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Filippo II mezzo ducato contromarcato
Gasp ha aggiunto un nuovo link in Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia
Salve forum, Qualche tempo fa mi è capitato tra le mani questo curioso Mezzo Ducato di Filippo II contromarcato (immagine in basso). Ricercando online ho trovato qualche info su CoinArchives.com che riporto in basso: Polonia, Sigismondo Augusto (1548-1572) Utilizzato in Polonia, Mezzo ducato di Filippo II di Spagna, coniato a Napoli con contromarca Polacca nel retro. La contromarca mostra un monogramma coronato [...] la combinazione tra questo mezzo ducato e la contromarca Polacca è estremamente rara, vennero realizzate per pagare i mercenari durante la "Prima guerra del Nord" (o Guerra di Livornia) nel 1564. L'attuale proprietario pensa si possa trattare di una controstampa non autentica, a me personalmente non sembra, ma mi piacerebbe chiedere a voi cosa ne pensate, e soprattutto se avete altre info in merito Vi ringrazio dell'attenzione Buona giornata Gasp- 5 commenti
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Animale in cerca di tuberi porta alla luce oggetto di 3500 anni fa. Lo vede uno storico. Si scava. Trovate 5 asce. Età del Bronzo Kociewie, Polonia, 5 dicembre 2023 – Nel distretto forestale di Starogard, a Kociewie, in Polonia, gli archeologi hanno compiuto una scoperta di rilievo: cinque asce dell’età del bronzo che risalgono a un periodo compreso tra il 1700 e il 1300 a.C. La notizia è stata data nelle ore scorse dal Conservatore provinciale dei monumenti della Pomerania. Camminando nel bosco, Denis Konkol, un appassionato di storia, si è imbattuto in un primo oggetto metallico. Un’ascia di bronzo, perfetta. Il ricercatore di storie e di storia ha prontamente informato le autorità locali e il Conservatore provinciale dei monumenti della Pomerania. Va notato che in Polonia è vietato condurre ricerche amatoriali di manufatti con metal detector senza l’autorizzazione delle autorità locali, al fine di preservare il patrimonio archeologico nazionale. Konkol non aveva rilevatori con sé. Capita che depositi antichi vengano fortuitamente riportati alla luce da animali che scavano nel terreno e che il materiale sia dilavato dalle piogge e così reso evidente. Ciò è accaduto recentemente in Spagna e in Italia. E non è certo una scusa per coprire attività di ricerca illecita. Le tracce di scavo prodotte da animali selvatici rimangono evidenti. Cinghiali, tassi, istrici, cervi, caprioli, lepri e conigli, per cercare rizomi, radici o scavare tane, possono portare alla luce, nel rivolgimento del terreno, anche materiali archeologici. Ciò avviene soprattutto nelle zone caratterizzate da scarsa o nulla attività umana e lungo pendii dilavati dalle piogge che hanno evitato, nei secoli, grandi accumuli di terreno. Nelle zone più aperte operano invece le talpe. Dopo la segnalazione di Konkol, gli archeologi si sono mossi per ispezionare il sito, rivelando l’esistenza di cinque asce sepolte a una profondità di 20-30 centimetri sotto uno strato di erba e humus. Un terreno leggero, come quello che è possibile trovare al margine di un bosco o nel sottobosco. Non è stato possibile se l’appassionato di storia si fosse recato in quel punto seguendo un’ipotesi investigativa legata a possibili insediamenti preistorici o se egli si sia imbattuto in un luogo che un occhio addestrato identifica rapidamente come un’area di antica antropizzazione, poi sepolta parzialmente dalla vegetazione. Igor Strzok, Conservatore provinciale dei monumenti della Pomerania, ha dichiarato: “L’estrazione di questi reperti è avvenuta sotto la supervisione archeologica dei nostri colleghi dell’Ufficio provinciale per la protezione dei monumenti. Ciò significa che abbiamo impedito la possibile distruzione del sito”. Le asce – come rivela la comparazione stilistica con identici manufatti trovati in terreni archeologici accanto a materiali organici databili con il radiocarbonio – risalgono a un’epoca compresa tra il 1700 e il 1300 a.C. e sono state identificate come appartenenti al tipo tautušiai, associate alle culture baltiche dell’odierna Lituania o della Polonia nord-orientale. Caratterizzate dalle loro notevoli dimensioni, le asce presentano un manico sottile con bordi rialzati e una lama larga, indicando una precisione e una maestria artigianale avanzate. Secondo