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A proposito delle collane e dei gioielli monetali e del riuso delle monete antiche
Vel Saties ha aggiunto un nuovo link in Bibliografia numismatica, riviste e novita' editoriali
A proposito delle collane monetali e del riuso delle monete antiche: propongo qui di lasciare un catalogo di risorse bibliografiche in merito. Ma magari serve solo a me... E.A.ARSLAN, La collana monetale della Tomba 5 della necropoli altomedievale di Offanengo (CR) e la moneta in tomba in età longobarda, in Atti Necropoli longobarde in Italia. Indirizzi della ricerca e nuovi dati, Trento 26-28.9.2011, Trento 2014, pp.338-350. https://www.academia.edu/14631901/E_A_ARSLAN_La_collana_monetale_della_Tomba_5_della_necropoli_altomedievale_di_Offanengo_CR_e_la_moneta_in_tomba_in_età_longobarda_in_Atti_Necropoli_longobarde_in_Italia_Indirizzi_della_ricerca_e_nuovi_dati_Trento_26_28_9_2011_Trento_2014_pp_338_350 Una “collana” di monete bronzee in una tomba longobarda a Verona, in Est enim ille flos Italiae...Giornate di studio in onore di Ezio Buchi, Atti del Convegno (Verona, Palazzo Giuliari 30 novembre 2006 - Polo Zanotto 1 dicembre 2006), a cura di P. Basso, A. Buonopane, A. Cavarzere e S. Pesavento, pp. 431-443 https://www.academia.edu/1335957/Una_collana_di_monete_bronzee_in_una_tomba_longobarda_a_Verona_in_Est_enim_ille_flos_Italiae_Giornate_di_studio_in_onore_di_Ezio_Buchi_Atti_del_Convegno_Verona_Palazzo_Giuliari_30_novembre_2006_Polo_Zanotto_1_dicembre_2006_a_cura_di_P_Basso_A_Buonopane_A_Cavarzere_e_S_Pesavento_pp_431_443?email_work_card=title- 1 commento
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Ciao, talvolta ricorre, nelle discussioni degli anni precedenti, il tema del riuso delle monete romane. Uno degli esempi più classici è costituito dal riutilizzo come pendente, mediante adozione di un foro passante marginale. Chiaramente il rinvenimento di una moneta forata se decontestualizzata non può automaticamente fornire indicazioni sul periodo di utilizzo secondario e per questo motivo ho pensato di segnalare la comunicazione del ritrovamento seguente. Nel 2004 è stato scavato nei pressi della Cattedrale di Verona (Via Duomo, 8) un complesso residenziale di età romana imperiale utilizzato sino al IV secolo d.C. Durante il periodo altomedioevale l’area fu usata a fini sepolcrali e furono rinvenute alcune tombe. Una di queste conteneva i resti di una bambina di 3-4 anni con un corredo funerario composto da gruppi di monili posti alla base del collo, a sinistra del bacino e tra i due femori. Si tratta di alcune collane/braccialetti costituiti perloppiù da perle di pasta vitrea e ambra. La terza concentrazione di manufatti, vicino al femore destro, è costituito da alcune monete forate. Le monete sono attribuibili a: - Probus antoniniano VIRTVS PROBIAVG (276 d.C.) - Constans GLORIA EXERCITVS - Constantius II FEL TEMP REPARATIO cavaliere che cade - decanummo ostrogoto serie felix Ravenna /aquila - mezzo follis bizantino di Giustiniano (565 d.C.) Il terminus post quem al 565 d.C. ha consentito l’attribuzione ad una popolazione di tipo longobarda che spesso presentano una sorta di “recupero del passato” manifestata nelle presenza di manufatti più antichi rinvenuti nei corredi funebri. Un confronto si può portare con la deposizione 79 della necropoli longobarda di Romans d’Isonzo che presentava nel corredo funerario cinque monete bucate del IV secolo d.C. che erano assicurate alla cintura della defunta. Quindi l’uso di monete non è esclusivo di bambini/e ma è proprio anche delle sepolture femminili di epoca longobarda; inoltre l’uso di appenderle alla cinta può essere proposto anche per la sepoltura di Verona. Per la cronaca, a Romans d’Isonzo solo due monete risultano leggibili e si tratta più precisamente di un follis di Costantino VRBS ROMA e un GLORIA ROMANORVM di Graziano. La presenza di monete romane, gote e bizantine potrebbe testimoniare la loro circolazione almeno in termini di moneta di piccolo valore; nel contempo la loro antichità conferiva loro valore e resi degni di ostentazione e quindi, di riuso come decorazione. Sembra che fosse uso comune il riuso delle monete bizantine di metalli prezioso presso l’elite e forse l’uso di quelle in bronzo cercava di imitare questo utilizzo. In mancanza di monete talvolta venivano utilizzati dischetti bronzei lisci. Tratto da: http://www.univr.it/documenti/Documento/allegati/allegati423707.pdf
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