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  1. Cos’è? Trovato in questi giorni presso il forte degli antichi romani. L’ipotesi degli archeologi impegnati nello scavo A sinistra: la pietra con bassorilievo trovata nel 1908, durante gli scavi. Accanto, la scultura in arenaria trovata in questi giorni non distante dal pozzo romano in cui la prima scultura fu trovata più di 1000 anni @ A. Fendt, Landesmuseum Württemberg Stuttgart. A destra gli archeologi tedeschi, dopo il rinvenimento @ Foto: Hoyer, Archaeo BW La scoperta di una singolare scultura in arenaria è avvenuta nei pressi dei resti della fortezza romana sull’Altenburger Steige a Stoccarda-Bad Cannstatt, in Germania. La pietra scolpita – alta 30 centimetri circa – è stata trovata nello strato antico durante gli scavi preventivi, che si svolgono in previsione dell’ampliamento della scuola comunale di Altenburg. La ricerca è svolta dall’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti (LAD) del Consiglio regionale di Stoccarda e dall’impresa archeologica ArchaeoBW. L’esplorazione riguarda un terreno stratigraficamente compreso tra il 100 e il 260 d.C. Quest’area fu inizialmente occupata da un forte romano destinato a un reparto di cavalleria, ma successivamente si sviluppò in un vasto insediamento civile. L’area venne scavata parzialmente nel 1908, quando vennero trovati reperti romani, tra i quali la presunta decorazione della base di una colonna. In un pozzo romano venne trovata cioè la pietra più scura, con un bassorilievo che vediamo nella fotografia. Più di 100 anni dopo, gli archeologi hanno recuperato un’altra figura, realizzata in un’arenaria più chiara e probabilmente di una grana meno compressa e pertanto maggiormente esposta al fenomeno di erosione granulare. Questa natura dell’arenaria potrebbe aver portato a una progressiva perdita dei rilievi originali e all’arrotondamento delle diverse parti, con una riduzione della definizione. Dopo una prima pulizia, il reperto si è rivelato “essere – dicono gli archeologi tedeschi – una figura inginocchiata alta 30 centimetri, con una testa umana e braccia che si appoggiano sui fianchi. Tuttavia, la parte inferiore del corpo si fonde in una struttura simile a un serpente, conferendo alla figura un aspetto ibrido e misterioso”. Per certi aspetti, per quanto consumata, l’immagine potrebbe rinviare anche a quella di un piccolo plantigrado. Forse un simbolo militare o etnico? Il dottor Andreas Thiel, archeologo senior della LAD, spiega però che questa figura dovrebbe un “gigante”, una creatura ibrida del mondo romano-germanico. Si pensa che facesse parte di una colonna gigante dedicata a Giove, il dio romano del cielo e del tuono. Questi monumenti, una fusione di tradizioni classiche e germaniche, erano posti in luoghi pubblici e rappresentavano la divinità dominante dal dio mentre scagliava i suoi fulmini. La figura sottomessa sotto il cavallo di Giove, come spiega Thiel, potrebbe essere interpretata come una rappresentazione della terra che sostiene il potere celeste. Ciò a cui si pensa è un monumento composito, con decorazioni inserite successivamente nella costruzione. Il capo del dipartimento di archeologia del Museo statale del Württemberg, dottor Astrid Fendt, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta, evidenziando il collegamento con la “pietra dei quattro Dei” precedentemente trovata durante gli scavi del 1908. Questo frammento è stato conservato nel deposito del museo per anni, e ora, grazie alla scoperta del “gigante”, è possibile ricostruire una parte significativa della storia romana di Bad Cannstatt. https://stilearte.it/cose-trovato-in-questi-giorni-presso-il-forte-degli-antichi-romani-lipotesi-degli-archeologi-impegnati-nello-scavo/
  2. ARES III