gli archeologi, la funzione di queste cinque asce potrebbe essere stata rituale o legata al commercio, aggiungendo un ulteriore mistero a questa scoperta. Com’è visibile dall’immagine di una delle asce, essa si rivela intatta. In luoghi di devozione, in antico, gli uomini compivano le proprie offerte alle divinità. Consideriamo che il bronzo, che dà il nome all’epoca in cui questa lega venne ideata e usata, aveva a quel tempo un elevato valore, specie quando lavorato. Cinque asce di bronzo dovevano costituire un deposito economicamente rilevante. Le asce di metallo erano una risorsa: consentivano di lavorare e, al contempo, di disporre di una potente e precisa arma di difesa. È interessante notare che le scoperte in questa regione durante gli scavi dell’età del bronzo sono spesso legate a manufatti come braccialetti. L’ultimo ritrovamento di un’arma o di uno strumento dell’età del bronzo risale a 20 anni fa. Le asce saranno trasportate al Museo Archeologico di Danzica, dove esperti condurranno un esame approfondito per svelare ulteriori dettagli sulla loro origine, funzione e significato nella storia di Kociewie. https://stilearte.it/animale-selvatico-in-cerca-di-tuberi-porta-alla-luce-oggetto-di-3500-anni-fa-lo-vede-uno-storico-si-scava-trovate-5-asce-delleta-del-bronzo/
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Polonia: ritrovato un tesoretto dell'XI secolo
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Rassegna Stampa
Un tesoretto di monete d’argento dell’XI secolo viene trovato da un gruppo di amici su una collina. Erano sparse Le monete d’argento trovate sulla collina. Nella zona, durante il Medioevo, c’erano insediamenti militari Il Museo Ostróda, sotto la guida del conservatore provinciale dei monumenti, ha recentemente annunciato la scoperta di un tesoro archeologico che sta catturando l’attenzione degli esperti e degli appassionati di storia. La notizia è stata divulgata lunedì, svelando la presenza di un deposito contenente 13 monete, una preziosa collezione di monete d’argento rinvenute nelle vicinanze di Iława. una città polacca del distretto di Iława nel voivodato della Varmia-Masuria che si sviluppa una superficie di 21,88 km² e che conta più di 30mila abitanti. Il tesoro è composto principalmente da denari incrociati risalenti all’XI secolo, con l’aggiunta di un frammento di bratteata – moneta battuta su una lastra sottile di metallo, recante l’immagine da un solo lato – appartenente al principe della Pomerania Sambor, databile al XIII secolo. Questo eccezionale ritrovamento è stato effettuato da Jacek Drozdowski del gruppo di ricerca Iława, durante una delle spedizioni del fine settimana del suo gruppo. Le monete erano disseminate su una collina, a una profondità di circa 15 centimetri, e il loro recupero è stato reso possibile grazie all’uso di un metal detector. Drozdowski, visibilmente orgoglioso e felice del suo ritrovamento, ha condiviso la rarità di un simile evento nella loro zona e ha sottolineato l’importanza di questa scoperta. Łukasz Szczepański, un archeologo del Museo di Ostróda, ha fornito ulteriori dettagli sulla posizione del tesoro, sottolineando il collegamento con la struttura insediativa identificata nella microregione meridionale di Jeziorak. Questa area è nota per la presenza di una roccaforte prussiana dei secoli XI-XII, una rete di insediamenti aperti e varie fortificazioni di terra attribuite alla Prussia. La scoperta delle monete, quindi, aggiunge un tassello fondamentale alla comprensione dell’attività insediativa di questa zona. Il conservatore dei monumenti ha fornito il permesso per la ricerca, garantendo la cooperazione con il proprietario dell’area, il distretto forestale di Iława. Drozdowski ha ringraziato per questa collaborazione, sottolineando che l’approvazione e il sostegno delle autorità locali sono essenziali per condurre ricerche archeologiche in modo etico e accurato. Il gruppo di ricerca Iława ha una storia di significativi ritrovamenti, donando precedentemente al museo reperti come un sesterzio dell’imperatore Antonino Pio (138-161), fibula e denari romani, scellini teutonici, nonché un tesoro composto da dieci monete della fine del XVII e XVIII secolo e un anello dorato. Drozdowski ha espresso il desiderio che tutti i reperti trovati negli ultimi anni, non solo dal suo gruppo ma anche da altri, possano essere esposti nel museo locale di Iława, un luogo che attendono con ansia. Con questi ritrovamenti, la storia di questa regione continua a rivelarsi attraverso i segreti sepolti nel terreno, portando l’antico passato alla luce per le generazioni presenti e future. https://stilearte.it/un-tesoretto-di-monete-dargento-dellxi-secolo-viene-trovato-da-un-gruppo-di-amici-su-una-collina-erano-sparse/ -
