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  1. piergi00

    Fiche Casino' San Remo

    Fiche Casino' San Remo A che epoca risale ? Grazie
  2. latino

    DENARO GENOVA

    Buonasera osservando questa moneta, al D/ all'interno degli angoli si notano alcuni segni, potrbbe essere semplice escrescenza di metallo,o cos'altro?
  3. appah

    Denaro di Savona

    Salve, Vorrei un parere su questo denaro di Savona. Pesa 0.49 grammi per 14 mm, e lo avrei classificato come una variante del CNI 3 p. 576 n. 13, variante perché a sinistra dello scudetto ha 3 punti invece che due. Ho letto da qualche parte che per alcune tipologie di monete comunali savonesi la datazione è stata anticipata rispetto al tradizionale 1350-1396, è anche il caso per questa tipologia? Grazie in anticipo
  4. Salve a tutti, chiedo un parere su questa monetona (non in mio possesso), davvero affascinante come modulo. Chiederei, anche se per la monetazione non è facile, un parere sulla conservazione oltre a tutte le altre considerazioni. Mi pare centrata, non tosata, di modulo regolare, con rilievi abbastanza buoni nonostante la mano della madonna e le sue vesti, particolari che risultano consunti e impastati. Anche la legenda in alcuni punti appare così. Inoltre metallo un po' poroso nei campi direi. Forse anche conio un po ' consunto in fase di battitura? Noto anche qualche colpo al bordo. L'altra faccia mi piace di più, anche se uno dei 4 putti è un po' piallato (quello in alto a destra). Mi attrae tuttavia la regolarità della moneta, non così comune in queste monetazioni. Le foto sono le uniche che ho non possedendo la moneta, chissà se un giorno... (molto lontano... , con molti forse... :wub: ). In queste foto si vedono particolarmente le imperfezioni. A voi altri pareri e conservazione, io ho già pensato la mia nei dettagli!
  5. giancarlone

    DEVOZIONALI DI SANTUARI LIGURI

    SANTUARIO NOSTRA SIGNORA DELLA GUARDIA Il Santuario della Madonna della Guardia sorge sul monte Figogna a m. 804 in Val Polcevera. Dalla vetta del monte Figogna si ammira un vasto panorama e il nome della GUARDIA deriva dal fatto che in epoca romana vi era una stazione di guardia dove si facevano le segnalazioni al movimento delle truppe lungo le strade imperiali. Per l'interessante storia vedi: http://www.santuarioguardia.it/la-nostra-storia/
  6. Salve a tutti, ho il piacere di condividere con voi l'ultimo mio acquisto, un bello scudo con castello per Genova, 1631. Ho aspettato anni per trovarne uno che avesse la perlinatura completa (o quasi), che fosse centrato, di modulo regolare e largo, in una conservazione buona. Quando l'ho visto ho detto: questa non mi deve sfuggire Rotturina di conio proprio sul castello, vero, ma mi piace molto. Ogni commento sarà gradito Peso 38,29 grammi Grazie a tutti
  7. wsstj

    Scudo Largo Genova

    Ciao a tutti. Ho una domanda che potrebbe non essere intelligente, ma non ho trovato la risposta. Qual è il motivo per cui i genovesi, nel XVII secolo, oltre al Scudo Stretto, hanno emesso anche il Scudo Largo? Grazie.
  8. fra crasellame

    Denari minuti di Genova

    Vediamo se riesco a raggruppare un po' di discussioni con le foto e l'aggiunta delle classificazioni e link al catalogo. Spero di riuscire ad ordinare le monete in ordine cronologico. Dalla discussione di lollone: peso:060 grammi diametro: 12mm Antoniotto Adorno http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV9/2 PS: mi era sfuggito questo di jagd: 13mm di diametro, per 0.61 gr
  9. Ciao a tutti qualcuno ha idea di che contromarca possa essere? Allego due monete in cui è presente la stessa contromarca, coniate nello stesso periodo ma in posti diversi
  10. godovski

    Lire 5/500

    Ho preso da un banchetto questa banconota, in foto allegata; tuttavia... non la riesco a trovare! La più simile è questa: http://colnect.com/it/banknotes/banknote/42746-500_Lire-Emissioni_di_Emergenza_Partigiani-Italia Però la mia ha un timbro "AL", invece che "L." e dopo la cifra c'è un buchetto fatto a stella (un... annullamento?) È un falso o una variante? Grazie!
  11. Scadenza: 11 mesi e 10 giorni

    • VENDO
    • NUOVO

    L'opera, realizzata e curata da parte del circolo numismatico "Corrado Astengo", costituisce il Corpus degli articoli scritti dall'illustre numismatico Giovanni Pesce fra il 1941 ed il 1991. L'argomento prevalente degli articoli è la monetazione ligure, sebbene vi siano anche articoli inerenti altre monetazioni italiane o medaglistiche. Testo venduto per conto del circolo numismatico C.Astengo

