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Risultati per Tag 'scavi archeologici'.
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Un prezioso lingotto di colore Blu egizio per la Domus Aurea
Vel Saties ha aggiunto un nuovo link in Rassegna Stampa
fonte: https://www.archaeoreporter.com/it/2025/01/22/la-domus-aurea-di-nerone-svela-la-natura-dei-suoi-colori-scoperto-un-lingotto-di-blu-egizio/ Scoperto un prezioso lingotto di pigmento di colore per la Domus Aurea di Nerone: il Blu egizio La Domus Aurea, il maestoso palazzo voluto dall’imperatore Nerone, continua a rivelare segreti affascinanti legati alla sua complessa decorazione artistica. Recenti indagini archeologiche hanno portato alla luce un ritrovamento definito come “eccezionale” dai ricercatori: un lingotto di blu egizio, un pigmento straordinariamente raro in questa forma. Il ritrovamento, avvenuto in una delle botteghe adibite alla lavorazione dei materiali per gli affreschi, testimonia la raffinatezza e la specializzazione delle maestranze che lavorarono al cantiere della Domus Aurea. Un lingotto di pigmento da due chili e mezzo Tra le strutture rinvenute – spiegano dal Parco archeologico del Colosseo – vi sono anche vasche utilizzate per spegnere la calce e per lavorare i pigmenti, tra cui ocra gialla, realgar e terra rossa, ma è il blu egizio a suscitare maggiore interesse. Il lingotto, che pesa 2,4 kg e misura 15 cm di altezza, è in una forma insolita rispetto alla consueta polvere o piccole sfere del pigmento, rendendo questo ritrovamento ancora più significativo. Un procedimento complesso per il blu egizio Il blu egizio è un pigmento artificiale, prodotto cuocendo silice, calcare, minerali di rame e carbonato di sodio ad altissime temperature. Conosciuto almeno dal III millennio a.C., questo colore brillante è stato utilizzato nell’arte egizia, mesopotamica e, successivamente, nel Mediterraneo antico. Nell’Impero Romano, il blu egizio veniva impiegato per creare effetti luminosi in pittura, come nel chiaroscuro dei panneggi o per dare lucentezza agli occhi delle figure. Alessandria d’Egitto è stato uno dei principali centri di produzione di blu egizio, ma recenti scoperte in Italia, come a Cuma, Literno e Pozzuoli, dimostrano che anche nel territorio italico venivano prodotti e utilizzati pigmenti di alta qualità. Il ritrovamento a Roma, in un contesto imperiale, conferma l’impiego di pigmenti pregiati e l’alto livello di competenza degli artigiani che lavorarono per Nerone. Raffaello e la Galatea La scoperta non solo arricchisce la conoscenza della Domus Aurea, ma offre anche spunti per esplorare l’uso di questo pigmento durante il Rinascimento, come nel caso del Trionfo di Galatea di Raffaello, dove il blu egizio fu riscoperto e riutilizzato. Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo, commenta: “Il fascino trasmesso dalla profondità del blu di questo pigmento è incredibile. La Domus Aurea continua a emozionare, restituendo la brillantezza dei colori che decoravano le stanze di questo straordinario palazzo imperiale.”-
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Presentato tesoretto di aurei rinvenuto ad Holzthum in Lussemburgo e tenuto segreto fino ad oggi
Vel Saties ha aggiunto un nuovo link in Monete Romane Imperiali
fonte: https://www.livescience.com/archaeology/romans/1-700-year-old-roman-hoard-includes-gold-coins-depicting-illegitimate-emperor Un tesoro romano di 1.700 anni fa include monete d'oro raffiguranti un imperatore illegittimo Scavi "segreti" in Lussemburgo rivelano 141 monete d'oro romane di otto imperatori romani e un usurpatore. Gli archeologi in Lussemburgo hanno scoperto un sontuoso tesoro di monete d'oro romane di 1.700 anni fa che era stato posizionato vicino alle fondamenta di un piccolo forte romano a forma di torre. Il team ha dissotterrato 141 monete d'oro, coniate tra il 364 e il 408 d.C., a Holzthum, un villaggio nel nord del Lussemburgo. Le monete presentano i ritratti di otto imperatori, ma tre monete raffiguravano un sovrano inaspettato: Eugenio, un imperatore illegittimo dell'Impero romano d'Occidente che regnò solo per due anni (dal 392 al 394). Eugenio è il 3° da dx (nota mia) Questo usurpatore, Eugenio, insegnante di retorica e funzionario di corte, fu proclamato imperatore d'Occidente da un potente ufficiale militare, mesi dopo che l'imperatore d'Occidente Valentiniano II fu trovato impiccato in circostanze misteriose. Tuttavia, Teodosio I, l'imperatore cristiano d'Oriente, si rifiutò di riconoscere Eugenio e disapprovava la sua presunta politica di tolleranza