    Scavi ad Aachen

    Scavi per le reti urbane. Cosa hanno trovato in questi giorni ad Aquisgrana. Le radici romane. L’origine del nome I resti di una possente fortezza tardo romana sono emersi lungo la Pontstrasse, nel centro di Aquisgrana, gettando nuova luce sulla storia millenaria della città. “È come guardare indietro nel tempo, quasi 2000 anni, senza filtri”, esclama l’urbanista Frauke Burgdorff, durante un sopralluogo con Donata Kyritz di sk ArcheoConsult, l’archeologo cittadino Andreas Schaub e il direttore dei lavori di Regionetz, Ralf Jansen. Il tratto portato alla luce è lungo 7 metri e prosegue sotto strade e case. La muratura ha uno spessore di 90 centimetri. I resti delle antiche fortificazioni risalgono probabilmente al III secolo d.C. Presentato il ritrovamento archeologico sulla Pontstrasse: (da sinistra) l’archeologo cittadino Andreas Schaub, il dott. Donata Kyritz (sk ArcheoConsult), l’urbanista Frauke Burgdorff, Ann-Kristin Jäger (sk ArcheoConsult) e il responsabile del progetto Regionetz Ralf Jansen. @ Foto: Città di Aquisgrana / Stefan Herrmann Sk ArcheoConsult, incaricata del monitoraggio archeologico durante i lavori di rinnovo dei sottoservizi della città – reti idriche, teleriscaldamento, gas ed elettricità – ha fatto la sorprendente scoperta. Si stava riparando, nei giorni scorsi, un collegamento domestico quando sono emerse le fondamenta di una massiccia struttura muraria. “Questo muro potrebbe essere parte delle antiche fortificazioni romane della città”, spiega l’archeologa Kyritz. L’immagine dello scavo, scattata dal drone. @ Foto: Città di Aquisgrana / Stefan Herrmann L’archeologo cittadino Andreas Schaub sottolinea l’importanza storica di questa scoperta, che conferma ulteriormente le ipotesi riguardo all’esistenza di una fortezza tardo romana ad Aquisgrana. Grazie alla stretta collaborazione tra archeologi cittadini e la società ArcheoConsult, è stato possibile iniziare a decifrare i segreti del castrum che si trovava sulla collina del mercato. Le scoperte archeologiche raccontano una storia affascinante: dopo le devastazioni causate dalle incursioni di popolazioni franche nel III secolo d.C. l’intera collina del mercato fu fortificata con un massiccio muro a torri circolari e un ampio fossato, scoperti in precedenza sul Katschhof. Queste strutture difensive furono utilizzate anche durante l’epoca di Carlo Magno, il cui palazzo reale sorgeva sulle fondamenta romane. Resti di queste mura possono ancora essere ossservate oggi, come nel caso dell’edificio Markt 46, dove una parte è esposta sotto vetro. I resti del muro scoperti lungo la Pontstrasse potrebbero rappresentare una delle porte d’accesso alla fortezza tardo romana. Aquisgrana, situata nelle vicinanze della frontiera con il Belgio e con i Paesi Bassi, è incastonata in una valle circondata da colline boscose, la valle del Wurm, che ospita il fiume tributario Roer, affluente della Mosa. Grazie a questa posizione geografica, la città si distingue come la più occidentale della Germania. Celebre sia come centro termale che come polo industriale, Aquisgrana è stata un’importante sede della corte di Carlo Magno, il quale vi fece erigere la maestosa Cattedrale. Il più antico insediamento della città ha le sue origini nelle benefiche sorgenti termali di acqua calda, presumibilmente utilizzate dalle popolazioni celtiche locali. La fondazione urbana risalerebbe però al regno di Adriano, intorno al 124 d.C. I resti dei bagni di un accampamento militare romano testimoniano questa prima presenza romana. Tuttavia, il nome latino Aquae Granni appare per la prima volta solo nel 765 d.C., quando il re franco Pipino celebrò il Natale con suo figlio in questa località. Non esistono documenti precedenti che attestino l’uso del termine Aquae Granni durante l’Impero romano. Il termine originario “Ahha” o “Acha” fa riferimento all’acqua e alle sorgenti termali che caratterizzano la zona fin dal Neolitico, mentre “Grannus” era il dio celtico della salute. https://stilearte.it/scavi-per-le-reti-urbane-cosa-hanno-trovato-in-questi-giorni-ad-aquisgrana-le-radici-romane-lorigine-del-nome/ Pontstraße: Archäologen finden Reste eines spätrömischen Kastells Überreste der alten Befestigungsanlage stammen vermutlich aus dem 3. Jahrhundert nach Christus. Fachfirma sk ArcheoConsult, die die Überreste entdeckt hat, Stadtarchäologe Andreas Schaub und Stadtbaurätin Frauke Burgdorff sprechen von bedeutsamem Fund für die Aachener Stadtgeschichte. Die Arbeiten der Regionetz schreiten in der Pontstraße unterdessen voran. Die Archäolog*innen sammeln parallel weitere wichtige Erkenntnisse. Der Blick in die Baugrube führt direkt ins Römerreich: Bei Bauarbeiten in der Pontstraße sind Reste eines spätrömischen Kastells gefunden worden. Foto: Stadt Aachen / Stefan Herrmann
  3. Un’antica strada di assi di legno scoperta durante lavori nel centro storico. A cosa serviva. Quando furono prodotte le assi Fürth, 22 dicembre 2023 – Durante i recenti lavori di costruzione nel quartiere di Burgfarrnbach a Fürth, un evento straordinario ha catturato l’attenzione degli operai stradali: la scoperta di una passerella secolare sotto la Würzburger Straße, risalente all’inizio dell’età moderna. Fürth è una città extracircondariale tedesca di 131 433 abitanti del nord della Baviera, nel distretto della Media Franconia. L’Ufficio statale bavarese per la conservazione dei monumenti ha riportato la notizia, affermando che durante i lavori di costruzione stradale, gli archeologi hanno rivelato i resti di una storica via commerciale che collegava Norimberga a Francoforte. Si tratta di una struttura ben conservata, composta da pesanti assi di legno che fortificavano il percorso secolare. Gli esperti sperano ora di effettuare ulteriori scoperte mentre procedono nell’indagine archeologica. La struttura lignee era fondamentale per elevare il decoro urbano. Le strade dei paesi o delle città che si trovavano sul fondovalle erano spesso fangose. Per questo, in diversi casi, si pensò a realizzare qualcosa di simile a un pontile che aggiungesse eleganza e comodità ai servizi urbani. L’attuale pavimentazione della Würzburger Straße nel quartiere di Burgfarrnbach è stata rimossa, svelando le strutture insolite scoperte dagli operai lo scorso novembre. Questa sorprendente scoperta ha dato il via a un’approfondita indagine archeologica, i cui risultati sono stati resi noti dall’Ufficio statale bavarese per la conservazione dei monumenti. I resti centenari di una passerella sono stati scoperti dai ricercatori, che stanno ora esplorando il sito per diversi metri. La cronaca comunale del 1592 fornisce i primi riferimenti a questa antica via, conosciuta come Bohlenweg, che un tempo era l’arteria stradale principale collegando Norimberga e Francoforte. I residenti dell’epoca erano incaricati di mantenere e, se necessario, riparare la struttura. E’ presumibile che il Comune e i cittadini, nei secoli, abbiano provveduto più volte alla sostituzione di questo percorso ligneo. Attraverso la datazione dendrocronologica delle tavole di pino rinvenute, gli archeologi hanno stabilito che gli alberi abbattutti per quest’ultima passerella furono tagliati nel 1773. Un momento significativo nella storia della strada è stato il 27 settembre 1790, quando un corteo con nobili carrozze e cavalli sfilò attraverso Burgfarrnbach, accompagnando i preziosi gioielli imperiali, tra cui la corona imperiale e la Sacra Lancia, tesori degli imperatori e re tedeschi. Si ipotizza che la strada in assi di legno si sia trasformata in una strada asfaltata, seguendo il modello di Berlino. L’indagine archeologica ha portato alla luce una serie di reperti affascinanti, tra cui bottoni, ferri di cavallo e persino una moneta d’argento risalente alla prima età moderna. Gli esperti continuano a lavorare per recuperare una parte particolarmente ben conservata della passerella, che sarà preservata a fini di ricerca e presentazione. L’esposizione di questo antico percorso contribuirà a arricchire in modo significativo la storia della Media Franconia, offrendo uno sguardo prezioso sulla vita quotidiana dei secoli passati. https://stilearte.it/unantica-strada-di-assi-di-legno-scoperta-durante-lavori-nel-centro-storico-a-cosa-serviva-quando-furono-tagliati-gli-alberi/