    30.00 EUR

    Genova, Liguria - IT

  12. piergi00

    Gettone prigionieri di guerra Genova

    Gettone prigionieri di guerra Genova valore 5 Questo gettone dovrebbe essere stato utilizzato nei campi di concentramento , collocati a Genova , per i prigionieri austro - ungarici della Prima Guerra Mondiale https://sites.google.com/site/renatebrianza/home/la-grande-guerra-1915-1918/i-prigionieri-della-grande-guerra http://www.comune.genova.it/content/genova-ricorda-i-prigionieri-austro-ungarici-sepolti-al-cimitero-di-staglieno http://www.storiaverita.org/?p=818
  13. piergi00

    Gettoni Principato di Seborga

    I luigini Il luigino nel Seicento Seborga emise per la prima volta una propria moneta nell’anno 1666. I monaci di Lerino, infatti, alla ricerca di fonti di reddito alternative alle rendite agricole, da alcuni anni piuttosto scarse, decisero di esercitare uno dei diritti che competevano al Principe sovrano e nel giorno della vigilia di Natale il Principe-Abate Cesare Barcillon appaltò così a Bernardino Bareste di Mougins la gestione per cinque anni di una nuova zecca seborghina, dietro a un corrispettivo di 740 lire all’anno; l’appalto al Bareste si prolungherà poi fino al 1679. Nella zecca, situata nel Palazzo dei Monaci a Seborga, cominciarono così ad essere coniati i cosiddetti luigini, il cui nome si ispirava alla moneta corrente in Francia in quel tempo, il louis. Le monete recavano al dritto il busto di san Benedetto (ma taluni sostengono che si trattasse invece di Sant’Onorato) e al rovescio lo stemma ancora oggi utilizzato dall’Abbazia di Sant’Onorato di Lerins, sormontato da corona principesca. Sul contratto d’appalto sottoscritto nel 1666 era riportato che il fiduciario aveva l’obbligo di riportare sulle monete l’arma dell’Abbazia di Lerino e le iscrizioni relative al rango principesco del Principe-Abate, mentre gli veniva riconosciuta per il resto ampia facoltà di imprimervi “quant’altro di lecito gli fosse aggradato“. I luigini furono da subito malvisti dal Re di Sardegna e dal Re di Francia, che probabilmente volevano impedire la circolazione sul loro territorio di monete che sfuggivano al loro controllo e alle loro tasse. Inizialmente ebbero invece grande successo in Oriente, dove furono molto richiesti e ricercati per le loro caratteristiche di praticità; questo spinse i monaci ad aumentarne la produzione, riducendo però al contempo il loro quantitativo d’argento; col tempo, perciò, anche in Oriente i luigini di Seborga finirono col decadere. Nel 1679 al Bareste succedette Silvan Condaz e a quest’ultimo a sua volta, nel 1686, il coniatore Jean D’Abric. Quest’ultimo, tuttavia, venne accusato di fabbricare monete false e pertanto, dopo una protesta del Re di Francia, il conio delle monete fu sospeso e non riprese più. La Zecca del Principato di Seborga rimase perciò formalmente attiva dal dicembre 1666 all’ottobre 1687, anche se non sono noti luigini prodotti dopo il 1671. Il materiale atto alla coniazione delle monete fu poi ceduto nel 1719 dal Podestà di Seborga Giuseppe Antonio Biancheri alla Repubblica di Genova, a parziale rimborso di un precedente debito che i monaci avevano contratto proprio con quest’ultima nel 1584. Ai giorni nostri sono pervenuti soltanto dodici luigini, che sono classificati come “rarissimi” e riscuotono un grandissimo interesse numismatico. Quattro esemplari fanno parte della raccolta numismatica del Re Vittorio Emanuele III (si tratta delle monete che l’Avvocato Lea spedì al Re di Sardegna Vittorio Amedeo II nel 1729, quando, in relazione alla vendita del Principato ai Savoia, fece un sopralluogo a Seborga), uno si trova presso l’Archivio di Stato di Torino, due presso il Museo Imperiale di Vienna, uno all’Hôtel de Ville di Marsiglia, uno all’Hôtel de Ville di Lione e tre sono infine in possesso di privati. Luigino del 1667 Luigino del 1668 Luigino del 1669 Luigino del 1671 I luigini del Principe Giorgio I Un nuovo impulso all’attività numismatica e, stavolta, anche filatelica viene dato dal Principe Giorgio I, che nel 1995, con il decreto 28/02/95, ristabilisce l’antico