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Risultati per Tag 'scoperte italiane'.
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Ciao, chi non è mai dovuto ricorrere, ahilui, all' "amato/odiato" dentista di fiducia? Ma soprattutto, in questa Sezione, uno potrebbe chiedersi: "ma come facevano una volta?" Mia nonna, buonanima, mi diceva: si mette una buccia di patata dove fa male il dente. Stregonerie? No, saggezza poolare: la buccia di patata cruda contiene del chinino che funge da antidolorifico locale e allevia il dolore. Non cura, ma almeno tratta temporaneamente il dolore... Se pensiamo ai film del Far-West la risposta è semplice: una tenaglia, uno strappo improvviso e oplà... un dolore atroce e poi... finalmente il dolore calava. E prima? I nostri antenati non soffrivano di carie? In pratica già 6500 anni fa curavano le carie. Anzi, non le curavano ma cercavano di ridurre il dolore. Non con l'amalgama o con composti artificiali ma con quelli che erano disponibili in natura. Un uomo perfettamente integrato nel suo ambiente e che sapeva sfruttare quanto la natura gli offriva. Con che materiale? Cosa poteva costituire un sigillante temporaneo? Beh, un po' di suspence non guasta... leggetevi i links di cui sotto... http://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0044904 Breve riassunto in italiano: http://www.galileonet.it/blog_posts/505c412ba5717a2b97000073 Il bello è che questa notizia ha avuto risalto in tutto il mondo (è la prima segnalazione di questo tipo al mondo) ma è stata poco evidenziata in Italia, dove è stata effettuata da ricercatori italiani. Non mi credete? Provate a cercare su Google "bernardini tuniz plosone"... escono pagine e pagine provenienti da tutto il mondo. Con la seguente segnalazione tento di porgere onore al loro lavoro... e di destare il vostro interesse. Ciao Illyricum :) Con questa
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