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Risultati per Tag 'populonia'.
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Populonia: fossa etrusca piena di ceramiche
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Una misteriosa fossa etrusca piena di ceramiche scoperta ora a Populonia. A cosa serviva? Perché fu scavata? Una misteriosa fossa, priva di resti umani, ma piena di ceramiche è stata trovata in questi giorni dagli archeologi di Sostratos onlus – che operano in concessione da parte dello Stato – nella necropoli etrusca di Campo all’Arpia, nel Parco archeologico di Baratti-Populonia, in Toscana. @ Sostratos Il ritrovamento risulta anomalo. Spiegano gli archeologi di Sostratos: “L’archeologia non è una scienza sempre esatta ed a volte sono necessarie delle ipotesi. La nostra campagna di scavo evidenzia un ambiente necropolare con frequentazioni certe databili tra la metà del V secolo aC e gli inizi del III secolo aC.” “Qui – proseguono gli archeologi di Sostratos -ci siamo imbattuti in un elemento di difficilissima interpretazione: abbiamo scoperto una fossa, per il momento profonda circa 160cm (più o meno il doppio rispetto alle tombe dei dintorni), ricolma di vasi potori – utilizzati per bere ndr – apparentemente accatastati l’uno sull’altro (nella parte a nord della fossa) ed una anfora greco italica di piccolo modulo, questa posta singolarmente nella parte sud. Non siamo di fronte ad una sepoltura data la mancanza di resti umani ed i reperti che stiamo rinvenendo, spesso interi, sono perfettamente riconoscibili nella loro provenienza: ceramica falisca, tarquiniese, volterrana, di produzione locale, ma anche vasi di importazione dall’Attica”. @ Sostratos @ Sostratos Cos’era, allora, questo deposito? @ Sostratos “Interpretiamo questa fossa come un elemento rituale, forse deposito di vasi usati per le libagioni a celebrazione delle sepolture o forse un bothros (deposito rituale) legato ad un culto praticato intorno alla necropoli stessa. – afferma Sostratos – Scartiamo al momento un deposito di vasi recuperati dalle tombe circostanti mancando del tutto le ossa dei defunti ed alcune tipologie di ceramica che sono frequenti nelle tombe di Populonia di epoca tardo arcaica ed ellenistica. Abbiamo cercato dei confronti nel mondo etrusco del periodo tardo arcaico ed ellenistico, ma per ora la nostra scoperta sembra un elemento del tutto singolare, anzi, eccezionale. Lo scavo della fossa rituale non è ancora terminato: emergono ulteriori materiali che preleveremo presto”. @ Sostratos Possiamo così pensare a un corteo funebre, al rogo, alla deposizione dei resti del defunto e una libagione da intendere come una sorta di comunione tra i presenti? I vasi forse non potevano essere recuperati dai presenti, ma restavano in loco. Populonia, città etrusca alla q1uale i riferisce anche la necropoli di Campo all’Arpia, è un luogo di grande fascino, immerso in un paesaggio naturale unico. Dal mare del golfo di Baratti, su cui si affacciano le sepolture dei princìpi guerrieri, alla macchia mediterranea che nasconde incredibili tombe etrusche scavate nella roccia, fino a giungere sull’acropoli, con i suoi edifici sacri affacciati sulle isole dell’arcipelago toscano. Sostratos onlus si occupa di organizzazione e gestione di scavi archeologici, della loro conoscenza e divulgazione attraverso incontri, conferenze, mostre, scambi culturali e altre attività specifiche e sperimentali, in stretto rapporto con la comunità e con il mondo della scuola, dell’Università, della cultura e dell’associazionismo. Il Trust di Scopo Sostratos ONLUS è stato fondato nel 2014 dopo alcune esperienze dei promotori nel campo del finanziamento dell’attività di ricerca