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Risultati per Tag 'lucio vero'.
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Ciao, vi posto questo disastro. Un sesterzio di Lucio Vero orribilmente disastrato da un tentativo di pulitura con l'acido. La "terapia" è avvenuta circa un 40/50 anni or sono, e i danni si vedono, spatinatura, cancro, parti della moneta (che doveva essere in buona conservazione) distrutte. E' possibile porre qualche rimedio? Diametro 3,5cm, peso 25,6gr
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Accadeva il 23 febbraio 138 d.C.: l’imperatore Publius Aelius Traianus Hadrianus adotta Titus Aurelius Fulvus Boionius Arrius Antoninus Pius (Antonino Pio) Alla fine del 136 d.C. Adriano rischiò di morire per emorragia. Convalescente nella sua villa di Tibur (Tivoli), scelse inizialmente Lucio Ceionio Commodo (conosciuto poi come Lucio Elio Vero) come suo successore, adottandolo come suo figlio contro la volontà delle persone a lui vicine. Dopo una breve permanenza lungo la frontiera danubiana, Lucio tornò a Roma per pronunciarvi, il primo giorno del 138, un discorso davanti al Senato riunito. La notte prima del discorso, però, si ammalò e morì di emorragia nel corso della giornata. Il 24 gennaio del 138 Adriano scelse allora Aurelio Antonino come suo nuovo successore. Questi era genero di Marco Annio Vero e, dopo essere stato esaminato per alcuni giorni, fu accettato dal Senato e adottato il 25 febbraio. A sua volta Antonino Pio adottò Marcus Aurelius Antoninus Augustus (nipote di Antonino, in quanto figlio del fratello di sua moglie Faustina Maggiore). e Lucius Ceionius Commodus Verus, figlio di Lucio Ceionio Commodo. "Si dice che Adriano avesse adottato Arrio Antonino perché, dopo la morte di Elio Vero, già suo figlio adottivo con il titolo di Cesare, lo aveva notato nell'atto di sorreggere il suocero durante una riunione del Senato, ma questo non poté né dovette essere l'unico motivo della sua decisione, dal momento che Antonino aveva sempre tenuto un comportamento esemplare nei confronti dello Stato, e durante il proconsolato aveva dato prova di onestà e serietà. Di fatto quando Adriano rese nota la volontà di adottarlo, Antonino chiese tempo per riflettere se gli convenisse accettare o meno. Adriano del resto lo avrebbe adottato a condizione che egli adottasse a sua volta Marco Antonino, figlio di suo cognato, e Lucio Vero, il futuro Vero Antonino, figlio di quell'Elio Vero che era già stato adottato da Adriano. Così l'adozione avvenne il 25 febbraio: nello stesso giorno Antonino ringraziò in Senato l'imperatore della fiducia accordatagli e divenne suo collega nella potestà proconsolare e in quella tribunizia. Secondo un aneddoto che si riferisce ai primi tempi del suo regno, alle lamentele della moglie che gli rinfacciava la sua eccessiva parsimonia in famiglia a proposito di non so quali spese, egli avrebbe risposto: "Stupida, non sai che da quando sono salito al potere ho perso anche quello che prima possedevo?". Attingendo al suo patrimonio distribuì infatti un donativo ai soldati e al popolo, mantenendo le promesse fatte da Adriano, continuò le opere da lui iniziate e restituì, per intero agli Italici e per metà ai provinciali, l'oro coronarico [tributo in oro che veniva imposto alle province per premiare il generale vittorioso, e che originariamente aveva la forma di una corona fatta d'oro] che aveva offerto in occasione della sua adozione." (Historia Augusta, Antonino Pio, 4.) “Monumento dei Parti” da Efeso: Antonino Pio tiene sotto il braccio Lucio Vero (7 anni) mentre Marco Aurelio (17 anni) lo osserva a sinistra; a destra, Adriano. Ciao Illyricum
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