Cerca nel Forum
Risultati per Tag 'rinascimento'.
Trovato 2 risultati
-
Trovata in un campo una moneta di Natale del Medioevo. Veniva battuta appositamente e data ai poveri. Come funzionava Sorprendente scoperta nel Norfolk, nell’est dell’Inghilterra. In un campo agricolo è stato trovato un antico gettone natalizio risalente al periodo compreso tra il 1470 e il 1560. Questo particolare oggetto aveva la peculiare funzione di essere donato ai poveri per essere speso durante le celebrazioni natalizie. La moneta è stata casualmente individuata da un metal detector durante un’indagine archeologica nelle vicinanze della maestosa Oxburgh Hall, una residenza di campagna, circondata da un fossato, costruita nel 1482. La “moneta effimera” fu invece, probabilmente, battuta dall’Abbazia di Bury St Edmunds, situata a quasi 30 miglia di distanza, nel Suffolk. La teoria più accreditata riguarda la possibilità che il gettone fosse stato distribuito da un chierichetto che svolgeva il ruolo di “ragazzo vescovo” durante il periodo natalizio. In quei tempi, durante il Medioevo e la prima era Tudor, le cattedrali nominavano un chierichetto per rappresentare il vescovo il 6 dicembre, festa di San Nicola. Questi ragazzi vescovi dirigevano processioni, servizi religiosi e raccoglievano fondi per la chiesa, distribuendo buoni ai poveri spendibili tra il 6 dicembre e il 28 dicembre, giorno dei Santi Innocenti. Il gettone rinvenuto a Oxburgh, consegnato al National Trust, presenta un lato ben conservato con l’immagine di una lunga croce, simile alle monete dell’epoca. Tuttavia, il retro è notevolmente corroso, anche se presumibilmente avrebbe mostrato il volto di un vescovo. Questi gettoni, realizzati in piombo, erano privi di valore monetario reale, tranne quando venivano scambiati per cibo. Ma come “funzionava” il gettone? L’esempio più vicino a noi è quello dei ticket restaurant. Le parrocchie o le abbazie raccoglievano fondi per il Natale dei poveri. In base alla cifra raccolta emettevano un certo numero di gettoni, su materiali privi di valore. I gettoni natalizi venivano consegnati ai poveri che potevano utilizzarli presso “esercizi convenzionati”. I gestori, avvenuta la consumazione, raccoglievano i token e si recavano – entro una certa data, pena la decadenza del valore – alla parrocchia che li aveva emessi, ricevendo il cambio in moneta corrente. Probabilmente le istituzioni impedivano che i token fossero spesi per il vino. La convenzione con i venditori evidentemente conteneva le indicazioni di generi di prima necessità. Probabilmente la moneta di Natale non poteva essere utilizzata l’anno successivo e doveva essere spesa esclusivamente nel periodo natalizio dell’anno in cui era emessa. E ciò per evitare speculazioni. Angus Wainwright, un archeologo del National Trust, ha dichiarato che, sebbene il gettone non sia particolarmente attraente dal punto di vista estetico, possiede una storia affascinante. Il rinvenimento è avvenuto durante un’indagine sul campo di West Park a Oxburgh, nell’ambito del progetto di restauro del parco e della piantumazione di alberi. Ulteriori ricerche nella zona hanno portato alla scoperta di reperti straordinari, tra cui parti di un villaggio medievale con ferri di cavallo, chiodi e strumenti artigianali, nonché vestigia di un vicus, un villaggio romano. Il simbolo del “vescovo ragazzo” probabilmente proviene dall’Abbazia di Bury St Edmunds, una delle più grandi e ricche del paese durante quel periodo. Gli archeologi ritengono che un residente del villaggio di Oxborough abbia compiuto un lungo viaggio fino a Bury St Edmunds, distante circa 43 chilometri, per partecipare alle cerimonie festive nella maestosa chiesa dell’abbazia, dove potrebbe aver ottenuto il gettone. https://stilearte.it/trovata-in-un-campo-una-moneta-di-natale-del-medioevo-veniva-battuta-appositamente-e-data-ai-poveri-in-dicembre-come-funzionava/ Questa notizia non l'avevo mai sentita.... Però l'arco temporale 1470/1560 non è medievale, semmai rinascimentale... soliti errori... pazienza.
