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Risultati per Tag 'moneta fusa'.
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Buonasera, La scorsa settimana ho acquistato quello che pensavo fosse un'asse di Galba. Certo, è molto rovinato, ma andava bene per la finalità dell'acquisto. Nel corso della catalogazione ho notato che questa tipologia di asse non era presente nel RIC vol. I, a questo punto ho pensato ad un inedito, attribuibile al gruppo IV emesso dalla zecca imperiale di Roma per le peculiari caratteristiche della leggenda. L'effigie imperiale sembrava corrispondere alla Aa (testa nuda a ds.) che, combinata con l'iscrizione SER GALBA IMP CAESAR AVG TRP, definita nel RIC come tipo n. 18, non trovava nessun riscontro negli assi riportati dal RIC per questo imperatore, allo stesso tempo anche la rappresentazione della PAX al rovescio non trovava alcuna corrispondenza. Dopo un primo momento di perplessità, ho cercato di approfondire l'analisi del tondello. In effetti la condizione della moneta potrebbe avermi ingannato, i particolari dei rilievi sono poco definiti (soprattutto al rovescio),le leggende sono poco voluminose e sembrano esserci diverse bolle, non dovute a corrosione. Inoltre il peso è calante (7,7 g invece dei consueti 10/11 dell'asse), mentre il diametro di 26,5 mm sembra poter essere nella norma. Tutti questi elementi mi hanno portato a pensare che si tratti di una moneta fusa, un falso d'epoca. Dal confronto con altri tipi emessi dallo stesso imperatore, mi sembra di aver individuato l'origine del modello nel dupondio catalogato al n. 413 del RIC vol. I. La leggenda del diritto corrisponde esattamente a quella della mia moneta ed inoltre, da un esame più attento della testa di Galba, si evince la labile presenza di una traccia della corona di alloro, proprio appena prima della seconda parte della leggenda AESAR AVG TRP. In questo modo, il riesame del diritto (leggenda 18 con effigie Ca - testa laureata a ds) mi riporta esattamente al dupondio n. 413 RIC vol. I, che corrisponde anche nel tipo rappresentato al rovescio. Infatti, analogamente al citato dupondio, la mia moneta presenta la rappresentazione della Pax, a sin., tra le lettere S C, nell'atto di sostenere un caduceo con il braccio sinistro e con un ramo (praticamente invisibile) nella mano destra, il tutto circondato dalla leggenda PA X AVGVST. Quindi, al termine della mia ricerca, una volta smaltita la delusione per il mancato inedito, sono convinto di trovarmi in presenza di una moneta fusa, già utilizzata per la circolazione d'emergenza in qualche area periferica dell'impero, vista anche la qualità non eccelsa della fusione. Non essendo molto esperto in monetazione imperiale, vorrei sapere se la mia interpretazione è condivisibile, sono gradite correzioni e suggerimenti. Grazie Federico
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