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Tessere mercantili romane in bronzo da Ostia e Minturnae in asta
Vel Saties ha aggiunto un nuovo link in Monete Romane Imperiali
Buongiorno. Vorrei portare alla vostra attenzione questi splendidi oggetti che sono tessere di bronzo datate tra il I e il II secolo d.C. e provenienti dalle zone di Ostia e Minturnae. Sono esattamente le tessere di cui parla Clive Stannard nel suo articolo "Shipping Tesserae from Ostia and Minturnae?" pubblicato in The Numismatic Chronicle 175 Offprint, 2015, pp. 147-154 + tavole 16-19. cfr: https://www.academia.edu/20963600/Shipping_Tesserae_from_Ostia_and_Minturnae Nell'ultimo periodo, sul mercato antiquario sono comparsi diversi esempi di tessera di bronzo romana. E precisamente: 1) artemide auc 67e lot 929 (new specimen compared to Stannard's work) The Roman Empire. AE Tessera, Ostia region. 1st-2nd Century AD. D/ Two men in boat rowing right; MPV above. R/ Blank. Stannard, Shipping type 1B, 10.5. AE. 1.48 g. 15.00 mm. RR. Very rare and choice. Good VF. 2) Astarte web auction VII lot 269 (new specimen compared to Stannard's work) Roman Empire. Time of Tiberius, circa 22-37. Shipping Tessera (Bronze, 13.41 mm, 1.47 g). Ostia region. Two men in boat rowing right; MPV above. Rev. Blank. Stannard, Shipping type 1B, 10.5. Green patina with deposits. Very Fine. Rare. 3) Naville Numismatics auc 91 lot 567 Time of Tiberius Tessera circa 22-37, Æ 13.00 mm., 0.98 g. MPV, galley with two oarsmen r. Rev. Blank. Stannard, NC 2015, type 1b. Cf. CNG sale 53, 2000, 1434. Very rare. Good Very fine 4) Artemide 68e lot 705 (same die of nr 2) (new specimen compared to Stannard's work) The Roman Empire. AE Tessera, Ostia region. 1st-2nd Century AD. D/ Two men in boat rowing right; MPV above. R/ Blank. Stannard, Shipping type 1B, 10.5. AE. 1.17 g. 13.00 mm. RR. About EF. La rappresentazione sulle tessere citate è leggermente differente da quella presente sull'esemplare comparso in asta Bertolami finearts e-auction 259 (may 2023) item 644 (Stannard specimen nr 6 ex London Ancient Coins Auction 38, 200) Roman Æ Tessera, c. 1st-2nd centuries AD (13mm, 1.28g). Galley left with two oarsmen; MPV above. R/ Blank. Stannard, Shipping type 1B Stannard ha scritto: "Non c'è tuttavia una ragione ovvia per dubitare di questa provenienza. Abbiamo quindi provenienze sia a Ostia che a Minturnae, due importanti porti romani. Ciò suggerisce che questi oggetti fossero utilizzati in qualche modo nel funzionamento del porto di Ostia e fossero riportati a Minturnae dai marinai che li avevano ricevuti lì. Ma a cosa servivano? Le leggende sono opache". Infatti, sulle tessere elencate da Stannard, compaiono le lettere MAD e MPV (in realtà, nell'esemplare n. 1 (artemide auc 67e lotto 929) credo di leggere MAV) non ancora sciulte dall'eppigrafia romana. "La barca sul tipo 1 non è una rappresentazione realistica. I due rematori sono emblematici e rappresentano un equipaggio più numeroso. Molti pezzi sembrano mostrare cinque o sei paia di remi, a volte inclinati in avanti, all'inizio della vogata, come 2, e a volte inclinati all'indietro, alla fine, come 4: anche questo numero potrebbe essere emblematico. Non viene mai mostrato alcun albero, il che suggerisce un'imbarcazione costiera o fluviale. Delle barche nominate e raffigurate nel mosaico di Althiburus in Tunisia, la barca di tipo 1 è più simile a una tesseraria, una coincidenza di nomi senza significato." "L'uso del bronzo, piuttosto che del piombo, mostra che le tessere erano destinate a durare, ed essere utilizzate e riutilizzate. Con l'avvertenza che questa è una mera supposizione, un possibile uso per tali pezzi potrebbe essere stato come conteggi per lo scarico di carichi dalle navi marittime su imbarcazioni fluviali per risalire il Tibur fino a Roma, o per intraprendere effettivamente tali viaggi."- 4 commenti
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Naumachie a Roma, gli spettacoli più grandiosi dell'impero