diritto mai abrogato a coniare proprie monete. Al luigino viene attribuito il codice identificativo SPL. Il tasso di cambio è fissato in relazione al dollaro statunitense: 1 SPL = 6 USD (facendo clic qui è possibile accedere a un convertitore online che consente di calcolare il tasso di cambio del luigino con altre valute); secondo alcuni esperti questo farebbe del luigino l’unità monetaria con il più elevato valore al mondo. Il 12 marzo 1995 viene realizzata la prima emissione di 2500 prototipi di luigini numismatici con millesimo 1994. Il 23 aprile dello stesso anno viene invece emessa la serie circolante di monete con millesimo 1995, composta da 5 e 15 centesimi, da mezzo luigino e da 1 luigino. Ai votanti al Referendum del 23 aprile 1995 per l’approvazione degli Statuti Generali viene anche donato un luigino numismatico millesimo 1994. Il 14 giugno 1995, in occasione del compleanno del Principe Giorgio I, viene emessa una moneta da collezione da 7 luigini e mezzo. Tale moneta, realizzata in argento 999, ha un peso di 31,1 g, equivalente a un’oncia. Il 17 agosto 1997 viene emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una nuova moneta da 2 luigini con millesimo 1996, celebrante la Proclamazione di Indipendenza del 20 agosto 1996. La moneta ha anche vinto un premio per l’effigie del Principe Giorgio I, realizzato con particolare realismo e in posizione frontale, scelta piuttosto rara in ambito numismatico. Sempre nel 1997 viene infine emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una moneta da 10 centesimi in onore di San Bernardo di Clairvaux , fondatore della Povera Milizia di Cristo. La coniatura dei luigini è stata realizzata per conto del Principato di Seborga dalla Zecca di Verrès (Aosta). Riepilogo delle emissioni di luigini realizzate sotto il regno del Principe Giorgio I Emissione del Monete emesse Millesimo Note 12 marzo 1995 1 luigino 1994 Da collezione 23 aprile 1995 5 centesimi 15 centesimi mezzo luigino 1 luigino 1995 1995 1995 1995 Circolanti Circolanti Circolanti Circolanti 14 giugno 1995 7,50 luigini Riconii: 1 luigino 1995 – 1995 Da collezione – Da collezione 17 agosto 1997 2 luigini Riconii: 1 luigino 15 centesimi 1996 -k 1996 1996 Da collezione e circolanti – Da collezione e circolanti Circolanti ??? 1997 10 centesimi 1996 Da collezione e circolanti
  14. Nuovo in questo forum, ignorante in numismatica, con la necessità di scrivere altri 4 post (dopo la presentazione) per diventare un Utente a titolo intero… Ho appena dovuto ridurre le dimensioni delle mie immagini per rispettare il limite imposto agli Aspiranti Utenti! Bene, ora comincio una discussione e vedremo se verrò promosso. Possiedo poche monete da collezione: si tratta di ricordi di famiglia. Una mi sembra interessante: 8 lire nuove, Repubblica di Genova 1792. E’ montata a fermacarte, ciò che da decenni ha impedito di pulirla e togliere l’ossido. La moneta è consumata, ma evidentemente chi l’ha fatta incastonare la riteneva un oggetto da esibire. E in effetti sembra essere rara… L’ho cercata su numismatica-italiana e in rete ma non l’ho trovata. Il “problema” è il rovescio con il Battista. Ho trovato molte varianti, ma nessuna coincide. La spaziatura fra le iscrizioni sopra alla testa, la posizione della croce del bastone rispetto all’iscrizione, il terreno sotto ai piedi… Questa variante non ho potuto trovarla! Che ne dicono gli esperti?
  15. Ciao ragazzi ho pensato di iniziare una discussione sulle monete delle colonie genovesi che sono sempre abbastanza rare e difficili da reperire in buona conservazione, inizio con il mio doppio tornese II tipo di Chio, probabilmente con una scivolata in conio vista la croce e l'inizio della legenda C CONRADUS
  16. подскажите историю памятной медали великого человека
  17. Salve a tutti, condivido con voi con piacere l'ìultima entrata, uno scudo largo genovese del 1653. Basso di conio qua e là, come spesso in questa monetazione, ma la conservazione mi piace, specie l'effigie della Madonna con bambino. Ringrazio in anticipo per i commenti.
  18. Corsodinazione

    Forse un sei denari,,?

