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Risultati per Tag 'usura'.
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Usura dei conii, dei tondelli e sequenze cronologiche
Luca_AT ha aggiunto un nuovo link in Monete Medievali di Zecche Italiane
Buonasera a tutti, ho un dubbio che qualcuno (@monbalda, @Andreas, @teofrasto, @fra crasellame, @mfalier, @piergi00, .... ) probabilmente può aiutarmi a risolvere. Di fronte a 5 monete provenienti dallo stesso conio (nel mio caso, d'incudine) secondo Arslan 2006 (1) è possibile disporle in sequenza cronologica valutando indirettamente l'usura del conio che le ha prodotte. La più recente sarà stata prodotta da un conio più usurato e quindi i dettagli e i particolari sulla moneta risulteranno meno definiti, per contro quelle realizzate in precedenza (ad es. quando il conio era ancora nuovo) avranno dettagli meglio definiti. Questo in senso assoluto, se una volta prodotte non fossero circolate. Ma all'usura del conio, sulle monete circolate si somma inevitabilmente anche l'usura subita dal tondello e, a questo punto, il povero studioso che mette ormai in conto di perderci la vista, come può fare a distinguere se l'usura che vede sulla moneta è dovuta all'usura del conio o del tondello? E di conseguenza tentare di capire quale moneta è stata realizzata prima e quale dopo? (1) Ermanno Arslan (2006) Le sequenze dei conii e il calcolo del numero presunto dei conii utilizzati in zecca: un aspetto della moderna analisi statistica delle monete. Quaderni Friulani di Archeologia XVI: 61-79. -
Corrosione particolare su i bordi della moneta
Martin_Zilli ha aggiunto un nuovo link in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
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10 Centesimi 1836 ... un po' troppo leggerina?
nontorno ha aggiunto un nuovo link in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Ciao a tutti, in collezione ho questo palancone, che conservo con affetto da anni. Ho avuto l'occasione di pesare tale moneta, dal peso teorico di 10 g e.... il peso realmente misurato è pari a 9,8186 g!!! Non ho mai avuto dubbi sulla moneta, ma a seguito di tale misura, vi chiedo, mi deve venire qualche dubbio? Di tale moneta, abbastanza comune, vi risulta circolino falsi? E' possibile che l'usura della moneta (a proposito, come la classifichereste?) si sia mangiata 0,2 grammi?- 6 commenti
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- 10 centesimi
- 1836
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Conio stanco o usura?
toponedizecca ha aggiunto un nuovo link in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Cari appassionati, Mi è spesso capitato di vedere in vendita su ebay (anche da parte di venditori assolutamente seri), centesimini di Vittorio Emanuele III in ottimo stato di conservazione, ma con la perlinatura lungo il bordo quasi scomparsa, mentre sappiamo tutti che in un esemplare perfetto si dovrebbe vedere bene questa perlinatura. La mia domanda è: si tratta di conio stanco? Io penso di sì, probabilmente perché è un modulo piccolissimo e forse difficile da produrre in tutti i suoi particolari minuscoli. Oppure si tratta proprio di usura? -
Diversi colorazioni..
Num.e.fil.cal. ha aggiunto un nuovo link in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Salve a tutti, Vi sottopongo in analisi tre miei esemplari di 5 centesimi rispettivamente del 1939, 1940 e 1941... disposte in ordine cronologico e decrescente per quanto riguarda la conservazione :blum: Preciso che le posseggo da sempre, mai comprate :pardon: Mi domando a che cosa è dovuta una così evidente variazione di colore... si tratta di patina, di ossidazione, o per quelle messe peggio di usura?? Oppure della diversa composizione dei metalli, visto che nel '39 i 5 cent sono stati coniati sia in rame che in bronzital?? Sinceramente preferisco quella del '39 per conservazione e colorazione, ma non mi dispiace nemmeno quella del '40, e per la prima volta confesso che quella del '41 quasi non la posso vedere :unsure: ecco la foto dei 3 rovesci:- 7 commenti
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- 5 centesimi
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Considerazioni sulla natura giuridica dell’euro. Finalmente arriva la risposta data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro,nella quale si affermava che nella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Attenzione perché le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene.Il commissario Olli Rehn afferma che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’Eurosistema. Ma cos’è quest’Eurosistema? “L’Eurosistema è composto dalla BCE (Banca Centrale Europea)e dalle BCN (Banche Centrali Nazionali)dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC(Sistema Europeo delle Banche Centrali) coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100€ ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). Ci chiediamo ora quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn: Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000302/2012 alla Commissione Articolo 117 del regolamento Oggetto: Natura giuridica della proprietà dell’euro La Commissione informa che “al momento dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono addebitate in conseguenza”. Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione? Nei tempi stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta: IT - E-000302/2012 - Risposta di Olli Rehn a nome della Commissione (12.3.2012) L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete. Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione secondo la quale l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge: La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione. E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio. Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione.Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo. Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione. L’unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente. A tutti noi un in bocca al lupo. Link al video del discorso del prof. Giacinto Auriti. [media=] [/media]
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