scientifica, in particolare di quella archeologica. La passione che anima i fondatori è sempre stata il motore che ha promosso l’attività del Trust che in questi anni si è proposto come una delle poche realtà italiane a fare del finanziamento della ricerca senza scopi di lucro un impegno continuo e senza riserve. I promotori del Trust sono liberi imprenditori che attingono dai propri patrimoni la base economica con cui il Trust si mantiene. La sede legale ed operativa è a Firenze. https://www.stilearte.it/una-misteriosa-fossa-etrusca-piena-di-ceramiche-scoperta-ora-a-populonia-a-cosa-serviva-perche-fu-scavata/ -
Piatti, coltelli, anfore, utensili, decorazioni, giochi recuperati ora dagli archeologi in una domus dell’Acropoli di Populonia “Un’autentica emozione, davanti agli scorci mozzafiato del Golfo di Baratti, visitare la grande casa aristocratica romana di età repubblicana dove si sta svolgendo una campagna di scavo che in sole cinque settimane ha svelato sorprendenti reperti della vita nel I secolo avanti Cristo. dice Francesco Ferrari, sindaco di Piombino – La casa, distrutta da un grande incendio, continua a restituire piatti, pentole, anfore, coltelli, giochi e tante altre preziosissime testimonianze. Un grande lavoro svolto da archeologi ed esperti che coinvolge il pubblico con visite settimanali al cantiere. “Accompagnati – prosegue il sindaco – dal professor Stefano Camporeale del Dipartimento Scienze storiche dell’Università Siena e da Marta Coccoluto, Responsabile del Parco archeologico di Baratti e Populonia, insieme a Luca Ardenghi e Mauro Tognoli, presidente e amministratore delegato della Parchi Val di Cornia, abbiamo potuto constatare gli strabilianti risultati dei recenti scavi nell’area dell’Acropoli di Populonia, condotti dal Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università degli Studi di Siena insieme alla Faculty of Classics, University of Oxford. Un cantiere scuola d’eccellenza per circa 20 studenti e laureandi, in un parco archeologico dove ricerca e fruizione al pubblico sono fortemente legate". https://www.stilearte.it/piatti-coltelli-anfore-utensili-decorazioni-giochi-recuperati-ora-dagli-archeologi-in-una-domus-dellacropoli-di-populonia/
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Scavi a Baratti-Populonia. In attesa di importanti rivelazioni, ecco un ritrovamento curioso. Cos’è e quanto è vecchio In attesa che Trust Sostratos compia alcune verifiche, prima di dare ufficialmente, la notizia del rinvenimento di particolari reperti o strutture nell’ambito dello scavo archeologico in corso al Campo all’Arpia, nel Parco Archeologico di Baratti (Populonia), in Toscana, gli archeologi rendono pubblico il curioso rinvenimento della vera di una collana antica. Il cassone in pietra panchina, semidistrutto dai lavori agricoli (ca. V sec. aC) “Vi abbiamo lasciato la settimana scorsa con un piccolo mistero da svelare – dice Trust Sostratos – ma nel frattempo le nostre ricerche hanno evidenziato scoperte ancor più misteriose che in questo momento non possiamo ancora rendere note perché stiamo ancora cercando di capire a cosa siamo di fronte… Questo scavo sta davvero offrendoci continue sorprese che non sempre sono di facile interpretazione. Intanto vi offriamo la visione di uno stupendo reperto rinvenuto nel fondo di un cassone di panchina, in parte demolito dai lavori agricoli, risalente al V secolo a.C. : un vago di collana in pasta vitrea di produzione fenicio-punica. Continuate a seguirci perché abbiamo tante sorprese da mostrarvi e se potete veniteci a trovare: i nostri archeologi saranno felici di illustrare l’andamento dei nostri scavi”. Il vago di collana al momento della sua scoperta https://www.stilearte.it/scavi-a-baratti-populonia-in-attesa-di-importanti-rivelazioni-ecco-un-ritrovamento-curioso-cose-e-quanto-e-vecchio/
