parlo di quantitaivi normalmente in vendita, senza tener conto di ciò che è stato "drenato" via dal mercato ed è entrato nella disponibilità di Collezionisti, Fondazioni o Raccolte pubbliche o comunque di soggetti caratteristicamente poco propensi a rivendere) e che sono di provenienza legittima dubito fortemente che arrivino ad essere più di qualche centinaio all'anno. :o

Tutti gli altri sono di provenienza qualche volta sfacciatamente illegale ma soprattutto quasi sempre di provenienza "boh ma vallo a dimostrare" anche se non perseguibile o non perseguita per vari motivi (alcuni di questi motivi molto buoni). Ciò non ne fa però degli oggetti di provenienza legale e la massa crescente di questa "zona grigia" sta accentuando in maniera drammatica l'afflusso sul mercato di quantittivi decisamente clandestini.

Per il resto sono d'accordo.

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Ho l'impressione che Lei abbia un pò di confusione in mente,al riguardo.

Solo le monete legalmente in possesso di privati,provenienti da quote da ritrovamento o collezioni costituite prima del 1909,sono molte migliaia. Se non ci crede,si documenti andando a vedersi i cataloghi di aste numismatiche dal '700 alla fine del 1800.

Senza contare le collezioni in mano a vecchia nobiltà e costituite dal 1500 in poi( vedi la collezione dei Medici) e disperse negli anni a venire ,fino ai giorni nostri. E potrei continuare con il materiale di proveniennza analoga degli altri stati europei e così via,fino a raggiungere i contestati " milioni di pezzi".

Questo,senza contare l'oggettistica archelogica di provenienza analoga.

Per cui,la invito cordialmente a smettere i panni del Solone di turno,almeno finché non avrà avuto la pazienza di informarsi meglio sullo staus quo della faccenda. Saluti

P.S. La citazione dei " milioni di pezzi" non è mia,ma della stessa soprintendenza ai beni archeologici,per cui,se non lo sanno loro.....!

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