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Celti padani e Romani: un rapporto difficile: conferenza di E. Arslan
Vel Saties ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Il 3 febbraio 2024 il Museo Civico Carlo Verri di Biassono ha ospitato il primo incontro del ciclo di conferenze intitolato "Identità di un territorio". Il direttore del Museo Civico Carlo Verri e accademico dei Lincei, prof. Ermanno A. Arslan, racconta la complicata convivenza sul territorio brianteo di Celti e Romani, da un punto di vista archeologico, con la relazione "Celti padani e Romani: un rapporto difficile". -
Partiamo con un pippone per dire cosa è un survey o Raccolta di superficie: è una tecnica archeologica non invasiva (non si scava nulla) che serve per localizzare siti,emergenze monumentali ed altri elementi dell'attività umana, contribuendo a fornire una cronologia/periodizzazione e inquadrarne una tipologia. La maggior parte dei survey si svolge ed è efficace su aree arate, ma si ha la possibilità di impostarne su territori di ogni tipo. Serve a raccogliere materiale su un'area in maniera metodica per mappare e rilevare emergenze di un sito totalmente o parzialmente sepolto. Aiuta a datare il sito attraverso i materiali raccolti o registrati e fornisce un'idea della distribuzione dei manufatti ed eventualmente della tipologia. Durante i survey potete quindi raccogliere materiale edilizio, frammenti ceramici, metallici, in osso o corno, selci, materiale lapideo, monete etc etc. L'analisi di tutte queste emergenze da un survey ben pianificato e realizzato permette di delineare con una notevole precisione la presenza di edifici ed attività, la loro funzione e la loro periodizzazione. Il survey aiuta a comprendere il popolamento del paesaggio in una dimensione territoriale (in confronto allo scavo che invece dà una prospettiva locale) e diacronica, dal momento che si registrano gli elementi in maniera non selettiva per la loro epoca. In questo breve documentario della serie di Archeoreporter si espongono le linee ed i risultati di una prima campagna di survey nella zona di Bibione ove è stata individuata una villa romana. Vedrete come si realizza un survey, a cosa serve e che risultati può fornire per la comprensione di un sito archeologico. Ville romane tra i campi e le lagune in Veneto: la ricognizione "in diretta" a Caorle Bibione Antica Progetto archeologico “La villa marittima romana di Bibione e il suo contesto” Le ricerche di superficie Conclusa la prima campagna di ricognizione Dopo la fortunata campagna di scavo nel sito della villa romana, svoltasi nel marzo 2023, che ha dato l’opportunità a numerosi interessati di accedere alla Valgrande e visitare gli straordinari resti che stanno emergendo, nel novembre 2023 hanno preso avvio le ricerche sul territorio. Le ricerche sul territorio prevedono ricognizioni sistematiche di superficie, carotaggi e indagini geofisiche, condotte nell'ottica di raccogliere dati utili a ricostruire quale fosse l’aspetto del paesaggio nell’antichità e a comprendere come fosse popolato e sfruttato. In passato il territorio in questione è stato oggetto di alcuni studi. Alcuni spargimenti di materiali di età romana sono noti nel comune di San Michele al Tagliamento (presso Bevazzana), altri nel comune di Caorle, lungo il ramo principale del Tagliamento di età romana e presso la sua probabile foce; nel territorio sono conosciuti anche rinvenimenti di età tardo medievale. Allo stato attuale rimane comunque ancora incerta la posizione dei porti antichi alle foci del Tagliamento e le modalità insediative della fascia costiera. Il programma di ricerca prevede tre campagne di ricognizione della durata di circa 1 mese ciascuna. La prima campagna si è svolta dal 6 novembre al 1 dicembre 2023 e ha interessato alcune aree situate nel comune di Caorle e altre nel comune di San Michele al Tagliamento. Le ricerche di superficie sono condotte quando i campi sono sgombri da colture e arati/fresati, sfruttando la sistemazione idraulico-agraria esistente (il periodo ideale sono quindi i mesi autunnali e invernali). Tali ricerche prevedono che gli operatori camminino sui terreni per linee parallele, distanti da 5 a 10 metri, al fine di individuare l’eventuale presenza di materiale archeologico; qualora si individuino concentrazioni di reperti, viene condotta una ricognizione più intensiva per documentare la distribuzione degli stessi e si procede alla raccolta dei materiali più significativi. In casi eccezionali possono essere condotte ricerche geofisiche, che consentono di indagare il sottosuolo senza scavare, e carotaggi, per ricostruire le caratteristiche geomorfologiche e ambientali. Tutti i proprietari dei terreni hanno ricevuto una comunicazione personale che illustra gli obiettivi del progetto e le metodologie adottate, poiché è molto importante stabilire un dialogo per pianificare nel modo migliore le attività da svolgere, nella massima collaborazione, e ricostruire insieme la storia di questa straordinario territorio anfibio, da sempre strategico per la vita e l’economia delle comunità. Il progetto di ricerca archeologica Nel 2022 ha preso avvio un progetto di ricerca archeologica incentrato sullo scavo della villa romana di Mutteron dei Frati, situata all’interno della Valgrande (Bibione), e sullo studio della fascia costiera in cui la villa si inseriva, compresa tra il canale Nicesolo (dove scorreva il Tagliamento in età romana) e l’attuale corso del Tagliamento (Comuni di Caorle e di San Michele al Tagliamento). Il progetto, di durata triennale, è condotto dalle Università di Regensburg (Germania) (prof. Dirk Steuernagel, dott.ssa Alice Vacilotto) e Padova (prof. ssa Maria Stella Busana), in accordo con la competente Soprintendenza (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e per Province di Belluno, Padova e Treviso), ed è finanziato da un importante ente tedesco (DFG-Deutsche Forschungsgemeinschaft), oltre che dall’ateneo di Padova, con il generoso supporto della proprietà di Valgrande e dell’affittuario. (da comunicato stampa) Mi si permetta di dire che alla fine son contento che si siano separate le due sezioni di archeologia del forum perché troppe notizie (spesso scritte da "giornalisti" che non ne sanno nulla e riportano cose da altri siti o da note stampa) significano nessuna notizia. E lasciare la parte di approfondimenti può permettere di fare davvero approfondimento anche se magari in pochissimi leggera perché, in realtà, al pubblico non interessa approfondire ma il "cotto e mangiato".
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