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  1. Questo bizzarro titolo per la sezione di storia puo’ sembrare ridicolo , ma se lo rapportiamo al contesto dell’ argomento storico numismatico trattato , che pone a confronto il Koson (foto 1) , moneta greca dacica in argento e in oro , con i due Denari repubblicani romani , la domanda del titolo , inizialmente buffa , prende allora un aspetto piu serio : e’ nato prima il Koson o uno dei due Denari ? Va chiarito che i due Denari repubblicani , motivo della domanda , si riferiscono non al Denario in generale , ma al primo emesso da Pomponio Rufo ( foto 2) coniato nel 73 a.C. e all’ altro emesso da Giunio Bruto (foto 3) coniato nel 54 a.C. Di questo argomento storico numismatico se ne e’ gia’ parlato , in parte , cinque anni fa nella sezione monete greche ; vorrei riprenderlo alla luce di nuove scoperte . Attenendoci alla data approssimativa di emissione del Koson e a quella certa dei due Denari , le due date quasi si sovrappongono , ma certamente una delle due tipologie venne emessa per prima e l’ altra fu “copiata” , ma quale delle due tipologie di monete venne emessa per prima ? il Koson o i due Denari ? Nel 1996 , nel villaggio di Dealul Muncelului , altopiano dove sorge Sarmizegetusa Regia , attuale Hunedoara , in Transilvania , Romania , fu trovato un grande tesoro di monete d’ oro , costituito da 3.000 stateri d’ oro , nascosto in un bosco tra le radici di un albero di Faggio secolare ; gli stateri portano in esergo sotto le tre figure , forse tre magistrati , la scritta in greco KOSON . Il tesoro fu portato alla luce nel corso di scavi non autorizzati e un gran numero di monete vennero vendute illegalmente all’ estero , negli anni a seguire di quelle esportate illegalmente ne vennero recuperate poco meno di 600 pezzi , circa un quinto del totale , di queste monete recuperate sono oggi suddivise e conservate in piu’ Musei della Romania . Questo grande tesoro monetale di stateri fu seguito solo tre anni dopo , nel 1999 , da un secondo ritrovamento sempre a Sarmizegetusa Regia di altri 3.200 stateri d’ oro . Numeri impressionati per sole monete d’ oro , ma sono solo una pallida idea rispetto al ritrovamento dell’ anno 1543 , quando nel fiume Strei (foto 4) , l’ antico Sargetia , vennero recuperati 40.000 stateri d’ oro oltre ad altri oggetti sempre in oro , probabilmente una parte del grande tesoro di Decebalo che il re daco aveva fatto nascondere nel fiume durante la seconda e conclusiva guerra dacica di Traiano del 105/6 , tesoro non completamente trovato dai Romani , questa descritta e' la parte del tesoro che Traiano non recupero' . Numerosi tesori risalenti all’ antica Dacia , anche se di minori entita’ , ma sempre in oggetti d’ oro o d’ argento , sono stati nei secoli sempre rinvenuti in Romania a dimostrazione della fama che aveva l’ antica Dacia come forziere di grandi ricchezze minerarie il che la rese sempre appetibile terra di conquista . Tornando alla domanda del titolo , ovvero se e’ nato prima il Koson o il Denario (riferito ai due citati) occorre seguire le indicazioni numismatiche che fanno del Koson una moneta di origine ellenistica del II – I secolo a.C. Il nome in esergo Koson non sembra essere il nome della zecca di emissione , bensi potrebbe essere il nome greco del re dacico Cotiso , re conosciuto dagli scrittori latini : Svetonio , Orazio e Floro , ma sembra una ipotesi poco seguita rispetto ad un altra ipotesi che non riconosce un re dacico con questo nome , il quale re , sconosciuto , avrebbe regnato in Dacia dopo la morte del re storico Borubista nella prima meta’ del I secolo a.C. Come si vede la domanda rimane non certamente risolta , le date di emissione del Koson e dei due Denari , quasi si sovrappongono , lo scarto temporale e’ esiguo per dare una risposta certa ; nel Denario di Pomponio Rufo emesso a Roma nel 73 a.C. compare al rovescio la stessa aquila , come stile ma anche nel particolare della corona , presente nel Koson , mentre nel Denario di Giunio Bruto emesso nel 54 a.C. al rovescio compaiono quattro personaggi , forse magistrati , anziche’ tre come nel Koson , ma in entrambi i due Denari , aquila e personaggi , le similitudini con il Koson sono troppo evidenti per essere solo dovute al caso . Per un quadro piu’ completo del Koson , rispetto a quanto da me scritto , leggere in particolare l’ argomento in Wikipedia : Coson (o Koson, dal greco ΚΟΣΩΝ delle legende monetarie) è stato un re geto-dace del I secolo a.C., che alcuni identificano con Cotisone. Fu uno dei quattro – o forse cinque[1] – evanescenti epigoni di Burebista che si spartirono il regno geto-dace, la cui unità si dissolse appena dopo la morte del grande fondatore[1]: Coson, insieme a Cotisone e Comosicus[2], si insediò nella parte sud-occidentale del regno, mentre a Dicomes spettò la parte sud-orientale.