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ALLA SCOPERTA DI GÜL BABA, IL PADRE DELLE ROSE Passeggiando sulle colline di Buda, potete trovare un monumento immerso in un bellissimo giardino colmo di fiori. Si tratta della tomba di Gül Baba, sulla collina di Rózsadomb. Foto: gulbabaalapitvany CHI ERA GÜL BABA Gül Baba, che significa Padre delle Rose, era un derviscio di Bektas che scortò l’esercito ottomano durante il regno di Maometto II nelle incursioni in Europa. Il riferimento alle rose nel suo nome simboleggiava il suo elevato rango spirituale, in quanto profondo conoscitore di Dio. Gül Baba arrivò a Buda nel 1541, accompagnando Solimano il Grande I e l’esercito turco. Morì il 2 settembre 1541, il giorno in cui si commemorava l’occupazione della città. Venne sepolto sulla collina di Buda e, alcuni anni dopo, si costruì un mausoleo in suo onore. Durante l’occupazione ottomana fu costruito un monastero di dervisci Bektas. Sulle colline settentrionali di Buda si formò così una sorta di significativa area di pellegrinaggio attorno alla tomba di Gül Baba e in periodo ottomano questa zona fu chiamata “collina di Gül Baba”. ALCUNI CENNI STORICI Nel 1686, durante il secondo assedio di Buda, l’esercito asburgico non toccò la tomba e successivamente i sacerdoti gesuiti la trasformarono in una cappella cattolica, e per due secoli la tomba rimase in questa forma. Nel 1885 il governo ottomano incaricò l’architetto ungherese János Wágner di restaurare la tomba e il monumento circostante. János Wágner costruì un muro di sostegno attorno agli edifici in cui si trovava anche il suo appartamento. Dopo il restauro nel 1914 il monumento fu dichiarato monumento nazionale ungherese. Nei secoli XIX e XX altre leggende erano legate a Gül Baba, conosciute soprattutto dalla letteratura romantica e da brani musicali. La collina venne ribattezzata Collina delle Rose e venne disseminata di ville rappresentative ed una rete edilizia sempre più vasta. Fu allora che la vicina Niedermayer Gasse prese il nome di via Gül Baba e iniziarono le ricerche scientifiche e il restauro dell’edificio. Foto: gulbabaalapitvany Il 24 febbraio 2015 a Budapest i vice primi ministri ungherese e turco hanno firmato un accordo sui compiti patrimoniali della tomba e dei suoi dintorni, nonché sul complesso paesaggio, e i lavori sono terminati nel 2018, quando c’è stata l’inaugurazione ufficiale. Foto: gulbabaalapitvany Nel complesso edilizio è possibile visitare non solo l’edificio storico ottomano, ma anche un centro culturale, i cui elementi principali sono costituiti dall’esposizione permanente allestita nel seminterrato dell’ex villa Wagner e dalla casa del tè e del caffè. Ci sono anche alcuni locali per diversi spettacoli e laboratori, un negozio di souvenir e un’area espositiva temporanea con mostre che si rinnovano regolarmente. Se avete voglia di una passeggiata, vi consigliamo decisamente di fare una visita a questo luogo di cultura, a due passi dal Ponte Margherita, anche solo per una sosta nel suo giardino panoramico. Ne vale la pena. https://ungherianews.com/2023/09/14/alla-scoperta-di-gul-baba-il-padre-delle-rose/ Gül Baba (... – Buda, 2 settembre 1541) è stato un filosofo turco del XVI secolo che, secondo Evliyā Çelebi, avrebbe partecipato al vittorioso assedio ottomano di Buda, dove sarebbe morto pochi giorni dopo la conquista della città ungherese da parte degli ottomani. La tomba di Gül Baba a Budapest A lui la leggenda attribuisce un gran numero di miracoli, molti dei quali legati alle rose. Gül, in turco, significa infatti "rosa" (anche se nel caso presente il significato è quello di "zelo religioso") che è il fiore mistico per eccellenza. Alla memoria del derviscio è legato un intero quartiere di Budapest, nella parte collinare di Buda, denominato "Collina delle rose". Sulla cima di detta collina si trova il santuario musulmano in cui si venerano le spoglie mortali di Gül Baba, edificato nel 1551 da Mehemmed Pascià su disposizione del Sultano Solimano il Magnifico. Con la tipica "elasticità" di una parte del mondo sufi, la visita pia alla sua türbe (sepolcro) viene considerata da qualche sufi valida a sostituire il precetto islamico del pellegrinaggio a Mecca, e, in effetti, molti pellegrini musulmani si recano a Budapest un po' da tutta Europa, soprattutto dalla vicina Germania.
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Friuli Venezia Giulia Invasioni turche del Friuli
Illyricum65 ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Buongiorno, immediato retroterra di terre confine, il Friuli è sempre stato oggetto di invasioni sia da Nord che da Oriente. Una volta superate le barriere orografiche costituite dalle Alpi, si apriva all’invasore di turno una vasta pianura coltivata e non troppo difesa. Verso la fine del 1400 il territorio fu interessato da ben sette scorrerie di fantesche turche provenienti dai Balcani (periodo 1470-1499) che trovarono resistenza nella fortezza di Gradisca (1474), mentre le opere difensive di Osoppo e Chiusaforte non riuscirono a fermare le incursioni; Cividale era cinta da mura medioevali inadeguate alla difesa da armi da fuoco mentre la fortezza di Marano si limitava ad vigilare su un possibile sbarco in quel tratto di costa; l’unico baluardo possibile era costituito da Udine, con la sua cinta muraria. In questo quadro difensivo scadente nei confronti dei Turchi provenienti dalla Bosnia, si rese necessaria la costruzione di una fortezza adeguata alle tecniche difensive del periodo: Palma (così chiamata in riferimento alla vittoria di Lepanto, il suffisso “-nova” è di epoca napoleonica). Si tratta di una parte di Storia poco nota ai più rispetto ai grandi eventi del periodo ma di notevole importanza per la Storia di questi territori. PS: benchè considerati generalmente “Turchi” in realtà si trattava di truppe di cavalleria leggera di fede musulmana di origine balcanica (Albanesi, Croati, Serbi, Macedoni, Ungheresi e Bosgnacchi [=Bosniaci]) Di seguito riporto il link di questo filmato che tratta dell’invasione del 1499. Ciao Illyricum- 6 commenti
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- 1500 circa
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