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Risultati per Tag 'tresor dhortensia'.
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Nel percorso - talvolta tortuoso, talvolta lineare - del mio viaggio alla ricerca di monete con provenienza da ripostiglio, mi sono imbattuto in varie tipologie di depositi. Ripostigli famosi che fanno "bibliografia di riferimento", piccoli depositi locali pressoché sconosciuti, tesoretti che assumono questo "rango" perché occultati in numero superiore a uno ma minore di dieci!, depositi storicamente "antichi" in quanto scoperti nel XIX secolo e ripostigli scoperti in tempi recenti e in circostanze anomale e del tutto decontestualizzati. Ecco, il ripostiglio che vi presento oggi rientra in quest'ultima tipologia. Nel 1998, in Costa Azzurra, un'anziana signora amante del bridge soprannominata Hortensia dalle amiche, passa a miglior vita e lascia in eredità casa e suppellettili a un nipote. In questa casa, il nuovo proprietario trova una borsa di circa 13 chili piena di monete: si tratta di un insieme di antoniniani che... niente. Il nuovo proprietario decide di non pensarci e li lascia così, riuniti nella stessa borsa, fino al 2022 quando - vuoi per le contingenze economiche sopraggiunte vuoi per altri e imprecisati motivi - decide di notificare al DRAC dell'Ile-de-France (l'equivalente dei nostri Beni Culturali) il malloppo riportando la "curiosa storia" fin qui raccontata. Gli esperti del DRAC trattengono per qualche tempo quello che viene a tutti gli effetti riconosciuto come un ripostiglio sebbene del tutto decontestualizzato e senza alcun riferimento nemmeno al periodo esatto di rinvenimento. Terminato lo studio e appurato che si tratta di un deposito "comune" e privo di particolare interesse, decidono di restituirlo all'attuale proprietario permettendone la dispersione in commercio. Il 7 luglio del 2022 la casa d'aste Rossini procede con la vendita dell'intero deposito proponendo 54 lotti, alcuni singoli, altri a piccoli gruppi e un cospicuo numero ripartito a blocchi di 250 esemplari l'uno. Il nome del ripostiglio, Tresor D'Hortensia, lo decide proprio la casa d'aste che ne pubblica anche un piccolo report: Si tratta di un tipico ripostiglio del III secolo che ben si armonizza con gli altri depositi in terra Francese interrati appena dopo la fine del regno di Postumo una volta terminata la turbolenza dell'usurpazione di Leliano e l'avvicendamento di Mario con la stabilità (relativa) ritrovata con il regno di Vittorino. L'insieme presenta un quantitativo considerevole di antoniniani di Postumo (compreso alcune emissioni del primo periodo del tipo SALVS PROVINCIARVM con la titolatura lunga e l'errore nel nome POSTIMVS). Degna di nota la presenza di un paio di antoniniani di Macriano e soprattutto di un nuovo esemplare di Salonino con il titolo di Augusto che si aggiunge ai pochi esemplari noti (che sono oggetto del mio censimento in itinere). Mentre risulta assente Leliano. Di seguito ecco alcuni esemplari: 1) Denario di Gallieno, tipo VBERITAS AVG, Goebl 664t 2) Antoniniano di Salonino da Augusto, tipo SPES PVBLICA, Goebl 917f 3) Antoniniano di Postumo, busto erculeo, tipo IOVI STATORI, Agk 38b 4) Antoniniano di Postumo, busto erculeo, tipo PAX AVG, Cunetio 2446 Di seguito vi riporto invece i tre esemplari che ho acquistato e messo in collezione provenienti da questo ripostiglio: 1) SALONINA Antoniniano, Roma, 3.31gr D\ SALONINA AVG R\ FECVNDITAS AVG Goebl 579aa, Ex ArtDec di J. Marjollet, Ex Rossini 07/07/22, Ex Tresor d'Hortensia (Cote d'Azur) 2) GALLIENO Antoniniano, Roma, 3.47 gr D\ GALLIENVS AVG R\ PAX AVG, V| Goebl 366x, Ex ArtDec di J. Marjollet, Ex Rossini 07/07/22, Ex Tresor d'Hortensia (Cote d'Azur) 3) POSTUMO Antoniniano, Treviri, 3.62 gr D\ IMP C POSTVMVS PF AVG R\ MINER FAVTR Elmer 313, Cunetio 2396, Ex ArtDec di J. Marjollet, Ex Rossini 07/07/22, Ex Tresor d'Hortensia (Cote d'Azur) Che dire, sicuramente si tratta di un ripostiglio di importanza minore, di cui purtroppo si è perso ogni contesto di riferimento. Tuttavia anche così ha offerto spunti di studio e riflessione che sono stati acquisiti e repertoriati. Dalla composizione del ripostiglio sembra si tratti di un deposito formato durante tutto il regno di Postumo e occultato appena dopo la sua fine, un deposito che riflette quanto circolava nel territorio nel periodo: principalmente antoniniani di Gallieno e di Postumo.
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