religiosa. Ciò portò a un conflitto armato e culminò nella sanguinosa sconfitta e morte di Eugenio nella battaglia di Frigido nel settembre del 394. Le sue monete sono particolarmente rare perché il suo periodo al potere fu così breve. "Questa è una scoperta archeologica importante, poiché è estremamente raro poter studiare un intero antico deposito monetario nel suo contesto archeologico", hanno scritto i ricercatori in una dichiarazione tradotta dall'Istituto nazionale per la ricerca archeologica (INRA) in Lussemburgo. A causa della sua importanza storica, la scoperta è stata tenuta segreta per quasi quattro anni, con scavi sotto la direzione dell'INRA che si sono svolti dal 2020 al 2024. Il team ha anche dovuto affrontare condizioni pericolose, poiché nell'area erano sepolte numerose munizioni ed esplosivi della Seconda Guerra Mondiale, spingendo il Servizio di azione contro le mine dell'esercito del Lussemburgo (SEDAL) a dare una mano con gli scavi. Il valore del tesoretto si aggira attorno ai $ 322.000 Le monete d'oro sono solidi, un termine che deriva dal latino "solidus", che significa "solido", un riferimento al loro contenuto d'oro costantemente affidabile. Le monete, ciascuna delle quali pesa circa 0,16 once (4,5 grammi), furono introdotte all'inizio del quarto secolo durante l'era del "Tardo Impero Romano". Il solidus rimase relativamente stabile per secoli e si diffuse in tutta la regione del Mediterraneo. In seguito a un'analisi indipendente, che ha preso in considerazione le "eccellenti condizioni" delle monete e "la presenza di alcuni esemplari rari", le monete sono state valutate 308.600 euro, ovvero quasi 322.000 $. In conformità con le disposizioni legali sul patrimonio culturale, questa somma è riservata a coloro che hanno diritti legali, come i titolari di proprietà, sul ritrovamento. "Ci vorrà ancora del tempo per elaborare gli scavi e i ritrovamenti", ha affermato il ministro della cultura lussemburghese Eric Thill in una dichiarazione parlamentare tradotta, "ma senza dubbio aumenterà la nostra conoscenza e comprensione dell'ultimo secolo dell'Impero romano in Occidente". I ricercatori hanno in programma di analizzare ulteriormente il tesoro e alla fine pubblicare i risultati in una rivista di ricerca. V. Anche: https://new.coinsweekly.com/news-en/largest-hoard-of-ancient-gold-coins-discovered-in-luxembourg/ https://archaeologymag.com/2025/01/roman-gold-coins-in-luxembourg/ https://arkeonews.net/secret-excavations-in-luxembourg-reveal-141-roman-gold-coins-from-nine-roman-emperors/ https://www.threads.net/@archaeology.news/post/DFTZXhdOZnv https://en.wikipedia.org/wiki/Holzthum_Hoard- 1 commento
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rinvenute strade romane, pozzi ed antica chiesa a Rho
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Rho, tutti pazzi per la strada romana: la scoperta in piazza Visconti Quasi 400 persone in fila per le visite guidate agli scavi e gli incontri con gli archeologi Rho, strada romana scoperta in via Visconti Rho (Milano) – Tutti in fila, dietro alla rete arancione del cantiere, come alunni in gita scolastica. In silenzio ad ascoltare il racconto degli archeologi e ammirare l’antica strada di epoca romana e gli altri reperti archeologici trovati durante gli scavi in piazza Visconti a Rho. Quasi 400 adesioni e sold out in poche ore per le visite guidate organizzate dal Comune insieme agli archeologi dell’impresa C&V Studio di Archeologia Stefano Cervo, Francesca Capinera e Giulia Pasquini, insieme al funzionario della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano Tommaso Quirino. Ad accompagnare i visitatori c’erano anche l’assessora alla Cultura Valentina Giro e alcuni giovani che stanno affrontando il servizio civile. "Quest’area passerà dall’essere una distesa di asfalto a una piazza verde, è uno dei progetti finanziati con i fondi del Pnrr. Sapevamo che avremmo potuto trovare qualcosa di antico e per questo erano stati fatti dei sondaggi e scavi preliminari, ma sono emersi reperti che non ci aspettavamo di trovare", spiega l’assessora. Così è stato. E in campo, accanto agli operai del cantiere, è scesa anche una squadra di sei esperti."Abbiamo fatto assistenza durante tutti gli scavi. A oggi siamo riusciti a identificare elementi che restituiscono la storia di questo tratto della città - racconta Stefano Cervo - abbiamo trovato due pozzi, resti di bovini macellati e sepolti, i resti di un coltivo antico con segni di aratura, documentato le fasi altomedievali. Stiamo documentando un pozzo, pilastri e due fasi di pavimentazione acciottolata che probabilmente è pertinente al sagrato della chiesa antica. Le due strade individuate sono importanti perché larghe da 8 a 10 metri, sono gli assi principali, cardo massimo e decumano massimo".«Noi scaviamo e il Comune realizzerà il progetto di rigenerazione - risponde Tommaso Quirino per la Soprintendenza -. Tutto quanto viene ritrovato verrà documentato, ci sarà una relazione tecnica e fotografica. Insieme al Comune si vuole valorizzare quanto sta avvenendo e ci saranno incontri pubblici per raccontarlo a tutti". fonte: https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/rho-strada-romana-piazza-vsiconti-4c03f2a7 -
