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Indagine LiDAR e surweys in territorio croato
Illyricum65 ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Buongiorno, oltre all’articolo postato alcuni giorni fa ne è uscito un altro, simile come ricerca e obiettivo (indagine LiDAR + ricognizioni mirate sul terreno finalizzate alla ricerca di frequentazioni umane del territorio) ha interessato un territorio dell’Istria Centro-Settentrionale: “Archaeological landscape in central northern Istria (Croatia) revealed by airborne LiDAR: from prehistoric sites to Roman centuriation.”. Spero che l’indagine possa interessare vari utenti del Gruppo, per cui lo posto. Come anticipato, il territorio circostante la cittadina di Oprtalj/Portole è stato soggetto recentemente a indagini (utilizzando i dati LiDAR disponibili) finalizzate alla ricerca di evidenze umane e le evidenze ottenute risultano ascrivibili dal periodo preistorico a quello romano. Va ricordato che il territorio oggetto di studio ha sempre rivestito ampia importanza in quanto attraversato dal fiume Mirna/Quieto che consentiva un comodo accesso all’Istria interna (lo stesso risulta esser stato ampiamente navigabile anche in tempi storici). Accanto ad alcuni siti su altura noti da tempo sono stati così identificati vari insediamenti tra i quali uno all’aperto del Neolitico-Età del Rame, un possibile tumulo dell’età del Bronzo e tre piccole fortificazioni protostoriche. Alcune strutture di epoca romana (piccoli edifici e recinzioni) sono stati interpretati come fattorie/ville rustiche. Permangono inoltre tracce della centuriazione romana, prima d’oggi ignote nell’area di studio e che sembra fare parte di quella riscontrata nell’area parentina e polesana, delineando una delle aree di centuriazione più vaste attualmente note. Per approfondimenti: https://www.academia.edu/43336606/Archaeological_landscape_in_central_northern_Istria_Croatia_revealed_by_airborne_LiDAR_from_prehistoric_sites_to_Roman_centuriation Per accedere alle Supplementary Informations : https://link.springer.com/article/10.1007/s12520-020-01070-w Saluti Illyricum PS: i surweys sono stati effettuati nel periodo pre-COVID.- 1 commento
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Friuli Venezia Giulia Indagini LiDAR e studio storico e ambientale del territorio
Illyricum65 ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Buongiorno, è uscito recentemente su una rivista scientifica internazionale l’articolo “Protohistoric pastoral landscape in northern Istria revealed by airborne LiDAR: hill forts, enclosures and long linear walls in the Mali Kras plateau (southwestern Slovenia)” che analizza una serie di evidenze strutturali (lineari, rotonde o subquadrate) scoperte in seguito all’ispezione LiDAR (e seguite da ispezioni sul terreno) della piattaforma comprendente il Monte Carso (Mali Kras). L’evidenza che sembra prendere forza (confermata dall’analisi dei materiali ceramici rinvenuti) è che esse siano collegate a episodi legati all’attività pastorale e di sistemazione territoriale riferibile agli abitati protostorico presenti dell’area e databili all’Età del Bronzo Medio-Recente, analogamente a quanto osservato nell’area alpina nel periodo coevo. Incredibilmente le evidenze archeologiche, per quanto abbastanza labili, si sono mantenute fino ai giorni odierni indicando un utilizzo del territorio non invasivo e un impatto antropico non intensivo (per quanto l’area sia stata come detto sede di più abitati protostorici e soggetta a frequentazione anche in epoca romana). https://www.academia.edu/43703392/Protohistoric_pastoral_landscape_in_northern_Istria_revealed_by_airborne_LiDAR_hill_forts_enclosures_and_long_linear_walls_in_the_Mali_Kras_plateau_southwestern_Slovenia_ Bernardini et al 2020_Article_ProtohistoricPastoralLandscape.pdf Questo altipiano si trova subito dopo l'ex confine con la Slovenia ed è stato sede di più abitati protostorici e di presenze romane. Per dirla tutta dalla descrizione di Tito Livio in Ab Urbe Condita relativa alle guerre istriane sarebbe quell' "alta rupe" dove si nascondevano i guerrieri delle popolazioni autoctone, nell'attesa di attaccare il campo base romano, sorto su un colle nella valle sottostante l'altipiano stesso. Il nucleo dei ricercatori è lo stesso con il quale collaboro in altri progetti di ricerca. Saluti Illyricum PS: non so perchè ma nel tentativo di allegare il pdf dell'articolo ho cancellato erroneamente il precedente inserimento.-
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Ciao, come già in un’occasione precedente posto una discussione OFF TOPIC rispetto alla Sezione Monete Imperiali. E come l’altra volta Vi permetto di proporla qui per qualche giorno ( per darle un po’ di visibilità agli amici della Sezione) e quindi di spostarla in quella più adatta ovvero “Storia ed Archeologia” dell’amico @@Flavio . Devo prima fare riferimento a quella comunicazione che fa da prologo alla presente mia, ovvero http://www.lamoneta.it/topic/101003-siti-archeologici-e-nuove-tecnologie-in-fvg/?hl=%2Bgrociana#entry1133408 Parlai a suo tempo ( gennaio 2013), in qualità di piccolo contributore delle ricerche, di LiDAR, di nuove tecnologie e di un sito romano militare presso il Monte Grociana Piccolo che sarebbe ricollegato alle Guerre Istriane (circa 180 a.C.)di cui scrisse Tito Livio nel suo “Ab Urbe Condita”. Si tratta di un insediamento militare costituito da due recinzioni quadrangolari costruite su un rilievo carsico che si sovrappongono e consentono di individuare due episodi di frequentazione. Il sito attualmente non sarebbe visibile dall’alto a causa della vegetazione sempreverde (conifere) che ne ricopre i resti. Questa l’immagine LiDAR con le due strutture, la prima (2) di 161x96x173x122 m che racchiude una seconda (1), con orientamento leggermente diverso e che misura 100x443 m.
