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Mezzanino Andrea Dandolo, quale massaro?
Giuseppe71 ha aggiunto un nuovo link in Monete della Serenissima Repubblica di Venezia
Ciao a tutti, voglio condividere con voi questo Mezzanino di Andrea Dandolo, mi aiutate a decifrare la lettera in esergo che indica il massaro? Di chi si tratta e quindi di che anni parliamo? Inoltre c'è un punto evidente vicino al braccio destro di san Marco, ha qualche significato? Per il bordo mancante secondo me è dovuto ad una non perfetta centratura del conio che ha lasciato un bordino troppo piccolo e sottile attorno alle lettere ed attorno al sepolcro che, probabilmente durante la circolazione, si è staccato. Che dite? Secondo voi che valutazione può avere? Grazie!! Giuseppe- 11 commenti
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Valore delle merci e servizi nel cremonese al tempo della Serenissima
417sonia ha aggiunto un nuovo link in Monete della Serenissima Repubblica di Venezia
Buona serata Qualche giorno fa, l'utente @Enrico Pizzo aveva richiesto informazioni circa il prezzo di alcuni beni di consumo ai tempi della Serenissima. Allo Stesso avevo fatto presente che, spesso, in taluni libri si trovano delle informazioni limitate ad un dato periodo e per talune merci e/o servizi ed ecco che, manco a farlo apposta, in un libro che sto leggendo: "Cremona durante il dominio de' veneziani" di Guido Sommi Picenardi, Milano 1866, ho trovato qualche informazione che gli può tornare utile; allego quindi il link: https://archive.org/details/cremonaduranteil00somm/page/n103 In questo caso parliamo di Cremona sotto il dominio veneziano, durato solo dieci anni, dal 1499 al 1509 e l'autore si esprime, ovviamente, usando monete, unità di misura e in genere termini prettamente veneziani e non cremonesi. A beneficio di coloro che non volessero scaricare il libro, ne cito alcune: Emolumento riconosciuto al Podestà veneziano, Domenico Trevisan = 100 ducati d'oro mensili Emolumento riconosciuto al Capitano veneziano, Niccolò Foscarini = 100 ducati d'oro mensili Emolumento riconosciuto al Castellano veneziano, Paolo Dandolo = 40 ducati d'oro mensili (Questi emolumenti tenevano conto del fatto che, a carico di queste persone, c'era un numero variabile di servitori e cavalli ai quali dovevano provvedere di tasca propria) In occasione di una grave carestia, causata da elementi naturali, quale siccità e straripamento del Po, vengono elencati alcuni prezzi di derrate alimentari che hanno raggiunto valori esagerati per le tasche dei popolani: Frumento a soldi 45 lo staro (staio veneziano pari a l 38 circa - a Cremona non si usava questa unità di misura), quindi 2 Lire e 25; Le fave ed il miglio a soldi 20 lo staro ciscuna. saluti luciano- 2 commenti
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Articolo I signori tiranni si mettono in medalia e non i ..
incuso ha aggiunto un nuovo link in Monete della Serenissima Repubblica di Venezia
Titolo: "I signori tiranni si mettono in medalia e non i cavi de repubblica" (I ritratti dei dogi nella monetazione veneziana) Autore: Luciano Binaschi Data Pubblicazione: 24/09/2015 Incipit Sunto della relazione tenuta in occasione dell’incontro avvenuto in data 22/09/2015 presso il Centro Culturale Numismatico Milanese (C.C.N.M.) Via Terraggio 1 Milano Il Serenissimo d’immortal memoria è passato da questa a miglior vita, compianto da tutti gli ordini per le sue rare e singolari virtù. Presento a V.S. il regio sigillo e le chiavi dell’Erario per comando degli Eccellentissimi familiari e per dover del mio umilissimo ministero” ... Link: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-signori-tiranni-si-mettono-in-medalia-e-non-i-cavi-de-repubblica- 13 commenti