Scoperte a Roma, capire la Porticus Minucia con l'archeologa
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Archeologia a Venezia. Continuano gli scavi in Piazza S Marco
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Nuovi scavi archeologici alla villa romana di Bibione
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Ultime scoperte archeologiche al sito della villa romana di Mutteron dei Frati (Valgrande, Bibione), noto dalla metà del Settecento e parzialmente indagato negli anni ’30 e ’90 del Novecento, è testimonianza degli insediamenti che dovevano trovarsi lungo il litorale Alto-Adriatico in epoca romana. Dopo la ripresa delle attività di ricerca, avvenuta lo scorso marzo grazie a un progetto finanziato dalla DFG - Deutsche Forschungsgemeinschaft, ora gli archeologi tornano in campo. La seconda campagna di scavo vedrà nuovamente impegnate le Università di Regensburg (Prof. Dirk Steuernagel, Dott. Alice Vacilotto) e Padova (Prof. Maria Stella Busana), con la supervisione della competente Soprintendenza (Dott. Alessandro Asta) e il sostegno di proprietà e affittuario della valle.-
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Archeologia a Venezia: la perduta chiesa di s Gemignano in piazza S. Marco
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Nuovi scavi archeologici ai Fori Imperiali, le "tante Roma" che emergono dal Foro della Pace
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Nuovi scavi archeologici ai Fori Imperiali, le "tante Roma" che emergono dal Foro della Pace- 1 commento
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Roma sotterranea: le domus imperiali di Palazzo Valentini,
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Sotterranei di Palazzo Valentini. Il Colosseo e il Campidoglio sono poco distanti, nell’area di Piazza Venezia. Non stupisce che il sottosuolo abbia potuto offrire - nell’area a maggior densità archeologica della capitale – ritrovamenti di prestigio. Come sempre a Roma il problema è che la città continua a crescere su se stessa, rendendo difficili prima gli scavi, e poi la fruizione degli stessi da parte del pubblico sotto i palazzi pubblici o privati. La riqualificazione dell’area fu ideata inizialmente da Piero Angela e Paco Lanciano per un partenariato pubblico-privato Roma Capitale e Civita. Le installazioni multimediali colpiscono per la presenza della voce narrante e così familare del grande divulgatore televisivo. Colpiscono, degli ambienti, i meravigliosi marmi policromi che, assieme alla presenza delle terme, suggeriscono la ricchezza delle domus, qualora ci fosse bisogno di sottolinearlo al di là della zona d’élite in cui sorgevano. Ma è l’insieme delle stratificazioni della città a essere visibile e apprezzabile, attraverso i reperti, che arrivano addirittura all’apparizione di un bunker della seconda guerra mondiale ancora nello stato originario. La speranza è quella di raggiungere i 50 mila visitatori all’anno, proprio grazie al rinnovamento tecnologico che trasforma in un’esperienza immersiva – come obbligatorio dire adesso – quella che era una musealizzazione ormai vetusta. Soprattutto è una speranza perché esperienze di visita e di ricerca sotto la Città Eterna possano aumentare sempre di più e allargare il patrimonio di conoscenza degli studiosi e dei visitatori- 1 commento
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"Circolazione monetaria a Pompei. La documentazione numismatica dagli scavi dell’Università di Perugia." - S. Ranucci
Illyricum65 ha aggiunto un nuovo link in La più grande community di numismatica
"Circolazione monetaria a Pompei. La documentazione numismatica dagli scavi dell’Università di Perugia." - S. Ranucci View File Relazione sulle monete rinvenute nel corso degli scavi dell'Università di Perugia. Submitter Illyricum65 Submitted 23/04/2020 Categoria Monete Antiche
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