Vel Saties ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Naumachie a Roma, gli spettacoli più grandiosi dell'impero https://www.storicang.it/a/naumachie-a-roma-gli-spettacoli-piu-grandiosi-dellimpero_16384 La ricostruzione delle grandi e sanguinose battaglie navali negli anfiteatri nei e luoghi pubblici trasformati in bacini artificiali María Engracia Muñoz-Santos Nel 46 a.C. Giulio Cesare tornò a Roma dopo aver ottenuto una vittoria decisiva sui seguaci del suo grande rivale, Pompeo. Designato dittatore, Cesare organizzò una serie di celebrazioni varie e fastose. Per quaranta giorni vi furono corse di cavalli, musica, teatro, battaglie con soldati, combattimenti di belve feroci. Forse, però, il momento culminante dei festeggiamenti ebbe luogo nella Palus Caprae (palude delle capre) nel Campo Marzio, che egli ordinò di riempire con l’acqua del Tevere. Lì, due flotte formate da biremi, triremi e quadriremi, con quattromila rematori e duemila membri di equipaggio a bordo, si affrontarono in un’autentica battaglia navale sotto lo sguardo meravigliato dei romani. La novità dello spettacolo suscitò un’enorme attesa. Il biografo Svetonio ci racconta che accorsero genti da ogni angolo d’Italia, e che nelle zone circostanti furono montate tende e le strade brulicavano di prostitute, ladri e allibratori. La folla era tale che vi fu addirittura chi la notte prima dell’evento dormì in strada pur di assicurarsi una buona visuale. Alcuni, tra i quali anche due senatori, morirono per asfissia o schiacciati nella ressa. Fu la prima naumachia di cui si abbia notizia nella storia di Roma. Checa ricostruisce una naumachia a Roma al cospetto dell’imperatore. 1894. Museo Ulpiano Checa, Colmenar de Oreja Foto: Museo Ulpiano Checa, Colmenar de Oreja Ricostruzioni di battaglie Le naumachie erano uno dei tanti svaghi dei romani, come le lotte di gladiatori (munera gladiatoria) e la caccia agli animali esotici (venatio). Tutti questi spettacoli, che attiravano migliaia di persone di ogni classe sociale, non servivano soltanto per intrattenere, ma anche per sfoggiare le virtù virili tanto apprezzate dai romani – la gloria, il coraggio, la resistenza, il valore –, e allo stesso tempo rendevano evidente agli avversari la grande ricchezza di Roma e il suo potere, la forza della civiltà romana. La naumachia fu lo spettacolo più complesso tra quelli messi in scena nell’antica Roma. Si trattava della rappresentazione teatrale di una battaglia che aveva avuto luogo realmente nel passato, al punto che i partecipanti (chiamati naumachiarii) si vestivano con le uniformi dei due schieramenti opposti. Nella già citata naumachia di Cesare, per esempio, le due flotte rappresentavano rispettivamente tiri ed egizi, due grandi nemici di Roma. Tra molte altre, vennero messe in scena anche battaglie tra ateniesi e persiani o tra rodiesi e siculi. Questo non significa che lo spettacolo fosse una semplice simulazione. Al contrario, si trattava di veri e propri combattimenti nei quali violenza, sangue e annegamenti erano una costante, uno spettacolo terribile e macabro quanto le lotte di gladiatori. Per questo motivo, i combattenti erano prigionieri di guerra e condannati a morte, anche se potevano partecipare anche uomini liberi; in effetti è dimostrato che alla naumachia di Cesare prese parte addirittura un pretore. Battaglia navale in un affresco della casa dei Vettii a Pompei. I secolo Foto: Dea / Album La celebrazione di una naumachia richiedeva una grande pianificazione, oltre a un’infrastruttura gigantesca e molto costosa, e ciò spiega il motivo per cui se ne contino soltanto una decina dopo quella organizzata da Cesare. Per poter mettere in scena una naumachia dovevano esistere diverse condizioni favorevoli: avere un’ingente quantità di denaro da spendere, disporre di un luogo appropriato, costruire le imbarcazioni che vi avrebbero preso parte e poter contare su un numero sufficiente di prigionieri. La ricerca dello scenario migliore Un primo vincolo era il luogo in cui celebrare la naumachia. Naturalmente, era possibile organizzarla in acque libere, che fossero un fiume o il mare, ma questa scelta aveva l’inconveniente di limitare la visione degli spettatori. L’unica testimonianza che abbiamo di una naumachia in mare riguarda quella che nel 40 a.C. il figlio minore di Pompeo, Sesto, celebrò nello stretto