Polonia: tesoretto di monete d'oro americane e russe
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
TREASURE HOARD OF AMERICAN AND RUSSIAN GOLD COINS FOUND IN POLISH FOREST Image Credit : Szczecin Search Group Association A team of metal detectorists from the Szczecin Search Group Association have uncovered a treasure hoard consisting of American dollars and Russian rubles in the forests near Szczecin, Poland. The detectorists were conducting a survey to find relics from WW2, in particular, traces of the Battle of Szczec, fought between the Soviet Red Army and the Wehrmacht. Prior to the outbreak of WW2, the Wehrmacht made Stettin the headquarters for Wehrkreis II, which controlled the military units in all of Mecklenburg and Pomerania. At that time, less than 1% of the city inhabitants were Polish, who became marginalised and persecuted by the rising Nazi regime. In 1944, Allied air raids and intense battles between the Wehrmacht and Soviet forces resulted in the devastation of 65% of Stettin’s structures, including the near-total destruction of the city centre, seaport, and local industries. The city was eventually captured by Soviets forces in 1945, resulting in the majority of remaining inhabitants abandoning their homes. Image Credit : Szczecin Search Group Association According to a press announcement by PAP, Detectorists from the Szczecin Search Group Association have found 70 coins deposited in a heavily corroded metal can buried at a depth of approximately 15 to 20 cm’s. The total discovery has been estimated to be worth 100,000 zloty, which is over 24,000 US dollars based on current conversion rates. A preliminary study of the coins has already identified a Liberty Head double eagle, also known as a Coronet double eagle, which is an American twenty-dollar gold piece designed by Mint of the United States Chief Engraver, James B. Longacre. The coin has the motto “In God We Trust”, which is a Type III that circulated between 1877 to 1907. Image Credit : Szczecin Search Group Association Also identified are ten dollar Indian Head eagle gold coins dated to 1912, which was designed by Augustus Saint-Gaudens and circulated between 1907 to 1933. Łukasz Istelski from the Szczecin Search Group Association, said: “This is a dream come true for every detectorist. It is not only a material treasure, but above all a great discovery.” Istelski noted that the coins could have been related to war activities and deposited for safety, but their origin is truly a mystery. https://www.heritagedaily.com/2023/11/treasure-hoard-of-american-and-russian-gold-coins-found-in-polish-forest/149167?amp=1 Stash Of US And Russian Gold Coins Worth Over 100,000zł Found In Szczecin Forestws The group from the Szczecin Exploration Group Association had been exploring local woodland in search of traces from the Battle of Szczecin from the opening stages of WWII when they came across the hoard of gold coins. Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna Treasure-hunters dedicated to uncovering remnants of World War II, were left speechless after unearthing 70 gold coins during a search last Sunday. The group from the Szczecin Exploration Group Association had been exploring local woodland in search of traces from the Battle of Szczecin from the opening stages of WWII when they came across the hoard of gold coins. The 70 gold coins estimated to be worth over PLN 100,000 were found inside a corroded metal can buried 20cm below the surface.Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna The group’s Łukasz Istelski said: “Yesterday, two friends from the association and I went on a standard search for things left over from World War II – buttons, coins. “But no one expected to find gold coins. “This is a dream come true for every detectors and every seeker. It is not only a material treasure, but above all a great event.” Included among the hoard were 20, 10, and 5 US dollars, and 15 and 5 rubles, weighing a total of 404 grams.Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna The 70 gold coins estimated to be worth over PLN 100,000 were found inside a corroded metal can buried 20cm below the surface. Included among the hoard were 20, 10, and 5 US dollars, and 15 and 5 rubles, weighing a total of 404 grams. In a Facebook post, the association said: “There are no words to describe this! Today will go down in history. Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna “This is a dream come true for every detectors and every seeker. It is not only a material treasure, but above all a great event.”Marcin Bielecki/PAP “Another success of our association. “Today Andrzej broke the bank, had a walled heart attack. We’re still recovering and I think not many people will sleep tonight” Although the exact origin of the buried coins remains a mystery, the association now plans to transfer them to the district office and investigate their connection to wartime activities. https://warsawpoint.com/news/60088-stash-of-us-and-russian-gold-coins-worth-over-100000zl-found-in-szczecin-forest.html -
Polonia: scoperto un tesoro di circa 150 monete bratteate
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Rassegna Stampa
Scavi in un giardino. Scoperto un tesoretto di circa 150 monete bratteate del Medioevo. Creavano inflazione e tassazione da tutto Nel corso di recenti scavi in un terreno di Szprotawa, in Polonia, un team di archeologi ha fatto una scoperta straordinaria: un tesoro di circa 150 monete bratteate della Slesia, un deposito medievale che getta nuova luce sulla storia e sull’economia della regione. Le monete bratteate sono sbalzate, da un lato, su una sottile lastra di metallo. Il sostantivo brattea indica una foglia, anche nei fiori. Nell’arte antica le brattee erano sottili lamina d’oro, d’argento o di elettro, assottigliate grazie a colpi di a martello e usata per rivestimento di sculture, mobili e stoffe, o per realizzare gioielli. Questa sottile brattea poteva essere messa su un punzone dov’era un’immagine. Comprimendo le due parti si otteneva un altorilievo o un bassorilievo. Il sito degli scavi rivela un burgage, una tipica proprietà cittadina con un edificio che si affacciava su una strada stretta. Era, di fatto, ciò che noi, oggi, definiremmo come casa a schiera di un borgo, costituita una porzione autonoma di edificio e da un giardino lungo e stretto. Durante il Medioevo qualcuno sotterrò una borsa di stoffa – della quale sono rimaste inequivocabili tracce – contenente le monete a brattea, ordinatamente disposte in pile cilindriche. Un esame più dettagliato ha rivelato che le monete sono principalmente bratteate coniate tra il 1250 e il 1300. Queste monete, caratterizzate da una piastra sottile. Le monete provenivano dai laboratori di zecca della Slesia, ma il loro utilizzo era di breve durata, poiché, quasi annualmente, esse erano dichiarate fuori corso. I cittadini dovevano così portare le monete a un punto di raccolta autorizzato dalla zecca di Stato. Per ogni quattro monete vecchie consegnate ne ricevevano, in cambio, 3 nuove, con immagini diverse dalla prima. Ufficialmente si diceva che ciò servisse per pagare il lavoro del maestro della zecca. In realtà era una forma per la diminuzione di valore del denaro, una diffusa tassazione indiretta, pari – quando le monete venivano richiamate – al 25 per cento. Tale è la percentuale di erosione creata dalla consegna di quattro brattee dai cittadini per ottenerne tre di nuove. La quarta moneta, che veniva trattenuta veniva definita “moneta di esercizio”. Lo Stato guadagnava molto, anche grazie alle monete che i cittadini avevano perso o alle monete sepolte come tesoretto e dimenticate – spesso per la morte del proprietario – e comunque o andate fuori corso senza che fossero portate al cambio. Radosław Kuźbik, uno degli esperti coinvolti nella scoperta, riflette sulla possibile provenienza del deposito in contanti, suggerendo che il tesoretto potesse appartenere a una persona piuttosto ricca. Gli archeologi e gli storici si impegnano ora a rispondere a domande fondamentali: chi ha nascosto questo tesoro, quando e per quale motivo? Questa eccezionale scoperta non riguarda soltanto un tesoro numismatico. In quest’area sono stati trovati i resti di un ponte risalente al XV-XVI secolo e delle mura originarie della città costruite nel XIV secolo. Gli archeologi stanno scavando non