  4. Migliaia di monete e gioielli medievali trovati in due contenitori di ceramica, sepolti e dimenticati tra i campi e i boschi L’Ufficio statale tedesco per la cultura e la conservazione dei monumenti (LAKD) ha presentato tre preziosi reperti scoperti da ambientalisti nel Meclemburgo-Pomerania occidentale. Tra queste figurano sette spade dell’età del bronzo, 6.000 monete d’argento dell’XI secolo e un tesoro con un contenitore per reliquiari, anch’esso dell’XI secolo. La ministra della Cultura Bettina Martin, presentando i reperti, ha sottolineato il lavoro dei preservatori archeologici volontari del Meclemburgo-Pomerania Anteriore. “Circa 250 volontari sono attualmente attivi nella conservazione dei monumenti archeologici. Circa lo stesso numero sta attualmente seguendo una formazione adeguata. Sono indispensabili per preservare il nostro patrimonio culturale nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore”, ha affermato Martin. “Abbiamo anche i tre reperti eccezionali per ringraziare i preservazionisti archeologici volontari. Vorrei ringraziarvi moltissimo per questo.” A Rügen sono state trovate 6.000 monete d’argento dell’XI secolo. Erano sparsa su un’area più ampia, ma la maggior parte si trovava in un vaso di terracotta. Sono stati ritrovate da ambientalisti volontari, più precisamente dal gruppo di lavoro “De Ackerlöper”. Le origini delle monete sono molto diverse. Provengono dalla Germania occidentale, ma anche dalla regione di Meißen-Alta Lusazia. Circa il 10% delle monete giunsero da Inghilterra, Danimarca, Boemia e Ungheria. La scoperta delle monete consente quindi di trarre conclusioni su possibili rapporti commerciali nell’XI secolo. Il ritrovamento è il più grande tesoro di monete slave del dopoguerra fino ad oggi. Un altro ritrovamento molto insolito sono i contenitori reliquiari rinvenuti nella regione dei laghi del Meclemburgo. Un ambientalista volontario ha scoperto il tesoro durante un’ispezione. In un vaso con circa 1.700 monete si trovavano anelli da collo e da dito, una collana di perle (con perle d’oro, cristallo di rocca e corniola) e due contenitori reliquiari a forma di captorge e di crocifisso. Molto inusuali i due contenitori reliquiari in quanto testimoniano la fede cristiana in un territorio che all’epoca era ancora largamente influenzato da altre credenze. Le sette spade sono state trovate in frammenti vicino a Mirow (distretto dei laghi del Meclemburgo). Si può supporre che siano venuti in superficie qualche tempo fa durante il dragaggio di una trincea e che siano stati sparsi su un’area più ampia con il materiale dragato. I ritrovatori hanno rintracciato meticolosamente i singoli frammenti, rendendo possibile rimettere insieme le spade quasi completamente. Il recupero è stato effettuato insieme ad un tecnico di scavo del dipartimento di archeologia statale. In origine le spade venivano probabilmente affondate nelle pianure come consacrazioni o offerte sacrificali. Sebbene tali depositi di oggetti di valore non siano insoliti, non sono mai state scoperte così tante spade dell’età del bronzo in un unico luogo nel Meclemburgo-Pomerania anteriore. La datazione scientifica ha dimostrato che le spade risalgono all’età del bronzo. La loro età è stimata intorno ai 3.000 anni. https://stilearte.it/migliaia-di-monete-e-gioielli-medievali-trovati-in-due-contenitori-di-ceramica-sepolti-e-dimenticati-tra-i-campi-e-i-boschi/
  5. Gli archeologi portano alla luce un villaggio medievale, inghiottito dal bosco. Trovano 2000 oggetti, tra i quali monete d’argento. Individuato anche il castello Gli archeologi in Germania hanno effettuato una scoperta straordinaria, riportando alla luce i resti di un villaggio medievale che fu abbandonato intorno alla fine del XV secolo. Questo affascinante sito archeologico è situato vicino alla città di Harzgerode, nella parte centrale del paese, ed è oggetto di un’importante ricerca condotta dalla collaborazione tra l’Ufficio statale per la gestione del patrimonio e l’archeologia della Sassonia-Anhalt e l’Università di Göttingen. Immagine scattata dal drone nel bosco. E’ visibile lo scavo che seziona il bastione e il fossato. @ Foto di R. Kunze, Ufficio statale per la conservazione del patrimonio e l’archeologia della Sassonia-Anhalt Le ricerche su questo villaggio perduto nel tempo sono iniziate lo scorso anno e continuano a rivelare segreti affascinanti del passato. Nel 2023, la squadra di scavi è stata composta da due archeologi, nove studenti dell’Università di Göttingen e sette volontari, che hanno lavorato in quattro sezioni di scavo, per un’area totale di circa 50 metri quadrati. Uno degli aspetti più interessanti degli scavi è la scoperta di una grande trincea che attraversa il fossato del castello e il suo bastione antistante, creando un profilo lungo oltre 12 metri. Questo fossato, scavato a circa 2 metri di profondità nella roccia ardesia preesistente, rivela la maestosità del castello che fu parte di questo villaggio sepolto. Lo scavo nella zona del bastione e del fossato. @ Foto di A. Swieder, Ufficio statale per la conservazione del patrimonio e l’archeologia della Sassonia-Anhalt L’eccezionale area archeologica ha rivelato ben oltre 2.000 reperti, nonostante l’area finora scavata sia esigua. Tra questi reperti si annoverano dardi di balestra in ferro, frammenti di ferri di cavallo, chiodi di ferro, tegole smaltate e non smaltate, tegole in ardesia, numerosi frammenti di ceramica, monete d’argento. La maggior parte dei reperti risale ai secoli dal XIII al XIV. È importante sottolineare che la regione ospita quasi 200 villaggi medievali abbandonati, conosciuti grazie a reperti superficiali, mappe storiche o identificabili in modelli digitali del terreno. Tuttavia, solo pochi di questi siti sono stati oggetto di approfondite ricerche archeologiche, lasciando molte domande aperte sulla loro funzione economica e il loro contesto storico. Il “villaggio a schiera” scoperto si estende su entrambi i lati di una piccola valle di ruscello ed è costituito da appezzamenti agricoli disposti in maniera regolare. Alcuni di questi appezzamenti presentano fosse libere nella zona anteriore rivolta verso il ruscello. Nell’area del villaggio, più precisamente nella parte nord-orientale, si trova un piccolo fortilizio ovale di circa 45 x 60 metri. Questo fortilizio era un castello appartenente alla nobiltà locale. Secondo gli studi di storia locale, il sito era noto a partire dal 1216 e sarebbe caduto in disuso al più tardi tra il 1488 e il 1562. L’eccezionale conservazione del sito consente una facile identificazione di reperti e l’ambiente umido del luogo, dovuto alla sua posizione vicino al torrente, suggerisce la presenza di materiali organici ben conservati. La presenza di creste e solchi circostanti e di eventuali hortisuoli (terreni da giardino intensamente utilizzati) attesta l’attività agricola. La coesistenza di una struttura di insediamento rurale e di un castello di una nobiltà locale offre un punto di partenza promettente per ulteriori indagini archeologiche. Nel corso delle ricerche effettuate nell’autunno del 2022, sono state aperte cinque trincee di scavo, documentando parti delle fortificazioni esterne e i resti delle fondamenta dell’edificio. Durante questi scavi, sono stati rinvenuti migliaia di reperti, tra cui tegole in ardesia e tegole smaltate di colore verde, particolarmente rari in contesti rurali. L’importante scoperta di questo villaggio medievale e del suo castello fornisce un’opportunità straordinaria per svelare ulteriori dettagli sulla vita quotidiana e sulla storia di questa comunità un tempo prospera. La ricerca archeologica in corso continua a rivelare segreti del passato e getta nuova luce sulla storia della regione. https://stilearte.it/gli-archeologi-portano-alla-luce-un-villaggio-medievale-inghiottito-dal-bosco-trovano-2000-oggetti-tra-i-quali-monete-dargento-individuato-anche-il-castello/
  6. Trovata una grande sala riunioni di un re di 3000 anni fa. Siamo all’Età del Bronzo. 254 metri quadri di superficie, un camino. La tomba non lontana Le fondazioni della sala del trono di un sovrano dell’Età del bronzo. Il ritrovamento è stato presentato poche ore fa dall’autorità distrettuale tedesca @ Foto Distretto di Prignitz La squadra di scavo ha fatto una scoperta vicino al tumulo del re Hinz che non ha eguali in tutta l’età del bronzo nordica (dal 2200 all’800 a.C.). Lì sono stati scoperti i resti di una sala riunioni dell’età del bronzo di 10 x 31 metri, con una superficie interna di oltre 250 metri quadrati: solo le dimensioni sono uniche per quest’epoca, almeno in Germania. L’edificio, che presenta una parte absidata – dove forse era collocato il trono – era costruito in legno con intonacatura a graticcio ed era probabilmente alto 7 metri. La squadra di scavo al lavoro. @ quartiere Prignitz Chi pensa che Prignitz sia una regione periferica è stato smentito dagli archeologi, almeno per quanto riguarda l’età del bronzo: sembra che la regione fosse un centro di potere ai tempi del leggendario re Hinz fino a circa 2.800 anni fa. Ciò è supportato dal fatto che gli archeologi hanno ora scoperto i resti di una sala riunioni – o sala del trono – del IX o X secolo a.C., le cui dimensioni sono uniche per l’età del bronzo nordica – un ritrovamento di portata tedesca, se non europea. Resti del camino nella Sala del Re. @ Foto Distretto di Prignitz SiSe I – Ambiente di insediamento Seddin è il titolo del progetto di ricerca triennale, avviato dal febbraio di quest’anno e sostenuto dalla Fondazione tedesca per la ricerca (DFG) con 300.000 euro. La collaborazione tra l’Ufficio statale del Brandeburgo per la conservazione dei monumenti e il Museo archeologico statale (BLDAM) e il Seminario di preistoria e protostoria dell’Università di Göttingen ha già dato i suoi frutti nel suo primo anno. Il ritrovamento è avvenuto nei pressi della tomba reale, vicino a Seddin, scoperta nel 1899 e datata al IX secolo a.C., considerata il complesso più importante dell’epoca nell’Europa centro-settentrionale. La tomba, coperta da un grande tumulo di terra, conteneva anche oggetti importati dal Mediterraneo, come vasi di bronzo e perline di vetro. Presentazione del ritrovamento (da sinistra): il Dott. Immo Heske, il professor Dr. Franz Schopper, Christian Fenske a capo della divisione 2 dell’amministrazione distrettuale di Prignitz e il segretario di Stato Tobias Dünow del Ministero della scienza, della ricerca e della cultura del Brandeburgo. @ Foto Distretto di Prignitz A sinistra una delle ceramiche trovate durante gli scavi, a destra – per la comparazione della data – un vaso dell’Età del Bronzo oggi conservato al Museo Perleberg. @ Foto Distretto di Prignitz Il distretto di Prignitz era rappresentato dal capo della divisione 2, Christian Fenske , dal capo del dipartimento per la protezione dei monumenti, Gordon Thalmann, e dall’archeologo distrettuale Torsten Geue. Il capo dell’ufficio per l’ordine pubblico, Karsten Lehmann , è venuto come rappresentante della comunità di Groß Pankow . Alla presentazione