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Siti archeologici e nuove tecnologie in FVG
Illyricum65 ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Ciao, volevo subito mettervi al corrente che questa discussione non ha stretto legame con la presente Sezione ma intendo mettervi al corrente di questa importante scoperta. Inoltre mi permetterà di delinearvi un breve resoconto sulla conquista romana nel settore nord-orientale dove risiedo. Dopo circa una settimana di visione la sposterò nella Sezione “Storia ed Archeologia” dell’amico Flavio che più le compete, come già fatto qualche tempo fa per la discussione sul sito romano di Burnum. Chiaramente, se ci fosse qualche problema in merito mi rendo disponibile ad anticipare lo spostamento… ma spero comprenderete il mio entusiasmo e chiuderete un occhio… dopo aver letto la notizia! ;) In data odierna sposto la discussione, come promesso, nella Sezione sopra indicata. Mi auguro che venga compresa l'importanza di questo ritrovamento che riveste particolare spicco nella romanizzazione dell'area nord-orientale dell'Italia ma soprattutto perchè di tratta di un ritrovamento di estrema rarità a livello internazionale. Al momento infatti sono noti solo alcuni siti coevi come quello in Germania cui fa cenno Flavio (Hermeskeil - http://www.livescience.com/23197-germany-roman-fort.html ) e in Spagna (vedi il pdf Quesada Roman Army). Si tratta comunque di evidenze archeologiche più recenti. Oltre ai rinvenimenti romani sono venute alla luce testimonianze di abitati preistorici (Età del rame?) e protostorici finora ignoti. Si tratta di uno dei pochi lavori del genere svolti con utilizzo della tecnologia LiDAR su un territorio così vasto. Per quel che ne so qualcosa di analogo venne svolto in Germania, nella Foresta Nera e alla fine di tale analisi i siti noti vennero decuplicati. Un analogo caso è quello del territorio tra Yucatan e Guatemala dove il LiDAR ha permesso la mappatura di insediamenti, strade e quant'altro della Cultura Maya e celati dalla vegetazione. http://www.nytimes.com/2010/05/11/science/11maya.html?_r=0 http://www.caracol.org/include/files/chase/ChaseEtAl2011.pdf Insomma una tecnologia spettacolare che consente la visione di strutture interrate o semplicemente celate dalla vegetazione. Verso la fine del II secolo a.C. l’esercito romano fu impegnato in tre nuove guerre. Si trattava delle Guerre Istriane, descritte da Tito Livio nel suo Ab Urbe Condita e che portarono alla conquista del settore nord-orientale italiano e, come conseguenza, alla fondazione di una città importante nel periodo romano imperiale come Aquileia. I primi eventi bellici furono motivati da Roma con la pacificazione di un territorio occupato da tribù Istrie e Liburne che erano dedite alla pirateria navale e compromettevano gli scambi commerciali nel settore alto-adriatico. La prima guerra istro-romana risale al 221 a.C. quando Roma si scontrò con Cenomani e Insubri. Loro alleati, gli Istri sconfitti divennero tributari dell’Urbe. La seconda guerra istro-romana si svolse nel 178 a.C. Sembra che i Romani sbarcassero nei pressi della futura Tergeste, nella piana di Zaule (?) e fondarono un insediamento militare. Gli Istri osservarono con molta attenzione i movimenti dei Romani. Secondo le fonti classiche, durante una giornata di nebbia, i primi attaccarono l'accampamento mal difeso. L'attacco creò un grande panico tra i Romani e non furono più in grado di valutare il reale pericolo di quella minaccia. Gli Istri approfittarono della situazione per cacciare in mare gli avversari. Poiché i Romani credettero che un consistente esercito avesse invaso il territorio, il console Manlio Vulsone, con i suoi 1200 uomini presenti nell'accampamento, decise di ritirarsi e contemporaneamente inviò dei messi affinché ricevessero degli aiuti. Nel frattempo gli Istri penetrarono nel campo romano abbandonato e saccheggiarono le scorte di cibo e vino abbandonate. I Romani si riorganizzarono e decisero di colpire gli Istri nell'accampamento. I soldati di Epulo, il Re Istro, furono colpiti improvvisamente e non riuscirono ad opporre alcuna resistenza, in quanto ubriachi. Ricomposto l'esercito che svernò ad Aquileia, l'Urbe decise di preparare la campagna militare contro l'Istria, la cui vittoria avrebbe portato la stabilità nell'area adriatica. Nel 177 a.C. un esercito di 22.400 uomini e 1.200 cavalli al comando del console Manlio Vulsone mosse verso gli Istri. L'esercito repubblicano penetrò in Istria, distrusse ed incendiò tutto ciò che incontrò al suo cammino. Gli Istri presero le armi e si scontrarono con l'acerrimo nemico in una zona a noi ignota della penisola. L'esito della battaglia fu disastroso per gli Istri che perdettero circa 4.000 uomini. Dopo questa disfatta gli Istri si asseragliarono nelle loro città, e sperarono che dalla loro capitale Nesazio sarebbero stati capaci di opporre una tenace resistenza. I Romani giunsero sino alla capitale del regno dei Epulo e la assediarono.- 10 commenti
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