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Scoperta nuova necropoli etrusca a Populonia
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Gli archeologi scoprono una necropoli etrusca nel Campo dell’Arpia a Populonia. Le prime evidenze, i reperti Gli specialisti di Sostratos, in concessione, stanno scavando al Campo all’Arpia nel Parco Archeologico di Baratti (Populonia). Populonia è una frazione del comune di Piombino in provincia di Livorno. “Sono stati compiuti in questi giorni – dicono gli archeologi di Sostratos onlus – i primi importanti ritrovamenti durante lo scavo di quella che sembra una necropoli etrusco-ellenistica (fine IV – prima metà III secolo aC) in un ambito di una zona con sepolture più antiche arcaiche e tardo arcaiche. In particolare la Tomba 3 e 4 hanno reso reperti interessanti che dimostrano un tipo di sepoltura appartenente ad individui ancora appartenenti alla tradizione etrusca. Baratti, Campo all’Arpia, Tomba 3 – particolare del corredo @ Sostratos trust Baratti – Scavo ad opera di Trust Sostratos. Campo all’Arpia, Tomba 4 (fine IV-prima metà III secolo aC). Corredo composto da: due coppe a vernice nera tipo Petite estampilles, una coppetta miniaturistica a vernice nera, lekytos acroma, due brocchette acrome @ Sostratos Baratti, campo all’Arpia, Tomba 4: particolare del corredo @ Sostratos Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia – all”interno del quale si svolgono gli scavi archeologi di questi giorni – comprende l’area dove sorgeva la città etrusca e romana di Populonia, nota fin dall’antichità per l’intensa attività metallurgica legata alla produzione del ferro. Populonia è un luogo di grande fascino, immerso in un paesaggio naturale unico. Dal mare del golfo di Baratti, su cui si affacciano le sepolture dei princìpi guerrieri, alla macchia mediterranea che nasconde incredibili tombe etrusche scavate nella roccia, fino a giungere sull’acropoli, con i suoi edifici sacri affacciati sulle isole dell’arcipelago toscano. Sostratos onlus si occupa di organizzazione e gestione di scavi archeologici, della loro conoscenza e divulgazione attraverso incontri, conferenze, mostre, scambi culturali e altre attività specifiche e sperimentali, in stretto rapporto con la comunità e con il mondo della scuola, dell’Università, della cultura e dell’associazionismo. Il Trust di Scopo Sostratos ONLUS è stato fondato nel 2014 dopo alcune esperienze dei promotori nel campo del finanziamento dell’attività di ricerca scientifica, in particolare di quella archeologica. La passione che anima i fondatori è sempre stata il motore che ha promosso l’attività del Trust che in questi anni si è proposto come una delle poche realtà italiane a fare del finanziamento della ricerca senza scopi di lucro un impegno continuo e senza riserve. I promotori del Trust sono liberi imprenditori che attingono dai propri patrimoni la base economica con cui il Trust si mantiene. La sede legale ed operativa è a Firenze. https://www.stilearte.it/gli-archeologi-scoprono-una-necropoli-etrusca-nel-campo-dellarpia-a-populonia-le-prime-evidenze-i-reperti/ -
Ho visto in un'asta questa moneta che viene definita come 'Second Known Example' e poi: Greek Italy. Etruria, Populonia. AR 10-asses, 3rd century BC. Obv. Laureate male head left; behind, X. Rev. Cluster of seven pellets and crescent: around, traces of ethnic pvplvna. Vecchi EC 70A (only one example cited); HN Italy -; Vecchi ICC ; Vecchi, The coinage of the Rasna I-V - ; Sambon - : Vicari -. AR. 1.73 g. 16.00 mm. RRRR. Excessively rare, apparently the second example known. About VF.