della Sala del Re ha insistito per essere presente anche l’amministratore delegato dell’Associazione turistica di Prignitz, Mike Laskewitz. Le fondazioni della sala del trono di un sovrano dell’Età del bronzo. Il ritrovamento è stato presentato poche ore fa dall’autorità distrettuale tedesca @ Foto Distretto di Prignitz Tobias Dünow : “ Ciò che viene presentato qui è davvero spettacolare. Ci vuole sicuramente fortuna per trovare qualcosa del genere. Ma è anche il risultato di una collaborazione esemplare a diversi livelli, in particolare con il distretto di Prignitz e il comune di Groß Pankow”. Il segretario di Stato ha inoltre sottolineato che Seddin è la prima e finora unica zona di protezione degli scavi nel Brandeburgo, che da molti anni è oggetto di ricerca interdisciplinare. Christian Fenske: “Questo è davvero un grande progetto realizzato da persone con passione. Mille grazie a Immo Heske, Franz Schopper, Gordon Thalmann, Torsten Geue e tutti i soggetti coinvolti. È una vera scoperta sensazionale. Nel nostro dipartimento abbiamo una visione diversa del progetto: per noi il turismo è un pilastro importante”. Karsten Lehmann: “Voglio ringraziare tutti i presenti, compresi i proprietari dei terreni e i gestori. Non vedo l’ora di valutare un altro progetto di scavo qui e magari di esaminare reperti completamente diversi”. Franz Schopper: “Questo è un vero successo: una pianta estremamente estesa con il cuore di un camino al centro.” Secondo Schopper, le pareti dell’edificio erano costituite da assi di legno e un graticcio di intonaco di argilla. Si presume che l’edificio fosse alto circa sette metri e avesse pertanto piani aggiuntivi. Schopper: “Un gran numero di attori hanno reso servizi eccezionali a Seddin. Un sentito ringraziamento al comune di Groß Pankow, al distretto di Prignitz e allo Stato di Brandeburgo. Tutti hanno preso un impegno economico”. Immo Heske: “Questo è l’edificio più grande del suo genere, conosciamo solo quattro edifici di quest’epoca in un periodo di 1000 anni che sono così ampi. La superficie interna al piano terra è di 254 mq. Probabilmente sarà stata una sala per riunioni con camino”. A prima vista si distingue appena la planimetria e qualche resto di pietre da campo. Tuttavia, da una posizione leggermente elevata o dall’alto, è possibile vedere chiaramente l’entità del reperto e il suo contorno. https://stilearte.it/trovata-una-grande-sala-riunioni-di-un-re-di-3000-anni-fa-siamo-alleta-del-bronzo-254-metri-quadri-di-superficie-un-camino-la-tomba-non-lontana/ The Colossal Nordic Bronze Age Hall Unearthed in Germany May Be the Legendary King Hinz Meeting Hall A colossal hall from the Bronze Age was discovered during excavations near the “royal grave” of Seddin (Prignitz district) northwest of Berlin, Germany. A colossal Bronze Age building remains thought to be the fabled meeting hall of King Hinz, a legendary figure purported to be interred in a golden coffin. Since the spring, the Brandenburg State Office for Monument Preservation and archaeologists from the University of Göttingen have been carrying out large-scale excavations around the legendary royal grave of Seddin. The “King’s Grave” near Seddin near Groß Pankow is considered the most important grave complex of the 9th century BC in northern Central Europe. It was discovered in 1899 during stone extraction work. As the Brandenburg State Office for Monument Preservation announced on Wednesday in Wünsdorf, it is the largest building of its kind from the Nordic Bronze Age (approx. 2200-800 BC). It was said that the meeting hall of the legendary “King Hinz” was probably excavated with the 31 by 10 meter (102 by 33 feet) floor plan. According to state archaeologist Franz Schopper, it is a “really big, spectacular find”. Dr. Immo Heske “Houses in prehistory were usually built in such a way that they were six to seven, sometimes eight meters wide. We’re at ten meters here, that’s what’s unusual,” explains Dr. Immo Heske, a leading archaeologist at the University of Göttingen. The walls of the building consisted of wooden planks and wattle and daub with clay plaster. The roof was covered with thatch or straw. Due to the estimated building height of seven meters, it is assumed that there were additional floors for living and storage. There was a fireplace centrally located inside the western half of the building. A miniature vessel was recovered on the northern long wall, which is interpreted as a ritual sacrifice. The experts also found two outer walls of the hall made of piled-up field stones in the Prignitz soil. A completely atypical construction method for Northern Europe in the Bronze Age. Remains of the fireplace in the King’s Hall. Photo: Prignitz district
  7. Trovano il cimitero dei primi coloni attorno al forte romano. Tra le fosse una sepoltura anomala in un paiolo. Perché? © Prof. Dott. Markus Scholz, Università Goethe di Francoforte Sulle tracce dei primi coloni romani In uno scavo didattico durato sei settimane, gli studenti dell’Università Goethe di Francoforte, in collaborazione con l’Hessen ARCHAEOLOGY presso l’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti dell’Assia, filiale di Darmstadt, hanno scoperto nuove vestigia del passato della comunità di Nauheim. I risultati degli scavi sono stati ora presentati per la prima volta. L’esistenza di un accampamento militare romano nelle vicinanze era già nota, ma ora gli studenti hanno potuto saperne di più su chi si stabilì esattamente ai confini del Ried dell’Assia circa 2000 anni fa. Qui, nelle immediate vicinanze dell’antico braccio del Vecchio Neckar, a ovest dell’odierna Nauheim, intorno alla metà del I secolo d.C. trovarono la loro ultima dimora i morti dei coloni appena arrivati. Nauheim oggi è un comune tedesco di 10.840 abitanti, situato nel land dell’Assia. Un tempo era un luogo sperduto. Nel corso dei millenni, questa pace è stata sempre più messa in pericolo a causa della progressiva distruzione causata dallo sfruttamento agricolo e dal conseguente deterioramento delle condizioni del suolo. Per non perdere la conoscenza del passato romano, gli studenti del corso di Archeologia e Storia delle Province Romane sotto la direzione del Professor Markus Scholz e il dottor Di. Thomas Becker d’AssiaARCHAEOLOGIA. Oltre ai ritrovamenti interessanti, gli studenti sono rimasti particolarmente colpiti dalle nuove interessanti scoperte sull’immigrazione precoce nel distretto di Groß-Gerau. © Ralf Klausmann, LfDH Al di là del Reno Nel I secolo d.C. i romani arrivarono da Magonza oltre il Reno e stabilirono la zona della Renania con accampamenti militari. A quel tempo la regione sembrava ancora scarsamente popolata. Non c’è quasi nessuna prova archeologica di una popolazione celtica indigena. Doveva essere, davvero, una landa bella ma desolata. Allo stesso tempo, i romani probabilmente controllavano l’afflusso di popoli germanici dalla Germania settentrionale, identificabili archeologicamente nella regione grazie alle loro ceramiche tipiche e ad altri oggetti di uso quotidiano. I romani svilupparono anche le infrastrutture regionali; costruirono strade e resero navigabili i corsi d’acqua per trasportare le loro merci attraverso le aree di nuovo sviluppo. Dalla metà del secolo in poi si moltiplicarono gli insediamenti rurali, che comprendevano anche il sepolcreto esaminato. I romani vedevano come fondale presidio del territorio la presenza di centri abitati. Pertanto favorivano il trasferimento di sudditi dall’Italia o da altre parti dell’Impero. © Ralf Klausmann, LfDH Un sepolcreto dalle mille sfaccettature Su una superficie di 2.000 m² nei pressi di Nauheim sono state esaminate complessivamente 46 tombe, tutte a incinerazione, tranne due eccezioni con sepoltura a inumazione. Il sepolcreto era circondato e difeso da sei sistemi di fossati rettangolari da considerare il recinto di particolari sepolture e, secondo le conoscenze attuali, appartenenti tutti alla fase di fondazione dell’antico cimitero. Inoltre furono rinvenute le fondamenta di una tomba che un tempo era alta molti metri, ma nell’Assia meridionale, povera di pietre, fu completamente smantellata nel Medioevo e spogliata delle sue pietre fino alla base delle fondamenta. Il sepolcreto può essere fatto risalire all’inizio del III secolo. Gli abitanti di una tenuta vicina utilizzano l’area come luogo di sepoltura da oltre 150 anni. In alcuni casi i sepolcri presentano un’urna completa in vetro, che testimoniano un certo livello di prosperità dei sepolti. © Lars Görze MA, LfDH Da un lato qui disponiamo di un corredo funerario di alta qualità e dall’altro disponiamo anche di tombe che non ci sorprenderebbero in nessun cimitero della regione più ampia. La stratificazione sociale di questo gruppo sarà sicuramente qualcosa che potremo considerare in un’ulteriore valutazione. © Ralf Klausmann, LfDH Spicca in particolare una curiosa forma di sepoltura: uno dei primi Nauheimer “in un secchio”. Seppellire una persona in un secchio di bronzo e fornire strumenti come forbici o coltelli è atipico per le sepolture romane. Questa è anche la prima volta che nell’Assia meridionale vengono rinvenute prove dei recinti funerari menzionati, mentre l’usanza era diffusa sulla sinistra del Reno, nella Gallia orientale, nella tarda età del Ferro (I secolo a.C.) e nel I secolo a.C. ANNO DOMINI. Per gli scienziati, sepolture così insolite sono chiari segni che gli immigrati venivano sepolti qui, portando con sé non solo la loro cultura ma anche i loro riti di sepoltura. https://www.stilearte.it/trovano-il-cimitero-dei-primi-coloni-attorno-al-forte-romano-tra-le-fosse-una-sepoltura-anomala-in-un-paiolo-perche/
  8. ARES III