solo nel terreno, ma anche nella storia di Szprotawa, offrendo uno sguardo senza precedenti sulla vita e sulle transizioni economiche di quell’epoca. Meccanismi che consentono anche di capire il rapporto tra tassazione e inflazione. https://stilearte.it/scavi-in-un-giardino-scoperto-un-tesoretto-di-circa-150-monete-bratteate-del-medioevo-creavano-inflazione-e-tassazione-da-furto/ Treasure hoard of Silesian bracteates found in Szprotawa Image Credit : Lubuski Wojewódzki Konserwator Zabytków Archaeologists conducting excavations in the area of a former burgage plot in Szprotawa, Poland, have uncovered a treasure hoard of around 100 to 150 Silesian bracteate coins. A burgage was a town rental property “burgage tenement”, consisting of a house on a long and narrow plot of land with a narrow street frontage. Excavations unearthed the remains of a textile bag containing neatly arranged coins in cylinder piles. A closer examination has identified that the coins are mainly Silesian bracteates (Latin: “bractea” – plate) minted between 1250 to 1300. The coins are minted on one side from a thin plate on a soft base, which were introduced in Silesia after 1250 and phased out by thicker coins (the quarterly) during the early 14th century. They originate from the mint workshops of Silesia, although their use was relatively short as the coins were usually called back regularly (about once or twice a year) to be exchanged for new coins. Image Credit : Lubuski Wojewódzki Konserwator Zabytków -
Una "pentola" del tesoro rotta da un aratro
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Una pentola del tesoro rotta da un aratro. Il campo continua a fiorire di monete romane. Sono 112. Per ora Per quanto giustamente negletti dagli archeologi, gli aratri hanno un’indiretta – per quanto brutale – connivenza con gli studiosi delle antichità. Molti siti sono stati scoperti casualmente proprio grazie all’azione del vomere, che certo non accarezza gli strati. Ma li sconvolge. Eppure, tenuto conto che spesso il nucleo degli strati archeologici – a causa delle millenarie sedimentazioni – si presenta, generalmente, nei suoi elementi portanti, a un livello inferiore a quello che può essere raggiunto dall’aratro stesso, risulta evidente che i lavori agricoli, quando pizzicano la parte superiore delle vestigia hanno una funzione di segnalazione di aree anticamente antropizzate delle quali si è persa memoria. All’azione di aratri – trascinati chissà per quante generazioni – e al lavoro di archeologi e appassionati in perlustrazione si deve la scoperta di un tesoretto di 112 monete romane del I e del II secolo, in Polonia, avvenuta a Półwieś, un villaggio di 300 abitanti, che appartiene al Comune di Zalewo (7mila residenti) nella parte settentrionale del Paese. Il primo ritrovamento – 68 monete – si deve a un appassionato di storia. Le altre sono state individuate, dopo la segnalazione compiuta dal primo cercatore al museo del circondario – dagli studiosi del museo. Proprio in queste ore, prima di chiudere, a causa del freddo, la stagione archeologica, i responsabili del museo hanno raggiunto il “campo dei miracoli” e, grazie all’uso di metal detector hanno recuperato ancora un prezioso gruzzoletto, dal quale spicca una moneta romana che reca l’effigie di Vespasiano – nella foto -. Dicono gli studiosi del Muzeum w Ostródzie: “Abbiamo condotto ulteriori ricerche nel campo in cui abbiamo già trovato monete romane. Tra le monete appena scoperte, in queste ore, la sorpresa più grande è il denaro di Vespasjano. È la moneta più antica di tutte quelle che abbiamo qui trovato. Risale agli anni 72-73 d.C”. La moneta più recente risale agli anni 194-195 d.C. durante il regno di Settimio Severo. Ciò significa che, molto probabilmente, le monete furono accumulate, nel tempo, per il valore del metallo e costituirebbero pertanto un tesoretto familiare o di un deposito votivo. La “pentola del tesoro” non fu più alimentata successivamente. Ciò significa che il tesoretto fu sepolto, presumibilmente, nel 200 d. C. Secondo Łukasz Szczepański, studioso che lavora per il museo locale, i denari di Półwsie sono associati al popolo della cultura Wielbark, cioè le tribù dei Goti e dei Gepidi, che usavano anche monete romane. L’afflusso massiccio di denaro da Roma era legato non solo ai contatti commerciali o al saccheggio delle tribù del nord, ma potrebbe derivare dai salari pagati, nel tempo, alle truppe ausiliarie locali al servizio dell’Impero Romano o dai tributi annuali pagati dai romani in cambio del mantenimento della pace sui confine danubiani. https://www.stilearte.it/una-pentola-del-tesoro-rotta-da-un-aratro-il-campo-continua-a-fiorire-di-monete-romane-sono-112-per-ora/ -