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Un tesoro ritrovato. Il ripostiglio di Populonia, le monete d’argento del grande porto degli Etruschi Sono le monete etrusche della zecca di Populonia che tornano visibili. “Ecco dove era finito!”. Tuonò il signor O.G. riprendendosi dal sussulto provocato dal botto improvviso che un pacco metallico aveva causato cadendo a terra. Dopo più di mezzo secolo, il tesoro degli Etruschi era finalmente tornato alla luce… Potrebbe essere l’incipit di un racconto fantastico di J.K. Rowling, invece, è quello che è realmente accaduto ad Ottavio Gasparri lo scorso dicembre a Roma. Lavori, pulizie e spostamenti di mobili e oggetti dimenticati da decenni nella soffitta della casa di famiglia ed ecco ricomparire da dietro un cassettone un ricordo luccicante e ricco, molto ricco, di storia: la parte di un tesoretto di monete d’argento recuperato a Populonia nel 1939, che era stato dato al nonno Tommaso Gasparri come “quota parte” del premio di rinvenimento che spetta ai proprietari dei terreni in cui avvengono scoperte archeologiche. Nella soffitta, insieme al tesoretto, era una piccola scatola di cartone che custodiva la statuetta in bronzo raffigurante un’Arpia, la creatura mitologica con testa di donna e corpo di uccello, rinvenuta nella necropoli etrusca di Baratti. Il tesoretto è noto nella letteratura archeologica come “il ripostiglio della Porcareccia” e il riscontro inventariale eseguito in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Pisa e Livorno ha confermato che si tratta delle monete rinvenute nei terreni intorno al golfo di Baratti alla fine degli anni ’40, in occasione delle attività di recupero delle antiche scorie di ferro per il loro riutilizzo nei moderni altiforni. Il tesoro constava di 565 monete d’argento che furono consegnate da Tommaso Gasparri al Soprintendente alle Antichità d’Etruria, Antonio Minto, il 16 gennaio 1940. Dal fascicolo conservato all’Archivio della Soprintendenza, emergono i nomi degli scopritori del tesoro, uomini e donne addetti ai lavori di scavo per conto della ditta Procchi: gli uomini picconavano le scorie, mentre le donne setacciavano la terra e recuperavano il materiale archeologico. Le monete, dopo essere state studiate e catalogate, furono divise tra la Soprintendenza e la proprietà dei terreni che ne ricevette oltre duecento, per la quasi totalità didracme d’argento con la raffigurazione della Gorgone, l’iconografia tipica della produzione monetale di Populonia. Oggi, a distanza di oltre 80 anni, le monete – per volontà della famiglia Gasparri legittima proprietaria dei beni – saranno esposte al Museo etrusco di Populonia. Una nuova teca disegnata dall’architetto Erica Foggi ospiterà le monete, il cui studio è stato affidato a Luciano Giannoni, esperto numismatico, con il coordinamento di chi scrive a cui la famiglia Gasparri ha affidato la cura del museo che già espone al pubblico i reperti di sua proprietà fin dalla loro assegnazione come premio di rinvenimento negli anni ‘40 dello scorso secolo. Un’iniziativa culturale privata che da ottanta anni si aggiorna e si perpetua. https://www.archaeoreporter.com/2022/06/14/un-tesoro-ritrovato-il-ripostiglio-di-populonia-le-monete-dargento-del-grande-porto-degli-etruschi/
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Finalmente sono riuscito ad acquistare la mia prima moneta etrusca ed oggi mi è arrivata a casa: XX Assi di Populonia, dal peso di 8,09 g. e dal diametro di 20.00 mm. Lo so, non è molto bella, ma dal vivo è migliore, rappresenta un pezzo di storia che amo, ed è quello che al momento le mie finanze si possono permettere (o più precisamente quello che voglio al momento spendere, visti i tempi che viviamo).
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Qual è il miglior catalogo di monete etrusche?
Leiandros ha aggiunto un nuovo link in Monete Preromane
Buongiorno cari amici. Qual è, secondo te, il miglior catalogo di monete etrusche? Quello di Fiorenzo Catalli o quello di Italo Vecchi? Grazie a tutti per le vostre gentili risposte!
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