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Meteore numismatiche veneziane
417sonia ha aggiunto un nuovo link in Monete della Serenissima Repubblica di Venezia
Quando si parla di monetazione veneziana, nei più corre subito alla mente il ducato doro, poi chiamato zecchino ed è ovvio trattandosi della moneta più longeva coniata dalla Repubblica di Venezia; moneta che dalla sua emissione, avvenuta nel 1284 e fino alla caduta della Serenissima nel 1797, è stata usata in quasi tutte le nazioni europee, nonché in molte nazioni africane ed asiatiche. Grazie alla sua diffusione fu anche tra le monete più imitate e falsificate nella sua lunga vita; solo questo aspetto basterebbe a dimostrare il grande favore che incontrò in così tanti mercati. Ci sono ovviamente tante altre monete conosciute, non altrettanto così longeve, ma che sono caratterizzanti della monetazione veneziana: dal "grosso", al soldo d'argento "soldino" e di mistura "soldone", dal "ducato" d'argento allo "scudo della croce"; per non parlare delle varie tipologie di "bagattini" e di "gazzette"; tutte monete che, pur con le loro varianti, i loro multipli e/o sottomultipli, furono coniate per parecchi decenni ed a volte secoli. Ci sono però talune monete che la zecca veneziana coniò per pochissimo tempo, a volte durante un solo dogato, a volte solo per pochi mesi; emissioni non di prove o progetti, ma di monete che circolarono ufficialmente, ma in maniera estemporanea e che possiamo considerare delle vere meteore numismatiche. Certamente all'atto della loro emissione ci fu un preciso motivo contingente di tipo economico o politico che fu poco dopo superato rendendole inutili; coniazioni il cui scopo fu vanificato da problemi di natura valutaria seguiti alla loro emissione, oppure monete che non furono gradite dal mercato e/o della popolazione che le doveva usare. E' bene precisare che, per "meteore", non è mia intenzione riferirmi solo a monete coniate in pochi esemplari e quindi rarissime ma, nell'accezione più estesa del termine, mi riferisco a quelle monete – non appartenenti alle "anonime" - coniate anche in gran numero di esemplari, ma che sono state emesse durante un unico dogato, magari per pochi mesi. Comincio io richiamando una piccola monetina coniata sotto il dogato di Francesco Foscari (1423 - 1457), ovviamente tutti possono partecipare, aggiungendo ulteriori "meteore". FRANCESCO FOSCARI (1423 – 1457) Denaro (o piccolo) con leone rampante Venezia era in guerra. Principalmente con i Visconti, signori di Milano e con i turchi; guerre che continuarono dal 1429 al 1454 tra effimere tregue e riprese delle ostilità e per poter finanziare queste guerre e pagare le truppe mercenarie ingaggiate, c'era un gran bisogno di denaro. Uno dei modi per reperirlo era aumentare i proventi dalla coniazione di monete; coniare monete con un intrinseco d'argento sempre più ridotto a fronte di un valore nominale immutato, determinava l'uso di monete quasi di solo rame e dal valore pressoché fiduciario. Il denaro (o piccolo) fu una delle più caratteristiche monete in uso a Venezia fin dagli albori della Repubblica, non fosse altro che per la sua forma scifata. Il peso all'origine, sotto il dogato di Sebastiano Ziani (1172-1178) era di ca. gr. 0,36 ed il titolo dell'argento contenuto, dello 0,27; nel tempo si vennero rispettivamente ridotti fino ad avere, sotto il dogato del Foscari un peso di ca. gr. 0,24 ed un titolo d'argento di appena lo 0,055. Una monetina praticamente difficile anche solo da maneggiare; le sue caratteristiche erano le seguenti: D/ — Croce in un cerchio + FRAC • FO DVX R/ — Croce in un cerchio + ∽ MARCV • ∽ Alla data del decreto del 21 giugno 1446 fu decisa la sua sostituzione con una nuova moneta; il motivo addotto fu quello che ormai, questa monetina, era troppo falsificata e si dispose che la moneta nuova dovesse essere coniata con le immagini che verranno decise dal Consiglio e che venisse preservata la medesima lega della precedente; così venne riportato al riguardo nel “Capitolar dalle Broche” Prexa in Pregadi. 1446 adì 21 zugno. Che nel nome de Dio el se faza e debia farsse far una nuova stampa a forma de essi pizoli, chomo al Colegio meio aparirà; ma che questi pizoli da nuovo stampido siano de quella liga e bontà che sono i pizoli de la presente stampa, e che da qua avanti el non se faza né se stampissa più pizoli de la stampa prexente. … etc. D: Croce patente in un cerchio ✠ • FRA • FO • DVX • R: Leone nimbato, senza ali, rampante a sinistra nel campo S • • M Alla data del decreto del 18 settembre 1453, preso atto che queste infime monetine hanno infestato il mercato e solo quelli si usano nei pagamenti, tanto che è invalso l'uso di non maneggiarli singolarmente, ma di raggrupparli in sacchetti di un dato valore totale, il Consiglio interviene e ne blocca la coniazione. Dal “Capitolar dalle Broche”. Copia de I° parte prexa, trascritta da Lucha Rizo 1543 adì 25 zugnio. + 1453 adì 18 settembre. In Pregadi. Per la gran suma de pizoli, la qual è stata cuniada a la nostra Cecha fin al prexente. L'è multiplichado per questo in questa terra però che l'è zià commenzado a spender in li pagamento che sono fati in scharnuzi, chomo se oserva in Padoa, contro ogni buona uxanza de questa nostra citade et con manchamento de la fama e reputacion nostra, et al postuto el sia de proveder a questo, vada parta ch'el sia commandato, per autoritatde de questo Conseio, a li officiali del la Cecha nostra che, soto pena de duchati Iic per ziascun de loro intro i suoi proprii beni, lor non possan per alcun muodo far over chuniar far a la dita nostra Cecha pizoli de Veniexia da mo per fin anni do prossimi …. “Parte veneziana non dura una settimana”, così dicevano i veneziani riguardo alle leggi emanate dallo Stato, infatti, ecco che solo dopo quattro giorni dalla precedente disposizione, viene emanata la deroga, affinché si coniassero ancora piccoli ed il relativo ricavato venisse consegnato all'Arsenale per l'armamanto di cinquanta galere: + 1453 adì 22 settembre. De chomandamento de la serenissima Signoria, chomo referì ser Chonstantin de cha' Fantin noder a la Chanzelaria che, nonnostante la parte presa adì 18 settembre in Pregadi che non se podesse far pizoli da Veniexia chome in quella parte se Chontien, se debia chompir fino a la suma de libre 18.000 de pizoli da Veniexia per dar a l'Arsenal, chome se chontien in una parte presa adì 23 avosto del ditto milesimo in ditti Pregadi..... Ultimo atto che riguarda il piccolo con il leone rampante. Moneta che non verrà più coniata nei dogati successivi. saluti luciano Seguono foto
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