    Un boomerang di 300.000 anni

    Un boomerang di 300.000 anni fa scoperto in Germania L’arma era usata per stordire prede piccole e veloci come uccelli o lepri. Un team di archeologi ha recentemente scoperto che un bastone affilato alle due estremità, trovato nel comune tedesco di Schöningen nel 1994, era usato come boomerang circa 300.000 anni fa per la caccia. L’arma a due punte è lunga 77 centimetri ed è stata ricavata da un ramo di abete rosso, a cui è stata rimossa la corteccia e data una forma aerodinamica ed ergonomica raschiando la superficie, secondo lo studio dell’oggetto pubblicato mercoledì sulla rivista scientifica PLOS One. I ricercatori ritengono che l’arma fosse in grado di volare fino a 30 metri e fosse utilizzata per stordire prede piccole e veloci, come uccelli o lepri, durante attività di caccia collettiva che prevedevano la partecipazione di bambini. Il sito archeologico di Schöningen è noto per ospitare la più antica documentazione su larga scala di utensili in legno fabbricati dall’uomo, tra cui lance e bastoni più corti a due punte associati ai resti di animali erbivori apparentemente intrappolati lungo la riva di un lago. Un boomerang di 300.000 anni fa scoperto in Germania Gli esperti stimano che gran parte delle prime armi di legno utilizzate dai primi esseri umani non si siano conservate perché la maggior parte di esse è stata decomposta da batteri o funghi, ha spiegato Annemieke Milks dell’Università di Reading, nel Regno Unito, che ha condotto lo studio. Tuttavia, la regione in cui si trova il sito archeologico è stata a lungo sommersa dall’acqua, che ha protetto i manufatti in legno da batteri e funghi. “Se il legno si fosse trovato in acqua, sarebbe marcito abbastanza rapidamente, entro un paio d’anni“, ha aggiunto. D’altra parte, Milks ha spiegato che l’attenta lucidatura del boomerang dimostra che lo strumento è stato progettato per un uso ripetuto. A questo proposito, gli scienziati affermano che gli antichi che lo hanno creato hanno dimostrato “una profonda conoscenza delle proprietà del legno e molte abilità complesse nel lavorarlo“.Gli oggetti trovati a Schöningen includono armi di età compresa tra 337.000 e 300.000 anni. Sebbene nel sito non siano stati trovati resti di ominidi, è probabile che i creatori degli strumenti fossero uomini di Neanderthal o il loro predecessore,l’Homo heidelbergensis. https://www.scienzenotizie.it/2023/07/22/un-boomerang-di-300-000-anni-fa-scoperto-in-germania-4671431 Ancient humans hunted animals by throwing a stick like a boomerang Analysis of a wooden stick thought to be around 300,000 years old suggests it was designed to be thrown rotationally, rather than as a spear Illustration of ancient humans hunting animals with a throwing stick Benoît Clarys, Universität Tübingen A 300,000-year-old wooden stick, one of the oldest weapons ever found, may have been thrown like a boomerang to stun animals. The first weapons used by ancient humans are likely to have been made from wood, says Annemieke Milks at the University of Reading, UK, but we have few surviving samples because the vast majority have been degraded by bacteria or fungi. A set of artefacts found in Schöningen, Germany, includes weapons that have been dated to between 337,000 and 300,000 years old. No hominin remains have been found at the site. But, based on the dates, it is likely that the makers were Neanderthals or their predecessor, Homo heidelbergensis. The region has been submerged in water for most of the intervening time, which has protected the wooden artefacts from bacteria and fungi, says Milks. “If the wood had been in fluctuating water levels, [it] would have rotted pretty quickly, within a couple of years,” she says. The ancient wooden throwing stick found in Schöningen, Germany Volker Minkus The 77-centimetre-long stick was found in 1994, but Milks and her colleagues have now studied it with modern imaging techniques such as 3D microscopy. “You can do things like measure and see the profile of a cut mark,” says Milks. https://www.newscientist.com/article/2383392-ancient-humans-hunted-animals-by-throwing-a-stick-like-a-boomerang/
  9. ARES III