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Buona serata Spessissimo, leggendo libri di storia veneziana, ci si imbatte in personaggi di casate nobili qualificati come cavalieri dalla “Stola d'oro”; ma chi erano questi cavalieri e cosa rappresentava la “Stola d'oro”? Senza alcuna pretesa di scientificità, ho pensato che fosse utile dare alcune informazioni al riguardo; informazioni che, comunque, sono accessibile in rete, ma spesso in maniera non molto omogenea..... Andrea Tron cavaliere dalla stola d'oro Fabio Mutinelli, nel suo libro del 1851 “Lessico Veneto”, da questa definizione: Erano innalzati a questa dignità i soli patrizi, e lo erano per diritto di discenzenza, per essere stati dichiarati cavalieri da qualche sovrano e per decreto del Senato e del Maggior Consiglio. Della prima classe eran tre sole le famiglie, cui fosse annesso alla primogenitura il cavalierato perpetuo, cioè una dei Contarini appellati dal Zaffo (ramo della famiglia che traeva origine da Giorgio Contarini, creato conte di Giaffa - Zaffo in dialetto veneziano – dalla Regina di Cipro, Caterina Cornaro), una del Quirini (Querini), ed una dei Morosini. Gli altri cavalierati non erano ereditarii, terminando con la morte di chi n'era fregiato. Fu poi questo cavalierato detto della Stola d'oro avvegnachè l'insegna dei cavalieri era appunto una stola, o batolo, pendente dalla spalla, affatto d'oro in occasione di pubbliche comparse, ed ordinariamente di panno nero ornata di ricco gallone d'oro con frangie parimenti d'oro. I cavalieri dopo il loro nome solean sempre, nelle sottoscrizioni, porre la lettera K, che volea significar cavaliere. Oltre alle famiglie nominate, che potevano fregiarsi in perpetuo del titolo, wikipedia cita in proposito anche il conte Giacomo Zanotto, insignito cavaliere per il ruolo svolto in occasione della battaglia di Lepanto, la cui concessione del cavalierato aveva beneficio di essere trasmessa in perpetuo ai suoi discendenti legittimi. Il Mutinelli aggiunge, anche, che esistevano i Cavalieri di San Marco, e così li definisce: Non appartenevano al patriziato ed avean questo titolo specialmente quei capitani mercantili, che si fossero bravamente difesi contro il Turco e i cordali, cui davasi a premio un'aurea catena con medaglia, pur aurea, avente l'impresa di San Marco. Parlando con rigorosità non può dirsi pertanto, che i fregiati di questo distintivo dovessero considerarsi come addetti ad un vero e proprio ordine equeste. Vi è poi il caso della croce concessa ai canonici della Cattedrale di Treviso dal Doge Alvise Mocenigo IV nel 1769, foto che segue. Ho trovato anche uno scritto più recente, e molto interessante, del Signor Emiliano Balistreri in “academia.edu” di cui posto il link. http://www.academia.edu/6885616/I_cavalieri_di_San_Marco Di seguito posto anche le motivazioni a compendio della croce concessa al Cap. Antonio Benussi di Rovigno, il 26 settembre 1720 26 settembre 1720 - viene redatto il Privilegio per la nomina a Cavalier di San Marco del Capitan Antonio Benussi di Rovigno: Jannes Cornelius Dei Gratia Dux Venetiarum etc. - Ad perpetuam memoriam Pienamente andate per l'intiero corso della spirata Guerra di continuo in gara al concorso tutte le prerrogative più desiderabili di valore, coraggio, e di Fede, per dar risalti alle benemerenze ben distinte verso la Repubblica Nostra alla persona del Capitan Antonio Benussi, che fruttuosamente servì in qualità di Capitan e d'Ammiraglio le cariche così ordinarie che estraordinarie delle Pubbliche Nave, riportando molteplici ferite, come giuratamente informano li Provveditori dell'Armar e volendo il Sena- to rendere confermati li requisiti spetiosi che adornano l'attitudine del Capitano medesimo col lasciarlo meritatamente consolato nelle sue oneste, e giuste istanze, e pale- sarle con contrassegni di freggio la Pubblica compiacenza è divenuto con decreto delli 5 corrente in deliberatione di ricercarsi ad insignirlo dell'onoriffiche marche di Kavalier di San Marco. In riconoscenza però delli di lui comendabili operati, che lo costituiscono in gradi di particolar consideratione, e merito distinto convenendovi prontamente la grata di- spositione dell'animo nostro, nominiamo et in virtù delle presenti dichiariamo il sopradetto Capitan Antonio Benussi Kavalier di San Marco e come tale gl'impartiamo facoltà d'usare il titolo, voti, spada, speroni d'oro, et ogni altro militare, et equestre ornamento, e di goder tutte le prerrogative, giurisditioni, libertà e privileggi, che sono proprij, e consueti a Kavalieri et che alla vera militare, et equestre dignità s'appartengono. Dovendo in ogni luoco, e da chi si sia esser nostra mano, e dal nostro solito sigillo munito, a memoria de posteri. Datae in Nostro Ducali Palatio sun die 26 mensis Septembris 1720 Saluti luciano
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