    Che ne dite ..... ! AF1QipPbjXxptqPcAslT-x_MmKPjS7Hol6InLZDyLebi.urlsempre con fanga di giardino;; AF1QipNZepm2tpHfD4DiTKyGrSiUwOnCkOSm1_4G1ZoL.url
  19. Rasel0001

    Croce fissa (medaglia) da identificare

    Salve a tutti , mi serve un aiuto di identificare questa bellissima vuotiva, grazie mile
  20. matteo95

    Peso monetale genovese

    Nuovo entrato in collezione Peso monetale genovese della Quadrupla d'oro. Di fattura Genovese, epoca ultimi anni del XVI - prima metà XVII sec.
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  21. roberto.ganduglia

    anello forse Romano

    questi simboli sull'anello vi dicono qualcosa ?
  22. Gallienus

    2 Scudi 1680 - Genova

    Buonasera a tutti cari amici, vi presento il mio recente acquisto, uno dei pochissimi di quest'anno sciagurato. Ormai le monete piccole non mi saziano più, le voglio sempre più grosse... Data la ristrettezza delle finanze, il tentativo di foro è l'amico che mi ha consentito l'acquisto di questo piccolo bisonte (76,53 grammi). Ogni commento è il benvenuto.
  23. Cari amici di Genova dopo essermi inserito in una vecchia discussione di Venezia desidero postare qui a vostro beneficio, l'ultima arrivata nella mia piccola collezione. Si tratta, come potete ben vedere, di un rarissimo grosso imitativo di Martino Zaccaria emesso a Scio probabilmente nel 1328-1329, ma sicuramente dopo la morte del figlio Bartolomeo nel 1327. La moneta riporta: D/ +M.Z.S.V.IMPATOR. DVX lungo l'asta .S.SIDOR.SYI R/ IC-XC cerchio sotto il gomito. ed è conosciuta in pochi esemplari anche se è segnalata come R3 nel nostro catalogo. Per identificarla sono stati utilissimi una serie di volumi partendo dal Giuseppe Lunardi “Le monete delle colonie genovesi” https://www.storiapatriagenova.it/Docs/Biblioteca_Digitale/SB/396b22c37e8bbc6c44c30828fc127900/b951fa2b11b625617738aac13db46a05.pdf Domenico Promis “La zecca di Scio durante il dominio dei Genovesi” https://books.google.it/books/about/La_Zecca_Di_Scio_Durante_Il_Dominio_Dei.html?id=0OfguQEACAAJ&hl=en&output=html_text&redir_esc=y Gamberini di Scarfea “Le imitazioni e le contraffazioni monetarie nel Mondo” vol. 3 e specialmente Andreas Mazarakis “Zaccaria e Della Volta nell'Egeo Orientale 1268-1329” https://docplayer.it/56369244-Zaccaria-e-della-volta-nell-egeo-orientale.html Sono letture necessarie per un appassionato di Venezia e delle contraffazioni ed imitazioni che la riguardano. Questi libri mi erano stati di grande aiuto nella stesura di un articolo riguardante proprio la zecca di Scio. https://www.academia.edu/39945295/UNA_POSSIBILE_CONTRAFFAZIONE_DELLA_ZECCA_DI_SCIO_A_NOME_DI_FRANCESCO_FOSCARI_NUMEROSE_FONTI_TESTIMONIANO_COME_SCIO_ABBIA_AVUTO_NOTEVOLI_DISSAPORI_CON_LA_SERENISSIMA_RIGUARDO_CONTRAFFAZIONI_DI_MONETE
  24. Ritrovato galeone del 1500 al largo di Camogli, è la prima scoperta di questo genere in Italia. Potrebbe essere il relitto del galeone Santo Spirito, il più grande dell'epoca. Se confermata dalle indagini in loco e storiche, il ritrovamento dei resti di un galeone risalente alla fine del 1500 a Camogli potrebbe essere uno dei ritrovamenti subacquei più importanti degli ultimi decenni in Italia. A fine febbraio due sommozzatori si sono immersi nell’Area Marina protetta di Portofino e ad una profondità di 50 metri hanno fatto la scoperta. Nascosta dalle reti da pesca l’imbarcazione è stata riconosciuta dall’ancora e dalla sua sagoma semisepolta dalla sabbia. I due sommozzatori hanno subito avvertito i Carabinieri denunciando il ritrovamento del relitto. Sul posto è così intervenuto il nucleo subacquei dei Carabinieri e la soprintendenza con i propri esperti. Si ipotizza che si possa trattare del galeone Santo Spirito affondato nel 1579 al largo di Camogli, il più grande galeone dell’epoca. Del relitto per ora è stata osservata solo una fiancata, ma gli archeologi subacquei si attendono di ritrovare strumenti di navigazione, armi di artiglieria, sfere armillari, ceramiche e monete. Tutto ciò aiuterà a datare il galeone e a tentare di ricostruire la sua storia e il suo nome. I due scopritori sono Gabriele Succi e Edoardo Sbaraini. https://it.sputniknews.com/italia/202006199218192-camogli-ritrovato-galeone-del-1500-forse-e-il-famoso-santo-spirito/
  25. Salve a tutti, condivido con voi l'ultima entrata in collezione (una cosa che non mi accade di frequente per tipologie del genere). Doppio scudo di Genova 1652, 60 mm, 75,9 grammi. Ogni commento sarà gradito! Grazie
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