    Necropoli romana in Germania

    Scavi per la ghiaia. Scoperta necropoli romana e tomba di un bambino di 5 anni con corredo per l’igiene personale Nel distretto di Viersen, precisamente a Tönisvorst-Vorst, in Germania è stato trovato una necropoli romana risalente al periodo compreso tra il I e il III secolo. Questo sito, esaminato prima che si avviasse un’attività di cava per l’estrazione della ghiaia, ha rivelato un totale di 114 tombe a incinerazione, di cui 94 possono essere datate con certezza all’epoca romana. Oltre a queste, sono state scoperte sei sepolture più antiche risalenti all’età del Ferro e 14 tombe non datate. J. Vogel/LVR-LandesMuseum Bonn Le tombe a cremazione romane erano per lo più delimitate da fossati rettangolari, che indicavano i confini delle antiche sepolture. Questi recinti, allineati uniformemente, presentavano ingressi sotto forma di ponti di terra che costituivano una breccia nel fossato. Una delle tombe a cremazione, la tomba numero 242, risalente alla prima metà del III secolo, era particolarmente interessante per le sue ricche decorazioni. All’interno della fossa funeraria sono stati rinvenuti numerosi vasi, principalmente in ceramica. Tra di essi c’erano una ciotola di terra sigillata, sette ciotole simili, una scodella, un mortaio piccolo, una brocca piccola e una grande. Mentre i vasi in ceramica venivano utilizzati per preparare e consumare cibi e bevande, il vaso in vetro aveva una funzione igienica. Questo vaso, chiamato aryballos, era utilizzato per conservare l’olio e veniva portato con sé durante il bagno. La cremazione all’interno della tomba 242 era stata posta in un angolo della fossa sepolcrale quadrata. Sorprendentemente, l’analisi dei resti umani ha rivelato che si trattava delle spoglie di un bambino morto all’età di quattro o cinque anni. I familiari avevano equipaggiato abbondantemente la tomba con oggetti funerari, che erano solitamente più comuni tra gli adulti. L’intero cimitero presentava corredi costituiti principalmente da vasi in ceramica, con pochi oggetti in vetro. Gli oggetti metallici erano altrettanto rari, con soltanto due monete rinvenute. Tra gli oggetti funerari degno di nota, vi erano due asce e un paio di forbici. Queste ultime erano probabilmente utilizzate per la tosatura delle pecore o per la lavorazione dei tessuti. A soli tre chilometri e mezzo a nord si trova un altro sito di sepoltura chiamato “An Hinkes Weißhof”, scoperto a Tönisvorst-Vorst nel 1984 https://www.stilearte.it/scavi-per-la-ghiaia-scoperta-necropoli-romana-e-tomba-di-un-bambino-di-5-anni-con-corredo-per-ligiene-personale/
  10. Scavi in un terreno. Portata alla luce in una tomba con tre scheletri una straordinaria spada di 3mila anni fa Gli archeologi hanno fatto una scoperta molto speciale durante gli scavi a Nördlingen – città tedesca di 19.268 abitanti, situata nel land della Baviera e appartenente al circondario del Danubio-Ries – nei giorni scorsi: una spada di bronzo che ha più di 3000 anni ed è così eccezionalmente ben conservata che brilla ancora. È un esemplare delle spade in bronzo ad elsa piena, la cui elsa ottagonale è realizzata interamente in bronzo. L’oggetto – che ha una lunghezza di 80 centimetri – sarà studiato nelle prossime settimane. I ritrovamenti di spade dell’età del bronzo medio (fine del XIV secolo a.C.) sono rari e, secondo l’Ufficio statale per la protezione dei monumenti, provengono da tumuli funerari o da luoghi in cui sono avvenuti riti sacrificali. La spada è stata trovata in una tomba in cui tre persone con ricchi doni di bronzo furono sepolte in rapida successione. Johann Friedrich Tolksdorf dell’ufficio statale, nel corso della conferenza stampa di presentazione della scoperta, ha detto che la spada è così ben conservata perché giaceva in un terreno caratterizzato dalla presenza di sedimenti molto fini. Pochissimo ossigeno è arrivato all’oggetto. E ciò ha limitato i fenomeni ossidativi. La lama è tagliente e pare che non sia stata usata poiché non esistono deformazioni causate dai colpi. La spada sarà ulteriormente studiata in laboratorio, con il supporto delle radiografie. “La spada e la sepoltura devono ancora essere esaminate in modo che i nostri archeologi possano classificare questo ritrovamento in modo più preciso. Ma si può già dire: lo stato di conservazione è straordinario! Una scoperta come questa è molto rara”, spiega il curatore generale, professor Mathias Pfeil, capo dell’Ufficio statale bavarese per la conservazione dei monumenti. https://www.stilearte.it/scavi-in-un-terreno-portata-alla-luce-in-una-tomba-con-tre-scheletri-una-straordinaria-spada-di-3mila-anni-fa/
  11. littleEvil

    Il Natale è arrivato a Pasqua!

    Ciao a tutti, dopo aver contagiato @Liucksky03, vedo che anche @Ptr79 è sulla buona strada con i Notgeld e così posto volentieri il mio ultimo arrivo - ispirato da una conversazione con @Sntgnr, che per pochi secondi (ma che mi sono bastati) aveva mostrato i suoi biglietti La "serie natalizia" da Kahla in Turingia del 1921 1: Nascita di Gesù a Betlemme / Luca 2,7: Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 2: Annunciazione ai pastori / Luca 2,8-12 8 C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, 10 ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 3: Elogio dei pastori / Luca 2,16-17 16 Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 4: I Magi d'Oriente / Matteo 2,10-11 10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 5: Fuga in Egitto / Matteo 2,13-14 13 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». 14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, L'utima immagine è meno biblica e più nordica, con un bell'alberello con le candeline accese (l'estintore non si vede, ma dovrebbe esserci). Per chi non li avesse notati, agli angoli quattro anglioletti in preghiera. Il retro anche lui addobbato a dovere: con candeline, pigne e rametti. Data di emissione è il 20 novembre 1921, scadevano il 31 dicembre - cosa che li inquadra decisamente nella sezione dei biglietti che @ART definirebbe "non veri", in quanto emessi solo per il collezionismo e non per la circolazione ed anche il fatto che - pur essendo FDS - si pagano solo qualche euro, non gioca molto a loro favore. Io li ho presi perchè pensavo poi di farne dei quadretti da appendere sullo sfondo del presepio, mai che abbia di nuovo il tempo per realizzarne uno. Alla prossima! Servus, Njk
  12. ARES III