[1] L'eventuale identificazione con Cotisone, respinta da molti[3], rivelerebbe un collegamento di Coson con Ottaviano, il futuro imperatore Augusto, che proprio con Cotisione intavolò trattative matrimoniali per la figlia Giulia maggiore e per se stesso[4]. A causa della carenza di fonti testuali che riguardano la storia dei Geti e dei Daci, molti degli importanti nomi collegati alla loro civiltà rimangono ignoti o controversi. Non fa eccezione nemmeno questo re, la cui consistenza storica, al pari degli altri epigoni del grande Burebista, è poco più che una pallida ombra.[1] La controversia che lo riguarda nacque non appena iniziarono a essere scoperti esemplari di vistose monete auree, dal diametro di 20 mm., contenenti, in esergo, la legenda ΚΟΣΩΝ (KOSON) in caratteri greci. Monete simili furono rinvenute in gran numero in Transilvania e queste scoperte catturarono l'attenzione degli scrittori fin dal XVI secolo. Così, vi sono commenti di Erasmo da Rotterdam nel 1520 e di Stephanus Zamosius (István Szamosközy) nel 1593. L'annosa discussione verte su diversi punti: il significato da attribuire alla legenda monetale Koson, il nome di chi abbia battuto queste monete, e l'individuazione delle zecche artefici della coniazione. Le ipotesi avanzate nel tempo sono state le più varie: è stata anche suggerita una loro appartenenza alla monetazione medioevale[5], mentre in passato, uno studioso come Mommsenn, ha perfino avallato l'accattivante ipotesi di un presunto collegamento con l'assassinio di Giulio Cesare. Gli studi più recenti, coadiuvati da alcuni risultati di indagini spettrofotometriche sul contenuto in tracce della lega aurea, sembrano avvalorare l'ipotesi di una coniazione avvenuta in zecche locali. Si apre così un mistero: l'inspiegabile inutilità di simili monete auree, dall'aspetto appariscente, ma di difficile utilizzazione corrente in quel contesto geografico (ostentative e inutili, secondo la definizione di Crawford[6]), in cui rimangono peraltro un fenomeno unico, isolato, frutto di una stagione monetaria di breve durata. L'eccezionalità episodica di questo fenomeno rimarca il divario tra la Dacia e la vicina Tracia: solo in quest'ultima, infatti, il processo di «formazione dello stato»[6] era riuscito a dar luogo a una realtà economico-statuale più organizzata, con «strutture fiscali in grado di sostenere coniazioni complesse, con varietà di denominazioni Oltre a reperti isolati, gruppi di monete con l'iscrizione in caratteri greci ΚΟΣΩΝ (kosõn), dette a volte cosoni o kosoni, sono stati scoperti in molti e cospicui ripostigli monetali in Transilvania. Il primo tra i grandi gruppi, scoperto nel 1543, conteneva un tesoro di circa 40.000 stateri d'oro di Lisimaco e di Coson, insieme a oggetti in oro. Correva voce secondo cui il deposito fosse stato rinvenuto in un vano inchiavardato sotto il greto del fiume Strei, identificato con il Sargetia, menzionato anche da Cassio Dione.[7] Si tratta dello stesso fiume nel cui letto sarebbe stato rinvenuto, dopo la conquista della Dacia per mano di Traiano, il tesoro del capo dei Daci, il grande Decebalo.[7] Ricerche successive hanno smentito queste credenze, in qualche modo leggendarie, indicando, invece, l'origine del tesoro in una delle fortezze dacie dei monti Orăștie, probabilmente Sarmizegetusa Regia. Molti altri ritrovamenti sono poi venuti alla luce in Romania, nel corso della storia, sia in forma di tesori, sia in esemplari isolati, specialmente nell'area della capitale Sarmizegetusa[8]. Risale agli anni novanta del Novecento la scoperta di un deposito di circa 1000 esemplari, venuto alla luce nei pressi di Târsa-Luncani. Piu’ in generale sul Koson : https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwi8lK-w0dPpAhXJ5KQKHWj4DUwQFjAAegQIARAB&url=https%3A%2F%2Fit.wikipedia.org%2Fwiki%2FCoson&usg=AOvVaw3ZM2obASTZBSyPLRp_WC-P Foto 1 , Koson in argento e in oro Foto 2 , Denario di Pomponio Rufo Foto 3 , Denario di Giunio Bruto Foto 4 , Fiume Strei dove furono trovati 40.000 stateri , piu' oggetti d' oro
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