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Mostrandovi questa mia moneta di recentissimo acquisto (di cui vi chiedo un parere o un commento) recante al rovescio "Victoria Germ" con la Vittoria che schiaccia la piccola Germania, vorrei provare a ricordare con voi una gloriosa storia non troppo conosciuta e poco considerata che questo denario ci fa rivivere: quella della battaglia di Harzhorn. Dopo la famosissima disfatta di Teutoburgo del 9 d.C. occasioni in cui, ricordiamolo, i romani vennero sconfitti da una coalizione di truppe germaniche guidate dal condottiero Arminio, per moltissimo tempo si pensò che l'esercito romano non si spinse più oltre il confine del Reno, rinunciando ad ogni tentativo di conquista della Germania. Oggi sappiamo per certo che così non fu. E ciò lo sappiamo solo da poco, anzi da pochissimo, precisamente dal 2008, anno in cui degli archeologi dilettanti, in cerca di reperti medievali, ad Harzorn nel cuore della Germania, scovarono e dissotterrarono oggetti ben più antichi: dei reperti romani. Avvisarono subito l'autorità competente ed iniziò uno scavo più approfondito e peofessionale. Furono trovate armi appartenenti sia a tribù barbariche che ai romani. Era accaduta una battaglia, non c'erano dubbi su questo. La tribù germanica aveva provato a cogliere alla sprovvista la Legio IV Felix, un po' come a Teutoburgo, ma, in questo caso, la legione romana fu superiore e stravinse grazie a mezzi superiori (in particolare grazie allo scorpione e alla cheiroballistra) e ad una tattica fine e ben organizzata. Si poté capire, grazie alle monete ritrovate, che l'imperatore poteva essere o Alessandro Severo o Massimino il Trace, ma non vi erano tracce ufficiali di una campagna di Alessandro in Germania. La cosa più probabile (anche se ancora discussa) è che la criticatissima e non ascoltata Historia Augusta avesse ragione: l'imperatore che si spinse tanto dentro, nel cuore della Germania, era probabilmente Massimino, al comando dal 235 d.C, il quale oltrepassò di oltre 300 miglia il limes per avviare una serie di spedizioni contro gli Alemanni. Gli storici non vollero credere a questa ricostruzione in quanto sembrava non soltanto improbabile, ma anche incredibile, e, per questo motivo, ne ridussero notevolmente sia il peso storico che il peso politico, dando per buono che Massimino avesse fatto delle piccole campagnette al confine, senza spingersi tanto a fondo. Si sbagliavano, e, grazie a questa formidabile scoperta sappiamo, invece, che quelle 300 miglia dal limes furono percorse davvero, ed i dati non furono esagerati come si era fino a qualche tempo fa creduto. Successivamente, dopo svariate vittorie, Massimino fece coniare questa moneta (ed altre) per celebrare questa e tante, tante altre battaglie ancora da scoprire, immerse nella terra della storia. Se ho fatto qualche errore, correggetemi, ne sarò solo felice. Scusate se vi ho annoiati e grazie se avete apprezzato. Saluti.
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