    Pozzo votivo

    Trovano un pozzo offertoriale dei tesori di 3000 anni fa scavando per realizzare un centro Poste All’apparenza sembra una grossa scatola di legno, chiusa da un coperchio, come ben vediamo nella foto, qui sopra. E’, in realtà, la parte d’accesso a un pozzo che risale a più di tremila anni fa, trasformato, a quell’epoca, in un deposito di materiali preziosi portati dai fedeli. Quello dell’offerta all’acqua di beni preziosi parrebbe una pratica diffusa, nel nostro passato, consuetudine che si è – forse – parzialmente mantenuta con l’uso di lanciare monetine nelle fontane. Qualcosa di simile è avvenuto in quel buco, profondo 5 metri, scavato nel terreno? Era una fonte sacra? I fedeli portarono doni agli dei delle profondità, durante un periodo siccitoso? Il pozzo, situato presso Germering – una cittadina di 40mila abitanti, che sorge a un’altitudine 535 metri, in Baviera – è stato aperto dagli archeologi, che hanno trovato – accumulati in esso – 26 spilloni di bronzo e oltre 70 vasi di argilla di alta qualità, tutti risalenti all’età del bronzo medio (circa 1800-1200 a.C.). Le ceramiche non sono semplici oggetti d’uso quotidiano, ma sono finemente lavorate e decorate. Ciò indica che state intenzionalmente deposte nel pozzo come parte di un rituale di culto. L’area esplorata è molto vasta perchè qui sorgerà un centro di smistamento postale. In ogni caso, questo pozzo differisce sostanzialmente dalle cavità per il rifornimento idrico dell’area di scavo – circa sette ettari – per gli elementi preziosi con i quali è stato riempito. Gli archeologi hanno documentato la presenza di ben 70 pozzi, scavati in un periodo che va dall’età del bronzo all’alto medioevo. Ma nulla di simile è stato in essi trovato. Oltre agli spilloni di bronzo – materiale prezioso, all’epoca – e ai recipienti in ceramica, la squadra di scavo ha rinvenuto anche un braccialetto, due spirali metalliche, un dente di animale incastonato, quattro grani d’ambra, un recipiente di corteccia, una paletta di legno, possibili festoni di vegetali intrecciati e numerosi resti botanici, sul fondo. L’età del bronzo medio in Baviera, che va circa dal 1800 al 1200 a.C., vide l’emergere di importanti centri di produzione di bronzo nella regione. Durante questo periodo, la Baviera era abitata da diverse tribù che avevano sviluppato una società strutturata e una economia basata sulla produzione di metalli, ceramiche e altri oggetti d’uso quotidiano. Le tribù bavaresi avevano anche una forte tradizione religiosa, che si manifestava in rituali di culto e offerte agli dei. Gli archeologi stanno ora lavorando per conservare e studiare i reperti trovati nella cavità, con l’obiettivo di comprendere meglio la storia e la cultura dei primi abitanti della Baviera. Una volta completati i lavori di conservazione, il pozzo sarà aperto al pubblico per visite guidate. https://www.stilearte.it/trovano-un-pozzo-offertoriale-dei-tesori-di-3000-anni-fa-scavando-per-realizzare-un-centro-poste/
  13. enrico70

    Medaglia Duomo di Colonia 1861?

    Buongiorno, riuscite ad aiutarmi a identificare questa medaglia? Diametro 61 mm non è argento perchè è troppo leggera. Grazie
  14. Scadenza: 9 mesi e 7 giorni

    • VENDO
    • FDC

    Vendo diverse monete interessanti con errori e varianti ed alcune valigette Leuchtturm, oltre ad alcuni starter kit, alla serie sfusa Monaco 2001 ed alle emissioni 2018 Vaticane. Tutte le monete sono in qualità FDC. Di seguito l'elenco : - Serie monete Fdc 1 cent. - 2 Euro Monaco 2001 Euro 110,00 - VENDUTO - 1 Euro Portogallo 2008 con cartina sbagliata Euro 80,00 - 2 Euro Slovenia 2002 Trattati di Roma Euro 27,00 - 2 Euro Finlandia 2004 Allargamento dell'Unione Europea Euro 50,00 - VENDUTO - 2 Euro Malta 2016 Indipendenza con segno di zecca Euro 25,00 - 2 Euro Malta 2015 Repubblica con segno di zecca Euro 22,00 - 2 Euro Malta 2015 Primo volo con segno di zecca in folder Euro 25,00 - 2 Euro Spagna 2009 Unione economica e monetaria versione Stelle grandi Euro 49,00 - VENDUTO - 2 Euro Vaticano 2018 Padre Pio in folder Euro 27,00 - 2 Euro Vaticano 2018 Anno europeo del patrimonio culturale in folder Euro 27,00 - Serie divisionale Vaticano 2018 in Folder Euro 45,00 - Starter kit Euro Francia Euro 28,00 - Starter kit Euro Italia con scritta (2 disponibili) Euro 25,00 cad. - Starter kit Euro Italia senza scritta Euro 22,00 - Starter kit Euro Lussemburgo Euro 22,00 - 10 Euro Argento Olanda 2002 Nozze Willem Alexander (4 disponibili) Euro 15,00 cad. - 10 Euro Argento Germania 2002 100 anni U-Bahn Euro 15,00 - Valigetta metallica Leuchtturm Cargo S6 per monete da 2 Euro (in capsule da 33 mm.) con 6 vassoi in floccato che può contenere un totale di 144 monete. Valigetta nuova (2 disponibili) Euro 25,00 cad. - Valigetta metallica Leuchtturm Cargo S6 per monete da 2 Euro (in capsule da 33 mm.) con 6 vassoi in floccato che può contenere un totale di 144 monete. Valigetta usata pochissimo, perfetto stato (2 disponibili) Euro 20,00 cad. Le spese di spedizione variano in base al tipo di spedizione prescelta e ad eventuali acquisti multipli, per i quali si applicano sconti. Le spese di spedizione, in ogni caso, saranno quelle previste e consultabili sul sito di Poste Italiane o di altro vettore. Contattarmi attraverso messaggio privato o email.

    Non specificato

  15. Salve a tutti. stavo per comprare il cofanetto della LEUCHTTURM dedicata al Lander Tedeschi (Bundesländer), il cofanetto che stavo per acquistare prevede 80 monete in previsione delle emissioni che arriveranno fino al 2021, tutta via, anche su una pagina di wikipedia ho trovato indicazioni di monete previste anche nel 2022, in altre solo fino al 21, francamente mi ha creato un pò di confusione. Prima di fare un acquisto sbagliato, qualcuno sa dove posso avere conferma assoluta che le emissioni di fermeranno nel 2021 ? Grazie Mario
  16. Ho il piacere di presentarvi il mio nuovo libro, dedicato all'iperinflazione che colpì la Germania nei primi anni Venti. Ho cercato di spiegare la vicenda in modo piuttosto semplice, stando attento a non cadere nei tecnicismi. Il numero contenuto di pagine (60) mi permette di venderlo ad un prezzo non troppo elevato. Lo si può acquistare su Amazon: https://www.amazon.it/dp/B08M253WJ6 DESCRIZIONE Perché non si possono stampare tutti i soldi che servono? L'iperinflazione che si abbatté sulla Germania nel 1923 fornisce la risposta a questa domanda. Dopo lo sganciamento del marco dall'oro e la sconfitta nella prima guerra mondiale, una serie di errori fatali fecero perdere il controllo alla banca centrale della Repubblica di Weimar. I prezzi corsero follemente e solo chi aveva investito in determinati modi salvò il proprio denaro. Le conseguenze furono pesanti e non si esaurirono in quei pochi mesi. Infatti l'iperinflazione fu decisiva per l'ascesa del nazismo. E oggi continua a influenzare la mentalità tedesca, con ripercussioni sulla politica monetaria europea. INDICE 1. L'origine del problema (1914-1920) - La guerra ripudia l'oro - Un risarcimento esorbitante 2. La catastrofe monetaria (1921-1923) - 1921-22: errori fatali - 1923: annus horribilis 3. La folle corsa dei prezzi - Fuori controllo - Una valanga di carta straccia - Scene di vita quotidiana 4. Azioni e oro: ancore di salvezza - Investimenti sbagliati - Le azioni - Oro e argento 5. Il ritorno alla normalità - Il rentenmark - Debiti pubblici e privati - Conseguenze di lungo termine
  17. derek83