di Messina per commemorare una vittoria navale sui legati di Augusto. I nemici di Sesto furono costretti a vedere i loro compagni d’armi cadere nella macabra rappresentazione. Una naumachia che ebbe una risonanza particolare fu quella organizzata dall’imperatore Claudio nel 52 sul lago Fucino per celebrare l’inizio dei lavori di prosciugamento del lago stesso. La battaglia vide scontrarsi una flotta della Sicilia e una di Rodi, ciascuna composta da dodici triremi e con un totale di 19mila combattenti impegnati, secondo quanto narra lo storico Tacito. Come sempre, i soldati erano reclutati tra criminali e prigionieri, e per costringerli a combattere erano stati dispiegati, sui pontoni attorno al lago, squadroni delle coorti pretoriane armati di catapulte e balestre. Tacito, nei suoi Annales, scrive: «Si combatté da valorosi, benché fossero criminali, così dopo molto spargimento di sangue, furono sottratti alla morte». Rilievo con trireme. Museo della civiltà romana, Roma Foto: Dea / Album Tuttavia, era molto più consueto che le naumachie avessero luogo in uno spazio allestito appositamente, una conca di grandi dimensioni che veniva riempita d’acqua e attorno alla quale si disponevano le gradinate per gli spettatori. Cesare, come detto in precedenza, organizzò la sua in una zona del Campo Marzio, in un grande bacino che fu riempito poco prima dell’evento, di certo per evitare il rischio delle malattie dovute all’acqua stagnante. Alcuni anni dopo Augusto creò un grande lago artificiale sulla sponda destra del Tevere, nel luogo chiamato Nemus Caesarum (bosco dei Cesari), per allestire una nuova naumachia, questa volta per celebrare l’inaugurazione del tempio di Marte Ultore (vendicatore). Per un secolo la naumachia di Augusto (il termine “naumachia” designava anche il luogo in cui si teneva lo spettacolo) divenne l’unica installazione stabile di Roma per rappresentazioni di questo tipo. Quando si parla di naumachie, però, l’immagine che viene alla mente è quella di un anfiteatro colmo d’acqua. Il primo esempio di questo tipo di naumachia si riscontra durante il governo di Nerone, che nel 57 organizzò uno spettacolo acquatico in un anfiteatro di pietra e legno che aveva fatto costruire nel Campo Marzio. Qualche anno dopo, nel 64, Nerone organizzò una nuova naumachia nello stesso anfiteatro, lasciando gli spettatori meravigliati per la rapidità con cui il recinto venne colmato e poi svuotato, giacché lo spettacolo ebbe luogo tra altri due eventi in programma quel giorno: una caccia alle belve e dei giochi gladiatori. Soltanto qualche mese dopo, tuttavia, l’anfiteatro fu distrutto nel tristemente famoso incendio di Roma. Battaglie al Colosseo Nell’anno 80 venne inaugurato l’anfiteatro Flavio, il Colosseo, e per festeggiare l’imperatore Tito decise di celebrare due naumachie: una sul lago artificiale creato da Augusto, e la seconda nello stesso Colosseo. Dobbiamo tenere presente che nei primi anni di attività dell’anfiteatro Flavio non esistevano ancora le complesse infrastrutture sotterranee costruite successivamente da Domiziano, e che avrebbero poi impedito di poter nuovamente trasformare l’arena in una piscina navigabile. Il Colosseo fu costruito sfruttando lo spazio lasciato dal lago della Domus Aurea, il palazzo di Nerone, e ciò probabilmente rese più facile l’afflusso e il deflusso dell’acqua, che avvenivano attraverso una serie di canalizzazioni e collettori che sono stati localizzati dagli archeologi. L’incisione ricostruisce una naumachia celebrata da Domiziano nel Colosseo e descritta da Svetonio. 