Salve a tutti...ho una domanda un po'particolare...sono in possesso di una Banconota da 50 Złotych polacchi del 1988...mi chiedevo se è valida per il cambio valuta in euro oppure no. Poiché facendo delle ricerche ho scoperto che ci è stato un passaggio, nel 1995 da un "Vecchio" ad un "Nuovo" złotych...di conseguenza, facendo parte questa banconota di un vecchio stampo diciamo così...non sono certo se, recandomi presso un cambio valuta, questo sarebbe possibile. Grazie in anticipo a tutti per la risposta
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Polonia: depositi votivi di 2.500 anni fa
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Con il metal trovano grossi depositi votivi di 2500 anni fa. Tanti gioielli antichi nell’ex palude Le immagini di questa pagina sono di proprietà del gruppo Kujawsko Pomorska Grupa Poszukiwaczy Historii Un tesoro di gioielli e utensili in bronzo è stato trovato nel letto di un lago prosciugato di un lago-palude e trasformato in un campo agricolo. Il materiale è stato individuato nel corso di una perlustrazione compiuta da un gruppo di appassionati di storia e di archeologia che collabora con gli archeologi di Stato. L’operazione si è svolta in un campo arato con l’uso di metal detector. Trovati i primi segni di consistente presenza di metalli antichi, i volontari hanno chiesto l’intervento degli archeologi che hanno compiuto lo scavo, sotto la guida di Wojciech Sosnowski e alla presenza di membri dell’Istituto di Archeologia dell’Università Niccolò Copernico di Toruń e dei servizi del Parco Paesaggistico Wdecki. Il ritrovamento dei depositi votivi e di 100 frammenti d’ossa, derivati – probabilmente – da recenti frantumazioni provocate dalle arature, è avvenuto in Polonia, nel distretto di Chelmno una cittadina della Polonia settentrionale, con circa 20mila abitanti. Gli scavi sono avvenuti nei giorni scorsi. Gli archeologi propongono una datazione che porterebbe a circa il 500 a.C.m ma il deposito potrebbe essere anche più antico. Dirimenti, a tal proposito, saranno le indagini di laboratorio. “I ritrovamenti includono tre depositi che contenevano, tra gli altri, orecchini, collane, bracciali, cerchietti, spille con testine a spirale, pezzi di collane decorate con ciondoli coda di pesce, punte di lancia, ecc…” – dicono i membri del gruppo Kujawsko Pomorska Grupa Poszukiwaczy Historii, che hanno compiuto l’importante scoperta.- Sono state trovate anche parti metalliche di finimenti per cavalli e un gran numero di altri oggetti. Tra questi ci sono anche molto prodotti realizzati con materie prime organiche: tessuti di strumenti di corno e frammenti di corde. Sul sito sono state trovate anche ossa umane, il che potrebbe suggerire che vi sono stati depositati anche sacrifici umani”. Gli archeologi spiegano, infatti, che gli insediamenti più vicino al luogo di ritrovamento praticavano la cremazione dei defunti, mentre nel caso di sacrifici umani – come dimostrano i casi delle cosiddette “mummie di palude”, fenomeno diffuso in tutta l’Europa settentrionale – i corpi venivano inumati o abbandonati nell’acquitrino. Si pensa pertanto che i materiali preziosi fossero deposti per scopi rituali, in una sorta di santuario naturale nel quale venivano anche uccisi i prigionieri nemici o le persone della comunità che avevano infranto gravemente la legge. Probabilmente le esecuzioni avvenivano in dati periodi dell’anno, legate a feste. https://www.stilearte.it/con-metal-detector-trovano-depositi-grossi-votivi-di-2500-anni-fa-tanti-gioielli-antichi-riemergono-dallex-palude/ @Arka dai un'occhiata, forse è di tuo interesse. -
Buoba serata, vorrei condividere con voi questa bella moneta d'argento che ho preso domenica mattina: 10 zlotych 1933, argento 750, peso 22 grammi. E' stata coniata solo in due date 1932 e 1933. Al rovescio, secondo informazioni di Numista, è raffigurata la Polonia, attraverso nel viso di Janina Żółtowska ; ma sapete chi era costei? In rete non ho trovato nulla di comprensibile....
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