    Medaglia affondamento Lusitania

    Buongiorno a tutti, ho visto ieri sera nel programma 'Affari di Famiglia' una medaglia riguardante l'affondamento della nave Lusitania nel 1915 da parte della Germania. Ho visto che sono state fatte due versioni, una coniata dalla Germania in bronzo e una coniata dall'Inghilterra in ferro. Qualcuno mi sa dire qualcosa in più? Da cosa si differenziano oltre al metallo? Numero di pezzi coniati e valore di mercato? grazie
  18. Buongiorno a tutti, questi sono 2€ commemorativi della Germania usciti nel 2012 per celebrare i 10 anni dell’euro. Mi piacerebbe sapere se qualcuno riesce ad identificare la zecca e se per caso questo errore dá qualche valore economico alla moneta. Ciao e grazie in anticipo!!! johnjohn
  19. Salve, prima volta su questo gruppo di discussione pertinente la numismatica. Cerco informazioni riguardo i guadagni, costi della vita e prezzi nel 1200 e 1300, in Italia e nel Centro ed Est Europa, per necessità di ricerca storica. Inoltre, cerco informazioni sul cambio, e "sottomultipli" del denaro, solido e libbra/lira, nonchè del fiorino, genovino e ducato. Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi informazione e fonte riportata. -S.
  20. Nei tremendi giorni dell’ isolamento forzato dovuto al coronavirus inevitabilmente abbiamo guardato di più la televisione, un po' per tenerci informati e aggiornati costantemente sulla evoluzione della infezione, un po' anche per distrarci dalle assillanti preoccupazioni ad essa legate. Ebbene, se siete per caso capitati su Rai Sport, avrete notato che il canale trasmetteva vecchie partite dei mondiali di calcio. Tra di esse l’indimenticabile Italia-Germania 4 a 3 dei Mondiali del Messico ’70, una partita diventata epica, di cui proprio oggi ricorre il cinquantenario. Questa partita è diventata un po’ come la metafora della rivalità tra Italia e Germania, una rivalità che c’e’ sempre stata. Nello sport, ma non solo… Tornando a noi, all’epoca della Roma imperiale, i rapporti tra Italia (per così dire) e Germania (anche qui per così dire) andavano ben al di là della semplice rivalità… Ed ecco che arriviamo quindi alla moneta di oggi. Come certo saprete (ormai mi conoscete, no?), mi piace analizzare insieme a voi monete particolari che hanno colpito la mia curiosità di appassionato, facendole diventare poi spunto per discussioni ed approfondimenti. Questo che vi propongo con un piccolo gioco è il rovescio di un denario del peso di 3.68 grammi conservato al British Museum di Londra. Come altre volte, vi chiedo di non barare (e qui mi rivolgo in particolare ai neofiti, ai semplici appassionati, ai meno esperti); quindi non andate su internet, non cercate vecchie discussioni nel forum, non consultate i cataloghi. Provate semplicemente a cercare di indovinare, tanto per giocare un po'. Quindi: Cosa rappresenta la moneta? Chi ci sarà effigiato sul dritto? A voi la palla! Buona notte. Stilicho
  21. Buongiorno, ho trovato per caso questa moneta da 1€ del 2002, Germania, che presenta questa specie di “corona” sul verso, mentre sul dritto è Tutto nella norma. Inizialmente ho pensato fosse stata calpestata o non so, ma anche l’errore sul bordo sempre quasi “geometrico”. Cosa avete da dirmi? Grazie!
  22. Guarda annuncio Vendo vari errori e varianti + valigette Leuchtturm e altro Vendo diverse monete interessanti con errori e varianti ed alcune valigette Leuchtturm, oltre ad alcuni starter kit, alla serie sfusa Monaco 2001 ed alle emissioni 2018 Vaticane. Tutte le monete sono in qualità FDC. Di seguito l'elenco : - Serie monete Fdc 1 cent. - 2 Euro Monaco 2001 Euro 110,00 - VENDUTO - 1 Euro Portogallo 2008 con cartina sbagliata Euro 80,00 - 2 Euro Slovenia 2002 Trattati di Roma Euro 27,00 - 2 Euro Finlandia 2004 Allargamento dell'Unione Europea Euro 50,00 - VENDUTO - 2 Euro Malta 2016 Indipendenza con segno di zecca Euro 25,00 - 2 Euro Malta 2015 Repubblica con segno di zecca Euro 22,00 - 2 Euro Malta 2015 Primo volo con segno di zecca in folder Euro 25,00 - 2 Euro Spagna 2009 Unione economica e monetaria versione Stelle grandi Euro 49,00 - VENDUTO - 2 Euro Vaticano 2018 Padre Pio in folder Euro 27,00 - 2 Euro Vaticano 2018 Anno europeo del patrimonio culturale in folder Euro 27,00 - Serie divisionale Vaticano 2018 in Folder Euro 45,00 - Starter kit Euro Francia Euro 28,00 - Starter kit Euro Italia con scritta (2 disponibili) Euro 25,00 cad. - Starter kit Euro Italia senza scritta Euro 22,00 - Starter kit Euro Lussemburgo Euro 22,00 - 10 Euro Argento Olanda 2002 Nozze Willem Alexander (4 disponibili) Euro 15,00 cad. - 10 Euro Argento Germania 2002 100 anni U-Bahn Euro 15,00 - Valigetta metallica Leuchtturm Cargo S6 per monete da 2 Euro (in capsule da 33 mm.) con 6 vassoi in floccato che può contenere un totale di 144 monete. Valigetta nuova (2 disponibili) Euro 25,00 cad. - Valigetta metallica Leuchtturm Cargo S6 per monete da 2 Euro (in capsule da 33 mm.) con 6 vassoi in floccato che può contenere un totale di 144 monete. Valigetta usata pochissimo, perfetto stato (2 disponibili) Euro 20,00 cad. Le spese di spedizione variano in base al tipo di spedizione prescelta e ad eventuali acquisti multipli, per i quali si applicano sconti. Le spese di spedizione, in ogni caso, saranno quelle previste e consultabili sul sito di Poste Italiane o di altro vettore. Contattarmi attraverso messaggio privato o email. Inserzionista cig Date 30/09/2019 Prezzo Category Euro  
  23. Atreiu

    Differenze tra francobolli uguali

    Ciao, Come nell'ultimo post sulle cartoline, anche questo lo pubblico qui perché ancora non vedo il pulsante "Nuova discussione" in Filatelia. Sto "studiando" da tempo dei francobolli che ho ereditato parecchi anni fa, a volte mi trovo in situazioni come queste. Uso molto stampworld perché è pratico per la ricerca dei francobolli. Io ho uno di questi francobolli, ma come faccio a capire quale? Grazie a chi mi darà una mano
  24. Salve a tutti. Da parecchio tempo sono alla ricerca della provenienza di questa moneta/medaglia e del suo antico scopo. Da un lato c'è una scritta in tedesco "für hervorragende leistungen" che dovrebbe significare "sua eccellenza" o qualcosa simile. Dall'altro lato c'è il rilievo a specchio della stessa scritta, quindi ho pensato che magari potesse essere un sigillo o un timbro, ma non ho trovato nient'altro. La data è sotto il rilievo del castello in alto, non si legge benissimo, ma mi sembra che ci sia scritto 1857. Ecco le foto: https://ibb.co/3NLjfwr https://ibb.co/K9Kpgyj
  25. Damians

    Medaglia tedesche WW2 - vere o false?

    Ciao a tutti, Sono nuovo del forum per cui mi scuso in anticipo se il mio post dovesse non rispettare qualche regola (le ho lette, ma l'errore è dietro l'angolo ). Volevo chiedere la vostra opinione su una serie di decorazioni tedesche WW2 appartenute ad un amico di famiglia, veterano della Luftwaffe con cui ha combattuto in Africa e sui cieli europei. le medaglie sono: - croce di ferro 1a classe - croce di ferro 2a classe - Deutsche kreutz in Gold - badge Luftwaffe - Croce di cavaliere dell'ordine d'Italia in allegato trovate le foto. https://we.tl/t-MrO0Y0voEh Grazie a tutti:) !
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