-
Terracotta di Donatello riconosciuta a Firenze. Messa in vendita, lo Stato esercita il diritto di prelazione per il Bargello.
Vel Saties ha aggiunto un nuovo link in Rassegna Stampa
Firenze, 10 novembre 2023 – Era esposta alle intemperie, e ai furti, praticamente da secoli. All’esterno del palazzo di via Pietrapiana 38 all’angolo con via de’ Pepi, nella sua bella nicchia, i condomini avevano sempre visto quella terracotta che raffigura la Madonna con bambino. Ma nessuno sapeva che era un vero tesoro. Fino a quando, in occasione di una mostra sulla scultura del Rinascimento, uno storico dell’arte attribuisce quel bassorilievo a Donatello. Sì, il più grande scultore del ’400 fiorentino, attribuzione poi confermata e riconfermata dalla critica, tanto che la Soprintendenza ha deciso di acquistare la terracotta per il museo del Bargello, al prezzo di un milione e 200mila euro, che adesso andranno ai 14 condomini, ben felici di aver venduto quell’opera allo Stato. Il ritrovamento è così singolare che è stato deciso di chiamare l’opera proprio “La Madonna di via Pietrapiana”. Anche la vicenda è particolare, visto che la prima attribuzione a Donatello risale al 1986, con lo storico dell’arte Charles Avery che già allora l’aveva riconosciuta come autografa del grande scultore, tanto che l’opera nello stesso anno fu esposta proprio alla mostra su Donatello. Ma la terracotta, delle misure di 86 centimetri di altezza, 64 di larghezza e 12,5 di profondità) è rimasta esposta a pioggia e vento, e ai vandali, almeno fino al 2010. Per fortuna intervenne la soprintendenza a dichiarare il rilievo di interesse storico-artistico “particolarmente importante”, con un decreto emanato del 2011. A quel punto i condomini hanno pensato bene di rimuoverla, sostituirla con una copia e mettere l’originale in “cassaforte”. "Nel 2021, quando l’opera è stata presentata per avere l’autorizzazione alla vendita su territorio nazionale - racconta la direttrice del Bargello, Paola D’Agostino -, la segnalazione è arrivata al Segretariato Regionale per la Toscana e alla Soprintendenza nonché alla Direzione Generale che ne hanno deciso l’acquisto in via di prelazione da parte dello Stato, indicando come destinazione il Salone di Donatello per il Museo del Bargello di Firenze. Ed è quindi una grande felicità essere arrivati a questa straordinaria acquisizione". Oltretutto l’opera è anche di straordinaria bellezza: "Immagine di intenso fascino, la Madonna di via Pietrapiana mostra tutta la potenza espressiva della scultura di Donatello - spiega Ilaria Ciseri, curatrice delle collezioni del Bargello - e la sua costante genialità nell’invenzione dei dettagli". Anche la storia è di sui generis. Si ritiene che Donatello abbia realizzato la terracotta intorno al 1450-1455 circa, mentre era a Padova, spedendola poi, chissà su commissione di chi, a Firenze. Dettagli tecnici esaminati dagli esperti confermano che non si tratta di un copia da calco, ma di opera originale. Copie della “La Madonna di via Pietrapiana” si trovano invece nei musei di Londra, a Berlino. Come spiegato dalla soprintendente Antonella Ranaldi, l’acquisizione è stata lunga e complessa, ma è andata a buon fine e ora quella preziosa scultura di Donatello è dove deve essere: nel Bargello, insieme ad altri capolavori del grande artista fiorentino. https://tinyurl.com/59he8kbx
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.