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La sottile seduzione della Romanitas e il contributo del fattore “moneta”.
Illyricum65 ha aggiunto un nuovo link in Monete Romane Imperiali
Non ci trovate qualcosa di magico, di “scritto nel destino”, nel fatto che un villaggio di pastori sia divenuto nel tempo un impero egemone che dominò in pratica tutto il mondo classico antico? Ben presto i discendenti degli occupanti di un gruppo di capanne costruite su una serie di colli crearono un popolo che si trovò a scontrarsi con quelli vicini preoccupati dalla loro espansione. Popoli più numerosi o con tradizioni più antiche che nel tempo vennero da loro sconfitti, dimostrando in più di una occasione una costanza ed una irriducibilità incredibile. Magno Greci, Etruschi, popoli italici… tutti finirono sotto il controllo di Roma, fino ad espandere i suoi domini fuori dalla penisola italiana. “Sotto il controllo di Roma”… non da oppressi ma entrando essi stessi a farne parte integrante, divenendo nel tempo pienamente “Romani” a tutti gli effetti pur non essendo nati nell’Urbe. Grazie alle gesta dei suoi generali l’esercito conquistò e sottomise gran parte dell’Europa, dell’Asia (quella allora conosciuta con tale nome) fino alla Mesopotamia e la parte costiera del Nord Africa. Ma se già la conquista militare di tali spazi è di per sé quasi incredibile, a mio avviso la cosa che ancor più desta stupore è come sia riuscita a controllare e ad amalgamare la gran messa di popoli con cui entrò in contatto. Si tratta di un fenomeno noto con il termine “romanizzazione” che intendeva diversi processi quali la acculturazione, l’integrazione e l’assimilazione delle popolazioni vinte dai Romani. Vi furono popoli che furono annessi in modo assolutamente pacifico e progressivo (vedasi il “caso Noricum” dove grazie a scambi commerciali la popolazione locale fu progressivamente infiltrata dall’arrivo di mercanti aquileiensi e in genere italici) e quelli che invece contrastarono il nemico romano (ad esempio i fieri Germani che rigettarono la romanizzazione). Di norma comunque l’appartenenza all’Impero fu accettata in modo più o meno veloce e radicale, salvo appunto le eccezioni Germania e Caledonia; le popolazioni venivano poi distinte in dediticie e foederate a seconda se fossero state conquistate in seguito di eventi bellici o se fossero entrate nella sfera di dominazione romana come alleate. Le prime dovevano accettare regole imposte dal Senato che si riservava la proprietà del territorio e della popolazione; le seconde conservavano una sorta di autonomia, dovevano fornire uomini all’esercito romano e in cambio ricevevano protezione militare dallo stesso. Entrate a far parte dell’Impero, quale fosse la loro condizione, conservavano la maggior parte degli usi: la romanizzazione era un fenomeno successivo di integrazione economica, politica e culturale che si esprimeva nel corso di più generazioni. Il tema è tuttora dibattuto. La teoria più comunemente accettata in principio era che la romanizzazione di un territorio conquistato avvenisse mediante la creazione di colonie abitate da cittadini romani (ex-militari) e quindi parlanti latino, assieme alla costruzione di opere pubbliche, che fungevano da promulgatrici dello stile di vita romano (p.e. Mommsen). L’Impero come “faro” della civiltà è stato uno stereotipo utilizzato dai regimi coloniali e in genere, totalitari. Successivamente questo impianto è stato ridiscusso e sono stati evidenziati altri punti e metodiche: incoraggiamento della elite indigena ad accrescere il prestigio sociale mediante l’adozione di abbigliamento, linguaggio, alimentazione e alloggio dei conquistatori e garantendone in cambio potere. la romanizzazione doveva tenere conto delle differenze presenti tra provincia e provincia. Ciascuna aveva economia, culti religiosi e una propria identità culturale e talvolta l’elite non era favorevole a Roma. spesso la romanizzazione comportava una assimilazione di fattori culturali tra vinti e vincitori. Una classica prova è costituita dall’inserimento nel tempo di divinità estranee a quelle del Pantheon classico (p.e. Iside, Giove Ammone, Sol, etc…) creazione di una società con diversi elementi provenienti da più culture a seconda di quante ne sono coinvolte (c.d. creolizzazione) Conseguenze della romanizzazione: - adozione di nomi romani - graduale adozione della lingua latina, favorita dal fatto che i documenti ufficiali e la burocrazia imponevano la conoscenza del latino (anche scritto). Tendenzialmente i greci mantennero la loro lingua e se il greco era la lingua franca della parte orientale dell’Impero (salvo alcune eccezioni tipo la colonia di Berytus), il latino fungeva da lingua comune in quella occidentale. - Sostituzione delle leggi tribali con il diritto romano - Diffusione di istituzioni tipicamente romane come terme, culto dell’Imperatore (in quanto massimo rappresentante dell’Impero) e giochi gladiatori Pragmaticamente, a Roma interessava, come riconoscimento del Potere dell'Imperatore, il pagamento dei tributi e delle tasse spettanti allo Stato.- 8 commenti
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