DE GREGE EPICURI
Forse ho già postato questo bronzetto molto tempo fa: lo possiedo da anni, non so più dove e quando l'ho acquistato...E' piccolo, sottilissimo e anche rotto da una parte:pesa 1,7 g. Si vede un po' meglio il rovescio, dove la prora di nave è abbastanza chiara, e in esergo si legge ..MA, quel che resta di ROMA.
Al D invece si intravvede appena parte delle teste, e un po' meglio un naso (verso dx); sopra alle teste, c'è una barretta orizzontale.
Ma il problema è: come collocare nel tempo e nello spazio una simile moneta, che necessariamente si inquadra (in senso molto generale) fra le "imitative"? Sono note e abbastanza studiate le imitazioni bronzee spagnole, che però non hanno dimensioni paragonabili a questa. C'è anche quell'insieme un po' magmatico (e noto fino a un certo punto) delle monete ufficiose campane del 1° secolo a.C., studiate soprattutto da Clive Stannard, che comprendono imitazioni "tipo Ebusus" e molti altri piccoli bronzi, in parte imitativi, in parte originali. Ci sono figure di Ercole, mani aperte, e molto altro. Che rientri in questo insieme eterogeneo? Dimenticavo il diametro: 16-17 mm.
Mostro 3 foto, di cui le prime 2 sono le più utili, la terza è rovesciata.