1721 Foto: Namur Archive / Scala, Firenze. Colore: Santi Perez Le fonti citano qualche altra naumachia, come quella organizzata da Traiano per celebrare le sue vittorie sui daci e in Arabia, descritta nella Historia Augusta. Lo spettacolo ebbe luogo in un bacino vicino alla collina del Vaticano, i cui resti vennero localizzati nel corso di scavi condotti nel XVIII secolo presso Castel Sant’Angelo. L’ultimo riferimento a queste celebrazioni corrisponde al 248, anno in cui l’imperatore Filippo l’Arabo festeggiò il millenario della fondazione di Roma con una naumachia nel luogo in cui un tempo si trovava il lago artificiale costruito da Augusto. Le naumachie furono spettacoli relativamente rari, ma forse proprio per questo motivo divennero leggendarie, anche dopo l’epoca imperiale. Secoli dopo venivano ancora ricordate come uno dei massimi esempi della megalomania degli imperatori e del genio romano per l’architettura e le opere di ingegneria, soprattutto idraulica, rivolti agli spettacoli di massa. Non sorprende, dunque, che a partire dal Rinascimento diversi principi vollero emulare le fastose naumachie degli antichi. In Spagna, per esempio, nel XVII secolo si celebrarono spettacoli simili nel Parque del Retiro di Madrid e a Valencia, sul fiume Turia. In Italia, è celebre la naumachia organizzata a Milano nel 1807 in occasione dell’inaugurazione dell’Arena; allo spettacolo assisté Napoleone Bonaparte, che aveva commissionato la costruzione dell’anfiteatro, progettato da Luigi Canonica e che fu riempito con l’acqua dei Navigli e di una vicina roggia. Spettacoli, dunque, che rievocavano i fasti delle grandi naumachie romane, ma senza spargimento di sangue. Per saperne di più Vita romana. Ugo Enrico Paoli. Mondadori, Milano, 2017 -
Vorrei riuscire a classificare queste 2 Tessere,le prime che prendo proprio per studiare la tipologia. L'asta di provenienza riporta: 12/13 secolo Sud Italia in PB. Quella con l'Aquila mi ricorda i denari siciliani con al R/ la S stilizzata e il segno sopra......... pesa gr.2,13 e mm.13 (irregolare) L'altra F.S più piccola mm.10 e gr.1,32 al R/ un 2 o una Z Grazie a tutti
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Tessere e gettoni di conto... a che servivano?
fedafa ha aggiunto un nuovo link in Monete Medievali di Zecche Italiane
Spesso sul forum viene chiesta l’identificazione di tondelli che si rivelano essere tessere o gettoni di conto. Solitamente si da per scontato la cosa, ma in realtà a cosa servivano e come venivano utilizzati? Prendendo spunto da: Francesco Balducci Pegolotti, La pratica della Mercatura, (moderna edizione a cura di Allan Evans), Cambridge (Massachusetts) 1936, pp. 328-329 e Armando Sapori, La Mercatura medievale, Firenze 1972, pp. 109-117, vorrei tentare di spiegarne il funzionamento. Prima di tutto bisogna realizzare una tabella (che era sempre a disposizione dei mercanti dell'epoca) per realizzare i conteggi e le somme di denaro. In questa tabella vengono riportate nelle caselle i valori della lira e dei suoi multipli e sottomultipli naturalmente conteggiando 12 denari per 1 soldo e 20 soldi per 1 lira. Con questa tabella ora proviamo a sommare due grosse cifre. Per esempio LIRE 946893, soldi 16, denari 6 (Prima cifra) con LIRE 6473, soldi 7, denari 9 (Seconda cifra) A questo punto andiamo a posizionare le tessere o gettoni di conto (all'epoca detti quarteruoli) sopra le caselle secondo l'importo della sola prima cifra da sommare. Partendo dalle lire posizioneremo una tessera su 900.000, una su 40.000, una su 6.000, una su 800, una su 90, una su 3, poi passando ai soldi, posizioneremo una tessera sul 16 e per i denari una tessera sul 6 come da figura seguente: A questo punto procediamo a sommare la seconda cifra (lire 6473, sol. 16, den. 9). Partiamo questa volta dai denari. Prendiamo la tessera presente sul 6 (denari) e la spostiamo verso sx di tante unità quante quelle che dobbiamo sommare (in questo caso 9). Giunti alla casella 11 (denari) si posiziona la tessera sul numero 1 dei soldi e si prende un'altra tessera proseguendo il conteggio ripartendo dall'1 dei denari fino a raggiungere la cifra da sommare (9). Ricapitolando quindi, partendo da da 6 si passa a 7 (+1), poi a 8 (+2), 9 (+3), 10 (+4), 11 (+5), 1 Soldo (+6) (qui si lascia la tessera), 1 (denari) (+7), 2 (+8), 3 (+9). Abbiamo quindi una tessera sul 3 denari ed una sul numero 1 dei soldi (Ed in effetti 6 den.+9 den. = 15 den. che sono soldi 1 e den. 3) come da figura: Ora passiamo a sommare i soldi. Per prima cosa togliamo la tessera appena messa sull'1 dei soldi e spostiamo di una casella a sx la tessera presente sul 16 (sempre dei soldi) portandola quindi sul 17 come da figura: Continua...- 32 commenti
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